Vajont

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Un film di Renzo Martinelli. Con Michel Serrault, Daniel Auteuil, Laura Morante, Jorge Perugorría.
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Drammatico, durata 98 min. - Italia, Francia 2001. MYMONETRO Vajont * * * - - valutazione media: 3,16 su -1 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
   
   
   
luigi chierico sabato 17 settembre 2016
apocalittico Valutazione 4 stelle su cinque
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No
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Un film d una verità inaudita, assolutamente straordinario non solo nella ricostruzione storica d una pagina tra le più nere della mala gestio della politica ed interessi privati, ma anche per l’efficacia di quella che fu una immane catastrofe. Una finzione scenica come una delle tante nei film di fantastiche ed immaginarie catastrofi di cui si vanta la cinematografia holliwoodiana, invece no è un film documentaristico. È la tragedia storica portata sullo schermo con un verismo allucinante. La tragica vicenda ancora oggi dopo oltre 60 anni porta allo smarrimento e allo stupore, ancora ci si interroga e ci si commuove. Questo l’ottimo film del bravo regista Renzo Martinelli, con la partecipazione degli attori: Michel Serrault, Daniel Auteuil, Laura Morante, Jorge Perugorría, Leo Gullotta. [+]

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lorenzinodettogila domenica 5 gennaio 2014
bello Valutazione 5 stelle su cinque
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No
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Un film speciale ,molto bello e

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sonquipercaso giovedì 10 ottobre 2013
filmaccio offensivo per le vittime Valutazione 1 stelle su cinque
0%
No
100%

Lavoro mediocre, mal recitato quasi da tutti, con effetti speciali tragicomici (vista la serietà e gravità dell'argomento era meglio metterne di meno e fatti meglio). Chi volesse informarsi sulla tragedia del Vajont si legga il bellissimo libro della Merlin, non guardi questo stupido film. Le "prodezze" del regista (dolly infiniti, inquadrature zenitali, punti di vista sghimbesci) non fanno che renderlo ancora più volgare di fronte alla serietà di quei fatti. Una volta ci fu chi criticò Pontecorvo per un carrello laterale in Kapò, perchè la scelta stilistica cozzava con la tragedia del soggetto. Ebbene se Pontecorvo fu criticato per così poco, a Martinelli dopo Vajont dovrebbero impedire di mettere la faccia dietro ad una macchina da presa per tutta la vita. [+]

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stefano bruzzone martedì 8 ottobre 2013
sottovalutato Valutazione 4 stelle su cinque
100%
No
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Martinelli dirige bene un cast importante in questa cooperazione italo-francese che ci racconta o forse ci fa aprire gli occhi sullo scandalo del disastro della diga del Vajont nel quale morirono più di 2000 persone. senza fronzoli ed effetti speciali strabilianti denuncia passo dopo passo tutta la leggerezza da parte degli addetti ai lavori i quali, nel nome del Dio denaro, con sconcertante menefreghismo ignorarono i segnali che madre natura per anni manifestò annunciando l'imminente apocalisse. ottima prova da parte di tutto il cast, ottima regia e fotografia. il gran finale, dopo il disastro, sapientemente girato in bianco e nero è assolutamente commovente. da conservare. [+]

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francosvizzero mercoledì 15 agosto 2012
un kolossal un po' provinciale? Valutazione 1 stelle su cinque
60%
No
40%

Per tre volte sono andato al cinema a vedere questo film. Dalle mie parti, a dieci chilometri dalla diga, era considerato quasi un evento: vedere i nostri luoghi sul grande schermo, rivivere un pezzo della nostra storia con gli occhi!E poi quell'onda terrificante che, passando ai piedi della valle, la mente da sola non riusciva mai completamente a ricostruire, troppo al di là dell'esperienza di tutti i giorni.Chi ha mai visto cadere una montagna?chi ha mai visto un'onda di acqua e fango cadere dall'alto?Che rumore fa?Quanta la paura? All'inizio ero entusiasta, finalmente una grande produzione rappresenta una tragedia italiana con la potenza del cinema! Riguardando il film(documentandomi e rivedendo lo spettacolo di marco paolini) ho cominciato a guardare con occhi diversi. [+]

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renato c. lunedì 19 settembre 2011
un terribile ricordo Valutazione 3 stelle su cinque
100%
No
0%

Il 9 Ottobre 1963 frequentavo la III^ superiore. Il pomeriggio del giorno dopo dovevo andare al cinema con alcuni miei compagni quando uno mi ha telefonato e mi ha detto "Guarada che è lutto nazionale, è crollata una diga!" Ho preso il giornale che mio padre aveva lasciato in soggiorno e sono rimasto inorridito! 2.000 morti! Nel Veneto, una regione che amo perchè mia mamma era di Asiago (VI) ed andavo sempre lì a passare le vacanze! Sentivo la gente del luogo del disastro parlare con accento veneto! Terribile! Quando è uscito il film mi sono rifiutato d'andarlo a vedere, avevevo sofferto troppo a quella tragedia e temevo reminiscenze! Quando poi è uscito in televisione ho deciso di guardarlo! E ne è valsa la pena! Questo film provoca sgomento e rabbia! A parte l'errore che c'è stato fin dall'inizio di costruire una diga simile su un terreno decisamente inadatto! L'avere addirittura fatto una prova su un plastico prima che la tragedia accadesse, e la testardaggine di volere egualmente continuare fa proprio rabbia! Tanto di cappello agli ingegneri che hanno costruito una diga che nonostante la frana di quelle proporzioni non è crollata! Ma intestardirsi, nonostante tutte le avvisaglie, a terminare l'opera, a non abbassare in tempo il livello dell'acqua ed a volere assurdamente tranquillizzare gli abitanti fa proprio rabbia! (Uso la parola "rabbia" perchè al momento non riesco a trovare espressioni più adatte!) E non posso dar torto a alle parole del protagonista del film quando alla fine dice:"Non potrò mai perdonare chi ha permesso che tutto ciò accadesse!" Non trovo esagerate le scene spettacolari del film in quanto danno un'idea quale terribilie visione negli occhi  i poveri abitanti di quei paesi prima di morire!
E' un film che merita di essere visto dalle nuove generazioni perchè capiscano a come chi ha il potere pensi solo ai propri interessi ed alla propria gloria senza pensare  a quali immani tragedie possa causare! I politici e i governanti che abbiamo avuto dal 1963 in poi hanno imparato qualche cosa da quella terribile tragedia?! Il 1963 è ormai lontano ma non è dimenticabile anche perchè nello stesso anno ho avuto altri due grossi dispiaceri, anche se di altro genere: I° La morte di papa Giovanni XXIII° che d'accordo, aveva la sua età, ma non si poteva non provare dolore per la morte di un simile uomo! II° Poco più di un mese dopo la tragedia del Vajont, una sera accendo il televisore e c'era solo il monoscopio con una musica triste; ho pensato  "Mio Dio, è successo qualcos'altro di brutto?!" Pochi minuti dopo il Telegiornale - edizione speciale" : Il presidente degli Stati Uniti John F. [+]

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giu/da(g) venerdì 28 gennaio 2011
un contributo ad una memoria dimenticata Valutazione 3 stelle su cinque
50%
No
50%

Quella del Vajont è una delle tante tragedie italiane impunite: una sorta di paradigma di come la tecnologia e la tecnica spesso e volentieri servano più il dio quattrino che i bisogni dell'uomo. E mentre le vite degli uomini sono state sradicate, la diga del Vajont, come ultima beffa, è ancora lì intatta ed inscalfita. Martinelli elabora un film che racconta una storia perfettamente documentata, molto precisa, tentando però di inserirvi una storia d'amore banalotta fra Olmo Montaner (Jorge Perrugoria) e Ancilla Teza (Anita Caprioli), che, nel mezzo della tragedia, ai maligni potrebbe sembrare un richiamo a Titanic. Il puntare su questo doppio filo serve sicuramente a rendere più partecipe lo spettatore, ma si rischia spesso di calcare troppo la mano, di cercare di drammatizzare ulteriormente la tragedia con un simbolismo spinto e ricorrendo alla recitazione del pianto straziante, ma intuendo a tratti che il silenzio  è più devastante di qualsiasi urlo. [+]

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emiliano.roz venerdì 25 giugno 2010
capolavoro Valutazione 5 stelle su cinque
33%
No
67%


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emiliano.roz lunedì 31 maggio 2010
film che commuove Valutazione 4 stelle su cinque
33%
No
67%

il film merita veramente di essere visto e il cast è stellare

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giofredo' giovedì 8 aprile 2010
quella storia di ieri Valutazione 3 stelle su cinque
100%
No
0%

Parlare del Vajont a distanza di anni e come accertarsi se bastasse il passato per ripulire l'accanimento che l'uomo possiede verso se stesso e verso gli altri.
La storia che Renzo Martinelli ci propone attraverso, e,con il cinema, ci è data  da reali porzioni e quantita' di dati , presi dal libro di una scrittrice/giornalista di un Quotidiano del luogo che per prima intui' la pericolosita' della diga e dell' imminente catastrofe che essa poteva provocare. Ma pur rivelando l'incombente pericolo, non fu' presa sul serio, neanche dalle persone del paese, che nella diga, in fondo, intravedevano una forte fonte di benessere e di guadagno,. [+]

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