
Anno | 2024 |
Genere | Horror, |
Produzione | USA |
Durata | 92 minuti |
Regia di | Colm McCarthy |
Attori | Sam Claflin, Antonia Thomas, Sharon D. Clarke, Steven Cree, Adelle Leonce William Hope, Frankie Corio, Henry Pettigrew, Neil Linpow. |
Uscita | giovedì 23 gennaio 2025 |
Distribuzione | Notorious Pictures |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: V.M. 14 |
MYmonetro | 1,69 su 8 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento giovedì 23 gennaio 2025
Si narra di un'antica e malefica creatura che si nasconde nell'oscurità, nutrendosi delle paure dei bambini e trascinandoli via per sempre. In Italia al Box Office Bagman ha incassato nelle prime 5 settimane di programmazione 331 mila euro e 161 mila euro nel primo weekend.
CONSIGLIATO NO
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Il quarantenne Patrick, costretto per questioni economiche a tornare nella casa di famiglia e ad affiancare il fratello nella gestione dell'azienda avuta in eredità dal padre, si ritrova braccato dalla misteriosa e malefica creatura che ha terrorizzato la sua infanzia. Si tratta del "bagman", abita in una grotta un tempo adibita a miniera e si alimenta delle paure dei bambini e degli adolescenti che rapisce, uccide e poi meticolosamente rinchiude nella sua sacca (in inglese, bag), ed è tornato per perseguitare il bambino di Patrick. Per sconfiggerlo l'uomo dovrà affrontare il suo passato e rivivere il trauma nel suo presente.
Diretto da un regista più a suo agio con il formato breve televisivo (sue le regie di episodi di celebri serie come Black Mirror, Sherlock, Doctor Who, Peaky Blinders), l'inglese McCarthy gira negli Stati Uniti un horror che riprende senza inventare nulla sulla figura dell'uomo nero.
Bagman, del resto, è la variazione di altre creature ben più mostruose della tradizione horror letteraria e cinematografica, abitanti delle viscere che salgono in superficie come raffigurazione del rimosso dei personaggi. La sola cosa che di norma un film di genere è chiamato a fare è trovare una formula nuova per ribadire dell'ovvio - e ciò che Bagman fa, a parte giocare con l'assonanza fra il titolo e il boogieman, cioè l'uomo nero, è inventarsi la faccenda della borsa come strumento dell'orrore. Per il resto, non c'è nemmeno da fare troppa strada per trovare un modello alla creazione del quasi esordiente sceneggiatore John Hulme, e cioè il fantomatico «it» del romanzo di Stephen King, un'entità multiforme che si risveglia ogni 27 anni e tormenta chi l'ha veduto.
L'uomo nero di Bagman è sghembo, storpiato, e nella sua caratteristica borsa ripiega le sue vittime riducendole a materia grezza. L'unica idea di un certo interesse del film riguarda proprio la trasformazione del corpo umano in qualcosa di concreto, di materiale, come i pupazzi di legno con cuore meccanico che si trovano nella grotta. Bagman dà dunque letteralmente corpo alle paure di bambini e adolescenti (o degli adulti psicologicamente rimasti tali, come Patrick), lasciando resti tangibili del suo passaggio e costringendo il protagonista (interpretato dal poco espressivo Sam Claflin) a un ritorno al passato tanto fisico quanto mentale (e pure narrativo, con un uso estensivo del flashback).
Qui in realtà iniziano e finiscono le qualità del film di McCarthy, che ha la forma e l'andatura di un prodotto di serie Z ed è tirato via tanto nello stile quanto nella recitazione: la luce è piatta, la paura suscitata poca (o nulla), e il sangue ancora meno. Se poi al tema della minaccia al nucleo familiare americana si accompagna anche quello della crisi economica, quasi Bagman fosse una metafora di un malessere non solo psicologico ma pure sociale, il tentativo di nobilitare il genere è maldestro, perché l'horror, da sempre genere capace di farsi specchio dei tempi, non ha certo bisogno di sottolineature e suggerimenti allo spettatore.
McCarthy di suo ci aggiunge poco, qua e là qualche jumpscare, e la sceneggiatura ha il solo pregio di non allestire l'ennesimo e non auspicabile sequel, quasi gli autori sapessero di marciare nell'ovvio. Se non fosse che, fatto e terminato questo dimenticabilissimo horror, sappiamo tutti che a breve ne arriverà un altro uguale.
Ma cosa aspettarsi, dopotutto, da una frase di lancio come: «Dai creatori di Gli occhi del diavolo e di The Strangers - Capitolo 1»? Chi li ricorda?
Non mi ? piaciuto, vedete the substance al posto di questo schifo
Vedendo Bagman, del buon regista di serie tv Colm McCarthy, abbiamo pensato che sarebbe bello poter dire a tutti i bambini del mondo che l'uomo nero esiste solo al cinema e che io, con la mia bacchetta magica, farò in modo che non esca più dal grande schermo. Se mi concentrassi, forse sarebbe possibile ma forse no - intanto divertiamoci con questo film ora in sala, variazione sul mostro oscuro che [...] Vai alla recensione »
In un momento particolarmente caldo per il cinema del terrore, come confermato dalla quantità di film del genere in uscita e dai numeri registrati al box office internazionale, a partire dal 23 gennaio (distribuito da Notorious Pictures) arriva nelle sale italiane il Bagman di Colm McCarthy, al suo terzo horror dopo Outcast e La ragazza che sapeva troppo.
Il solito babau, però con la sacca. É la sola idea, la sacca. Dove il mostro mette le sue giovani vittime, ripiegate, e bye bye. II babau con la sacca, Patrick 10 conosce bene. Da bambino riuscì a sfuggirgli, chissà se riuscirà a sfangarla anche il figlioletto. Per la sorte del piccolo non è che noi si stia sulle spine, questo il tipico horror da sbadiglio, derivativo da cima a fondo - personaggi, [...] Vai alla recensione »
Patrick torna nella casa di famiglia, con moglie e figlio, tormentato dal «Bagman», creatura che imprigiona i bambini in una sacca, alla quale era sfuggito in gioventù. Quel borsone è l'unica trovata di un pessimo horror che non spicca per originalità, noioso fino all'inverosimile per la sua prevedibilità, guidato dal pilota automatico e senza fantasia.
Horror pop che si sviluppa sempre più per gemmazione, per spunti nati dal riattraversamento di strade appena aperte o rilette in modo nuovo. Colm McCarthy arriva dalle seconde linee del cinema inglese, è al secondo film importante dopo una vita impegnato sui set televisivi ma con il suo Bagman pare guardare dalle parti giuste, che poi sono quelle delle costellazioni famigliari degli horror anni '80 [...] Vai alla recensione »
«Dai creatori di Gli occhi del diavolo e di The Strangers: Capitolo 1 », ammicca il promo italiano. Non proprio un gran viatico (il primo, chi se lo ricorda più, il secondo forse meglio dimenticarselo), ma, certo, ognuno fa fuoco coi cerini che ha in tasca. Qui il solito babau libero di agire indisturbato perché creduto semplice favola-monito per bambini («è una figura presente in ogni cultura», ponza [...] Vai alla recensione »
Un'antica e malvagia creatura vive nell'oscurità di una grotta abbandonata precedentemente adibita a miniera. Il suo nutrimento sono le paure dei bambini che rapisce catturandoli in un sacco e trascinandoli per sempre nella sua tana. Durante l'infanzia, Patrick entra in contatto con questa creatura e riesce a sfuggirle... invano dato che tornerà a ossessionare suo figlio Jake.