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gabriella
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mercoledì 29 ottobre 2025
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il teatro ? pieno di" spifferi"
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Ci sono due scene significative nel film di Pietro Marcello che esprimono il mio punto di vista su questo lavoro e sulla figura storica ed artistica di Eleonora Duse. Il primo è quando la Duse, durante le prove di " La donna del mare" di Ibsen, esorta una giovane attrice a dare voce al personaggio che interpreta, oppure di abbandonare il teatro. La seconda è quando dopo una rappresentazione teatrale sulla tragedia di Ecuba, allestita da un giovane al suo primo lavoro che si rivelerà un fiasco clamoroso, La Duse nel dirgli che lo spettacolo è annullato, gli rimprovera di non avere avuto coraggio, che gli è mancato il talento e che non ci sarà nessuna Duse in grado di salvarlo dalla mediocrità.
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Ci sono due scene significative nel film di Pietro Marcello che esprimono il mio punto di vista su questo lavoro e sulla figura storica ed artistica di Eleonora Duse. Il primo è quando la Duse, durante le prove di " La donna del mare" di Ibsen, esorta una giovane attrice a dare voce al personaggio che interpreta, oppure di abbandonare il teatro. La seconda è quando dopo una rappresentazione teatrale sulla tragedia di Ecuba, allestita da un giovane al suo primo lavoro che si rivelerà un fiasco clamoroso, La Duse nel dirgli che lo spettacolo è annullato, gli rimprovera di non avere avuto coraggio, che gli è mancato il talento e che non ci sarà nessuna Duse in grado di salvarlo dalla mediocrità. Ecco, riguardo la prima scena, devo dire che a me quella voce non è arrivata, e riguardo la seconda , nonostante la recitazione superlativa di Valeria Bruni Tedeschi, trovo che il film non possegga quello slancio necessario che lo spinga fuori dai canoni classici del biopic. Avevo letto che Eleonora Duse recitava in maniera talmente vera che sembrava non recitasse affatto, mentre qui la sua presenza è eccessiva, così la sua voce troppo fragorosa, anzichè sussurrata, eclissando la sua figura e il suo genio artistico. Nota a parte per Noemi Merlant, che interpreta la figlia Enrichetta, mai eccessiva, composta , equilibrata. Peccato perchè ci sono certe immagini molto suggestive di una Venezia tra Visconti di " Senso" e le trasparenze pittoriche di Turner, ma tutto il resto è talmente sopra le righe che appesantisce, la durata sfianca e si attende che cali il sipario.
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carlov67
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martedì 28 ottobre 2025
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pomeriggio sprecato
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Allora, la faccio breve. Il film dovrebbe parlare di una delle più grandi attrici drammatiche di tutti i tempi e si è pensato bene di affidare la parte della protagonista a una che durante tutto il film, peraltro mal scritto e tanto brutto da far venire la tentazione di sgattaiolare via dalla sala anzitempo, mostra una faccia e mezzo. Un ghigno sinistro da mezzo esaltata e mezzo alienata mentale. Per tutto il film, ho detto. Qualche raro reperto sonoro della sua carriera c'è. Di foto ce ne sono tante. Fece perfino un film, uno solo ma da protagonista. Un piccolo sforzo di imitazione, dato che ci sono delle fonti? No. Voce rauca e velata. Di solito urla, altre volte sussurra.
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Allora, la faccio breve. Il film dovrebbe parlare di una delle più grandi attrici drammatiche di tutti i tempi e si è pensato bene di affidare la parte della protagonista a una che durante tutto il film, peraltro mal scritto e tanto brutto da far venire la tentazione di sgattaiolare via dalla sala anzitempo, mostra una faccia e mezzo. Un ghigno sinistro da mezzo esaltata e mezzo alienata mentale. Per tutto il film, ho detto. Qualche raro reperto sonoro della sua carriera c'è. Di foto ce ne sono tante. Fece perfino un film, uno solo ma da protagonista. Un piccolo sforzo di imitazione, dato che ci sono delle fonti? No. Voce rauca e velata. Di solito urla, altre volte sussurra. In entrambi i casi non si capisce un'acca di quello che dice. E questo ghigno da alienata. La colpa è anche del cinema italiano di oggi che quando si cimenta nelle biografie stecca quasi immancabilmente. L'ABC dovrebbe essere far parlare e muovere l'attore come parlava e si muoveva il personaggio da interpretare. Imitazione, con un po di invenzione che magari ci sta pure. Ci vuole poco. E invece no.
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anna maria mazziotti
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venerdì 10 ottobre 2025
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film inutile e deludente
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Perchè il film è intitolato alla Duse? Il personaggio e le vicende sono del tutto estranei sia alla storia che alla leggenda della Divina. Quello che sappiamo sulla Duse contiene molta più realtà, molto più dramma e molti più motivi di interesse delle invenzioni che caratterizzano una sceneggiatura slabbrata e priva di coerenza. Che Sarah Bernardt rimproveri alla Duse una visione arcaica del teatro è cosa risibile; il personaggio di d'Annunzio forse vuol essere grottesco, e certamente ci riesce, ma è così necessario? Gli spezzoni di film d'epoca sono chiaramente un riempitivo a poco prezzo, e tutto il tema della guerra è inserito come un richiamo all'attualità assolutamente inutile, così come.
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Perchè il film è intitolato alla Duse? Il personaggio e le vicende sono del tutto estranei sia alla storia che alla leggenda della Divina. Quello che sappiamo sulla Duse contiene molta più realtà, molto più dramma e molti più motivi di interesse delle invenzioni che caratterizzano una sceneggiatura slabbrata e priva di coerenza. Che Sarah Bernardt rimproveri alla Duse una visione arcaica del teatro è cosa risibile; il personaggio di d'Annunzio forse vuol essere grottesco, e certamente ci riesce, ma è così necessario? Gli spezzoni di film d'epoca sono chiaramente un riempitivo a poco prezzo, e tutto il tema della guerra è inserito come un richiamo all'attualità assolutamente inutile, così come. Il contrasto con la figlia, è il prevedibile problemino psicologico che non deve mai mancare. Certamente un film non biografico può e deve permettersi delle libertà, ma all'interno di una visione generale che dalle testimonianze sul personaggio storico prende le mosse e ne evita la banalizzazione.
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alex2044
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lunedì 29 settembre 2025
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valeria bruni tedeschi : la duse ? lei !
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Un film molto bello . Tutto è in ordine , la ricostruzione storica perfetta , i costumi, gli arredamenti , le locations ti portano piacevolmente all'epoca in cui si sono svolti i fatti .La tecnica usata per rendere attuali i vecchi filmatii su grande schermo mirabile. Poi c'è Lei la Divina Valeria Bruni Tedeschi che offre un'interpretazione memorabile e indimenticabile . La Duse è Lei ! Gli altri attori sono tutti perfetti nella parte , piacevole e corretto il cameo di Giordano Bruno Guerri nella parte di attendente di D'Annunzio . Una citazione per la scena in cui Sarah Bernhardt interviene a salutare la collega pardon l'avversaria e non solo nel teatro che omaggia e poi critica con tono mdellifluo di fare un teatro vecchio .
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Un film molto bello . Tutto è in ordine , la ricostruzione storica perfetta , i costumi, gli arredamenti , le locations ti portano piacevolmente all'epoca in cui si sono svolti i fatti .La tecnica usata per rendere attuali i vecchi filmatii su grande schermo mirabile. Poi c'è Lei la Divina Valeria Bruni Tedeschi che offre un'interpretazione memorabile e indimenticabile . La Duse è Lei ! Gli altri attori sono tutti perfetti nella parte , piacevole e corretto il cameo di Giordano Bruno Guerri nella parte di attendente di D'Annunzio . Una citazione per la scena in cui Sarah Bernhardt interviene a salutare la collega pardon l'avversaria e non solo nel teatro che omaggia e poi critica con tono mdellifluo di fare un teatro vecchio . La regia è ispirata , precisa con lampi di genio . Bravo Pietro Marcello , ha fatto un film complicato ma l,ha reso ispirato e comprensibile .
Un film fuori dal coro originale e piacevole dall'inizio alla fine .
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[+] la duse è lei
(di alex2044)
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canziani mario
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martedì 23 settembre 2025
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deludente, senza pathos ...
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Deludente e con momenti di stanca e noia. C'è un evidente impegno di ricerca della giusta atmosfera dell'epoca, ma un po' troppo ripetitivo in alcune sequenze, come il costante file-rouge del treno con la bara ed anche le immagini di repertorio - marcatametne colorizzate - sono didascaliche e sembrano un riempitivo della mancanza di sceneggiatura. L'inizio è alquanto imbarazzante con i soldatini di stagno sul campo da battaglia (si poteva anche evitare!!). Molto TV movie, per niente cinematografico, un eccesso di primi piani che disturba. Insomma uno dei pochi film che non vedi l'ora che finisca e che non rivedrai mai più. Peccato perchè la BRUNI TEDESCHI è superlativa, quanto irritante, con una recitazione molto calata nel personaggio (tra genio e follia), La DUSE era indubbiamente una innovativa e voleva sorprendere il pubblico, ma che quello vediamo sono gli uitimi anni da DIVINA con un fama che la precedeva inevitabilmente, ma era in fase calante, dovuta anche alla salute cagionevole.
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Deludente e con momenti di stanca e noia. C'è un evidente impegno di ricerca della giusta atmosfera dell'epoca, ma un po' troppo ripetitivo in alcune sequenze, come il costante file-rouge del treno con la bara ed anche le immagini di repertorio - marcatametne colorizzate - sono didascaliche e sembrano un riempitivo della mancanza di sceneggiatura. L'inizio è alquanto imbarazzante con i soldatini di stagno sul campo da battaglia (si poteva anche evitare!!). Molto TV movie, per niente cinematografico, un eccesso di primi piani che disturba. Insomma uno dei pochi film che non vedi l'ora che finisca e che non rivedrai mai più. Peccato perchè la BRUNI TEDESCHI è superlativa, quanto irritante, con una recitazione molto calata nel personaggio (tra genio e follia), La DUSE era indubbiamente una innovativa e voleva sorprendere il pubblico, ma che quello vediamo sono gli uitimi anni da DIVINA con un fama che la precedeva inevitabilmente, ma era in fase calante, dovuta anche alla salute cagionevole. I personaggi di contorno, da Benito Mussolini a Gabriele D'Annunzio, da Sarah Bernardt a Matilde Serano, sono personaggi che fanno parte della Storia ed è interessante che vengano proposti come personaggi che hanno caratteristato quel periodo. Certi aspetti biografici andrebbero verificati o se sono una licenza creativa del Regista. E' un film che rappresenta un nuovo modo di fare cinema oggi in Italia? Oltre il neorealismo? Come si potrebbe definire? Minimal-drama? Ai posteri l'ardua sentenza !!!
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cannonau
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venerdì 19 settembre 2025
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brutto
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brutto, vecchio, piatto, con mezzo cast del "il cattivo poeta", ma ch'????
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goldy
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venerdì 19 settembre 2025
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non certo divulgativo
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Una scelta filmica estetizzante che alle volte annoia ma l'interpretazione della Bruni Tedeschi è strepitosa:
Sarà per questo che non l'hanno premiata. Le giurie di Venezia sono famose per scelte premiali incomprensibili che hanno confermato anche quest'anno non premiando la Bruni e premiando Jarmush con un Leone D'oro che grida verndetta.
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giuseppe
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giovedì 18 settembre 2025
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film coinvolgente dalle forti emozioni
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Un film dalle forti tinte, intenso, emozionanti, con interpreti eccellenti. Un film teatrale, certo, tanti primi piani che ci trasmettevano emozioni dirette. Finalmente, dopo tante commediole insipide dell'ultimo cinema italiano. Dopo tanto tempo ho sentito dei fremiti ed una forte partecipazione. Ma naturalmente a Venezia non ha avuto premi.
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