paolo salvaro
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mercoledì 2 gennaio 2013
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un film boicottato che si regge a fatica in piedi
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Al regista non è stato concesso di fare più di questo ..... per i molteplici riferimenti e le molteplici critiche fatte alla religione cristiana nella saga di Philip Pullman (che a leggere le recensioni degli altri, a quanto pare molti ignorano) le associazioni cristiane si sono mobilitate in massa, facendo in modo di boicottare la pellicola e costringendo il regista a tagliare di netto i capitoli più importanti del libro, modificando il finale dello stesso, giudicato troppo eretico dai baciabanchi. Non a caso poi Weitz ripiegherà su materie meno scottanti e meno rischiose, pur restando nel genere fantasy, dirigendo New Moon. Nonostante ciò, il film scorre piacevolmente, ci si inoltra in un universo a noi ignoto con la stessa morbosa curiosità con la quale ci eravamo a suo tempo addentrati nell'universo di Harry Potter e del Signore degli anelli.
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Al regista non è stato concesso di fare più di questo ..... per i molteplici riferimenti e le molteplici critiche fatte alla religione cristiana nella saga di Philip Pullman (che a leggere le recensioni degli altri, a quanto pare molti ignorano) le associazioni cristiane si sono mobilitate in massa, facendo in modo di boicottare la pellicola e costringendo il regista a tagliare di netto i capitoli più importanti del libro, modificando il finale dello stesso, giudicato troppo eretico dai baciabanchi. Non a caso poi Weitz ripiegherà su materie meno scottanti e meno rischiose, pur restando nel genere fantasy, dirigendo New Moon. Nonostante ciò, il film scorre piacevolmente, ci si inoltra in un universo a noi ignoto con la stessa morbosa curiosità con la quale ci eravamo a suo tempo addentrati nell'universo di Harry Potter e del Signore degli anelli. Come nei più classici film basati su libri, le numerose vicende si svolgono in rapida successione, una dietro l'altra, quasi rincorrendosi a vicenda, senza dare il tempo allo spettatore di metabolizzare tutto ciò che sta vedendo. Eccessiva rapidità a parte, l'interpretazione degli attori è ottima e l'accompagnamento musicale delizioso (non a caso la colonna sonora è anche uno dei pochi punti veramente apprezzabili di New Moon). Purtroppo, il tutto rovinato dal finale tranciato di cui discorrevamo pocanzi. Si potrebbe anche pensare che il tutto sia stato lasciato in quel modo perchè il regista aveva intenzione di ripartire con un eventuale sequel introducendovi i capitoli lasciati in sospeso per motivi di eccessiva lunghezza della pellicola. Peccato che però i due seguiti (la lama sottile e il cannocchiale d'ambra) non verrano proiettati nelle sale, non per via dei pochi incassi come qualche nobile cristiano ha sostenuto (370 milioni di dollari incassati nel mondo sono un ottimo risultato, considerando che è più del doppio del gigantesco budget investito per questo film e considerata l'opera di boicottaggio! Mi venisse un colpo se una casa di produzione come la New Line Cinema che ha incassato in totale 3 miliardi di dollari solo con la saga del Signore Degli Anelli si fa fermare dalla crisi economica! Cosa dovrebbero fare quelle indipendenti allora?), ma appunto per il motivo sopra enunciato. L'indice dei libri proibiti è stato abolito nel 1966, ma a quanto pare ancor oggi qualcuno si sente in diritto di giudicare moralmente il lavoro di un artista e i contenuti di un opera. A quanto pare, dopututto, il Magisterium è molto più di una semplice fantasia.
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chiron
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domenica 23 dicembre 2007
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una felice bussola filosofica
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Ciò che rende questo Fantasy degno di attenzione, meritevole d'esser visto e "meditato" non è la scneggiatura, il cast, l'uso sempre più sofisticato del digitale e, forse, nemmeno la trama (gradevole, ma non eccezionale). Che rimane, direte voi? beh, rimane la struttura concettuale, corposa e metaforicamente ben organizzata. E soprattutto utile, in un contensto culturale, quello italiano, ove ancora forte è la pretesa veritativa di un illustre Magistero religioso...Sì, perchè, l'orizzonte entro cui si muove e ci conduce la bussola di Pulmann è l'orizzonte di un mondo in cui risulta pericoloso prendere atto che la realtà ha infinite dimensioni (come una volta fu difficile accettare gli Infiniti mondi di Giordano Bruno).
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Ciò che rende questo Fantasy degno di attenzione, meritevole d'esser visto e "meditato" non è la scneggiatura, il cast, l'uso sempre più sofisticato del digitale e, forse, nemmeno la trama (gradevole, ma non eccezionale). Che rimane, direte voi? beh, rimane la struttura concettuale, corposa e metaforicamente ben organizzata. E soprattutto utile, in un contensto culturale, quello italiano, ove ancora forte è la pretesa veritativa di un illustre Magistero religioso...Sì, perchè, l'orizzonte entro cui si muove e ci conduce la bussola di Pulmann è l'orizzonte di un mondo in cui risulta pericoloso prendere atto che la realtà ha infinite dimensioni (come una volta fu difficile accettare gli Infiniti mondi di Giordano Bruno). Che quindi le cose possono essere dette e raccontate in tanti modi diversi. così tanti e legittimi che delegittimano ogni Magisterium, ogni pretenziosa e arrogante certezza di verità. Non a caso la posta in gioco, icasticamente espressa dalla intrigante strega Sefina, è niente meno che "il libero arbitrio". Inteso come diritto al libero pensiero, all'autodeterminazione della direzione della proprio vita e del proprio mondi di valori. Contro questo libero arbitrio è l'intero mondo dominato da una struttura di potere toralitaria (che, in alcuni passaggi sembra anche alludere al nazismo e al comunismo orwelliano) il cui scopo strategico è separare i bambini dal loro daimon: dalla loro anima fenomenicamente rappresentata da un cangiante animaletto, rappresentativo tanto della dinamicità intrinsica dellapprendere per esperienza (tipica del bambino libero che cresce) e della interrogazione socratica (il daimon!), capace di cambiar direzione e aprir nuove prospettive. Non a caso, Lyra, la protagonista-fanciulla, riceve, come strumento per muoversi nell'ambiguo mondo delle pseudo verità magistrali, un aletiometrio, un "criterio di verità" (aletheia, in greco: verità che si disocculta). Ed è singolare che le verità che Lyra viene scoprendo sono sostanzialmente delle demistificazioni, degli svelamenti, degli smascheramenti: che la porteranno a scoprire la terribile verità di essere figlia di una madre assassina di verità: di colei che non esita a progettare la morte psichica di bambini innocenti, separandoli dal loro daimon. di colei che ritiene giusto che ci siano persone che dicano ad altre cosa dire, cosa fare, cosa e come pensare. Basta dirlo "gentilmente, non grossolanamente". Contro questa logica di pacificazione per omologazione (come dice il capo supremo del Magisterium: tolte le opinioni divergenti dei daimon avremo finalmente la pace!) si muove l'intero film. Che per questo motivo può essere letto come metafora di una demistificazione filosofica ed essere così tranquillamente usato in qualsiasi corso introduttivo alla filosofia. E, tanto per evitare equivoci, è bene rammentare che sempre di una bussola si parla e si tratta. Fuor di metafora: il film non è banalmente relativistico. Anzi, propone una interessante ipotesi ontologica: c'è qualcosa là fuori. I fatti esistono. si tratta di percorrerli in largo e in lungo. di coglierli da diverse prospettive. di scandagliarli con diverse modalità e intenzioni. così che la verità di quei fatti e cose e realtà scaturisca dal libero confronto di quei percorsi e viaggi. liberamente. libera, soprattutto, dal bisogno di certezza: da quel particolare stato mentale che ci fa preferire una rassicurante falsità ad una complessa e caleidoscopica multicromatica percezione di un mondo "vero"
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orochimaru91
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domenica 23 dicembre 2007
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buono ma con molte (forse troppe) riserve
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Rntro in sala poco affollata alle 18, il film cominciava alle 17.55, ma prima c'è la solita mezz'ora di pubblicità....poi comincia il film, che senza troppi giri di parole comincia subito a nominare gli "ingoiatori" , continua poi col trasferimento di lyra dalla sig. coulter,la fuga della bimba, e il viaggio che intrapende coi gyziani per salvare l'amico roger, rapito dagli ingoiatori.
bello, non c'è che dire, ma si poteva fare meglio.
Inanzitutto, come ogni film tratto da un libro, lo spettatore noterà incongruenze anche essenziali per lo svolgimento della trama.si comicia con piccoli cambiamenti fra pavel tenta di avvelenare fra pavel, nel libro è il maestro, il motivo dell'esilio di iorek, il fatto che nel film lyra viene portata prima dagli orsi e poi nel luogo degli esperimenti, mentre nel libro è l'esatto contrario (mi sembra di ricordare), il fatto che il daimon ratter fosse di tony makarios e nn di billy costa, la scelta di non mostrare la diapositiva dell'uomo col bambino: dove l'uomo era investito dalla polvere,mentre il bambino no, non si spiega bene il mtivo dell'intercisione, e la liberazione di energia che questa comporta; si giunge così all'incredibile omissione degli ultimi 3 capitoli!!!
inoltre le scene di questi 3 capitoli sono presenti nel trailer.
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Rntro in sala poco affollata alle 18, il film cominciava alle 17.55, ma prima c'è la solita mezz'ora di pubblicità....poi comincia il film, che senza troppi giri di parole comincia subito a nominare gli "ingoiatori" , continua poi col trasferimento di lyra dalla sig. coulter,la fuga della bimba, e il viaggio che intrapende coi gyziani per salvare l'amico roger, rapito dagli ingoiatori.
bello, non c'è che dire, ma si poteva fare meglio.
Inanzitutto, come ogni film tratto da un libro, lo spettatore noterà incongruenze anche essenziali per lo svolgimento della trama.si comicia con piccoli cambiamenti fra pavel tenta di avvelenare fra pavel, nel libro è il maestro, il motivo dell'esilio di iorek, il fatto che nel film lyra viene portata prima dagli orsi e poi nel luogo degli esperimenti, mentre nel libro è l'esatto contrario (mi sembra di ricordare), il fatto che il daimon ratter fosse di tony makarios e nn di billy costa, la scelta di non mostrare la diapositiva dell'uomo col bambino: dove l'uomo era investito dalla polvere,mentre il bambino no, non si spiega bene il mtivo dell'intercisione, e la liberazione di energia che questa comporta; si giunge così all'incredibile omissione degli ultimi 3 capitoli!!!
inoltre le scene di questi 3 capitoli sono presenti nel trailer.
Inspiegabile poi il fatto di cambiare il nome dell'orso antagonista di iorek: nel film è ragnar sturlusson (o qualcosa di simile) mentre nel libro è iofur raknison.
Lyra dal canto suo per essere una bambina di 12 anni è un po' troppo intrapendente, sa subito con chi allearsi, ipotizza immediatamente il modo con cui ingannare ragnar..... tutto questo è accompagnato da dialoghi senza pathos e privi di spessore e da una regia frettolosa e impacciata, che magari avrebbe reso meglio nelle mani di geni come newell, jackson o nolan.
Vorrei poi capire come hanno fatto i gyziani a muoversi cosi silenziosamente nella battaglia finale contro i tartari o quel che lè.
riescono ben riusciti i personaggi di iorek, (che per me nn assomiglia a falkon, che nel film è un drago),la bellissima serafina pekkala, lee "bufalo bill" scorebsy e i cattivi asriel e coulter.
Vorrei poi capire perkè la recensione dice che il film assomiglia al solito, che comincia a rompere, "harry potter", quando la bussola è stata scritta nel 1996 mentre la pietra filosofale 2 anni dopo, quindi casomai è hp che ha preso spunto dalla bussola.
riguardo a ciò, in nessuna recensione ho letto le rassomiglianze tra shelob e aragog, voldemort e sauron entrambi spettri. come mai ?
nn è che magari nn si hanno le palle di criticare anche libri di portata mondiale?
comunque il film nel complesso è buono, ma si poteva fare meglio
voto: 6.5
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catia p.
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sabato 5 gennaio 2008
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perdete la bussola
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Anche se ho il cuore tenero, vedo del buono ovunque e sono un’appassionata di fantasy, devo dichiararmi delusa da La bussola d’oro. All’inizio tutto sembrava bellissimo, a partire dalla sala gremita di gente (neanche fosse la prima de Lo Hobbit). Poi l’incipit che ci trasporta magicamente in una dimensione parallela, un mondo dagli aspetti affascinanti, dove, ad esempio, l’anima degli esseri umani cammina al loro fianco sotto forma di animali chiamati daimon. Poi, ancora, gli ottimi effetti speciali per animare questi ultimi, la ricca scenografia, la nitida fotografia, gli occhioni blu di Daniel Craig, la perfezione di Nicole Kidman… insomma, speravo che tutto questo, con l’aggiunta di un antico manufatto, qualche personaggio eroico, delle streghe guerriere, qualche bella scena di lotta bastasse a farmi uscire soddisfatta dalla sala.
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Anche se ho il cuore tenero, vedo del buono ovunque e sono un’appassionata di fantasy, devo dichiararmi delusa da La bussola d’oro. All’inizio tutto sembrava bellissimo, a partire dalla sala gremita di gente (neanche fosse la prima de Lo Hobbit). Poi l’incipit che ci trasporta magicamente in una dimensione parallela, un mondo dagli aspetti affascinanti, dove, ad esempio, l’anima degli esseri umani cammina al loro fianco sotto forma di animali chiamati daimon. Poi, ancora, gli ottimi effetti speciali per animare questi ultimi, la ricca scenografia, la nitida fotografia, gli occhioni blu di Daniel Craig, la perfezione di Nicole Kidman… insomma, speravo che tutto questo, con l’aggiunta di un antico manufatto, qualche personaggio eroico, delle streghe guerriere, qualche bella scena di lotta bastasse a farmi uscire soddisfatta dalla sala. Invece non avevo fatto i conti con la sceneggiatura: sembra niente, ma quando, per adattare al grande schermo la descrizione di un intero mondo fantastico, tagliuzzi qua e là saltando di palo in frasca, farcendo il tutto con dialoghi freddi e banali, rischi che lo spettatore resti a dir poco interdetto. E, anziché aspettare con ansia di vedere il sequel (indispensabile per avere un minimo di risposte), decida invece di comprarsi il libro con una duplice speranza: di capire qualcosa in più e che la storia sia un po’ più appassionante sulla carta che sulla pellicola. Queste speranze saranno facili da concretizzare e quindi, a malincuore, è con rammarico che vi consiglio di perdere tranquillamente la Bussola, nonostante sia d’oro.
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[+] non sai giudicare film
(di pam3333444)
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[+] giusto!
(di milomar)
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vaniglia
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domenica 23 dicembre 2007
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la bussola d'oro, il film fantasy di questo natale
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Entrando al cinema non sapevo di certo che sarebbe stato uno dei più bei film fantasy che avessi mai visto. All'inizio sembra un film tanto leggero, con i bambini che giocavano, e che di certo non faceva presagire la profondità e la maturità di questo film. Il coraggio di Lyra (Dakota Blue Richards) è senza confini, come pure l'affeto per il suo daimon, Pantalaimon, e la sua decisione di voler salvare i bambini rapiti dagli Ingoiatori. Proprio a capo degli Ingoiatori, c'è la signora Coulter,bellissima e, all'apparenza, dolce. interpretata dalla bravissima Nicole Kidman, la signora Coulter è fredda e glaciale, e infatti, per chi non aveva già letto il libro prima di vedere il film, si sarà di sicuro preso un colpo quando avrà scoperto che in realtà è la madre di Lyra.
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Entrando al cinema non sapevo di certo che sarebbe stato uno dei più bei film fantasy che avessi mai visto. All'inizio sembra un film tanto leggero, con i bambini che giocavano, e che di certo non faceva presagire la profondità e la maturità di questo film. Il coraggio di Lyra (Dakota Blue Richards) è senza confini, come pure l'affeto per il suo daimon, Pantalaimon, e la sua decisione di voler salvare i bambini rapiti dagli Ingoiatori. Proprio a capo degli Ingoiatori, c'è la signora Coulter,bellissima e, all'apparenza, dolce. interpretata dalla bravissima Nicole Kidman, la signora Coulter è fredda e glaciale, e infatti, per chi non aveva già letto il libro prima di vedere il film, si sarà di sicuro preso un colpo quando avrà scoperto che in realtà è la madre di Lyra. Bellissimo il rapporto fra Iorek Byrnison e la bambina; Iorek sarebbe disposto a dare la sua stessa vita per lei. Il film presenta diverse lacune, tutte ripagate da effetti speciali strepitosi, musiche stupende e alcuni concetti del libro riprodotti piuttosto bene. La bellissima Eva Green, che nel film è Serafina Pekkala, sembra provare un affetto quasi materno nei confronti di Lyra, come Lee Scoresby, interpretato da Sam Elliot. Daniel Craig, che appare pochissimo nei panni di Lord Asriel, è semplicemente superbo. Togliendo il finale tagliato di netto,e dove lì avrei voluto strozzare il regista, è un film da vedere assolutamente.
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(di christian)
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antonello villani
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lunedì 18 febbraio 2008
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allegorie nascoste dietro la fiaba per bambini
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Un vero rompicapo questa trilogia scritta Philip Pullman. Perché l’emulo di C.S Lewis, in contrasto con il potere occulto di alcuni gruppi cattolici, sembra ricalcare le “Cronache di Narnia” con tutte quelle allegorie che si nascondono dietro la fiaba per bambini. Fantasy di non facile comprensione, “La bussola d’oro” racconta il viaggio di un’adolescente inseguita per mezzo mondo da alcuni cattedratici che vogliono mettere le mani su una bussola capace di fornire la risposta a qualsiasi domanda. Lyra, intraprendente ed insofferente alla disciplina, incarna lo spirito libero che deve essere piegato ai voleri del regime, mentre la scienza cerca in tutti i modi di affrancarsi da una teocrazia che soffoca le menti più brillanti.
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Un vero rompicapo questa trilogia scritta Philip Pullman. Perché l’emulo di C.S Lewis, in contrasto con il potere occulto di alcuni gruppi cattolici, sembra ricalcare le “Cronache di Narnia” con tutte quelle allegorie che si nascondono dietro la fiaba per bambini. Fantasy di non facile comprensione, “La bussola d’oro” racconta il viaggio di un’adolescente inseguita per mezzo mondo da alcuni cattedratici che vogliono mettere le mani su una bussola capace di fornire la risposta a qualsiasi domanda. Lyra, intraprendente ed insofferente alla disciplina, incarna lo spirito libero che deve essere piegato ai voleri del regime, mentre la scienza cerca in tutti i modi di affrancarsi da una teocrazia che soffoca le menti più brillanti. Gyziani, Ingoiatori, Daimon, la simbologia è fin troppo ricca per essere compresa dai più piccini ma il regista americano Chris Weitz non si preoccupa di raccontare un mondo in cui le anime, staccate dal corpo, assumono le sembianze di animali e mutano a seconda dell’umore quando la personalita’ non e’ ancora formata. Polvere di stelle e teorie su universi paralleli non aiutano certo gli spettatori in questo intricato labirinto eppure streghe, orsi guerrieri ed animali parlanti si muovono in una scenografia da sogno dove spiccano Nicole Kidman, nei panni di una signora dal piglio severo e Dakota Blue Richards nel ruolo della piccola eroina che sfida l’ordine costituito.
Antonello Villani
(Salerno)
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hollyver07
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domenica 9 febbraio 2014
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dimenticavo....
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....non ricordo se avevo già commento questo film, poco importa...! Intanto propongo le 4 stelle di gradimento perchè ad onta delle sue consistenti imperfezioni, nella regìa e nella sceneggiatura, osò proporre una storia che non era soltanto dedicata al fantasy di maniera altresì, in questo ambito un atteggiamento quasi "coraggioso", una storia che avrebbe fatto più che storcere il naso alla chiesa cattolica. Nella vicenda, oltre alla "polvere", le materie oscure, i mondi paralleli e le anime in forma di daimo, c'è una cosa che al cattolicesimo proprio non può andare che di traverso ovvero... l'essere che può interpretare l'aleiometro è una bambina.
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....non ricordo se avevo già commento questo film, poco importa...! Intanto propongo le 4 stelle di gradimento perchè ad onta delle sue consistenti imperfezioni, nella regìa e nella sceneggiatura, osò proporre una storia che non era soltanto dedicata al fantasy di maniera altresì, in questo ambito un atteggiamento quasi "coraggioso", una storia che avrebbe fatto più che storcere il naso alla chiesa cattolica. Nella vicenda, oltre alla "polvere", le materie oscure, i mondi paralleli e le anime in forma di daimo, c'è una cosa che al cattolicesimo proprio non può andare che di traverso ovvero... l'essere che può interpretare l'aleiometro è una bambina... ergo... è lei la portatrice della verità. Se si pensa al ruolo biblico delle bambine, o delle donne in genere, non sorprende che per certi "ceffi" vedere un film il quale, destinato sopratutto ad un giovane pubblico, basi la sua morale ben al di fuori dei dogmi cristiani... per loro, dicevo... non dev'essere stato un gran piacere assimilarlo e ben saranno stati felici di sapere che la saga non avrebbe visto la prosecuzione. Come spesso accade, scrivo questi pensieri con fare ironico e divertito. Nel contempo penso al fatto che gli stessi "ceffi" non levarono alti gli scudi "crociati" mentre allegramente girava per le sale un cult come "Pulp fiction"! In quel film c'era un afroamericano che... ecc. ecc. e non ricordo di aver letto o sentito di censure, sacrilegio, blasfemìa, dissacrazioni ecc. ecc.! Peccato, era una storia interessante ma... consoliamoci, ora abbiamo "Lo Hobbit", "Hunger Games", le "zoccolate" di "Hansel e Gretel" e via guardando...! Sia ben chiaro, le ragioni che hanno portato alla cancellazione dei sequel non mi sono perfettamente chiare ma non sarei sorpreso se un giorno ci fosse qualcuno che facesse un biopic su Torquemada da giovane ed i suoi turbamenti esistenziali. Saluti ai miscredenti e buona visione
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elgatoloco
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domenica 29 ottobre 2017
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esoterico ma fino a un certo punto...o meglio...
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"The Golden COmpass"di Chris Weitz è del 2007, scritto(sceneggiatura)a partire dal libro di Philip Pullman, in anni nei quali tra "Harry Potter"e relativa "saga"(anche filmica)c'era anche la serie, decisamente più interessante e meno commerciale di"The Chronicles of Narnia"da C.S. Lewis, scrittore decisamente di notevole livello. In altri termini, il tema"magico"(magia bianca, diciamo, ma anche l'esoterismo di notevole qualità)era presente nel cinema più di oggi. Qui, il"golden compass"ricercato-trovato-perso ritrvoato dalla giovanissima protagonista(Dakota Blue Richards)è proprio un simbolo alchemico: dà la conoscenza-non l'oro, come spesso volgarmente si travisa totalmente il senso dell'alchimia- è quindi anche la possibilità di sottrarsi a una condizione da"minus habens"(la ragazzina è orfana), di acquisire quindi una coscienza/conoscenza di sé e del Sè con relativa autostima che altrimenti non potrebbe avere.
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"The Golden COmpass"di Chris Weitz è del 2007, scritto(sceneggiatura)a partire dal libro di Philip Pullman, in anni nei quali tra "Harry Potter"e relativa "saga"(anche filmica)c'era anche la serie, decisamente più interessante e meno commerciale di"The Chronicles of Narnia"da C.S. Lewis, scrittore decisamente di notevole livello. In altri termini, il tema"magico"(magia bianca, diciamo, ma anche l'esoterismo di notevole qualità)era presente nel cinema più di oggi. Qui, il"golden compass"ricercato-trovato-perso ritrvoato dalla giovanissima protagonista(Dakota Blue Richards)è proprio un simbolo alchemico: dà la conoscenza-non l'oro, come spesso volgarmente si travisa totalmente il senso dell'alchimia- è quindi anche la possibilità di sottrarsi a una condizione da"minus habens"(la ragazzina è orfana), di acquisire quindi una coscienza/conoscenza di sé e del Sè con relativa autostima che altrimenti non potrebbe avere... una condizione decisamente favorita, che Lyra(questo il nome della giovanissima protagonista)deve conquistare "con le unghie e i denti", per dirla in termini"fisicistici", ma, meglio con quel coraggio, che , Don Abbondio nei manzoniani "PRomessi Sposi", "uno non se lo dà", ma anche Lyra invece si dà, sa darsi per sua fortuna. Contornata da una Kidman, che qui è vera(molto studiata e opportunamente aggghindata, ma comunque molto efficace)"dark lady", da un convincente Daniel Craig, da altri(e)interpreti tutti(e)all'altezza, la sua lotta ha esito positivo, per merito di un regista(Weitz)che sa calibrare gli effetti scenici, senza mai costellare lo schermo di troppi(e dunque pletorici)segni, limitandosi dunque a una scenografia che è opportunamente ricca e"dorata"quando ciò serve allo scopo, quasi"minimalista", invece, quando ciò è parimenti opportuno... Non è l'apologia del"giusto mezzo"aristotelico, che qui mi preme quanto invece la considerazione su eccessi scenici che talora colpiscono ma simbolicamente non esrpimono nulla o quasi... Fiaba esoterica intelligente, "The Golden Compass"va visto, letto con intelligenza, apprezzato El Gato
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elgatoloco
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lunedì 18 ottobre 2021
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esoterismo very yankee...
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"The Golden Compass"(Chris Weitz, anche sceneggiatura, dal romanzo di Philip Pulllman, 2007)è un film che parte dall'esperienza di una bambina speciale, Lyra(nome embelmatico, peratlro)che è sottoposta, causa il fatto che suo zio è un accademico e "politico"importante, a una forma di istruzione particolare, nella quale incontra anche dottrine esoteriche, ma esistne il "Magisteirum", gruppo"superesoterico"che si occupa dei bambini e del loro "daimon" sorta di anima in forma animale. Scoprirà una donna che si rivelerà(ma decisamente dopo, in seguito)essere sua madre e che lo zio di cui si tratta fin dall'inizio è suo padre, ma le avventure che la attendono non si limitano certo a questo.
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"The Golden Compass"(Chris Weitz, anche sceneggiatura, dal romanzo di Philip Pulllman, 2007)è un film che parte dall'esperienza di una bambina speciale, Lyra(nome embelmatico, peratlro)che è sottoposta, causa il fatto che suo zio è un accademico e "politico"importante, a una forma di istruzione particolare, nella quale incontra anche dottrine esoteriche, ma esistne il "Magisteirum", gruppo"superesoterico"che si occupa dei bambini e del loro "daimon" sorta di anima in forma animale. Scoprirà una donna che si rivelerà(ma decisamente dopo, in seguito)essere sua madre e che lo zio di cui si tratta fin dall'inizio è suo padre, ma le avventure che la attendono non si limitano certo a questo. Tramite l'"intercisione"il Magisterium(nome non certo casuale, anche questo)vuole privare i bambini del loro daimon, ma Lyra sventerà i loro piani... Esoterismo per tutti(sarebbe un ossimoro, come ovvio, ma nel cinema made in the USA tutto è"possibile"), ossia una semplificazione di concetti che il pensiero di tutti i tempi(in Occidente almeno da Pitagora ed Eraclito in poi)ha ampiamente cercato di spiegare, ma che qui vengono semplificati al massimo: rimane, certo, il dualismo Bene versus Male, ma tutto questo è reso molto"popolare"con immagini che da un lato vogliono essere astoriche, anzi meta.storiche, ma che poi ricadono nell'immaginario post-tecnotronico(definizione che peraltro mi sembra gravemente insufficienete, ma che credo renda abbastanza bene ciò che si vuole esprimere), con l'esibizione di macchinari tecnologici deicisamente posteriori rispetto a un'eventuale "collocazione temporale", anche se in una chiave appunto "metastorica"o presuntta tale. Rimane quasi l'attesa di un "Number Two"che era in effetti previsto, sempre attingendo alla ricca produzione romanzesco.ciclica di Pullman, ma che poi non è stata realizzata, per la crisi economica del 2008 e anni seguenti, che aveva colpito anche se non particola,mentne i due paesi produtori del film, USA e Great Britain. Decisamente notevoli gli intepreti: Nicole Kidman e Daniel Craig(quest'ultimo, però, troppo "segnato"dall'essere stato negli ultimi anni anzi decenni soprattutto James Bond, sugli schermi), dove la prima esprime una perfidia che però è legata a un totale autoconvincimento. Ma, a livello di interpreti-bambini(e), Dakota Blue Ricjards è una Lyra noteovlissima. El Gato
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eugen
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venerdì 1 dicembre 2023
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bene e male, magia....
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Senza voler ripetere cose gia'dette/scritte, conviene tener fermi alcuni punti: A)Negli anni Duemila riesplode il mai sopito interesse per magia, occultismo etc., in contrasto con una societa¿e una cultura sempre piu'razionalizzante-"normalizzante", che tende a inquadrare rigidamente tutti/e(dove la"democrazia"diventa"democratura".... Parallelamnente a altre e piu'fortunate serie(, questa lo e'stato a livello letterario, menntre a livello filmico la serie e'stata interrotta dalla crisi finazniaria del 2008:B) Non ci sono novita'in questofikm, a livello spettacolare certo coinvolgente, dove la solita riproposizione del Bene conto il Malevede l'allora ragazzina Dakora Blue Richards contro la"cattivissima"Nicole Kidman; C)curioso che da un lato si rincorrano simboli di origne classica-scoratica(il "daimon" e di otirigne critsinaa, in vaire contaminazioni non meglio precisate.
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Senza voler ripetere cose gia'dette/scritte, conviene tener fermi alcuni punti: A)Negli anni Duemila riesplode il mai sopito interesse per magia, occultismo etc., in contrasto con una societa¿e una cultura sempre piu'razionalizzante-"normalizzante", che tende a inquadrare rigidamente tutti/e(dove la"democrazia"diventa"democratura".... Parallelamnente a altre e piu'fortunate serie(, questa lo e'stato a livello letterario, menntre a livello filmico la serie e'stata interrotta dalla crisi finazniaria del 2008:B) Non ci sono novita'in questofikm, a livello spettacolare certo coinvolgente, dove la solita riproposizione del Bene conto il Malevede l'allora ragazzina Dakora Blue Richards contro la"cattivissima"Nicole Kidman; C)curioso che da un lato si rincorrano simboli di origne classica-scoratica(il "daimon" e di otirigne critsinaa, in vaire contaminazioni non meglio precisate. Eugen
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