salva66
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mercoledì 17 gennaio 2024
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napoleone essere controverso
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Si è sicuramente un film da vedere e Ridley Scott ha centrato. Che la storia raccontata sia veritiera o meno o concentrata su alcuni fatti che altri, non toglie quella spettacolarità che ne fa una pellicola Non scadente e lo si dice per svariate critiche negative. Lo si fa molto spesso sul personaggio Napoleone, il quale UOMO perfetto e invincibile e conquistatore, non possa avere debolezze e fragilità. Si da alla luce il lato più umano e intimo del condottiero/imperatore interpretato da un ottimo Joaquin Phoenix.
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maramaldo
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sabato 13 gennaio 2024
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il fu napoleone bonaparte
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a volte ritorna. Penetra, invade, ingombra certe teste. Spesso, fino a che non intervenne la... Wehrmacht, meno carnevale, più manicomio. Attrazioni morbose, affezioni perniciose per i soggetti più a rischio. Conseguenze su uno Scott? Cinema splendido, rivisitazione sontuosa. Ricostruzione accurata... o no?
Maria Antonietta non è la prima volta che sale sul patibolo. Di solito composta, altera, signorile, urta un piede e fa pardon. Una zombi nel film, stralunata, cadaverica, zazzera di stoppa degli horror.
Vanessa Kirby ha l'incarico di illustrare, più o meno in déshabillé, lo stile direttorio/primoimpero. La serietà che le si accorda non va oltra a mettere i puntini sulle i.
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a volte ritorna. Penetra, invade, ingombra certe teste. Spesso, fino a che non intervenne la... Wehrmacht, meno carnevale, più manicomio. Attrazioni morbose, affezioni perniciose per i soggetti più a rischio. Conseguenze su uno Scott? Cinema splendido, rivisitazione sontuosa. Ricostruzione accurata... o no?
Maria Antonietta non è la prima volta che sale sul patibolo. Di solito composta, altera, signorile, urta un piede e fa pardon. Una zombi nel film, stralunata, cadaverica, zazzera di stoppa degli horror.
Vanessa Kirby ha l'incarico di illustrare, più o meno in déshabillé, lo stile direttorio/primoimpero. La serietà che le si accorda non va oltra a mettere i puntini sulle i. Ingiustizia: fu grande amore, rimpianta fino all'ultimo respiro, dominò un dominatore Joséphine.
Lui, Joaquin Phoenix tetro e torvo, assorto in un pensiero fisso come s'addice ad un serial killer. Epopea d'obbligo: sedare sommosse a cannonate, colpi di mano geniali, manovre brillanti, cariche e assalti suicidi, in conclusione una distesa di caduti. Conteggi esatti alla fine, scrupolo della nostra sensibilità. In Egitto sentì caldo e quando arrivò la soffiata su consorte mollò tutto.
Non si approfondisce sulle origini. I Buonaparte, nobilucci toscani squattrinati, per scampare ai "banchieri" si rifugiarono in un covo di briganti. "Bandito Corso", non par vero di rammentarlo al perfido albionico. Fosse solo questo. "voleva un figlio maschio", eccolo, col pargoletto in braccio. Gli regalò Roma senza averla mai vista lui che sceneggiò da Cesare. Si incoronò a Milano dove sempre ogni tipo d'Italia s'è desta, altrove è folklore. Si indulge sul suo privato che ha ben poco di storico ma è indicativo: buongustaio e godereccio, giocherellone, arrogante e sboccato, pure manesco, patriarcale. Già, la famiglia, importante. Si mostra che gli spianò la strada il fratello Luciano, italico doc, cervello politico, mestatore di prim'ordine.
Ma per Scott, Ei, che vide? che capì? Probabilmente d'Europa aveva la la stessa idea di Carlo Magno, magari giudiziosa, ma di uno che non sapeva nè leggere nè scrivere. Non era così rozzo. Si dilettava con Voltaire, passò per Machiavelli, si spinse - chi di voi? - fino a Plutarco.
Si mostra come a Waterloo gli inglesi (?) vinsero per un disguido. A Scott preme rivalutare Wellington. Giustamente, un vero gentleman il duca, il bel Rupert Everett. Classe, al leggendario Nemico offrì la colazione, lo mandò all'isola in pensione con personale, libri e sorbettiera al seguito, tutto a carico della Corona. Scherzateci, gli salvò la vita. Lo accenna impietoso il film, circolò in Francia la voglia di "giustiziarlo", sarebbe a dire fucilarlo alla buona senza il regolare processo che spetta ai perturbatori della pace quando vengono sconfitti.
Stranezze. Guerrilla in Russia quando fu inventata in Spagna. La coppia imperiale per l'annullamento del matrimonio firma un documento che nelle ultime parole che si scorgono è redatto in inglese.
Riascoltate la colonna sonora, mozarteggia. Non si vuole uscire dal '700. Non si ode il truculento inno che baldi giovani insegnarono a Parigi. Venivano da Marsiglia, andateci a cantare Allons enfants.
Capriccio di una provocazione? Prima di spegnersi, barbaglio di una infatuazione? Non so che film ho visto.
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sabato 13 gennaio 2024
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solito black washing
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francamente da storico: x favore basta black washing: nella grande armée non c'erano generali ne uffivciali neri, basta con questo politically correct e le lady in waiting della tascher de la pagerie non erano nere
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mago zurli
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martedì 2 gennaio 2024
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noiosamente grottesco
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Film noioso, caricaturale oltre il grottesco. La coerenza storica è dimenticata a favore di una tesi non condivisa nemmeno dagli storici inglesi (persone serie), che, cioè, la vicenda napoleonica sia riassumibile nei pruriti amorosi di un satiro insoddisfatto. Le inesattezze storiche sono tanto gravi da ascrivere il film a propaganda basata su una rappresentazione priva di radici culturali sufficienti (mai avvenuto un incontro tra Wellington e Napoleone, per esempio). Buono per gente non abituata a verificare i fatti, che rimangono confusi nel loro impianto generale (con episodi aneddotici poco credibili: la mummia a volto scoperto del faraone che si polverizza, tanto per dirne una). Dal punto di vista spettacolare, la sensazione di dejà vu domina perfino le scene di battaglia, sulle quali da Ridley Scott si pretende di più.
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Film noioso, caricaturale oltre il grottesco. La coerenza storica è dimenticata a favore di una tesi non condivisa nemmeno dagli storici inglesi (persone serie), che, cioè, la vicenda napoleonica sia riassumibile nei pruriti amorosi di un satiro insoddisfatto. Le inesattezze storiche sono tanto gravi da ascrivere il film a propaganda basata su una rappresentazione priva di radici culturali sufficienti (mai avvenuto un incontro tra Wellington e Napoleone, per esempio). Buono per gente non abituata a verificare i fatti, che rimangono confusi nel loro impianto generale (con episodi aneddotici poco credibili: la mummia a volto scoperto del faraone che si polverizza, tanto per dirne una). Dal punto di vista spettacolare, la sensazione di dejà vu domina perfino le scene di battaglia, sulle quali da Ridley Scott si pretende di più. Un velo pietoso su Sant'Elena. Quanto a Joaquin Phoenix (49 anni), sia per l'età che per il fisico appesantito non è credibile nel ruolo di Napoleone (la cui vicenda si dipana tra i 24 anni di Tolone e i 46 di Waterloo): trucco ed effetti speciali non sono stati sufficienti. JP è certamente un bravo attore, ma non dovevano fargli questo torto.
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andrea
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sabato 30 dicembre 2023
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noioso e pseudocomico
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Un film che si fatica a portare a termine, protagonista che a tratti si rende ridicolo.
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luca percival
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domenica 24 dicembre 2023
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decostruzione storica
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La messa in scena della battaglia di Austerlitz vale sicuramente il prezzo del biglietto: al di là di opinabili utilità di falsi storici ed edulcorazioni varie, la fotografia e la pulizia registica si prendono per mano danzando su una tonalità azzurrina di una freddezza percepibile. Meravigliosa, orchestrata fino all'ultima nota. Ma.. Eccoci arrivati al "ma".. Un film purtroppo o per fortuna, non si basa semplicemente sull'aspetto visivo o sulla riuscita di una o più scene e questo "Napoleon" di Scott, trascina lo spettatore in due ore e quaranta di parecchi problemi. Ci sono i punti nevralgici della storia e della carriera di Bonaparte: il rapporto ossessivamente riproposto (e povero di chimica) tra quest'ultimo e Giuseppina, le grandi vittorie e i grandi fallimenti, con un occhio di riguardo per Waterloo al quale il regista, concede liberamente più minutaggio.
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La messa in scena della battaglia di Austerlitz vale sicuramente il prezzo del biglietto: al di là di opinabili utilità di falsi storici ed edulcorazioni varie, la fotografia e la pulizia registica si prendono per mano danzando su una tonalità azzurrina di una freddezza percepibile. Meravigliosa, orchestrata fino all'ultima nota. Ma.. Eccoci arrivati al "ma".. Un film purtroppo o per fortuna, non si basa semplicemente sull'aspetto visivo o sulla riuscita di una o più scene e questo "Napoleon" di Scott, trascina lo spettatore in due ore e quaranta di parecchi problemi. Ci sono i punti nevralgici della storia e della carriera di Bonaparte: il rapporto ossessivamente riproposto (e povero di chimica) tra quest'ultimo e Giuseppina, le grandi vittorie e i grandi fallimenti, con un occhio di riguardo per Waterloo al quale il regista, concede liberamente più minutaggio. I ponti di sceneggiatura che legano, o quantomeno dovrebbero legare i checkpoint dell'imperatore francese, semplicemente non esistono costringendo la visione a continui skip temporali. Ciò comporta ad una frammentazione che rende impossibile "crescere" con il personaggio e di conseguenza, il personaggio non si sviluppa a dovere giustificando gli eventi che accadono. In parole proletarie: se non conosci minimamente la storia di Napoleone, questo film non ti aiuterà. Phoenix non funziona al cento per cento e a causa della sceneggiatura claudicante, non ha modo di caratterizzarsi a dovere: né lui né a dirla tutta la partner Vanessa Kirby. Il risultato ottenuto da Scott è un docu stilizzato e macchiettistico, una carrellata ben dipinta o ancora meglio, gli highlights di un grande personaggio storico condensati nel minor tempo possibile.
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eddie_terreno
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domenica 24 dicembre 2023
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ritorno alla propaganda inglese
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Attendevo questo film come un ragazzo aspetta le vacanze estive ma purtroppo ne sono rimasto deluso.
Quello che ne viene fuori, per qualcuno che ha anche solo una volta aperto un libro di storia, è un racconto un po' romanzato e infarcito di quella propaganda britannica che nell'epoca napoleonica vedeva nel generale il male più assoluto, l'hitler del 1800, il nano malefico che senza gloria e senza infamia aveva conquistato l'Europa; e il film è pieno di prese in giro verso Napoleone, dal mettere uno sgabello per vedere una mummia, al piccione che li caga addosso a Mosca, fino al suo rapporto mezzo sottomesso, un po' impacciato, con Giuseppina la quale potrebbe dare il nome al film vista la sua presenza costante.
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Attendevo questo film come un ragazzo aspetta le vacanze estive ma purtroppo ne sono rimasto deluso.
Quello che ne viene fuori, per qualcuno che ha anche solo una volta aperto un libro di storia, è un racconto un po' romanzato e infarcito di quella propaganda britannica che nell'epoca napoleonica vedeva nel generale il male più assoluto, l'hitler del 1800, il nano malefico che senza gloria e senza infamia aveva conquistato l'Europa; e il film è pieno di prese in giro verso Napoleone, dal mettere uno sgabello per vedere una mummia, al piccione che li caga addosso a Mosca, fino al suo rapporto mezzo sottomesso, un po' impacciato, con Giuseppina la quale potrebbe dare il nome al film vista la sua presenza costante.
A livello storico non ci siamo, fin dal primo minuto in cui vediamo il giovane Bonaparte presente alla decapitazione di Maria Antonietta quando si sa che lui era altrove; il bombardamento delle piramidi e il completo ignoramento di battaglie fondamentali per il successo dell'imperatore.
Scene sbrigative, altre allugante come noi allunghiamo lo shampoo con l'acqua.
Fisivamente tutto molto figo, belle le battaglie e la loro ricostruzione (quelle poche mostrate) ma resta comunque una pellicola troppo lontana dal concetto di film storico, la quale si proponeva di essere tale.
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giovedì 21 dicembre 2023
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privo di senso
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Non solo un attore come Phoenix è stato, perdonate la parola, usato in maniera assurda ma la stessa storia di Napoleone è stata costruita seguendo un filo narrativo che davvero non trova alcun motivo di esistere al giorno d'oggi. Non voglio dilungarmi molto su questa recensione pertanto darò pochi punti per me cruciali nel valutare questo film come da NON vedere.
- Phoenix, un attore incredibile quando interpreta personaggi con uno spessore psicologico, passa la maggior parte del film a spiccicare poche parole, quasi muto, ma ne dice ancor meno con la moglie Giuseppina: il geniale oratore non è mai stato presente nel copione. Phoenix, pur riuscendo a dare un volto quantomai espressivo e intenso a Napoleone, comunque non può fare più di tanto.
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Non solo un attore come Phoenix è stato, perdonate la parola, usato in maniera assurda ma la stessa storia di Napoleone è stata costruita seguendo un filo narrativo che davvero non trova alcun motivo di esistere al giorno d'oggi. Non voglio dilungarmi molto su questa recensione pertanto darò pochi punti per me cruciali nel valutare questo film come da NON vedere.
- Phoenix, un attore incredibile quando interpreta personaggi con uno spessore psicologico, passa la maggior parte del film a spiccicare poche parole, quasi muto, ma ne dice ancor meno con la moglie Giuseppina: il geniale oratore non è mai stato presente nel copione. Phoenix, pur riuscendo a dare un volto quantomai espressivo e intenso a Napoleone, comunque non può fare più di tanto.
- La vita politico-militare di Napoleone, salvo queste scene epocali nei climax delle battaglie, è assente.
- I suoi contributi storico sociali non sono nemmeno velatamente accennati.
- La vita personale di Napoleone è assente salvo il suo rapporto con Giuseppina...ed è noiosa da morire visto che i due o sono in silenzio, o hanno rapporti carnali deludenti, o litigano per la crisi di coppia.
- La strada che ha portato Napoleone ad incoronarsi Imperatore davanti al Papa sembra arrivi al nostro caro Bonaparte un po' per caso, quasi suggerita per gioco da un amico:"Caro Napo che ne diresti di fare l'Imperatore? Non è la scelta più logica per la Francia?" - "Merde! Credo abbiate ragione amico mio, senza dubbio è la scelta migliore, facciamolo!".
- Le scene di guerra sono molto crude e violente ma, anche se realizzate magistralmente, non sono certo un argomento nuovo o interessante nel 2023
-Il film dura 150 minuti abbondanti...invece di occuparli con sangue e corna si poteva farlo ben più corto, oppure aggiungere quei livelli di narrativa che avrebbero reso interessante e coinvolgente questo film...perchè avrebbe portato in vita uno dei più amati (o odiati) personaggi storici dell'epoca moderna.
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alessandro
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domenica 17 dicembre 2023
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mi aspettavo di più però...
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La parabola ascendente e discendente di Napoleone non è semplice raccontarla in 158 minuti di film. Per questo motivo magari si poteva selezionare un limitato numero di avvenimenti per tracciare la personalità di questo incredibile generale invece di buttare tutto in pentola creando, soprattutto nella prima ora di film, un pò di confusione. Personalmente la prima parte del film è stata macchinosa, caotica, troppi personaggi che entravano e uscivano, troppi eventi che si susseguivano. Dalla battaglia di Austerlitz in poi il ritmo si fa più incalzante e finamente si intravede quel filo di epicità a cui Scott ha abituato il pubblico e che in un film di questo tipo non può mancare.
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La parabola ascendente e discendente di Napoleone non è semplice raccontarla in 158 minuti di film. Per questo motivo magari si poteva selezionare un limitato numero di avvenimenti per tracciare la personalità di questo incredibile generale invece di buttare tutto in pentola creando, soprattutto nella prima ora di film, un pò di confusione. Personalmente la prima parte del film è stata macchinosa, caotica, troppi personaggi che entravano e uscivano, troppi eventi che si susseguivano. Dalla battaglia di Austerlitz in poi il ritmo si fa più incalzante e finamente si intravede quel filo di epicità a cui Scott ha abituato il pubblico e che in un film di questo tipo non può mancare.
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luca scialo
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martedì 12 dicembre 2023
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un villain della geopolitica di inizio 800
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Ridley Scott impiega tutta la sua arte cinematografica per raccontarci nel modo più esaustivo possibile la vita di Napoleone. Con qualche pecca tipica della sua filmografia. Dall'ascesa alla caduta fino al breve ritorno e al definitivo esilio. Il tutto, con la continua ossessione per Giuseppina. Scorrevole, dinamico, non indugia troppo sulle battaglie né sui sentimenti. Una veloce sintesi come impongono i tempi che viviamo. Non manca qualche errore storico, giustificabile in funzione delle esigenze della Settima arte. Joaquin Phoenix sembra non aver dismesso del tutto i panni di Joker, come se questo Napoleone fosse un villain della geopolitica di inizio 800.
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