
Anno | 2024 |
Genere | Documentario |
Produzione | USA |
Durata | 105 minuti |
Regia di | Sandi Simcha Dubowski |
MYmonetro |
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Ultimo aggiornamento lunedì 30 settembre 2024
Il ritratto di Amichai Lau-Lavie che ha saputo reinventare la cultura e religione attraverso la trasgressione e, soprattutto, l'arte. Al Box Office Usa Sabbath Queen ha incassato 17,5 mila dollari .
CONSIGLIATO N.D.
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Amichai Lau-Lavie, un personaggio straordinario: erede di trentotto generazioni ininterrotte di rabbini ortodossi, gay dichiarato, negli anni ’80 a New York ideatore del personaggio Rebbetzin Hadassah, vedova di rabbini, drag queen in visone o sottoveste, studioso della Torah, creatore della performance Storahtelling e del Lab/Shulan, una congregazione ebraica inclusiva, che ammette tutte le religioni e ama l’arte e la sperimentazione. Divenuto rabbino lui stesso, ha reinventato cultura e religione attraverso la trasgressione e, soprattutto, l’arte. La sua storia, la sua vitalità, le sue esperienze, i suoi viaggi, i suoi rapporti con i famigliari, sono raccolti in un documentario maturato e girato nell’arco di ventuno anni da Sandi DuBowski, autore di Trembling Before G-d e produttore di A Jihad for Love.
Attualissimo. Per certi versi profetico (purtroppo). Sabbath Queen si chiude con una domanda rivolta a Israele e Palestina: "Come possiamo immaginare di nuovo le nostre sacre tradizioni per raggiungere la pace?". La risposta, da quel 7 ottobre 2023, è ancora più difficile da formulare. A suo modo, ci ha provato nel corso della sua vita il protagonista di questo documentario, girato nell'arco di ventuno [...] Vai alla recensione »
"Gli artisti sono i nuovi rabbini". Il documentario Sabbath Queen diretto da Sandi DuBowski segue per 21 anni la storia di un personaggio tanto singolare quanto eccentrico e determinato: Amichai Lau-Lavie, rabbino ortodosso e drag queen. Erede di 38 generazioni di rabbini, l'uomo si avvicina a una carriera religiosa senza voler abbandonare le sue ideologie fondate sulla libertà e sulla ricerca intellettuale [...] Vai alla recensione »