titicas2002
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giovedì 10 marzo 2022
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batman e i "salvatori della terra"
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Avevamo bisogno dell'ennesimo Batman? E perche' ha sempre successo? Come hanno sempre successo i super eroi. La risposta e' lampante e facilissima. Perche' abbiamo bisogno di sapere che se le sorti del nostro mondo saranno incerte fino alla distruzione possiamo sempre sperare che un Superman , un Batman o uno Spiderman ci salvino. Perfino da Putin. Ero molto restio a vederne un altro ma la curiosita' mi assale sempre. Questo Batman di Matt Reeves (regista peraltro di due ennesimi seguiti del Pianeta delle scimmie) con Robert Pattinson (Harry Potter e il calice di fuoco e The Twilight Saga) e' chiaramente ispirato al 100% al successo planetario di The Joker. Cioe' rendere il piu' possibile umani i super eroi senza effetti speciali troppo visibili.
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Avevamo bisogno dell'ennesimo Batman? E perche' ha sempre successo? Come hanno sempre successo i super eroi. La risposta e' lampante e facilissima. Perche' abbiamo bisogno di sapere che se le sorti del nostro mondo saranno incerte fino alla distruzione possiamo sempre sperare che un Superman , un Batman o uno Spiderman ci salvino. Perfino da Putin. Ero molto restio a vederne un altro ma la curiosita' mi assale sempre. Questo Batman di Matt Reeves (regista peraltro di due ennesimi seguiti del Pianeta delle scimmie) con Robert Pattinson (Harry Potter e il calice di fuoco e The Twilight Saga) e' chiaramente ispirato al 100% al successo planetario di The Joker. Cioe' rendere il piu' possibile umani i super eroi senza effetti speciali troppo visibili. Quindi il nostro usa piu' i pugni che raggi laser o altro. Il film funziona nonostante le tre ore.....costato 200 milioni di dollari (si potevano realizzare 200 film indipendenti come niente) ne ha incassati gia' 300 nonostante covid e pandemia seguente. Ma qual'e' la ragione per cui la gente va ancora al cinema e non si preoccupa della guerra imminente (dopo le parole di Zalewski di ieri la vedo probabile nonostante sia suicida per Putin stesso) perche' un super eroe ci salvera' dal super malvagio Putin. Ci sara' un duello tra Putin e Batman e alla fine la giustizia trionfera'? Zalewski sta giocando col fuoco dicendo che Putin non avra' mai il coraggio di usare il nucleare e che se e' arrivato a ricattare l'Europa e il mondo in quel modo e' perche' non sa come fare altrimenti. E' come Bugs Bunny e Duffy Duck quando uno dice ripetutamente "Ho ragione" e l'altro "Non hai ragione" fino a che Bugs dice "Non ho ragione" e Duffy per non essere d'accordo dice "Hai ragione". Qui e' "Non lo farai" e "Lo faro'" giusto per ripicca, che ne so se Putin vuole suicidarsi o ha un cancro e vuole portare con se' il mondo? E il problema di Zalewski che dice che Moldavia Bielorussia e Polonia saranno gli altri? Sembrano due co inquilini di un condominio dove uno vuole avere il possesso dell'appartamento dell'altro e si aspettano che tutti aiutino l'uno dal non essere costretto a pagare l'affito del proprio e l'altro prenderselo. Qui la situazione e' ballerina Zalewski continua a dare la colpa a Putin per la morte dei suoi concittadini e Putin dice che la colpa e' di Zalewski perche' non si arrende. Beh a questo punto la colpa e' di entrambi come e' successo in Bosnia e come e' successo in Afghanistan. Ebbene la differenza e' notevole Putin e' il piu' grande cattivo ma Zalewski non si senta solo vittima perche' chiunque faccia scoppiare una guerra deve essere ritenuto se non ugualmente parzialmente colpevole. Diciamoci anche perche' in Ucraina hanno deciso di lasciare aprire una centrale nucleare enorme com'e'? Nel 1986 dopo il disastro di Chernobyl hanno deciso comunque di continuare i lavori iniziati nel 1980 e finiti dopo la meta' degli anni 90? La questione e' sempre quella del potere. Zalewski crede di essere Batman e Putin e' l'enigmista o Falcone il mafioso (mi sembra di cattivo gusto usare il cognome di un eroe come Falcone per nominare il cattivo di una storia) E il modo che aizza Putin lo dimostra provocatoriamente. "Putin tu non farai mai scoppiare una guerra nucleare...." Mai dirlo a un pazzo scatenato e senza guinzaglio, potrebbe reagire di conseguenza come Duffy Duck. E Batman non arrivera' mai perche' e' nato dal cervello di Bob Kane e Bill Finger che sono gia' morti uno alla fine degli anni Ottanta e l'altro a meta' anni Settanta. Non ve lo volevo dire cosi' e so che vi distruggo un mito cari spettatori ma davvero Batman non esiste e c'e' ancora piu' certezza che se nominassi l'esistenza di Dio.
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fra.fra.movie
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mercoledì 9 marzo 2022
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la genesi di un eroe
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Finalmente, un cinecomic che riesce a essere fedele allo spirito fumettistico del personaggio ma tanto realistico e crudo da essere apprezzato da adulti non fruitori del comic book.
Un protagonista ancora acerbo, furioso, senza una vera meta, ma solo intenzionato a vendicare la morte dei genitori.
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Finalmente, un cinecomic che riesce a essere fedele allo spirito fumettistico del personaggio ma tanto realistico e crudo da essere apprezzato da adulti non fruitori del comic book.
Un protagonista ancora acerbo, furioso, senza una vera meta, ma solo intenzionato a vendicare la morte dei genitori.
La sua rabbia condiziona il suo modus operandi.
La sua indagine è incerta, poco precisa, condotta tra errori e tentativi azzardati: il protagonista non ha ancora quella sicurezza e acutezza del Batman adulto.
Alfred è, qui, meno padre del solito e più spalla operativa di un giovane detective alle prime armi.
Nel corso del film, stimolato da un villain (l'Enigmista), finalmente all'altezza della situazione, dotato di un piano coerente con le motivazioni e che si conclude in modo assolutamente realistico, il protagonista impara dai suoi stessi errori e, soprattutto, riflette sul senso del suo ruolo e del suo scopo nella città di Gotham.
In modo compassato ma inesorabilmente crescente, Batman prende atto di cosa è Gotham e di chi sia davvero lui, come persona reale e non come maschera, fino alla meravigliosa scena "acquatica".
In questa scena, in prossimità del finale, nasce, davvero, il Batman che tutti conosciamo, consapevole di sé, del suo passato e del suo futuro, non più vendetta (come l'Enigmista che ha combattuto) ma speranza.
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gianluigi f.
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martedì 8 marzo 2022
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l''essenza del cavaliere oscuro illumina la sala!
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Brividi. E non parlo del titolo della canzone vincitrice di San Remo 2022 ma di quello che mi ha lasciato la visione di “The Batman”, ultima fatica cinematografica di Matt Reeves.
Dopo scimmie parlanti e kaiju, il regista statunitense è chiamato - ancora una volta - a rendere credibile l’incredibile.
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Brividi. E non parlo del titolo della canzone vincitrice di San Remo 2022 ma di quello che mi ha lasciato la visione di “The Batman”, ultima fatica cinematografica di Matt Reeves.
Dopo scimmie parlanti e kaiju, il regista statunitense è chiamato - ancora una volta - a rendere credibile l’incredibile. Questa volta la sfida è maggiore, perché il peso specifico dell’uomo pipistrello è quello dei miti assoluti, che da ben 83 anni popola l’immaginario collettivo senza mai averlo abbandonato.
Alla luce di ciò, se Bob Kane e Bill Finger (i “padri” fumettistici del crociato incappucciato) fossero ancora vivi, sarebbero orgogliosi di “The Batman”, perché quanto visto in questa pellicola è la sintesi più pura e genuina della loro creazione. Matt Reeves, con un’abilità da equilibrista, riesce più dei suoi predecessori a dare una chiave di lettura personalissima del personaggio, ma senza mai dimenticarne la sua origine fumettistica.
Il sapore grunge, sporco di “Something in the way” dei Nirvana - che accompagna in più scene il protagonista - sembra guidare il ritmo della pellicola, che spiazza per l’utilizzo della materia supereroistica in chiave thriller noir, ispirandosi a capolavori del genere quali “Seven” e “Zodiac”; persino la fotografia trasuda anni ’90, grazie ad un’impronta stilistica che richiama in modo inequivocabile il “Matrix” delle sorelle Wachowski. La direzione che Reeves vuole dare al suo Batman è quindi cristallina fin dall’inizio: il Pipistrello si annuncia in voice over (voce fuori campo), raccontando allo spettatore una pagina del proprio diario personale; uno stratagemma narrativo tipico della figura del detective.
Un elemento che fa capire quanto il cineasta abbia compreso appieno la figura di Batman, che prima ancora di essere un vigilante mascherato è un investigatore, il più intelligente al mondo. D’altronde mai come in questo film è stato possibile ammirare il crociato incappucciato preferire ai gadget iper tecnologici la torcia, lo strumento simbolo di una qualsivoglia indagine. Il cavaliere oscuro di Pattinson appare risoluto ma grezzo, proprio perché è al secondo anno di attività e sono ancora molti gli attriti con la polizia di Gotham; per questo motivo il rapporto di reciproca fiducia tra lui e il Jim Gordon di Jeffrey Wright è tanto efficace. Un Gordon che risulta peraltro partner perfetto anche in momenti di insospettabile buddy comedy.
Nel procedere dell’indagine, gli occhi dell’uomo pipistrello scrutano da dietro la maschera, espressivi come mai sono stati nelle precedenti incarnazioni del personaggio, anche quando il costume lo avvolge in una postura fredda e marmorea.
Il suo incedere lento, il suo passo pesante sono tanto spaventosi sulla scena del crimine quanto per le strade di una fatiscente e maleodorante Gotham, dove da sfogo a tutta la sua rabbiosa voglia di giustizia.
La scelta di puntare molto più sull’indagine che sulla componente action appare coraggiosa, probabilmente divisiva per i giudizi del pubblico ma proprio per questo un segno di profonda rottura col passato cinematografico del personaggio. Nonostante la penuria di azione, per ogni inseguimento o combattimento Reeves si serve di una regia magnifica, capace di giocare col fuoco - sia in termini di rischio che in termini prettamente ottici - e regalare allo spettatore immagini potentissime, memorabili.
Paga perfino la scelta di dare a Bruce Wayne un minutaggio notevolmente ridotto rispetto al suo alter ego, restituendoci la fotografia di un giovane uomo elegante e insieme trasandato, sciatto, piegato da vecchi dolori, svogliato nel dover mantenere le apparenze del giovane e ricco rampollo di Gotham, tanto da apparire raramente in pubblico.
Eppure sarebbe un errore lasciar intendere che sia il solo Pattinson a brillare, perché è l’intero cast a farlo. La Catwoman di Zoë Kravitz, felina nei movimenti tanto quanto i randagi che amorevolmente accudisce, sa anche graffiare, plasmata da un passato di sofferenze che la avvicinano a quelle che hanno guidato il destino di Bruce Wayne e che alimentano la chimica erotica tra i due.
E nemmeno il Pinguino di un irriconoscibile Colin Farrell può sottrarsi alla menzione, capace di interpretare un Oswald Cobblepot di stampo italo americano e che fa palesemente il verso ad un Robert De Niro in versione gangster. Dulcis in fundo, l’Enigmista di Paul Dano. Un serial killer inquietante tanto con la maschera quanto senza e che finirà per portare la sua nemesi ad un passo dall’infrangere la regola cardine del proprio codice morale (non uccidere) ma al contempo a dargli una direzione chiara per il futuro.
Tutta questa indubbia qualità è infine incorniciata dalle impeccabili note di Michael Giacchino, abito eccellente e insieme personaggio aggiunto, voce stessa della città di Gotham e di tutte le anime che la abitano.
Tuttavia, a fronte di tanti pro qualche contro lo si ritrova nella gestione di qualche snodo narrativo e del terzo atto, che appare per certi versi affrettato rispetto al tempo riservato alla sua preparazione. Ma in fin dei conti queste sono facezie, proverbiali peli nell’uovo in quello che a tutti gli effetti è il film su Batman più maturo e adulto che avessi mai potuto immaginare.
Non resta quindi che attendere il verdetto del tempo, che è il solo a poter dire se questa pellicola si guadagnerà l’etichetta di Capolavoro. Intanto (lasciatemi questa provocazione) ci va dannatamente vicino.
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storyteller
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lunedì 7 marzo 2022
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un crime thriller di straordinaria coesione
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Ad un film di tre ore che riesce miracolosamente a non risultare mai diluito, pesante o esasperante si può criticare ben poco.
Il merito va senz'altro allo straordinario lavoro di montaggio di William Hoy, che ci introduce alla vicenda "poliziesca" di questo Batman Detective (come da tradizione per i fumetti) con incedere lento e cadenzato, per poi assorbirci in una spirale di eventi, colpi di scena e sviluppi inquietanti che culminano - nell'atto finale - in un payback emotivo a dir poco memorabile.
Matt Reeves, regista che ama lavorare con set e ambienti "reali" lontani dalla fredda rigidità del green screen, ci consegna una Gotham sporca e livida, mai così credibile, e al tempo stesso carica di echi fantastici, in un sincretismo reale-immaginario che è anche specchio del percorso di Bruce Wayne, schiavo di un alter ego astratto che col tempo imparerà a dominare e fare veramente suo.
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Ad un film di tre ore che riesce miracolosamente a non risultare mai diluito, pesante o esasperante si può criticare ben poco.
Il merito va senz'altro allo straordinario lavoro di montaggio di William Hoy, che ci introduce alla vicenda "poliziesca" di questo Batman Detective (come da tradizione per i fumetti) con incedere lento e cadenzato, per poi assorbirci in una spirale di eventi, colpi di scena e sviluppi inquietanti che culminano - nell'atto finale - in un payback emotivo a dir poco memorabile.
Matt Reeves, regista che ama lavorare con set e ambienti "reali" lontani dalla fredda rigidità del green screen, ci consegna una Gotham sporca e livida, mai così credibile, e al tempo stesso carica di echi fantastici, in un sincretismo reale-immaginario che è anche specchio del percorso di Bruce Wayne, schiavo di un alter ego astratto che col tempo imparerà a dominare e fare veramente suo.
La scrittura ricca ed elaborata (mai inutilmente contorta), già di per sé avvincente, è ulteriormente esaltata dalle interpretazioni degli attori principali: Robert Pattinson e Paul Dano riescono a delineare due personaggi sofferti, in qualche modo affini; eppure agli antipodi, messi l'uno contro l'altro dalle circostanze. Magnetica la Catwoman di Zoe Kravitz.
Una colonna sonora "plastica" e martellante, a tratti insospettabilmente romantica, un'eccellente impalcatura di effetti sonori industriali e scene d'azione che non hanno paura di ricorrere sia a fluidi pianisequenza - quando necessario - sia alla tecnica del vedo-non-vedo (del resto, parliamo pur sempre di Batman: la teatralità è il suo forte) completano un quadro di curiosa freschezza, un "reboot" che non ha il sapore del reboot né del biopic supereroistico.
La sua unica, evidente mancanza risiede nell'incapacità di delineare a tutto tondo la vita del Bruce Wayne "persona" (ma ci sarà tempo per farlo nei seguiti).
Certo, se ci si aspetta un film dal ritmo forsennato, pieno di umorismo yankee e scorrevole alla maniera blanda di certi blockbuster usa e getta, allora si potrebbe rimanerne delusi.
Per parte mia, sono entrato in sala moderatamente curioso e ne sono rimasto ammaliato, parlo da amante dei prodotti Marvel e del cinema tutto (da Aleksandr Sokurov a Sion Sono).
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joecondor
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lunedì 7 marzo 2022
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bel film grande spettacolo
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Il piu' bel film di azione del 2022 regia,fotografia montaggio superbi,Sembra un giallo alla Seven ,con un grandissimo Paul Dano,un Enigmista da Oscar alla Dario Argento ,un bravo ed umano Robert Pattinson,Turturro,Farrell irriconoscibile anche lui bravissimo,Jeffrey Wright e la Kravitz Catwoman tutti molto bravi.Lospettacolo c'è in un giallo molto dark.Non per bambini.
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jaylee
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domenica 6 marzo 2022
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non può piovere per sempre (neanche a gotham)
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Ci siamo tutti chiesti se avesse senso una nuova iterazione di Batman dopo la trilogia capolavoro di Christopher Nolan. Soprattutto dopo i tentativi non riuscitissimi di Ben Affleck nella sua versione agée dell’Uomo Pipistrello nella doppietta di Zack Snyder.
Ma siccome Hollywood non si prone problemi, rieccoci, stavolta con Matt Reeves, l’uomo che ha rivitalizzato Il Pianeta Delle Scimmie… Sarà riuscito nel rivitalizzare il DC Universe, ormai fagocitato dai concorrenti della Marvel?
Questa nuova versione del Cavaliere Oscuro, vede un Bruce Wayne giovane e tormentato, al suo secondo anno di “carriera” sotto la maschera.
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Ci siamo tutti chiesti se avesse senso una nuova iterazione di Batman dopo la trilogia capolavoro di Christopher Nolan. Soprattutto dopo i tentativi non riuscitissimi di Ben Affleck nella sua versione agée dell’Uomo Pipistrello nella doppietta di Zack Snyder.
Ma siccome Hollywood non si prone problemi, rieccoci, stavolta con Matt Reeves, l’uomo che ha rivitalizzato Il Pianeta Delle Scimmie… Sarà riuscito nel rivitalizzare il DC Universe, ormai fagocitato dai concorrenti della Marvel?
Questa nuova versione del Cavaliere Oscuro, vede un Bruce Wayne giovane e tormentato, al suo secondo anno di “carriera” sotto la maschera. E’ ancora considerato un vigilante ambiguo dalla popolazione di Gotham, più un predatore dei bassifondi di una città perennemente piovosa, che un Giustiziere dalla parte del Bene. Solo il Commissario Gordon crede alla sua buona fede, il resto della polizia lo vede come un fenomeno da baraccone, e neanche tanto innocuo. Ci vorrà l’arrivo di un criminale mascherato, l’Enigmista, che sta assassinando personaggi in vista della Gotham politica, accompagnando i suoi delitti con misteriosi enigmi che guidano il nostro Eroe (unico a saperli decifrare) verso una verità amara e scomoda a farlo accettare (a fatica) dalla Forze dell’Ordine… Ad aiutarlo una misteriosa e agilissima giustiziera in cerca di risposte per una sua amica scomparsa, la felina Selina Kyle e il maggiordomo, il fido Alfred.
Questa versione di Batman, che attinge a piene mani dalle tradizioni noir e di detective stories dai fumetti (su tutti Batman Year One di Miller e Il lungo Halloween di Loeb), risulta però intrigante per le significative deviazioni dalle normali rappresentazioni sia della controparte Bruce Wayne, ma anche del Cavaliere Oscuro stesso. Innanzitutto, Reeves rinuncia (meno male) all’ennesima storia di origini, per farci vedere un Bruce Wayne, ancora molto giovane, nerboruto, pieno di cicatrici, dal capello grunge e ciuffo sugli occhi. Pallido e sguardo malinconico, ci pensa Robert Pattinson (sempre più sorprendente la carriera dopo gli adolescenziali Twilight) a darne una lettura che, se visivamente ci ricorda Kurt Cobain (non a caso le musiche includono i Nirvana), fumettisticamente fa molto riferimento ad altri 2 supereroi notturni, Daredevil (ovviamente versione di Miller) e Il Corvo, del quale richiama anche la rappresentazione visiva di Gotham, mai così gotica e cadente (oltre che piovosa!). Niente Bruce Wayne che si nasconde dietro una facciata glamour quindi, ma un eremita in una torre che domina la città. Lo stesso Batman, quasi sempre rappresentato come una specie di ninja che appare e scompare a suo piacimento, stavolta è una figura minacciosa, che emerge dalle ombre (dove i delinquenti temono ogni angolo oscuro) col passo pesante, osserva in silenzio, risolve enigmi e picchia come un fabbro, non sempre con la grazia di un maestro di arti marziali.
Sinceramente ci è piaciuto molto (qualche lungaggine a parte - il film dura quasi 3h), questa versione di Matt Reeves. Non superiore ai 2 ultimi capitoli de Il Cavaliere Oscuro (per ora no), ma del primo sì. Laddove Batman Begins era a tutti gli effetti una Origin Story, questa ci catapulta in un momento di crescita dell’Uomo Pipistrello, più la nascita dell’Eroe che del Vigilante, della sua evoluzione in un personaggio non meramente di vendetta, in un mondo dove i potenti sono parte del problema e non necessariamente delle colonne della società (anzi). Ci è piaciuta molto questa versione ancora più prosaica di Batman: il Bat-Segnale è creato con pezzi rotti di un faro, le maschere sono visibilmente cucite, o reali (come il cappuccio dell’Enigmista o la maschera di lana di CatWoman – per inciso, non viene mai chiamata così nel film, esattamente come nella versione di Nolan), la Batmobile è una macchina rombante, ma non particolarmente fantascientifica. Ottimi i personaggi di contorno: Paul Dano, anche se appare pochissimo, è genuinamente spaventoso nella sua normalità; Colin Farrell un Pinguino alla Robert De Niro super-credibile (e irriconoscibile); bene anche Zoe Kravit/Catwoman, ma onestamente non al livello della Pfeiffer nella versione di Tim Burton o della Hathaway in quella di Nolan (soprattutto nella fisicità forse troppo minuta per essere una “predatrice” credibile). Benino Gordon/Jeffrey Wright e Alfred/Andy Serkis (molto sacrificato). Metteteci le musiche di Michael Giacchino, cupe e piene di note basse che richiamano quelle che accompagnano Darth Vader in Star Wars quando entra in scena Batman e avete una versione che richiama le origini Noir del personaggio, ma lo sposa con una realtà Dark. Promette molto bene questa nuova Trilogia, non ancora annunciata (visti i recenti flop del DCEU, anche se questa, come il Joker di Phillips, non è una versione "canonica"), ma… Scommettiamo? (www.versionekowalski.it)
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giovanni stengel
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domenica 6 marzo 2022
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but…man.
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S'inizia subito mettendo le mani avanti, con una voce fuori campo prolissa, dimostrando la stessa insicurezza che attanaglia il protagonista durante tutto il film.
Un Batman decisamente sotto tono, con dei guizzi originali che però non trovano terreno fertile.
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S'inizia subito mettendo le mani avanti, con una voce fuori campo prolissa, dimostrando la stessa insicurezza che attanaglia il protagonista durante tutto il film.
Un Batman decisamente sotto tono, con dei guizzi originali che però non trovano terreno fertile.
La fotografia e la scenografia sono eccellenti. Pattinson ha una bella mandibola e ha il perfetto pedigree per interpretare quel sottile confine tra vampiro sensibile e virile supereroe.
Di giorno Bruce vive rintanato nella sua neo-gotica Wayne Tower, fotofobico, misterioso e pallido, con eleganti occhiali da sole. Sembra quasi un hikikomori e non c’è nessuna donna che riesca a risvegliare il pipipipistrello.
Di notte indossa una maschera di cuoio nero con cuciture in vista, quasi medioevale, guida una stupenda batmobile anni '70 ed è fornito di gadet pseudo-steampunk, molto più artigianali rispetto a quelli del Cavaliere Oscuro di Nolan.
Un vigilante mascherato piacevolmente low-tech che cerca di fuggire dai soliti cliché.
Il problema è che, a essere low, non è solo l'attrezzatura del supereroe.
Pattinson è piatto, fiacco, poco incisivo. Più che inquieto sembra sinceramente depresso.
Un vampiro mancato e obbligato a timbrare il cartellino da eroe in calzamaglia.
Gotham va salvata ma non ci crede tanto neanche lui.
L'atmosfera si risolleva un po’ con il mitico John Turturro nei panni di Carmine Falcone e Andy Serkis (ex-gollum) in una discreta interpretazione di Alfred, ma soprattutto con un Colin Farrel molto carico, truccato benissimo, nella parte di Pinguino.
La Catwoman di Zoë Kravitz è notevole e intrigante ma offuscata nel brodo insipido della sceneggiatura e nell’apaticità di Pattinson.
Il commissario James Gordon stavolta è un tipo onesto ma poco sveglio; lui e Batman insieme sono ridicoli, completamente privi di intuito e capacità investigative, assomigliano alla coppia Sherlock Holmes e Watson di una stupida barzelletta.
L’enigmista di Paul Dano è il personaggio più riuscito ma è la brutta copia dello psicopatico interpretato da Kevin Spacey in Se7en nel 1995.
Troppi personaggi, troppi possibili intrecci, troppi minuti (175), troppi temi politici e sociali e tutto troppo slegato.
Apprezzabile l'idea di distaccarsi dal già visto, ma c'è troppo caos da ansia FOMO, tipico dei nostri tempi.
Un batman in crisi esistenziale come il cinema americano.
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fabio silvestre
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domenica 6 marzo 2022
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accozzaglia di generi lunga e noiosa
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Il nuovo film su Batman è innanzitutto un'accozzaglia di generi (noir, thriller, azione, fantasy, disaster movie) assemblata in malo modo dal regista e sceneggiatore Matt Reeves il quale scopiazza mediocremente Blade Runner e Seven nella prima parte del film in cui la pioggia e luci delle pubblicità sui megaschermi dei palazzi di Gotham City fanno da cornice ad una serie di omicidi commessi dal serial killer l'Enigmista (Paul Dano). La vittima del primo omicidio è il sindaco della città ucciso durante la notte di Halloween. Indaga sugli omicidi e sulla scomparsa di una ragazza Annika il dipartimento di polizia coadiuvato da Batman (Robert Pattinson) che si recherà più di una volta nel club dove lavorava la ragazza, club gestito dal Pinguino (Collin Farrell) scagnozzo del mafioso Carmine Falcone (John Turturro).
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Il nuovo film su Batman è innanzitutto un'accozzaglia di generi (noir, thriller, azione, fantasy, disaster movie) assemblata in malo modo dal regista e sceneggiatore Matt Reeves il quale scopiazza mediocremente Blade Runner e Seven nella prima parte del film in cui la pioggia e luci delle pubblicità sui megaschermi dei palazzi di Gotham City fanno da cornice ad una serie di omicidi commessi dal serial killer l'Enigmista (Paul Dano). La vittima del primo omicidio è il sindaco della città ucciso durante la notte di Halloween. Indaga sugli omicidi e sulla scomparsa di una ragazza Annika il dipartimento di polizia coadiuvato da Batman (Robert Pattinson) che si recherà più di una volta nel club dove lavorava la ragazza, club gestito dal Pinguino (Collin Farrell) scagnozzo del mafioso Carmine Falcone (John Turturro). L'Enigmista sfida Batman lasciando sul luogo degli omicidi dei cartoncini con degli enigmi da risolvere. Al fianco di Batman troviamo anche Selina/Catwoman (Zoë Kravitz) amica della ragazza scomparsa. Tema del film già visto e rivisto è la corruzione di alcuni politici e poliziotti con i mafiosi di Gotham City. Tra le scene di azione vi è il solito inseguimento tra 2 auto (una è la Batmobile) su un'autostrada con le macchine che vengono contro senso. In buona sostanza il film in sè non aggiunge nulla di nuovo e di bello sul personaggio di Batman, anzi ritorna pesantemente e noiosamente nella seconda parte sull"assassinio dei genitori di Bruce Wayne la cui interpretazione di Robert Pattinson è alquanto inadeguata per la sua disarmante monoespressività. Peccato che agli attori migliori, Turturro e Farrel, sono dedicate 2 parti secondarie. Pregievole e intensa la presenza sullo schermo di Zoë Kravitz così come la cooonna sonora. La eccessiva e ingiustificata durata del film (2 ore e 45 minuti) costituisce un altro punto debole della pellicola. In conclusione è un film che potrà piacere ai fans di Batman e di Robert Pattinson ma lo sconsiglio in generale a chi ha più di 30 anni. Voto finale: 6/10.
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umberto
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sabato 5 marzo 2022
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batman batte bruce wayne
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THE BATMAN... Dopo la trilogia de "Il cavaliere oscuro" e il Batman di Ben Affleck, che sinceramente non mi era dispiaciuto soprattutto nei panni di Bruce Wayne, mi sono avvicinato a questo film con il sensore della critica tarato al massimo, a maggior ragione dopo aver scoperto chi avrebbe interpretato il vigilante di Gotham. Ebbene, dopo 10 minuti di visione ero già ammaliato e preso da tutto. Matt Reeves confeziona un thriller molto avvincente dai toni cupi e tenebrosi, in una Gotham immersa nella palude del crimine e della corruzione istituzionale in cui la violenza estrema sembra l'unica risposta, anche da parte di Batman. Egli, a 2 anni dalla sua prima apparizione, veste prettamente i panni di un vendicatore che solo alla fine inizierà il suo cammino per diventare un costruttore di giustizia.
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THE BATMAN... Dopo la trilogia de "Il cavaliere oscuro" e il Batman di Ben Affleck, che sinceramente non mi era dispiaciuto soprattutto nei panni di Bruce Wayne, mi sono avvicinato a questo film con il sensore della critica tarato al massimo, a maggior ragione dopo aver scoperto chi avrebbe interpretato il vigilante di Gotham. Ebbene, dopo 10 minuti di visione ero già ammaliato e preso da tutto. Matt Reeves confeziona un thriller molto avvincente dai toni cupi e tenebrosi, in una Gotham immersa nella palude del crimine e della corruzione istituzionale in cui la violenza estrema sembra l'unica risposta, anche da parte di Batman. Egli, a 2 anni dalla sua prima apparizione, veste prettamente i panni di un vendicatore che solo alla fine inizierà il suo cammino per diventare un costruttore di giustizia. Spartani i modi come spartane sono le attrezzature che usa (es. la meravigliosa Batmobile), ad eccezione di un unico gadget ultratecnologico. Cast perfetto per questo tipo di film con Pattinson che, nonostante non mi convinca ancora nella versione Wayne, riesce a dare una grande interpretazione fisica e una forte espressività visiva al personaggio pur indossando la maschera. Per fortuna, in minuti di presenza lungo le quasi 3 ore di film, l'uomo pipistrello supera nettamente il suo alter ego. Ciliegina sulla torta una straordinaria colonna sonora, una delle più belle in assoluto.
Voto: 9,5
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[+] nei dubbi e nelle fragilità dell''uomo-pipistrello
(di antonio montefalcone)
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sandlord93
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sabato 5 marzo 2022
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un film pazzesco
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Fotografia e scenografia da Oscar, cast di altissimo perfetto per i ruoli, un thriller noir con la giusta dose di azioni, caratterizzazione dei personaggi soddisfacente... Il giusto mix di realismo e fumetto, Pattinson è un Batman sublime. Insomma, trovare difetti è davvero un impresa.
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