onufrio
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giovedì 13 giugno 2013
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addio film crudele
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Nella Mantova del '500, il giovane Giovanni ritorna nella casa natia dopo gli anni di studi trascorsi a Bologna, rivede la sorella Annabella ed è amore a prima vista, un amore contraccambiato dalla sorella, il loro sarà un rapporto incestuoso all'oscuro di tutti,fino a quando lei rimane incinta del fratello e allora combinano in fretta e furia il matrimonio con Soranzo (F.Testi) che da tanto tempo faceva la corte alla ragazza;Annabella dopo giorni di negazione cede a Soranzo, ed è qui che scopre che la ragazza non è più vergine e per giunta pure incinta; convoca dunque tutti i parenti della sposa per una cena che prevede lo sterminio della famiglia, ma Giovanni anticipa le mosse di Soranzo e uccide la sorella, le strappa il cuore e lo porta a tavola d'innanzi a tutti i commensali confessando il torbido amore tra i due fratelli; Soranzo ordina ai suoi lo sterminio della famiglia ed uccide Giovanni.
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Nella Mantova del '500, il giovane Giovanni ritorna nella casa natia dopo gli anni di studi trascorsi a Bologna, rivede la sorella Annabella ed è amore a prima vista, un amore contraccambiato dalla sorella, il loro sarà un rapporto incestuoso all'oscuro di tutti,fino a quando lei rimane incinta del fratello e allora combinano in fretta e furia il matrimonio con Soranzo (F.Testi) che da tanto tempo faceva la corte alla ragazza;Annabella dopo giorni di negazione cede a Soranzo, ed è qui che scopre che la ragazza non è più vergine e per giunta pure incinta; convoca dunque tutti i parenti della sposa per una cena che prevede lo sterminio della famiglia, ma Giovanni anticipa le mosse di Soranzo e uccide la sorella, le strappa il cuore e lo porta a tavola d'innanzi a tutti i commensali confessando il torbido amore tra i due fratelli; Soranzo ordina ai suoi lo sterminio della famiglia ed uccide Giovanni. Patroni griffi si sofferma troppo sul lato estetico,sulla scenografia, sul rapporto di Giovanni con il frate confessore, e sui paesaggi offuscati dalla nebbia, esalta troppo poco l'azione ed il dramma, tutto si svolge sottotono,senza enfasi, più da opera teatrale insomma, che no da cinema.
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nicola
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martedì 22 novembre 2011
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peccato sia poco introspettivo...
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Addio fratello crudele di Giuseppe Patroni Griffi , tratto dal dramma di John Ford Peccato sia una puttana, è una pellicola incentrata sull'amore incestuoso tra Giovanni (Oliver Tobias) e la sorellastra Annabella (Charlotte Rampling). L'esordio c'immette senza mediazioni nel cuore della vicenda, dando l'impressione di una specie d'ansia narrativa del regista che sceglie di buttarsi a capofitto nella vicenda degli sventurati amanti.
A mio avviso, centrale la figura del frate Bonaventura (Antonio Falsi), confessore e amico di Giovanni, rappresentante genuino dell'umana debolezza verso certi aspetti torbidi dell'anima.
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Addio fratello crudele di Giuseppe Patroni Griffi , tratto dal dramma di John Ford Peccato sia una puttana, è una pellicola incentrata sull'amore incestuoso tra Giovanni (Oliver Tobias) e la sorellastra Annabella (Charlotte Rampling). L'esordio c'immette senza mediazioni nel cuore della vicenda, dando l'impressione di una specie d'ansia narrativa del regista che sceglie di buttarsi a capofitto nella vicenda degli sventurati amanti.
A mio avviso, centrale la figura del frate Bonaventura (Antonio Falsi), confessore e amico di Giovanni, rappresentante genuino dell'umana debolezza verso certi aspetti torbidi dell'anima. Il giovane frate abbandonerà il convento e si farà questuante per fuggire dal vortice di peccato e amore in cui è suo malgrado coinvolto sino al punto da mettere in discussione la propria vocazione.
Annabella resta incinta del fratellastro e, sotto consiglio del frate, si sposa con l'odiato pretendente Soranzo (Fabio Testi) che durante un viaggio a Venezia, in seguito allo svenimento della sposa, apprende di essere servito da “coperchio” per evitare lo scandalo. Il finale, come l'incipit, desta qualche perplessità per una scelta narrativa che focalizza l'attenzione su di un piano più “visivo” che psicologico.
Film che solo a metà riesce nel suo intento di mostrare un amore “malato” ma “puro” scadendo nel gusto per una lugubre, talvolta forzatamente ostentata, sequenza d'immagini ad effetto con velleità d'eleganza. Poco sviluppato anche il tema della “consapevolezza della colpa” che sembra turbare relativamente i due amanti. La figura di Giovanni è più volte accostata a quella di Gesù, ed a tratti sembra di assistere ad una parodia della passione.
Recitazione maschile poco convincente, fatta eccezione per alcuni “momenti” di Antonio Falsi, personaggio su cui è accentuato lo scavo introspettivo. La Rampling non è sfruttata appieno dal regista, il ruolo di donna perduta dentro un gioco di egoismi e crudeltà maschili non viene messo in evidenza come avrebbe meritato.
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