stebianco
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mercoledì 1 ottobre 2003
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il miracolo c'è!
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Un film sentito da parte di tutti i protagonisti, c'è una verità di fondo che si percepisce e che in qulche modo ti cattura. Non sembra avere grandi pretese ma è come se il regista ti consegnasse dei piccoli strumenti per la riflessione da elaborare magari una volta fuori dalla sala. Il bambino protagonista è bravissimo e poi come sfondo una città bellissimma drammatica e romantica allo stesso tempo.Un senso di "autentica verità" questo secondo me un valido motivo per vedere questo film.
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luigi pennino
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domenica 24 febbraio 2008
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il miracolo che non accade
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Tonio, un bambino pugliese che vive in un ambiente degradato dalle ciminiere delle industrie, viene investito da una ragazza che, invece di soccorrerlo, fugge dalle proprie responsabilità (come poi farà lungo tutto il corso del film). Il bambino finisce in coma. Nel coma vede una luce. Quando si risveglia, guarisce un anziano il cui cuore si era fermato. Il miracolo diventerà di pubblico dominio. Tonio cercherà di compiere una serie di miracoli, ma i miracoli nei quali spera la gente non vanno mai a buon fine: il padre di Tonio non riesce a liberarsi dai debiti; la madre non riesce ad ottenere l’attenzione che desidera attraverso l’esibizione del figlio in televisione; un compagno di classe non riuscirà a far guarire il nonno dal cancro tramite il miracoloso "tocco" di Tonio; Cinzia, l’investitrice, non riuscirà né a ricostruire il proprio nucleo familiare, speranza sulla quale ha proiettato il senso della propria esistenza, né a togliersi la vita come desidererebbe fare dopo aver fallito il proprio tentativo.
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Tonio, un bambino pugliese che vive in un ambiente degradato dalle ciminiere delle industrie, viene investito da una ragazza che, invece di soccorrerlo, fugge dalle proprie responsabilità (come poi farà lungo tutto il corso del film). Il bambino finisce in coma. Nel coma vede una luce. Quando si risveglia, guarisce un anziano il cui cuore si era fermato. Il miracolo diventerà di pubblico dominio. Tonio cercherà di compiere una serie di miracoli, ma i miracoli nei quali spera la gente non vanno mai a buon fine: il padre di Tonio non riesce a liberarsi dai debiti; la madre non riesce ad ottenere l’attenzione che desidera attraverso l’esibizione del figlio in televisione; un compagno di classe non riuscirà a far guarire il nonno dal cancro tramite il miracoloso "tocco" di Tonio; Cinzia, l’investitrice, non riuscirà né a ricostruire il proprio nucleo familiare, speranza sulla quale ha proiettato il senso della propria esistenza, né a togliersi la vita come desidererebbe fare dopo aver fallito il proprio tentativo.
L’illusione del miracolo coinvolge tutta una comunità, perché il bisogno di un miracolo condiziona la loro esistenza più di quanto mai possa fare la volontà. Ma le vite dei personaggi non cambiano, non riescono a cambiare, né può un miracolo cambiarle. Né può Tonio, che assiste impotente allo svolgersi degli eventi.
Sembra desolante questo film di Winspeare, ma è condotto con tocco leggero, e se ci mostra il dramma lo fa senza mai scadere nel patetismo, mostrandoci una realtà senza speranza ma densa di speranze. Non un film di denuncia, ma un film che sa denunciare senza diventare didascalico o ricattatorio.
Un film ben recitato, ben diretto, ben fotografato; con qualche caduta di tono nella recitazione, ma elegantemente confezionato.
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[+] il salento martoriato
(di sangiorgina)
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(di matteo78)
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angelo
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martedì 9 settembre 2003
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il miracolo non c'è
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Un ragazzino scopre che forse, in seguito ad un incidente, ha acquisito un miracoloso potere taumaturgico; cercherà di usarlo bene, fra scetticismo, credulità e tentativi di spettacolarizzazione.
Il film parte piuttosto lentamente, nella seconda parte prende di più ma sembra non abbia chiaro quale strada prendere per giungere ad un epilogo comunque scontato. La regia è corretta, ma niente di più; qualche guizzo stilistico (curiosamente autocitato) nella descrizione della città e degli abitanti.
La recitazione è a tratti decisamente insufficiente (ma qualcuno dei protagonisti di secondo piano fa bella figura), comunque non aiutata da una sceneggiatura non sempre fluida.
In fin dei conti un'opera che va bene per un regista giovane (quale Winspeare é), ma non rivelatrice di un nuovo talento; vedremo in futuro.
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