paola di giuseppe
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martedì 12 gennaio 2010
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un rockettaro in disarmo
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Il film è sostanzialmente drammatico, ma così normale nella sua quotidianità che quasi non ti rendi conto,ti cattura pianpiano e alla fine ti ritrovi ad occhi sbarrati a pensare"ma questi siamo noi!"
Uomini e donne, vecchi e bambini, genitorie figli (insomma tutta una gamma di varia e ordinaria umanità) s'incontrano,per un po' camminano affiancati,poi sidividono, si perdono, forse si ritroveranno, chissà, nel gioco del caso che regna sovrano e scrive la partitura della vita.
L'anti-eroe della storia, un rockettaro in disarmo non abbastanza giovane per sentirsi in con la sua band, maneppure abbastanza vecchio per tirar remi in e chiudere la partita, è il classico deraciné, senza passato,presente o futuro, uno che si lascia vivere ma ( e la novità e la simpatia che suscita è tutta qui) non diventa un "caso",non fa drammi nè si droga nè beve o altro.
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Il film è sostanzialmente drammatico, ma così normale nella sua quotidianità che quasi non ti rendi conto,ti cattura pianpiano e alla fine ti ritrovi ad occhi sbarrati a pensare"ma questi siamo noi!"
Uomini e donne, vecchi e bambini, genitorie figli (insomma tutta una gamma di varia e ordinaria umanità) s'incontrano,per un po' camminano affiancati,poi sidividono, si perdono, forse si ritroveranno, chissà, nel gioco del caso che regna sovrano e scrive la partitura della vita.
L'anti-eroe della storia, un rockettaro in disarmo non abbastanza giovane per sentirsi in con la sua band, maneppure abbastanza vecchio per tirar remi in e chiudere la partita, è il classico deraciné, senza passato,presente o futuro, uno che si lascia vivere ma ( e la novità e la simpatia che suscita è tutta qui) non diventa un "caso",non fa drammi nè si droga nè beve o altro.
Si guarda intorno con uno sguardo che sembra ogni volta chiedersi qual è ilsenso di tutto quello che vede e fa, ma poi lascia subito perdere e lascia che la vita scorra. Nè vincitore nè vinto,nonc'è letteratura in questo film ma la vita vera, quella in cui può anche capitare, un giorno, di fare qualcosa di strano,così, tanto per sentirsi vivere.
Zanasi è abile nel misurare i toni, giocare con i rimandi (la scena finale è formidabile e non meno geniale quella deltachimetro.
Comico e tragico convivono con naturalezza, sceneggiatura, dialoghi, montaggio parallelo di alcune
sequenze, tutto è risolto con intelligenza, mestiere e, finalmente, rispetto per lo spettatore ( e di questi tempi è una talerarità!)
Una commistione di generi musicali molto ben riuscita,anche se il melodramma verdiano e pucciniano la fanno dapadroni come è giusto data l'ambientazione e il clima generale della storia.
Nelle ultime scene il sonoro affidato allavoce di un quasi dimenticato Ivan Graziani è, come dire, la ciliegina sulla torta.
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(di melusina)
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filippo catani
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mercoledì 10 luglio 2013
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una famiglia particolare
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Roma. Un chitarrista punk vive una crisi di creatività con la sua band e una crisi esistenziale dopo aver scoperto che la fidanzata lo tradisce con il membro di un'altra band. L'uomo decide allora di rientrare a Rimini dove vive il resto della sgangherata famiglia composta da un fratello che non riesce a risollevare l'azienda di famiglia, una sorella che lavora al delfinario e la coppia di anziani genitori.
Il film è molto piacevole in quanto sa alternare momenti di assoluta leggerezza a momenti più riflessivi e introspettivi. Il tutto peraltro è condito da una gradevolissima colonna sonora che si alterna tra famosissime arie e musica rock. Il personaggio principale è interpretato in maniera pertfetta da Valerio Mastandrea il quale si cala perfettamente nella parte del musicista che non riesce a sfondare e, tornando a casa, trova una situazione altrettanto disperata.
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Roma. Un chitarrista punk vive una crisi di creatività con la sua band e una crisi esistenziale dopo aver scoperto che la fidanzata lo tradisce con il membro di un'altra band. L'uomo decide allora di rientrare a Rimini dove vive il resto della sgangherata famiglia composta da un fratello che non riesce a risollevare l'azienda di famiglia, una sorella che lavora al delfinario e la coppia di anziani genitori.
Il film è molto piacevole in quanto sa alternare momenti di assoluta leggerezza a momenti più riflessivi e introspettivi. Il tutto peraltro è condito da una gradevolissima colonna sonora che si alterna tra famosissime arie e musica rock. Il personaggio principale è interpretato in maniera pertfetta da Valerio Mastandrea il quale si cala perfettamente nella parte del musicista che non riesce a sfondare e, tornando a casa, trova una situazione altrettanto disperata. Il fratello (il sempre valido Battiston) non riesce a riprendersi dalla separazione dalla moglie e allo stesso tempo si trova in difficoltà a causa della crisi e dei suoi limiti. Pure gli anziani genitori nascondono qualche segreto e anche la sorella ha una vita difficile; insomma bisognerà dirsi la verità per cercare di superare la stasi. Allo stesso tempo il protagonista dovrà fare i conti con le crisi degli amici riminesi di un tempo. Insomma un film gradevole che consente allo spettatore di passare un'ora e mezza scarsa in leggerezza senza però dimenticare di toccare alcuni temi delicati quali la crisi economica, l'amore, la famiglia e il rapporto con gli amici.
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stefanocapasso
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giovedì 8 maggio 2014
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indefinizione e famiglia
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“Non Pensarci” per la regia di Gianni Zanasi è un film che ritrae una famiglia composta da personaggi medi, normali.
Stefano musicista un pò fuori posto nella sua band di giovani rocker scopre il tradimento della sua compagna e torna dopo qualche anno a cercare conforto in famiglia, al paese.
Li è accolto da un fratello una sorella e due genitori che vivono una vita ugualmente fatta di normalità, di convenzioni che danno il modo di proseguire nella quotidianeità senza forti scossoni. Questo pero ha un costo perchè tutti portano dentro una sofferenza che li spinge a cercare rimedi di varia natura.
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“Non Pensarci” per la regia di Gianni Zanasi è un film che ritrae una famiglia composta da personaggi medi, normali.
Stefano musicista un pò fuori posto nella sua band di giovani rocker scopre il tradimento della sua compagna e torna dopo qualche anno a cercare conforto in famiglia, al paese.
Li è accolto da un fratello una sorella e due genitori che vivono una vita ugualmente fatta di normalità, di convenzioni che danno il modo di proseguire nella quotidianeità senza forti scossoni. Questo pero ha un costo perchè tutti portano dentro una sofferenza che li spinge a cercare rimedi di varia natura. Cosi Stefano che torna in famiglia per cercare calore, si assume la responsabilità di tentare di rimettere in moto i componenti della sua famiglia. Pur trovando forse un migliore equilibrio tutti rimangono nel loro personaggio iniziale, indefinito, continuando la vita di prima, con forse un po di speranza in piu.
Perchè ritrovare la famiglia intera fa bene,
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