caterina mirenzi
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lunedì 31 ottobre 2022
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bello?
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troppo tragico, cast favoloso,location nelle perche' ricche e nei noti magnifici posti, ci si chiede perché un libro così ha vinto un premio e una regia stenti a far altro
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mercoledì 26 ottobre 2022
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fragilità nella vita
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Film profondo, ti pone di fronte alle fragilità della vita e al grande tema della sua fine
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maria f.
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lunedì 24 ottobre 2022
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evviva i buoni film!
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Questo film mi ha lasciata perplessa.
L’unica figura positiva, sembrava essere Marco.
La sua calma, il suo equilibrio, il suo osservare le persone e prendersene cura, lui cresciuto e circondato da un ambiente familiare dal quale non aveva potuto attingere alcun esempio di comportamento accudente.
Già da piccolo ha un senso spiccato della premura nel badare alla sorella Irene persa a cercare un suo spazio e un senso per vivere.
Trascorre poi la vita ad amare perdutamente Marina ricambiato ma scegliendo la castità per non sentirsi colpevole nei confronti della moglie.
Cresce, da solo, amorevolmente Adele sua figlia e poi ancora sua nipote, e opera in più una scelta difficile per un accanito giocatore di poker, quella di rinunciare a una vincita astronomica poiché riflettendo sul senso della vita, la sua esistenza gli andava bene così com’era, e che”… i soldi vinti al gioco fanno più danni dei soldi persi”.
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Questo film mi ha lasciata perplessa.
L’unica figura positiva, sembrava essere Marco.
La sua calma, il suo equilibrio, il suo osservare le persone e prendersene cura, lui cresciuto e circondato da un ambiente familiare dal quale non aveva potuto attingere alcun esempio di comportamento accudente.
Già da piccolo ha un senso spiccato della premura nel badare alla sorella Irene persa a cercare un suo spazio e un senso per vivere.
Trascorre poi la vita ad amare perdutamente Marina ricambiato ma scegliendo la castità per non sentirsi colpevole nei confronti della moglie.
Cresce, da solo, amorevolmente Adele sua figlia e poi ancora sua nipote, e opera in più una scelta difficile per un accanito giocatore di poker, quella di rinunciare a una vincita astronomica poiché riflettendo sul senso della vita, la sua esistenza gli andava bene così com’era, e che”… i soldi vinti al gioco fanno più danni dei soldi persi”.
Il sapere che la sua fine vita è vicina gli genera angoscia e sofferenza, e come si legge in uno scritto del 1959 di von Balthasar “La malattia è il segno di un avvertimento che l’uomo non è autonomo…….”.
Marco sa che la malattia a breve gli imporrà di dovere affidarsi agli altri cancellando la sua autosufficienza, e consapevole di non essere capace di governare il sentimento d’inquietudine e di non essere in grado di gestire il dolore fisico, con distacco decide di porre fine alla sua esistenza.
Da una persona così sensibile, attenta, profonda, non ci si aspetta una chiusa così dissonante per la sua fine vita.
Una conclusione presa a tavolino, premeditata, algida, studiata in tutti i particolari, espressione del pensiero di un ateo che non percepisce che sta per consegnare alla giovane nipote un messaggio di rifiuto e di non accettazione della morte, che fa sempre parte della nostra vita.
Interpretazioni eccellenti.
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frankmoovie
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domenica 23 ottobre 2022
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fermarsi o volare ...
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Ognuno, in ogni famiglia, ha sogni possibili e impossibili. Ognuno ha segreti che restano tali fino alla fine o vengono scoperti. Ognuno ha voglia di crescere e realizzarsi ma anche fermarsi a un certo punto a riflettere sul proprio futuro e sulla importanza e necessità della propria esistenza. Francesca Archibugi ha aperto il libro di Sandro Veronesi e lo ha raccontato a noi in maniera convincente, usando però un po' troppo i ritorni nel tempo, addirittura in ordine non consecutivo e lo spettatore inizialmente resta un po' confuso, poi entra nel gioco della storia drammatica e di personaggi complessi. Un cast di attori eccezionali: Smutniak, Bérénice Bejo, Laura Morante, Sergio Albelli, Alessandro Tedeschi, Benedetta Porcaroli, Massimo Ceccherini, Fotinì Peluso, Nanni Moretti, Francesca De Martini, Pietro Ragusa, Cristiano Piacenti e sopra tutti un eccezionale Pierfrancesco Favino che, da anni, attendo vedere sul palco degli Oscar.
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Ognuno, in ogni famiglia, ha sogni possibili e impossibili. Ognuno ha segreti che restano tali fino alla fine o vengono scoperti. Ognuno ha voglia di crescere e realizzarsi ma anche fermarsi a un certo punto a riflettere sul proprio futuro e sulla importanza e necessità della propria esistenza. Francesca Archibugi ha aperto il libro di Sandro Veronesi e lo ha raccontato a noi in maniera convincente, usando però un po' troppo i ritorni nel tempo, addirittura in ordine non consecutivo e lo spettatore inizialmente resta un po' confuso, poi entra nel gioco della storia drammatica e di personaggi complessi. Un cast di attori eccezionali: Smutniak, Bérénice Bejo, Laura Morante, Sergio Albelli, Alessandro Tedeschi, Benedetta Porcaroli, Massimo Ceccherini, Fotinì Peluso, Nanni Moretti, Francesca De Martini, Pietro Ragusa, Cristiano Piacenti e sopra tutti un eccezionale Pierfrancesco Favino che, da anni, attendo vedere sul palco degli Oscar. Ottima la fotografia, primi piani intensi, un applauso forte ai truccatori e colonna sonora adatta ai vari momenti. Da non perdere perché tutti possiamo essere dei colibrì e rimanere fermi anche a lungo ma poi dobbiamo usare le ali anche per volare ...
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giovanni morandi
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domenica 23 ottobre 2022
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una mascolinità positiva giovanni morandi
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"Il Colibrì" della Archibugi: ‘resilienza’, dialoghi urlati e struggimento,
Resilienza è una parola abusata, che negli ultimi anni abbiamo sentito e letto ovunque, in seguito all’ondata pandemica e dalle vicende economiche e sociali che sembrano a volte sopraffare l’essere umano. Il Colibrì con la sua strenua resistenza è capace di rimanere fermo e di non farsi trascinare dalla corrente. Nel caso della "metafora" utilizzata da Veronesi, il protagonista, nonostante i numerosi drammi, riesce a parare i colpi della vita, rimanendo ancorato alla speranza.
Ciò che può sembrare insostenibile, come il dolore più profondo, viene compensato dalle gioie della vita, che a volte si trovano nelle piccole cose, negli oggetti, nelle case.
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"Il Colibrì" della Archibugi: ‘resilienza’, dialoghi urlati e struggimento,
Resilienza è una parola abusata, che negli ultimi anni abbiamo sentito e letto ovunque, in seguito all’ondata pandemica e dalle vicende economiche e sociali che sembrano a volte sopraffare l’essere umano. Il Colibrì con la sua strenua resistenza è capace di rimanere fermo e di non farsi trascinare dalla corrente. Nel caso della "metafora" utilizzata da Veronesi, il protagonista, nonostante i numerosi drammi, riesce a parare i colpi della vita, rimanendo ancorato alla speranza.
Ciò che può sembrare insostenibile, come il dolore più profondo, viene compensato dalle gioie della vita, che a volte si trovano nelle piccole cose, negli oggetti, nelle case... Archibugi nella sua interpretazione del romanzo di Sandro Veronesi, pluri-celebato, non coglie a tratti questo tema,concentrandosi principalmente sui soliti "dialoghi urlati", sulla malinconia e lo struggimento del protagonista e sulle scenografie, che sono, anche in questo film, un elemento caratterizzante dello stile della regista.
Il Colibrì è ancorato ad uno stile della regista che ha creato grandi aspettative, anche solo per l’ottimo cast, con un Pierfrancesco Favino, che anche in questa occasione, dimostra la sua grande professionalità. L'Archibugi purtroppo non ci riesce e presenta un film che dovrebbe essere corale, ma che in realtà si concentra esclusivamente sulla figura del protagonista, in un susseguirsi di flashback e flashforward, "troppo veloci", che sembrano sconnessi tra di loro. Berenice Bejo, che interpreta il vero amore del protagonista, quello ideale e profondo, deve fronteggiare un personaggio poco caratterizzato, mentre il tema principale è sempre sulle relazioni melodrammatiche delle famiglie borghesi."
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alberto
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domenica 23 ottobre 2022
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una paradossale comicità involontaria…
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Forse uno fra i più inutili e soporiferi film di genere , la sequenza di una serie di disgrazie che diventano pretesto per cucirci intorno una trama mentre dovrebbe essere il contrario . Prima le idee, la narrazione che attraversa la vita è ciò che comporta e non la ricerca affannosa di affastellare fra loro lutti, silenzi ed un uso del flashback francamente imbarazzante, eccessivo, abusato. Manierismo che punta al drammatico , ma che se non hai da regista o sceneggiatore lo spessore dei grandi , ti porta a cadere nel prevedibilmente grottesco, oserei dire nel comico in quanto i lutti sono banalmente troppi ....li ho quasi indovinati tutti prima che si evidenziassero .
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Forse uno fra i più inutili e soporiferi film di genere , la sequenza di una serie di disgrazie che diventano pretesto per cucirci intorno una trama mentre dovrebbe essere il contrario . Prima le idee, la narrazione che attraversa la vita è ciò che comporta e non la ricerca affannosa di affastellare fra loro lutti, silenzi ed un uso del flashback francamente imbarazzante, eccessivo, abusato. Manierismo che punta al drammatico , ma che se non hai da regista o sceneggiatore lo spessore dei grandi , ti porta a cadere nel prevedibilmente grottesco, oserei dire nel comico in quanto i lutti sono banalmente troppi ....li ho quasi indovinati tutti prima che si evidenziassero . Colpo di scena finale ? Perché no ? L' eutanasia del protagonista , un "già visto" nel film " Le invasioni barbariche" qui condito da un simil party di sguardi persi . Attori bravi, ma non basta .
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flaw54
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domenica 23 ottobre 2022
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un film duro
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Un bel film fatto di tragedie e di sofferenze con il protagonista che resiste quasi a tutto. Bella l'immagine del colibrì che impegna tutte le sue forze per rimanere dov'è. Favino incarna perfettamente il personaggio capace di resistere alle profonde sofferenze della sua vita fino ad arrivare a prendere una decisione definitiva più per il bene degli altri che per se stesso. Ottimo il cast e pregevole la recitazione. Un film da vedere che lascia però una forte inquietudine interiore.
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lorenzina biagioli
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sabato 22 ottobre 2022
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un uomo resilente.
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Film delicato e commuovente .attori bravissimi . Finalmente la figura di un uomo protagonista che rimane coerente nonostante i drammi tutti provocati da donne .le uniche problematiche nel film . Troppo veloci i flashback durante il film . Non ci si può distrarre
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lorenzina biagioli
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sabato 22 ottobre 2022
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un uomo resilente.
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Film delicato e commuovente .attori bravissimi . Finalmente la figura di un uomo protagonista che rimane coerente nonostante i drammi tutti provocati da donne .le uniche problematiche nel film . Troppo veloci i flashback durante il film . Non ci si può distrarre
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lorenzina biagioli
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un uomo resilente.
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Film delicato e commuovente .attori bravissimi . Finalmente la figura di un uomo protagonista che rimane coerente nonostante i drammi tutti provocati da donne .le uniche problematiche nel film . Troppo veloci i flashback durante il film . Non ci si può distrarre
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