lorenzo perrucci
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sabato 18 settembre 2021
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dune: film maestoso
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Dune di Denis Villeneuve è un film denso. Partendo solo dalle premesse, Villeneuve aveva l'arduo compito di adattare la storia di Dune nel miglior modo possibile, dopo il tentativo (fallimentare) di Lynch e il mancato film di Jodorowski. Villeneuve ci riesce con un film visivamente maestoso, che rapisce scena dopo scena, anche grazie alla colonna sonora (Hans Zimmer) perfetta come accompagnamento alla vicende narrate, diventando una colonna portante del film che permette allo spettatore di immedesimarsi ancora di più nell'epica narrata dal regista. Se per questi due punti il film sembra già riuscito, occorre parlare della trama. Villeneuve decide di adattare la prima parte del primo romanzo, in quanto l'opera scritta da Herbert è complessa da riassumere, tanto che la regia dilata la trama e le scene, dando maggior respiro alle vicende, così da rendere tutto più fruibile e maestoso.
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Dune di Denis Villeneuve è un film denso. Partendo solo dalle premesse, Villeneuve aveva l'arduo compito di adattare la storia di Dune nel miglior modo possibile, dopo il tentativo (fallimentare) di Lynch e il mancato film di Jodorowski. Villeneuve ci riesce con un film visivamente maestoso, che rapisce scena dopo scena, anche grazie alla colonna sonora (Hans Zimmer) perfetta come accompagnamento alla vicende narrate, diventando una colonna portante del film che permette allo spettatore di immedesimarsi ancora di più nell'epica narrata dal regista. Se per questi due punti il film sembra già riuscito, occorre parlare della trama. Villeneuve decide di adattare la prima parte del primo romanzo, in quanto l'opera scritta da Herbert è complessa da riassumere, tanto che la regia dilata la trama e le scene, dando maggior respiro alle vicende, così da rendere tutto più fruibile e maestoso. Infatti il film non punta all'intrattenimento veloce e adrenalinico che sempre di più sta prendendo piede nel cinema, ma decide di fare il contrario, soffermarsi sui volti, i gesti dei personaggi, i dettagli, le scenografie (veramente impeccabili), i dialoghi, le emozioni. Un tipo di narrazione che potrebbe annoiare, ma che è un po' il tratto distintivo di Villeneuve che prende sempre tempo per narrare al meglio i temi che vuole portare sul grande schermo e che in questo film è davvero perfetto per "iniziarci" a questo universo narrativo e cinematografico. Gli attori sono perfetti nel ruolo, a partire da Timotée Chalamet che permette di immedesimarsi in Paul Atreides, un ragazzo con un destino forse predestinato e dal cuore nobile. Gli altri personaggi sono caratterizzati il giusto per renderli accattivanti e col giusto spessore, anche se rimangono secondari al protagonista principale, cosa che non è un un punto a sfavore del film perché sono comunque funzionali alla crescita del protagonista e della trama. Il villain (il Barone Arkonnen) è visivamente cupo e genera in chi guarda un senso di disturbo e malessere che fa presagire subito il pericolo, oltre alle sue azioni che lo definiscono ancora di più nella crudeltà del suo personaggio.
La sensazione che si ha alla fine del film è quella di trovarsi di fronte a una grandiosa e perfetta introduzione a qualcosa di epico che verrà nella seguente parte (o comunque nei film a venire) che potrebbero costituire una possibile saga che farà la storia del cinema. Un film visivamente impressionante, sonoramente perfetto come accompagnamento alle immagini e che lascia una spasmodica voglia di vedere un seguito.
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luca scialo
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lunedì 18 aprile 2022
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tra una storia infinita e star wars, con un occhio al mondo reale
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Denis Villeneuve traspone un romanzo degli anni '60 scritto da Frank Herbert, considerato ormai un classico del genere fantascientifico, come già fece ai tempi David Lynch. Forte del sequel quasi impossibile di un cult anni '80: Blade Runner. La pellicola sembra mixare due classici del genere fantascientifico: Una storia infinita e la serie Star Wars. Il primo per le immaginazioni del giovane protagonista di un altro pianeta in difficoltà che chiede aiuto, proprio come Bastian immagina Atreyu e Fantasilandia così il Duca Leto immagina una ragazza dalla carnagione scura e gli occhi azzurri ed il pianeta Arrakis. Il secondo per le ambientazioni stellari. Sebbene manchino simpatici alieni o robot ad accompagnare gli umani o simil tali.
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Denis Villeneuve traspone un romanzo degli anni '60 scritto da Frank Herbert, considerato ormai un classico del genere fantascientifico, come già fece ai tempi David Lynch. Forte del sequel quasi impossibile di un cult anni '80: Blade Runner. La pellicola sembra mixare due classici del genere fantascientifico: Una storia infinita e la serie Star Wars. Il primo per le immaginazioni del giovane protagonista di un altro pianeta in difficoltà che chiede aiuto, proprio come Bastian immagina Atreyu e Fantasilandia così il Duca Leto immagina una ragazza dalla carnagione scura e gli occhi azzurri ed il pianeta Arrakis. Il secondo per le ambientazioni stellari. Sebbene manchino simpatici alieni o robot ad accompagnare gli umani o simil tali. Il canovaccio è quello tipico del genere: durata lunga, risvolti continui che rendono interminabile la trama e che rischiano di far smarrire lo spettatore, un finale che lascia intendere che ci sarà quanto meno un sequel, scenografie ad alto impatto. Sebbene in questo caso coinvolgenti al punto giusto e non fini a se stesse per impressionare lo spettatore, come sovente accade. C'è però anche una morale, che ci rammenta nostro malgrado la realtà. Un pianeta ricco di materie prime appetito da conquistatori esterni. E forse non a caso, così simile a quell'Africa tanto sfruttata nel mondo reale. Gli amanti del genere lo troveranno sufficientemente soddisfacente, gli altri "il solito" film fantascientifico che niente toglie o aggiunge al lungo filone hollywoodiano. Fatto soprattutto di film dimenticabili.
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tmuz12
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venerdì 29 ottobre 2021
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magnifico
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È quando vedi un film come questo che comprendi appieno il motivo per cui la sala è ancora fondamentale per il cinema. Maestoso, imponente, una gioia per gli occhi, Villeneuve riesce a gestire in maniera perfetta il comparto visivo di quest'opera colossale senza sbavature dal punto di vista tecnico. Purtroppo la stessa cosa non la si può dire per quanto riguarda la scrittura, il ritmo è discontinuo e cala in maniera evidente nella seconda parte del film, ma nonostante questo Dune è un esperienza meravigliosa da vivere di fronte allo schermo più grosso possibile.
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petrossi
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giovedì 16 settembre 2021
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un''epica "cantata" sui mondi di "dune"
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Grande evento. Non basta definirlo "film", perché crea un coinvolgimento multimediale completo.
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Grande evento. Non basta definirlo "film", perché crea un coinvolgimento multimediale completo.
La musica di Hans Zimmer non è una colonna sonora, è una "cantata" epica che accompagna i mondi che Herbert ha inventato e che Villeneuve ricrea in immagine, mettendo in gioco la sua sensibilità. Finalmente i "vermi" non sono mostri ma creature possenti e perfino belle.
La lunghezza di due ore e mezzo permette di dare il giusto passo alla vicenda.
L'intero cast è ottimo. Il barone Harkonnen è reso con durezza in modo ben al di sopra della figura quasi caricaturale fattane da David Linch, il cui film può ora essere considerato "passato".
Villeneuve aderisce allo spirito del libro, introducendo la spezia quasi furtivamente, senza spettacolarizzare la Gilda o le Bene Gesserit e i loro strumenti, come è necessario in un mondo caratterizzato da una tecnologia essenziale, spesso meccanica. Anche le astronavi sono tozze e monumentali, in contrasto con la leggerezza degli ornitotteri.
Un film da guardare in trance per buona parte del tempo.
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marcloud
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domenica 9 gennaio 2022
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remake efficace
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In un mondo feudale tra casate in guerra, Paul prende confidenza con i suoi poteri e scopre la sua connessione con un popolo a cui il suo destino è legato. Intenso, efficace e con un parco attori di alta qualità. Un remake di tutto rispetto.
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