Il tragico caso di Kalief Browder, un adolescente del Bronx che ha scontato tre orribili anni in carcere senza essere mai stato condannato.
Kalief Browder è un sedicenne del Bronx arrestato per un piccolo furto, che oltretutto non ha commesso, e viene incarcerato a Ryker's Island. Qui è stato soggetto a diverse violenze, anche da parte delle guardie, e ha finito per trascorrervi oltre tre anni, parte dei quali in isolamento con devastanti effetti sulla sua psiche. TIME: The Kalief Browder Story è anche la storia di sua madre, una donna che non può più lavorare per un difetto cardiaco e che non è in grado di pagargli la cauzione e salvarlo dall'inferno.
La parte più triste è che molti vedono la questione come una cosa liberal e progressista, ma non lo è. Ci sono innumerevoli persone in America che sono bianche e vivono in aree povere della Nazione che soffrono le stesse storture del sistema di giustizia penale e anche a loro serve una riforma. Perché il sistema non abusa solo le persone di colore, ma colpisce tutti quelli che sono poveri e se li mangia vivi.
La serie documentaristica in sei parti diretta da Jenner Furst è un potentissimo atto d'accusa sulle storture della giustizia, specificamente nello stato di New York, ma è naturale immaginare come cose analoghe succedano altrove, lontane dagli occhi dei media ma con effetti tremendi sulle vite di chi finisce nella macchina. Prima di arrivare in tutto il mondo grazie a Netflix, è stata trasmessa sulla cable Tv Spike alcuni mesi fa e per questo ha uno stile un po' più sensazionalistico di altri documentari del colosso streaming. Il caso che racconta è comunque davvero sensazionale e increscioso e il giustificato j'accuse televisivo di Furst ha avuto un impatto tanto forte da portare a una riforma del sistema nello stato di New York.