eugen
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venerdì 5 agosto 2022
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affresco storico e non solo, capacita''di narrare s
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Direi che"Un te'con Mussolini"(1998), penultimo film del grande Franco Zeffirelli, se escludiamo il"Don Giovanni", che e'il film dalla rsua regia lirica dell'opera mozartiana(ll'ultimo film e'"Callas Forever"del 2002), oltre ad essere uno straordinario affresco storico in cui vediamo il rapporto di Firenze nella storia con i cittadini britannici, da sempre ospiti(non solo"turisti")della citta'del giglio durante il fascismo, dalla tolleranza ipocrita dei primi anni alla condanna e alla"reclusione"a San Gimignano al rilascio quandoil fascismo e 0ormai in crisi, con la Resistenza e l'aiuto determinante di truppe inglesi, sxozzesi, americane, mstra anche la rara capacita0di un vero regista-autore(regista di teatr, di teatro musiale, leggi opere liriche e cinema), dove vediamo tale capacita0enlla cura di ogni dettagllio scenografico e non, vista la capacita'di essere al tempo stesso scenografo, coreografo, "musicista"(in senso lato, non comp0sitore o direttore d'orchestra(che il Maestro aveva, IL che si vede, nel ritratto di Firenze d'allora, rivissuta da chi nella sua autobiografia e'sempre stato un Fiorentino oltre che impegnato come regista.
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Direi che"Un te'con Mussolini"(1998), penultimo film del grande Franco Zeffirelli, se escludiamo il"Don Giovanni", che e'il film dalla rsua regia lirica dell'opera mozartiana(ll'ultimo film e'"Callas Forever"del 2002), oltre ad essere uno straordinario affresco storico in cui vediamo il rapporto di Firenze nella storia con i cittadini britannici, da sempre ospiti(non solo"turisti")della citta'del giglio durante il fascismo, dalla tolleranza ipocrita dei primi anni alla condanna e alla"reclusione"a San Gimignano al rilascio quandoil fascismo e 0ormai in crisi, con la Resistenza e l'aiuto determinante di truppe inglesi, sxozzesi, americane, mstra anche la rara capacita0di un vero regista-autore(regista di teatr, di teatro musiale, leggi opere liriche e cinema), dove vediamo tale capacita0enlla cura di ogni dettagllio scenografico e non, vista la capacita'di essere al tempo stesso scenografo, coreografo, "musicista"(in senso lato, non comp0sitore o direttore d'orchestra(che il Maestro aveva, IL che si vede, nel ritratto di Firenze d'allora, rivissuta da chi nella sua autobiografia e'sempre stato un Fiorentino oltre che impegnato come regista.creatore in ogni parte del mondo, Great Britain e USA in testa ma non solo. e bekka caoacuta'di mostrare come la valorizzazione dei cani come veri amici dell0uomo e della donna si debba alla cultura angliosassone, ma anche quella di mostrare il contratro tra un'aristocratica inglese come Hester Random(Maggie Smith ne e'straordinaria interprete)e l'americana borghese e per di piu', "scnadalo"per La Random¿di origini ebraiche Elsa Morgenthal- Strauss Armistan(la grande Cher, di origini armene da parte paterna e anche cherokeee di parte matarna), menttre gli Italiani sono rappresentati dall'ipocraita Paolo(bravo Masismo Ghini), da Claudrio Spadaro che intepreta il"Maestro di Predappio", alias Benito Musoslini e dalle squadracce di picchiatori, quelli che erano ancora peggio di Farinacci....Un film da ammirare visivamente, ma che fa anche riflettere e molto, a ben vedere e saper valutare quanto si vede. Dopo Zefirelli e Ermanno Olmi, entrambi scomparsi,, rimane solo Pupi Avati quale esponente di quei registi.autori che hanno fatto la grandezza(rleativa, certo, ma comunque presente)del cinema italiano e dunque rivedere le opere dei Maestri diventa praticamente un"obbligo morale". El Gato
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elgatoloco
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mercoledì 5 febbraio 2020
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bel film, veramente, affresco storico
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"un tè con Mussolini"(1999, Franco Zeffirelli, anche soggetto)è un affresco storico che risente fortemente dell'esperienza diretta del grande regista-autore fiorentino, dalla condizione familiare dificile; mostra in maniera più che convincente anche il rapporto dei turisti(turiste, invero soprattutto)inglesi, da sempre"dominanti"a Firenze e in genere in Toscana, con la popolazione locale, che, dapprima splendido, viene turbato dall'avvento del fascismo(il film non è per nulla indulgente con Mussolini e il fascismo, contrariamente a quanto aveva scritto qualcuno, mostra semmai la complessitàdei rapporti, complessità che si vede rappresentata, quasi esibita nei gangli dello stesso fascismo), poi si ripresenta, ovviamente splendido, all'avvento della Liberazione.
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"un tè con Mussolini"(1999, Franco Zeffirelli, anche soggetto)è un affresco storico che risente fortemente dell'esperienza diretta del grande regista-autore fiorentino, dalla condizione familiare dificile; mostra in maniera più che convincente anche il rapporto dei turisti(turiste, invero soprattutto)inglesi, da sempre"dominanti"a Firenze e in genere in Toscana, con la popolazione locale, che, dapprima splendido, viene turbato dall'avvento del fascismo(il film non è per nulla indulgente con Mussolini e il fascismo, contrariamente a quanto aveva scritto qualcuno, mostra semmai la complessitàdei rapporti, complessità che si vede rappresentata, quasi esibita nei gangli dello stesso fascismo), poi si ripresenta, ovviamente splendido, all'avvento della Liberazione. Più dlela vicenda politica, comunque, l'atto d'amore reciproco tra Firenze e gli Inglesi è il vero t ema del film che, con reminiscenze autrobiografiche mai "pesanti", mostra da un lato la magnificenza della Toscana e in particolare di Frenze, anche nelle sue periferie, con una perfetta scelta dei tempi. Tra le/gli interpreti, soprattutto inglesi(del resyto Zeiffrelli è regista internazionale da sempre, in particolare, ma non solo, come regista d'opera), Maggie Smith, Cher, Judi Dench, Lily Tomlin, ma anche un soldido interprete(soprattutto teatrlae)quale Massimo Ghini e acnora altri/e. Da rivalutare in pieno, questo, credo ultimo film"narrativo" di Zeffirelli, cui ha fatto seguito l'omaggio a Maria Callas("Callas Forever", 2002)e un"OMaggio a Roma", 2009, oltre a una versione filmata dell'Aida. El Gato
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onufrio
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lunedì 23 settembre 2019
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firenze, 1935
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In una sorta di racconto semi-autobiografico, il regista Franco Zeffirelli racconta la propria adolescenza attraverso gli occhi di Luca, rimasto orfano di madre in tenera età e tralasciato dal padre (Massimo Ghini) avvolto dai suoi affari e da una moglie che malvede il ragazzino. A prendersi cura di Luca ci penserà la segretaria del padre, un'anziana inglese di nome Mary, il tutto avviene in un decennio storico tristemente famoso per il popolo italiano, il periodo che va dal 1935 al 1945. Stilisticamente perfetto, ogni film di Zeffirelli riesce a regalare emozioni attraverso le immagini.
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jekobbb
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giovedì 27 giugno 2019
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ben fatto
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Un film garbato e ben riuscito, con il cast al femminile che la fa da padrone. Buoni i costumi e la ricostruzione storica del periodo.
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alfaterno
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sabato 6 dicembre 2008
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un tè con mussolini
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Genera emozioni. Quindi è un grande film
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luchino d. monaco
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martedì 5 giugno 2007
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decisamente un zeffirelli da sogno
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Anche se stroncato decisamente dalla critica nella maggior parte delle sue opere, Zeffirelli rimane un ottimo regista che sa vendere i suoi film anche all'estero, collaborando come nel caso di “Un tè cn Mussolini”, con attrici da 10 e lode ( iniziando con Maggie Smith, Cher , Judy Dench , Johan Plowright meglio nota come partner del noto Lawrence Olivier, Lily Tomlin ecc...) Le scenografie sono spontanee e sincere e si coglie ,tra le mura e i ponti di firenze, l'atmosfera ante guerra che ha tanto condizionato l'infanzia del Grande maestro.I costumi e la fotografia ci trasportano in un'atmosfera onirica quasi annebbiata dalla luce mattutina di una firenze popolata da tante "inglesine" vestite con pizzo san gallo e ombrellini inmerlettati fino alla nausea.
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Anche se stroncato decisamente dalla critica nella maggior parte delle sue opere, Zeffirelli rimane un ottimo regista che sa vendere i suoi film anche all'estero, collaborando come nel caso di “Un tè cn Mussolini”, con attrici da 10 e lode ( iniziando con Maggie Smith, Cher , Judy Dench , Johan Plowright meglio nota come partner del noto Lawrence Olivier, Lily Tomlin ecc...) Le scenografie sono spontanee e sincere e si coglie ,tra le mura e i ponti di firenze, l'atmosfera ante guerra che ha tanto condizionato l'infanzia del Grande maestro.I costumi e la fotografia ci trasportano in un'atmosfera onirica quasi annebbiata dalla luce mattutina di una firenze popolata da tante "inglesine" vestite con pizzo san gallo e ombrellini inmerlettati fino alla nausea.L’a sceneggiatura regge e l’autobiografismo si coglie in ogni minimo fotogramma ( per una migliore comprensione del film consiglio la lettura dei primi 4 capitoli dell’Autobiografia di Franco Zeffirelli uscita nel 2007 in Italia).Un film , insomma, da amare in ogni sua sfumatura, raffinatissimo, curato in ogni dettaglio, e soprattutto un frammento di vita di Franco Zeffirelli … DA VEDERE!
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[+] film stupendo!
(di gian)
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