Titolo originale | Freud's Last Session |
Anno | 2023 |
Genere | Drammatico, |
Produzione | USA |
Durata | 110 minuti |
Regia di | Matt Brown |
Attori | Anthony Hopkins, Matthew Goode, Liv Lisa Fries, Jodi Balfour, Jeremy Northam Orla Brady, Stephen Campbell Moore, Pádraic Delaney, Rhys Mannion, Tarek Bishara, Anna Amalie Blomeyer, Aidan McArdle, Emmet Kirwan, David Shields, George Lenz, Arndt Schwering-Sohnrey, Cara Christie. |
Uscita | giovedì 28 novembre 2024 |
Distribuzione | Adler Entertainment |
MYmonetro | 2,54 su 17 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
|
Ultimo aggiornamento mercoledì 27 novembre 2024
Freud e l'iconico autore C.S. Lewis aprono un un dibattito sull'esistenza di Dio. In Italia al Box Office Freud - L'Ultima Analisi ha incassato 826 mila euro .
CONSIGLIATO NÌ
|
Freud, famoso psicanalista, discorre di massimi sistemi con C. S. Lewis, futuro autore di "Le cronache di Narnia". Uno non crede e non ha fede, l'altro sì profondamente, entrambi si sforzano a battere l'altro esponendo e dibattendo ampiamente le proprie tesi. Nel frattempo intorno a loro tutto si disgrega, gli allarmi di bombardamento fanno tremare, a due giorni dell'invasione nazista della Polonia e dall'inizio di una guerra disastrosa si distribuiscono per strada le maschere antigas e si evacuano i bambini. C'è anche Anna Freud, figlia omosessuale di Sigmund Freud, con cui quest'ultimo ha un rapporto morboso e complesso. Sarà la pioniera della psicanalisi infantile.
Un film che si regge completamente sull'ennesima maestosa interpretazione di Anthony Hopkins.
Si tratta di Freud - L'ultima analisi, adattamento cinematografico dell'omonimo dramma di Mark St. Germain, tratto dal saggio "The Question of God" di Armand Nicholi. Vale la pena dirlo subito: l'incontro su cui si concentra il film, quello tra Sigmund Freud e C.S. Lewis, non è mai avvenuto. Spunto interessante che rende altrettanto curioso l'instancabile dibattito tra un grande maestro del pensiero del Novecento e un futuro scrittore che si presenta in tutto il suo afflato mistico e spirituale. Se dentro lo studio di Freud si dibatte di anima e interiorità, fuori tuttavia sta per scoppiare l'inferno: Londra è in pieno stato d'allerta, maschere antigas sono state distribuite, ci si rifugia nei bunker per i bombardamenti.
La scena dell'attacco di panico è forte e metaforica di una tensione costante in attesa della catastrofe, che arriverà di lì a due giorni con l'invasione della Polonia e lo scoppio della guerra mondiale. Una guerra che infuria «di nuovo», sottolinea il protagonista, un Hopkins ancora una volta in stato di grazia, capace di tenersi sulle spalle tutto il film interpretando un Freud ormai gravemente malato di tumore che si ostina a non arrendersi alle pene del corpo, ma resiste a colpi di morfina, in compagnia del suo inseparabile cane. Il confronto con il futuro scrittore di "Le cronache di Narnia" non è del tutto impari, colpisce la determinazione a rappresentarlo anche come incontro/scontro generazionale: da una parte uno degli uomini più influenti dell'epoca (e non solo), un maestro che ha segnato e rivoluzionato la storia della medicina e della filosofia, e che di lì a poco praticherà l'eutanasia su se stesso. Dall'altra un giovane professore saputello di Oxford che diventerà uno scrittore di fama mondiale.
Nel mezzo il racconto di un altro personaggio chiave nella vita di Freud, sua figlia Anna. Si racconta la sua relazione omosessuale e scandalosa per l'epoca con Dorothy Burlingham, il complesso di Edipo mai risolto con suo padre e l'irruzione della Gestapo per arrestarla. Neanche a dirlo, la performance di Hopkins ruba a tutti la scena, l'errore palese di base è stato non metterlo in condizione di duettare con un antagonista di pari spessore e carisma, per quanto Matthew Goode provi a difendersi.
Il film si attesta su un livello di didascalismo spinto, interessante giusto su un piano di puro approfondimento, e anche per delle chicche che riporta alla memoria dello spettatore, come la descrizione puntuale della curiosa collezione privata di reperti storici di Freud. Troppo ambizioso sulla carta, il film manca di coinvolgere davvero e finisce per sortire l'effetto di un compito senz'altro ben realizzato, studiato e curato in ogni minimo dettaglio, eppure irrimediabilmente senz'anima.
Mi aspettavo di più da un film tanto propagandato! La figura di Freud si esaurisce in un dibattito teologico neanche tanto profondo. La sua interpretazione è un po' sbruffona e ricorda lo stile hollywoodiano. Penso che la personalità e le teorie dello studioso siano state messe un po' in disparte, considerando che è considerato una delle menti che più [...] Vai alla recensione »
Ottimo film ma come tanti altri i sottotitoli dovrebbero apparire alcuni secondi in più per dare il giusto tempo di lettura.
Prendete un ateo e un teista e metteteli a confronto. A esempio Jack Nicholson vs Morgan Freeman in "The Bucket List" (Reiner 2007), Tommy Lee Jones vs Samuel Jackson in "The Sunset Limited" (2011), tratto dall'omonima pièce scritta da Cormac McCarthy, Steve Coogan vs Judi Dench in "Philomena" (Frears 2013), Anthony Hopkins vs Matthew Goode, ossia Freud vs C.
Chi glielo ha fatto fare a Matt Brown di mettersi in un ginepraio? Scegliere di rappresentare un genio che ha rivoluzionato il pensiero occidentale sarebbe già stata una impresa titanica nella sua complessità. Ma farlo nel momento del suo gioco a scacchi con la morte (sempre con la pastiglia di cianuro a portata di mano), e nello stesso tempo impegnato in una discussione filosofica (più [...] Vai alla recensione »
Londra: è il 3 settembre 1939. L'Inghilterra ha appena dichiarato guerra alla Germania del "signor Hitler" (come lo soprannominava Winston Churchill), e il grande psicanalista Sigmund Freud è ormai al tramonto della sua gloriosa vita. Morirà venti giorni dopo, il 23 settembre, alla fine di una lotta impari contro il cancro alla mandibola di cui soffriva.
Cordiali randellate dialettiche fra Siegmund Freud e C.S. Lewis, il padre della psicanalisi Vs il creatore di Narnia, ateo il primo, credente il secondo. Mentre Londra si prepara alle bombe di Hitler, il settembre 1939. E Freud ad andarsene prima che il cancro completi la sua opera di devastazione (questa settimana al cinema si porta l'eutanasia, vedi alla voce "La stanza accanto").
Da una parte il fondatore della psicoanalisi; dall'altra uno scrittore e teologo che ha ricoperto posizioni accademiche a Oxford e Cambridge. Da una parte il pensiero illuminante e rivoluzionario, dall'altra l'enigma e l'incertezza della fede, vettore di una evidente irrazionalità e gratuito sentimentalismo. Così, se Freud è rappresentato e visto come il padre della psicoanalisi, responsabile di una [...] Vai alla recensione »
Londra, inizio settembre 1939. Sigmund Freud è scappato da Vienna portandosi via anche le statuette cicladiche che teneva sulla scrivania. Par di riconoscere anche il tappeto che sul lettino accoglieva i pazienti. "Non mi sentirò mai più a casa", dirà alla figlia Anna che lo vorrebbe convincere a trasferirsi negli Stati Uniti. C'era già andato, nel 1909, pronunciando la celebre frase "loro non sanno [...] Vai alla recensione »
L'incontro-dibattito tra il maestro del pensiero Sigmund Freud spossato da una malattia in fase terminale e lo scrittore all'epoca quarantunenne C.S. Lewis futuro autore di "Le cronache di Narnia" su cui ruota l'intero film "Freud L'ultima analisi" non è mai avvenuto nella realtà, ma costituiva uno spunto interessante per mettere in scena le ragioni, le intuizioni e gli eventuali aspetti caduchi del [...] Vai alla recensione »
Che cosa succederebbe se... nell'armadio di Narnia trovassi l'interpretazione dei sogni. La scintilla d'ogni film è un'ipotesi, più o meno plausibile, e stavolta si tratta del dialogo immaginario tra gli autori delle due opere evocate. «Si dice che Freud abbia incontrato un giovane assistente di Oxford poco prima della sua morte, non sapremo mai se era C.
Il film immagina che lo scrittore C.S. Lewis abbia fatto visita a Sigmund Freud, vecchio e malato, a Londra, nel settembre del 1939, poco prima della morte del padre della psicanalisi. I due discutono e si confrontano su concetti come l'esistenza di dio o il significato del male. Come Quella notte a Miami... o Maria regina di Scozia, il film usa un incontro immaginario per esplorare la vita e l'opera [...] Vai alla recensione »
Avevamo lasciato Freud con gli occhi spiritati di Montgomery Clift nel film di John Huston del 1962 (Freud - The Secret Passion, con sceneggiatura enorme, scritta originariamente da Jean Paul Sartre, poi rifiutata dal regista) alle prese col suo tentativo di sperimentare ipnosi e talking cure e affermare la psicoanalisi di fronte alle alte gerarchie accademiche viennesi; avevamo lasciato Freud interpretato [...] Vai alla recensione »
"Freud - L'ultima analisi", diretto da Matt Brown, è ambientato all'inizio della Seconda guerra mondiale, quando Sigmund Freud, interpretato da un sempre magistrale Anthony Hopkins, è giunto quasi alla fine della sua vita: morirà infatti il 23 settembre 1939 per un cancro alla mandibola. Lo psicanalista decide di incontrare lo scrittore inglese C.S.
L'ultima analisi del dottor Freud è il compendio di un pensiero. Una filosofia clinica. Un'esegesi della risata. Uno scavo nella fede. Profondamente ateo lo psicanalista, radicato credente C.S. Lewis, futuro autore de Le cronache di Narnia, ne esce un film che approfondisce temi vicini all'eutanasia in anticipo sui tempi. E indaga con leggerezza i risvolti più drammatici della psiche.
Hopkins, barba bianca e mandibola malata dell'anziano ateo Sigmund Freud (Londra, nel '39) e il segaligno Good, pacato giovane teologo di fama, fanno «boxe» su credere/non credere in Dio, scienza e storia, mentre incombe la guerra mondiale. Incontro mai avvenuto, derivato dalle lettere tra i due, affidato a due assi dei ruoli da un cineasta già in pasta col biopic di saggezza e pensiero (Brown, L'uomo [...] Vai alla recensione »
Nel 1933 C.S. Lewis dà alle stampe Le due vie del pellegrino, opera moraleggiante e dall'impostazione allegorica con cui prova a raccontare la sua conversione ad una convinta fede cattolica. Il testo forse raggiunge anche la scrivania di un ormai anziano e malato Sigmund Freud, che nei suoi testi, al contrario, ha sempre bollato qualsiasi forma di religione come blanda superstizione schermo, spesso, [...] Vai alla recensione »
Prima dei titoli di coda una scritta bianca su schermo nero informa come pochi giorni prima della sua morte (nel settembre del 1939) Sigmund Freud ricevette la visita nella sua magione londinese da parte di un assistente universitario di Oxford; a quell'epoca un quarantunenne C.S. Lewis era già da quasi tre lustri docente di Lingua e Letteratura Inglese presso il Magdalen College nella "città della [...] Vai alla recensione »
Anthony Hopkins è un campione del gioco a due dialettico sin dai tempi in cui dominava verbalmente Clarisse, il personaggio di Jodie Foster, ne Il silenzio degli innocenti. Se c'è un film però che rende plasticamente la postura à la Hopkins quello è I due papi di Fernando Meirelles (2019), dove l'attore britannico è l'affilatissimo Benedetto XVI e Jonathan Pryce il suo successore Francesco.
In anteprima, a concludere la ventottesima edizione del Tertio Millennio Film Festival, Freud - L'ultima analisi di Matthew Brown. Il film, fuori concorso, distribuito nelle sale italiane il prossimo 28 novembre da Adler Entertainment, si presenta come l'adattamento cinematografico dell'omonima opera teatrale Freud's Last sessions di Mark St. Germain, a sua volta tratto dal saggio The Question of God [...] Vai alla recensione »
Freud muore di cancro il 23 settembre 1939 nella casa di Londra, divisa con Anna, la figlia psicoanalista, dopo la fuga da Vienna del 1938 a causa delle persecuzioni naziste. Freud - L'ultima analisi racconta l'incontro (immaginario, per fortuna), avvenuto poco prima - il giorno della dichiarazione di guerra a Hitler -, tra l'ultraottantenne pioniere della psicoanalisi, affascinante antropologo e filosofo [...] Vai alla recensione »