mariocaste
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lunedì 11 dicembre 2023
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o sei con lui ...o contro di lui.
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I tempi erano quelli , non ci sono alternative ..o si amava o si odiava. Il regista ha messo in evidenza l'uomo distaccato dagli altri , ma che sentiva vedeva e agiva in un modo che era impossibile a tutti. L'ascesa del comandante , Generale e poi Imperatore è disegnata bene, come la fermezza e freddezza del suo carattere , purtroppo trovo ridicole alcune scene con la moglie , ma forse Ridley Scott le ha volute per mettere in evidenza il lato debole di certi uomini. Le campagne di guerra sono ben fatte , in quella di Russia è eloquente lo sguardo di un soldato disperato per il freddo e la fame che sembra dire : ti abbiamo seguito fino a qui perchè ti amiamo Imperatore Napoleone.
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blp
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lunedì 11 dicembre 2023
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un'occasione mancata
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Il film su Napoleone ha tanti pregi ma moltissimi difetti. Il primo tra tutti è quello di non avere un filo unico di narrazione. Napoleone ha sconvolto la vita del continente Europeo per più di trent'anni, in continuo movimento e con continue modifiche legislative, sociali, militari e personali. Data l'enorme mole di attività (e aneddoti) sul personaggio, raccontarlo 'tutto' sarebbe impossibile e per questo la scelta di uno specifico aspetto (ad es. il legame tra Napoleone e Giuseppina) avrebbe avuto un suo lodevole senso. Mischiare, come fatto, la parte militare, quella personale amorosa e le scarsissime indicazioni politiche (peraltro saltando da un momento all'altro senza continuità nè causalità) ha prodotto un film patchwork che lascia la sensazione di una occasione mancata
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fabio silvestre
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sabato 9 dicembre 2023
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ridley scott re dei kolossal
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Assolutamente da vedere al cinema questo film che consacra ancora una volta Ridley Scott Re dei kolossal con scene di battaglie vibranti e con le tantissime comparse che riempiono le scene più drammatiche della storia. Il regista inoltre alterna alle predette sequenze di guerra la storia d'amore tra Napoleone e Giuseppina dando luce al lato più umano e intimo del condottiero/imperatore interpretato da un ottimo Joaquin Phoenix. Senza entrare nella polemica se il film sia aderente o meno ai fatti storici, resta un'opera che si lascia apprezzare per un buon cast, per i bei costumi e per un eccellente sonoro e colonna sonora. Voto: 7,5/10.
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xerox
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giovedì 7 dicembre 2023
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molto bravo phoenix
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Non si possono condensare 30 anni di storia in un film di 2 ore e 40. Con tutte le piattaforme che ci sono non si poteva fare una serie su un personaggio tanto complesso come Napoleone? La riflessione che faccio è sulla storia europea: anni e anni passati da Francia, Prussia, Inghilterra, Russia, a fare alleanze e a sterminarsi l'un l'altro. L'umanità non riesce a fare a meno delle guerre, ieri come oggi.
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athos
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mercoledì 6 dicembre 2023
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intimo
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Ritratto intimo del più grande uomo di guerra della storia. Le guerre e gli intrecci politici rimangono sullo sfondo, mentre in primissimo piano c'è Giuseppina, l'amore immenso di Napoleone, che pur davanti a un tradimento e allo scioglimento del matrimonio, non dimenticherà mai. Un Napoleone privato, dedito alla commozione e, sul finire della vita, addirittura ironico.
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umberto
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lunedì 4 dicembre 2023
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una serie di quadri meravigliosi.... ma scollegati....
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NAPOLEON... Ridley Scott riporta nelle sale un film storico sperando di tornare ad emozionare il pubblico come ai tempi de "Il gladiatore", in attesa di terminare il tanto ventilato sequel di quest'ultimo che dovrebbe uscire a fine 2024. Peccato però che stavolta di storico ci sia poco sia per l'inesattezza di molti elementi e vicende, nonché di come essi vengono raccontati, ma soprattutto perché la storia si sviluppa principalmente sul burrascoso, e allo stesso tempo indissolubile, rapporto tra Napoleone e Giuseppina. Sinceramente mi aspettavo di vedere il racconto delle gesta di uno dei più importanti personaggi della storia ed invece esse sono solo dei flash privi di collegamenti narrativi, i quali sono comunque dei quadri stupendi che abbelliscono ed impreziosiscono una discreta sala.
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NAPOLEON... Ridley Scott riporta nelle sale un film storico sperando di tornare ad emozionare il pubblico come ai tempi de "Il gladiatore", in attesa di terminare il tanto ventilato sequel di quest'ultimo che dovrebbe uscire a fine 2024. Peccato però che stavolta di storico ci sia poco sia per l'inesattezza di molti elementi e vicende, nonché di come essi vengono raccontati, ma soprattutto perché la storia si sviluppa principalmente sul burrascoso, e allo stesso tempo indissolubile, rapporto tra Napoleone e Giuseppina. Sinceramente mi aspettavo di vedere il racconto delle gesta di uno dei più importanti personaggi della storia ed invece esse sono solo dei flash privi di collegamenti narrativi, i quali sono comunque dei quadri stupendi che abbelliscono ed impreziosiscono una discreta sala. Meravigliosa è infatti la fotografia con delle sfumature e dei toni che richiamano quasi sempre i colori del tramonto o delle giornate nuvolose. Peccato poi che Joaquin Phoenix stavolta non mi abbia convinto pienamente nella parte dell'Imperatore francese, mentre Vanessa Kirby è stata quasi perfetta nel ruolo di Giuseppina. Voto: 7,5
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samanta
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domenica 3 dicembre 2023
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napoleon o joséphine?
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Ridley Scott è uno dei più rinomati registi estremamente versatile ha affrontato vari generi: commedie (Un'ottima annata), fantascienza (Alien, Blad Runner) guerra (Black Hawk Down) horror (Hannibal), anche storici (Le crociate, Il gladiatore, 1492) in cui peraltro storia è massacrata senza pietà, in 1492 appare che solo Colombo aveva capito che la terra era rotonda, dato che descritto da Aristotile era di opinione comune in Europa.
In questo film Scott si attenuto abbastanza alla realtà, d'altra parte Napoleone è una figura complessa, ma nello stesso tempo conosciuta e immortalata da innumerevoli libri ed da tanti film, di conseguenza sarebbe difficile inventarsi fatti e situazioni importanti, alcuni critici hanno puntualmente elencate alcune inesattezze che peraltro non inficiano nel complesso la realtà effettuale di alcune delle varie tappe della vita di Napoleone che sono descritte nella pellicola.
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Ridley Scott è uno dei più rinomati registi estremamente versatile ha affrontato vari generi: commedie (Un'ottima annata), fantascienza (Alien, Blad Runner) guerra (Black Hawk Down) horror (Hannibal), anche storici (Le crociate, Il gladiatore, 1492) in cui peraltro storia è massacrata senza pietà, in 1492 appare che solo Colombo aveva capito che la terra era rotonda, dato che descritto da Aristotile era di opinione comune in Europa.
In questo film Scott si attenuto abbastanza alla realtà, d'altra parte Napoleone è una figura complessa, ma nello stesso tempo conosciuta e immortalata da innumerevoli libri ed da tanti film, di conseguenza sarebbe difficile inventarsi fatti e situazioni importanti, alcuni critici hanno puntualmente elencate alcune inesattezze che peraltro non inficiano nel complesso la realtà effettuale di alcune delle varie tappe della vita di Napoleone che sono descritte nella pellicola.
Peraltro lascia perplessi l'interpretazione data alla personalità di Napoleone che avrebbe agito perché ispirato dall'amore per Joséphine, tesi ampiamente riduttiva e si rivela inconcludente a chi intenda inquadrare, anche solo superficialmente, la sua effettiva personalità che non puo essere ristretta ad una passione d'amore. Napoleone era un personaggio multiforme: era un genio militare, non solo come si evince dal film bravo artigliere, ma un uomo che cambiò radicalmente il modo di fare la guerra: spostamenti veloci, frazionamento dell'armata in vari corpi che marciavano separati per colpire uniti, disorientò sempre i comandanti avversari. Spietato verso i nemici massacrò durante la campagna d'Egitto 4000 prigionieri, fece fucilare l'innocente duca d'Enghien per spaventare i realisti. Napoleone fu anche un vulcano di idee, introdusse il codice civile, riformò l'amministrazione pubblica, la giustizia, appare ridicolo che abbia abbandonato l'Egitto perché Joséphine lo tradiva, ritornò in Francia perché l'impresa stava fallendo e lui voleva impadronirsi del potere, oppure sostenere che fuggì dall'Elba perché la donna lo tradiva con lo Zar, semplicemente voleva riprendersi il trono, oltretutto Josèphine morì pochi giorni dopo il suo arrivo nell'Isola. Ridley delinea solo alcuni passaggi della vita di Napoleone in modo un pò lacunoso, effettivamente il regista ha una scusante il film in originale durava 4 h ridotte dai produttori a poco di 2 ore e mezza, il che provoca, ad esempio, che la battaglia di Waterloo sia descritta in modo insufficiente e confuso, molto meglio descritta nel film di Bondarciuk (Waterloo), Napoleone stava vincendo, ma Blucher con l'esercito prussiano che era stato sconfitto giorni prima arrivò all'improvviso ribaltando il risultato, il generale Grouchy che per comando di Napoleone doveva sorvegliarlo aveva sbagliato strada.
Per quanto rigurda l'interpretazione ho delle perplessità su Joachin Phoenix che è un bravo attore e qui cerca di dare il meglio ma è fuori parte ha quasi 50 anni interpreta un giovane di 25 con lo stesso aspetto per ben 27 anni oltretutto mantenendo la stessa espressione di alterigia, tra i vari interpreti di Napoleone il migliore che ho visto senza dubbio è stato Rod Steiger. Lo stesso discorso vale per Vanessa Kirby, Josèphine aveva 6 anni più di Napoleone che quando l'ncontrò ne aveva 25, l'attrice ha 35 anni ma qui rimane sempre con lo stesso aspetto che poteva andare bene quando s'incontrarono, ma non nell'arco di 20 anni, un pò di trucco per invecchiarla sarebbe stato opportuno. Ci sono anche positività nel film: un'ottima scenografia, eccellenti costumi e ambienti, la battaglia di Tolone e l'ingresso in una Mosca deserta sono da manuale, il regista bene ha fatto a ricordare i massacri della Rivoluzione ( 200.000 uccisi nella sola Vandea realista) e le guerre di Napoleone che causarono 3 milioni di morti. In conclusione un discreto film ma non siamo al livello del migliore Ridley.
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umberto
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domenica 3 dicembre 2023
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tanti meravigliosi quadri.... scollegati....
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NAPOLEON... Ridley Scott riporta nelle sale un film storico sperando di tornare ad emozionare il pubblico come ai tempi de "Il gladiatore", in attesa di terminare il tanto ventilato sequel di quest'ultimo che dovrebbe uscire a fine 2024. Peccato però che stavolta di storico ci sia poco sia per l'inesattezza di molti elementi e vicende, nonché di come essi vengono raccontati, ma soprattutto perché la storia si sviluppa principalmente sul burrascoso, e allo stesso tempo indissolubile, rapporto tra Napoleone e Giuseppina. Sinceramente mi aspettavo di vedere il racconto delle gesta di uno dei più importanti personaggi della storia ed invece esse sono solo dei flash privi di collegamenti narrativi, i quali sono comunque dei quadri stupendi che abbelliscono ed impreziosiscono una discreta sala.
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NAPOLEON... Ridley Scott riporta nelle sale un film storico sperando di tornare ad emozionare il pubblico come ai tempi de "Il gladiatore", in attesa di terminare il tanto ventilato sequel di quest'ultimo che dovrebbe uscire a fine 2024. Peccato però che stavolta di storico ci sia poco sia per l'inesattezza di molti elementi e vicende, nonché di come essi vengono raccontati, ma soprattutto perché la storia si sviluppa principalmente sul burrascoso, e allo stesso tempo indissolubile, rapporto tra Napoleone e Giuseppina. Sinceramente mi aspettavo di vedere il racconto delle gesta di uno dei più importanti personaggi della storia ed invece esse sono solo dei flash privi di collegamenti narrativi, i quali sono comunque dei quadri stupendi che abbelliscono ed impreziosiscono una discreta sala. Meravigliosa è infatti la fotografia con delle sfumature e dei toni che richiamano quasi sempre i colori del tramonto o delle giornate nuvolose. Peccato poi che Joaquin Phoenix stavolta non mi abbia convinto pienamente nella parte dell'Imperatore francese, mentre Vanessa Kirby è stata quasi perfetta nel ruolo di Giuseppina. Voto: 7,5
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shagrath
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sabato 2 dicembre 2023
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napoleone ridotto a villain da operetta
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Hollywood ci ha abituato a kolossal dove la grande storia viene messa in secondo piano in favore di una narrazione avvincente e adatta alla mentalità di oggi. Così sono comparsi film mitici come Braveheart che di reale non hanno nulla, ma dove un carismatico William Wallace arringa le truppe (ed il pubblico) con memorabili discorsi sulla libertà e ideali rivoluzionari che nel 1300, ovviamente, non c’erano. Una mitologia fittizia, ma positiva e di grande ispirazione, come quella di innumerevoli altri kolossal tra cui il Gladiatore dello stesso Ridley Scott, regista che adesso ci propene questo Napoleon.
Ed incredibilmente, ritrovandosi tra le mani un personaggio che grande lo è stato davvero, Scott fa l’operazione inversa: lo fa diventare piccolo, un anti-eroe, creando una “brutta storia” di meschinità e miserie umane.
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Hollywood ci ha abituato a kolossal dove la grande storia viene messa in secondo piano in favore di una narrazione avvincente e adatta alla mentalità di oggi. Così sono comparsi film mitici come Braveheart che di reale non hanno nulla, ma dove un carismatico William Wallace arringa le truppe (ed il pubblico) con memorabili discorsi sulla libertà e ideali rivoluzionari che nel 1300, ovviamente, non c’erano. Una mitologia fittizia, ma positiva e di grande ispirazione, come quella di innumerevoli altri kolossal tra cui il Gladiatore dello stesso Ridley Scott, regista che adesso ci propene questo Napoleon.
Ed incredibilmente, ritrovandosi tra le mani un personaggio che grande lo è stato davvero, Scott fa l’operazione inversa: lo fa diventare piccolo, un anti-eroe, creando una “brutta storia” di meschinità e miserie umane. E Scott fa tutto questo in malafede piegando la narrazione e le tecniche cinematografiche allo scopo: colori e filtri freddi, scenari desolati e squallidi, atmosfere deprimenti. Si enfatizzano discorsi vanagloriosi, mediocri, atteggiamenti grotteschi e adolescenziali. Una visione monodimensionale, banalizzante, denigratoria. Questo è il primo e più grave “orrore” che Scott compie, perché Ei fu ben altro non certo l’omuncolo che ci viene raffigurato.
Dov’è il Napoleone carismatico, dev’è l’uomo del popolo venuto dal niente che infiamma i cuori e la rivoluzione nel vecchio mondo. Dov’è il Napoleone riformatore, l’uomo contradditorio, il politico amato e odiato, lo statista che abbatte i privilegi millenari della nobiltà e reinventa l’Europa. E dov’è il genio strategico, il condottiero leggendario. Non si vedono. Quello che si vede è un tizio che si accoppia come un coniglio, che per qualche strano scherzo del destino si è ritrovato con il potere in mano, che provoca violenze, scontri e spargimenti di sangue più o meno a vanvera. In pratica lo stereotipo della propaganda anti-rivoluzionaria dei regimi assolutistici dell’epoca. Il modo in cui Scott mette in scena la battaglia di Austerlitz è prova lampante della malafede di cui parlo: la storiella dei soldati in fuga trucidati nelle acque ghiacciate fu una fake news inventata all’epoca, perfetta per dipingere un Napoleone sanguinario e spietato. Scott prende quindi una falsità storica accertata e non solo la propone nel film, ma la fa sembrare come l’intera battaglia di Austerlitz: un inutile massacro. Non contento sbatte a schermo il conto dei morti delle guerre napoleoniche (come se lui ne fosse l’unico responsabile, come se le avesse causate per suo capriccio). Insomma operazione di revisionismo storico balorda e voluta (l’impressione è che a Sir Ridley Scott, da bravo Sir inglese, gli bruci ancora oggi dopo due secoli. Perché oggi sappiamo che i rivoluzionari francesi, ivi compreso Napoleone tra mille contraddizioni, stavano dalla parte giusta della storia. Dopotutto oggi nel porto di New York c’è la statua della libertà, mica quella del duca di Wellington. Si tratta quindi di cancel culture? Ai posteri l’ardua sentenza).
Ne esce quindi un polpettone anti-napoleonico ed entriamo subito nel secondo “orrore” di Scott, ovvero la pessima scrittura. Nonostante 2 ore e 40 di film non si fornisce spessore ai molti personaggi che appaiono, non si riesce a seguire le semplici vicende storiche dato che almeno 2/3 della trama sono occupati dalla relazione tra Napoleone e Giuseppina, tra l’altro messa in scena con toni da soap opera se non da teendrama (una Giuseppina rappresentata come una vamp steampunk, un napoleone ridotto a goffo nerd che si fa stregare dalla sorpresina di lei sotto la gonna… oibò). Napoleone stesso agisce come un mollusco, schiavo del rapporto con Giuseppina (ci viene detto che abbandona il suo esercito in Egitto perché la gelosia lo tormenta… stesso motivo per cui fugge dell’Isola d’Elba… ma per carità). E così si perde per strada il filo logico degli eventi. La grande Storia, quella con la S maiuscola, viene inesorabilmente mutilata. Dov’è la campagna d’Italia che rese famoso Napoleone? Nel film non c’è, anzi peggio, c’è solo un accenno in cui Napoleone dice “ho già conquistato l’Italia che si è arresa senza combattere”. Ah sì? E’ andata così? E noi che credevamo che lo stereotipo degli italiani gente vile e arrendevole fosse ormai roba politicamente scorretta.
Si trascinano scene scollegate tra di loro, alternate a episodi, senza un filo che le unisce. Non si capisce nulla dell’ascesa al potere di Napoleone, che passa da essere un generale che spara su una folla rappresentata come un pacifico corteo sindacale (Oibò) a fare un colpo di stato con altri due consoli, poi la scena dopo è rimasto l’unico console, poi quella dopo è già imperatore (e perché, come ha fatto? Che è successo?). Poi è in guerra con lo zar di Russia in fuga dall’Austria, poi ci prende il caffè insieme, la scena dopo è di nuovo in guerra con la Russia e invade Mosca (che succede? Viene genericamente detto che l’Europa ha incaricato Napoleone di punire lo zar perché lo ha tradito… mamma mia). Nessun accenno geopolitico, alle coalizioni, nulla. La narrazione è resa ancora più confusa dal fatto che passano gli anni e i decenni, ma i personaggi non invecchiano (lo zar rimane uno sbarbato, napoleone era e rimane di mezza età, Giuseppina muore senza neppure una ruga… sono stati spesi milioni di dollari per gli effetti speciali, i costumi e le scenografie… due spiccioli per il trucco degli attori, per mostrare lo scorrere degli anni, no? E allora no). Tutto ciò rende il film incomprensibile a chi non conosce la storia, e noioso per chi la conosce. Si tratta di un difetto indiscutibile per un film storico.
Ed il terzo “orrore” sono le battaglie, propagandate come un affresco realistico (davvero?). Invece sono poche e ricostruite in maniera fantasiosa e a tratti ridicola. Gli eserciti sembrano comandati da ebeti (inglesi compresi), non si capisce nulla del modo di fare la guerra dell’epoca, delle grandi manovre, delle tattiche, della vita dei soldati meno che mai. Ma non serve di essere esperti militari: nella battaglia di Waterloo il regista ci propone la fanteria inglese fortificata dietro palizzate e trincee (no, non c’erano, ma vabbè) e la cavalleria francese lanciata da Napoleone a morire in un assalto frontale (boh) e qui l’assurdità totale: i fanti inglesi invece di respingere la cavalleria rimanendo al riparo delle loro fortificazioni si posizionano davanti alle stesse (ma che senso ha?), salvo poi disporsi in dei quadrati minuscoli. E la cavalleria napoleonica invece di passare oltre i quadrati e falcidiare l’artiglieria rimasta indifesa che fa: si aggira davanti ai moschetti per farsi trucidare. Neanche in Star Wars si sono viste battaglie così inverosimili. Realismo e credibilità ridotti allo zero assoluto. L’unica cosa che salvo è la resa grafica della guerra (sangue e mutilazioni non mancano). E Napoleone che bombarda le piramidi? Ma quando mai, ma perché, ma che fa? Boh.
Un film brutto e in malafede, che Napoleone e l’occidente intero non si meritavano, ma che comunque è stato fatto.
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[+] molto rumore per nulla
(di assenzio)
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mtom83
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sabato 2 dicembre 2023
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un napoleone deludente e poco riuscito
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Confrontarsi con Napoleone Bonaparte significa confrontarsi con uno degli uomini più influenti e probabilmente controversi dell'intera storia umana: dunque il compito iniziale che Ridley Scott si è proposto con questo film ha un grado di difficoltà non certo basso (per usare un eufemismo).
Detto questo il risultato a me appare abbastanza deludente sotto quasi tutti i punti di vista: il film non ricostruisce anzitutto un Napoleone "storico" credibile- cosa per il quale forse sarebbero servite non una, ma tre pellicole - ma ci presente una figura il più delle volte monodimensionale e ingessata in un ritratto quasi macchiettistico, cosa che stona inevitabilemente con la grande complessità storica del personaggio stesso.
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Confrontarsi con Napoleone Bonaparte significa confrontarsi con uno degli uomini più influenti e probabilmente controversi dell'intera storia umana: dunque il compito iniziale che Ridley Scott si è proposto con questo film ha un grado di difficoltà non certo basso (per usare un eufemismo).
Detto questo il risultato a me appare abbastanza deludente sotto quasi tutti i punti di vista: il film non ricostruisce anzitutto un Napoleone "storico" credibile- cosa per il quale forse sarebbero servite non una, ma tre pellicole - ma ci presente una figura il più delle volte monodimensionale e ingessata in un ritratto quasi macchiettistico, cosa che stona inevitabilemente con la grande complessità storica del personaggio stesso. Le vicende storiche - a loro volta assai complicate - di Napoleone sono talvolta troppo abbozzate e semplicistiche.
Se nella prima parte del film il contenuto epico della vicenda napoleonica - l'ascesa e la caduta di un uomo comunque fuori dal comune- sembra avere dei ritmi narrativi interessanti, questi si perdono però del tutto nella seconda ora e mezza, fino ad un finale che si trascina stancamente e senza patos nel mettere in scena la sconfitta di Waterloo e l'esilio senza nessuna tensione narrativa per il pubblico, tensione che evidentemente non può derivare dall'esito scontato e fin troppo noto delle suddette vicende.
Il lato secondo me più interessante del film resta la descrizione del rapporto tra Napoleone e la moglie, narrazione che sembra rompere il grigiore monotono e monocorde delle "sequenze di fatti" mostrandoci un lato "umano troppo umano" dei due personaggi. Il problema anche qui è che questo spaccato intimo non riesce a fare da vera linea guida per l'intera durata del film, emergendo in maniera discontinua, a voltre troppo e a volte troppo poco.
Insomma andando a grattare la superficie filmica, pur buona nella sua realizzazione tecnica, non si capisce bene cosa resti: non il grande affresco storico di una personalità così complessa, nè l'epicità di una storia così grande e tragica e nemmeno il lato umano e personale scandagliato a fondo. I diversi "pezzi " del film non combaciano, sembrano rimanere sulla superficie dell'acqua senza dare profondità vera alla storia.
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