La nuova versione dell''Uomo Pipistrello firmata da Reeves diverge dalle precedenti su ogni registro e risulta nel complesso apprezzabile e dignitosa. L''opera, dal deciso taglio intimistico e disincantato, scava nel buio e nell''oscurità dell''anima dei singoli personaggi che mette in scena, perché è su questo aspetto che poi andrà a svilupparsi e riflettersi tutta l''altra dimensione, ancora più tenebrosa, quella delle potenze del Male (e malessere) urbano/sociale. Batman deve salvare Gotham se vuole redimere se stesso, ma la vera bestia è dentro di lui. La sua è una lotta per la sopravvivenza fatta principalmente contro i propri demoni interiori, prima che con i criminali di Gotham City. In questo interessante approccio, "The Batman" è soprattutto un noir, un calderone di pioggia ininterrotta, ipocrisie politiche e morali, colpe ataviche pronte a spazzare via tutto.
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La nuova versione dell''Uomo Pipistrello firmata da Reeves diverge dalle precedenti su ogni registro e risulta nel complesso apprezzabile e dignitosa. L''opera, dal deciso taglio intimistico e disincantato, scava nel buio e nell''oscurità dell''anima dei singoli personaggi che mette in scena, perché è su questo aspetto che poi andrà a svilupparsi e riflettersi tutta l''altra dimensione, ancora più tenebrosa, quella delle potenze del Male (e malessere) urbano/sociale. Batman deve salvare Gotham se vuole redimere se stesso, ma la vera bestia è dentro di lui. La sua è una lotta per la sopravvivenza fatta principalmente contro i propri demoni interiori, prima che con i criminali di Gotham City. In questo interessante approccio, "The Batman" è soprattutto un noir, un calderone di pioggia ininterrotta, ipocrisie politiche e morali, colpe ataviche pronte a spazzare via tutto. Gli elementi thriller e polizieschi della sceneggiatura, e la messinscena iperrealistica, sono accentuati fino a raggiungere un inedito punto di deflagrazione, rispetto ai precedenti film sul supereroe di Gotham: Batman stesso è la pedina di una società oppressa. Il giovane Bruce Wayne è di una fragilità vertiginosa, Pattinson lavora in sottrazione e con la sola forza dolente dello sguardo: è un cavaliere solitario, ombroso e taciturno, che affronta le ingiustizie affidandosi solo sul proprio tenace, determinato coraggio e sulle proprie armi. L''opera, godibile malgrado le tre ore, è spettacolare e travolgente, ed ama concentrarsi molto su volti e concetti, astrazioni e metafore, allegorie labirintiche, corruzioni, traumi, follie e malaffare. I personaggi (tutto il cast è in parte) servono efficacemente la loro doppiezza simbolica, alimentando chiaroscuri e contrasti psicologici. L''intero l''apparato formale e stilistico, nell''imponente architettura visiva, è ben funzionale a descrivere e trasmettere l''atmosfera lugubre e tenebrosa dove non sembrano esserci vie di salvezza: è un mondo fatto di disumanità, follia e violenza la città di Gotham e, per astrazione, tutto il nostro pianeta nel quale il genere umano, malgrado gli sforzi, sembra sempre camminare sull''orlo del baratro. E alla luce di ciò che sta accadendo ora nel mondo, suona ancora più terribilmente attuale, vero e fortemente inquietante.
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