enzo70
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mercoledì 1 novembre 2023
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fim discreto ma con il solito ottimo vecchio clint
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Mike Milo è un cowboy vero, una vecchia gloria del rodeo, ormai in pensione. E chi meglio di Clint Eastwood può interpretare un ruolo del genere. E il grande vecchio è perfetto anche nel rendere al meglio la figura di un uomo solo mandato dal suo capo in Messico per riportargli il figlio, Rafael, vittima di una madre violenta e dei suoi uomini. Rafael ha un solo amico, il suo gallo, Macho, ma durante il viaggio di ritorno scoprirà che si può fidare anche di questo nuovo, inusuale, amico, un vecchio cowboy sul viale del tramonto. E tenerissimo è il rapporto che si instaura tra Mike e Marta, una generosa locandiera messicana. Un film gradevole che si vede con piacere, se non altro per la solita intensa interpretazione di Clint Eastwood.
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Mike Milo è un cowboy vero, una vecchia gloria del rodeo, ormai in pensione. E chi meglio di Clint Eastwood può interpretare un ruolo del genere. E il grande vecchio è perfetto anche nel rendere al meglio la figura di un uomo solo mandato dal suo capo in Messico per riportargli il figlio, Rafael, vittima di una madre violenta e dei suoi uomini. Rafael ha un solo amico, il suo gallo, Macho, ma durante il viaggio di ritorno scoprirà che si può fidare anche di questo nuovo, inusuale, amico, un vecchio cowboy sul viale del tramonto. E tenerissimo è il rapporto che si instaura tra Mike e Marta, una generosa locandiera messicana. Un film gradevole che si vede con piacere, se non altro per la solita intensa interpretazione di Clint Eastwood.
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cyrus70
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venerdì 8 settembre 2023
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boiata
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Boiata di film che non mi aspettavo da Eastwood. Ho desistito dopo un quarto d'ora ed aver visto una donna a capo di una gang che vuole concedersi ad un vecchio. C movie
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xerox
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giovedì 7 settembre 2023
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e'' sempre brutto...
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.... vedere un attore che si stima un bel po', fare un passo falso a 91 anni. Personalmente mi sono sentito male quando la madre del ragazzo invita Clint a letto. La vecchiaia si rispetta! Solo una degenerata potrebbe vedere un 91enne come un oggetto sessuale! Si, ammetto che la cosa mi ha parecchio disturbato... Mi riguarderò Gran Torino....
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giovanni
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martedì 5 settembre 2023
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delusione
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Prima o poi doveva succedere. Dopo una miriade di film belli o bellissimi, anche per Eastwood è arrivato un passo falso. Apprezzo gli sforzi di Marzia Gandolfi per metterne in luce i pregi, ma Cry Macho è una storiella abbastanza insulsa e stiracchiata, piena di luoghi comuni, con una sceneggiatura zoppicante (basti citare l'episodio, totalmente inverosimile, in cui il vecchissimo protagonista si mette a domare cavalli selvaggi). Delusione, dunque, ma senza drammatizzare: anche a Omero, come dice Orazio, talvolta è capitato di sonnecchiare.
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dandy
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martedì 24 gennaio 2023
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ringalluzzirsi...
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Da un romanzo di N.Richard Nash e su sceneggiatura del fido Nick Schenk("Gran Torino", "The mule"),il nuovo film del 91enne Eastwood è una summa dei temi delle opere precedenti(il cowboy controtendenza e dalla parte dei deboli di "Il texano dagli occhi di gjiaccio" o ormai senescente ma ancora in missione come in "Gli spietati";il punto di vista dei reietti e delle vittime in "Coraggio...fatti ammazzare";il confronto tra vecchio e giovane da "Gran Torino" e il discorso multietnico da quest'ultimo e "Fino a prova contraria" o "Debito di sangue").Con premesse che sembrano un curioso richiamo(incruento e senza cupezza) a "Rambo:Last Blood".
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Da un romanzo di N.Richard Nash e su sceneggiatura del fido Nick Schenk("Gran Torino", "The mule"),il nuovo film del 91enne Eastwood è una summa dei temi delle opere precedenti(il cowboy controtendenza e dalla parte dei deboli di "Il texano dagli occhi di gjiaccio" o ormai senescente ma ancora in missione come in "Gli spietati";il punto di vista dei reietti e delle vittime in "Coraggio...fatti ammazzare";il confronto tra vecchio e giovane da "Gran Torino" e il discorso multietnico da quest'ultimo e "Fino a prova contraria" o "Debito di sangue").Con premesse che sembrano un curioso richiamo(incruento e senza cupezza) a "Rambo:Last Blood".Non tutto è azzeccato:il regista s'interroga sulla necessità di essere macho quando una volta giunti alla fine si realizza di "non avere nessuna risposta" e riflette sull'inelluttabilità della(propria )vecchiaia,ma finisce col prediligere altro,puntando su toni leggeri e scanzonati senza raggiungere quella profondità che lo ha sempre contraddistinto.La giovane spalla di turno Minett è poco azzeccata,quasi perennemente col broncio,e certe marpionate tipiche dell'Eastwood attore che a dispetto dell'età continua a scazzottarsi e ad essere concupito da donne procaci si fanno ridicole e fuori luogo.Ma tra le altre cose Eastwood ha sempre saputo rendere accettabile ciò che in altri contesti e con altri registi risulterebbe pessimo,forzature incluse come il gallo Macho(da cui il titolo)che sbroglia una brutta situazione.E ovviamente vince in partenza puntando sul proprio carisma:la brevissima sequenza in cui beve whisky al tramonto è la metafora perfetta del suo cinema e di se stesso.Il tramonto di una leggenda che vorremmo non avesse mai fine.Un film piacevolmente imperfetto e che forse non poteva essere diverso considerando che pur maestro immenso,a 91 anni uno comincia anche un pò a vacillare...
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belliteam
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sabato 24 settembre 2022
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un non indimenticabile eastwood questa volta
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Spiace dover stroncare un film di una leggenda come Clint Eastwood, kontani i tempi di "grande Torino", ma questo western crepuscolare purtroppo manca innanzitutto di ritmo, trascinandosi tra dialoghi da terza elementare alternati a pause incomprensibili, che ne rendono molto faticosa la visione;
Da salvare alcune riprese di un polveroso new mexico, e una battuta di CE nel momento del licenziamento nel quale gli viene comunicato di dover lasciar spazio a gente piu' giovane;
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giomo891
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venerdì 9 settembre 2022
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macho è il nome del gallo. giomo891
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Cry Macho-2021 Clint Eastwood.
Il tema principale (ormai a decorrere da Gran Torino, ma anche prima...Million Dollar Baby) e' il tentativo di emancipazione di (giovani "reclute"), in questo caso, come in Gran Torino, un ragazzino, che si innamora del fascino del "vecchio" Clint.
Naturalmente questa trama, che è la storia del film, è solo un pretesto per indagare la sua inarrestabile ricerca introspettica visione della società moderna, che accetta ma non condivide.
Gli Uomini veri ("humanitas") sono sempre più rari, quelli che non rincorrono le mode e si adattano ai luoghi comuni, come lui sempre ha cercato, non nelle finzioni sceniche, ma nella vita reale; già nel titolo c'è l'ossimoro dell'uomo che piange (solo nascondendosi), mai pubblicamente col rischio di perdere la mascolinità.
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Cry Macho-2021 Clint Eastwood.
Il tema principale (ormai a decorrere da Gran Torino, ma anche prima...Million Dollar Baby) e' il tentativo di emancipazione di (giovani "reclute"), in questo caso, come in Gran Torino, un ragazzino, che si innamora del fascino del "vecchio" Clint.
Naturalmente questa trama, che è la storia del film, è solo un pretesto per indagare la sua inarrestabile ricerca introspettica visione della società moderna, che accetta ma non condivide.
Gli Uomini veri ("humanitas") sono sempre più rari, quelli che non rincorrono le mode e si adattano ai luoghi comuni, come lui sempre ha cercato, non nelle finzioni sceniche, ma nella vita reale; già nel titolo c'è l'ossimoro dell'uomo che piange (solo nascondendosi), mai pubblicamente col rischio di perdere la mascolinità.
Clint non ha più l'età né la voglia di nascondersi, per "piangere" le sue lacrime "di coccodrillo" dei suoi tanti errori, ma lui non lo ha mai fatto.
Il "terreno" del suo ultimo film, non trascurato anche nella sua precedente fatica (The Mule) é quello di confine, Texas- Mexico, per riappropriarsi della natura, non certo in senso ambientalista-chic, oggi di gran moda, bensì pervaso dal bisogno di ridare un senso al West, selvaggio incontrastato e riordinare un caos senza freni. Che poi è esattamente il mestiere di Mike, domatore di cavalli selvaggi che in qualche modo sembra «parlare» agli animali. A tutti, tranne "ai vecchi"- per i quali non ha ancora rimedi (chiara la riflessione autocritica), diventando quasi un veterinario-sciamano agli occhi degli indigeni. Ma c'è anche il mito del «ritorno al ranch», mai abbandonato da Clint, che in questo caso simboleggia il meritato riposo dopo una vita vissuta al limite, nel momento in cui si decide di trovare la quiete, ormai troppo vecchio per continuare a essere "macho" dichiarato (meglio lasciare quel nome al Gallo da combattimento del ragazzino), ma ancora col suo arcinoto fascino di vero Uomo.
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[+] di "machi" non se ne può più di lia lenzetti
(di lia lenzetti)
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lucio
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lunedì 22 agosto 2022
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i sentieri della vita
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Un cow boy, oramai anziano, prova a ricucire lacerazioni intime di una esistenza forse triste e forse no.
Essere vecchi e non sentirlo.
Credere nell'amore, anche quando l'anagrafe dice che è impossibile.
Domare un cavallo, per tornare ad essere macho, ammesso che questo termine abbia un virile significato.
Un giovane varca il confine fra Messico e Stati Uniti d'America, in cerca di una vita (forse) migliore.
Il vecchio accompagnatore, che tenta di non pensare al trapasso, in compagnia di una donna che della vita conosce luci ed ombre.
Immagini e pensieri agrodolci.
Bello.
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felicity
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venerdì 21 gennaio 2022
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questa storia del macho è sopravvalutata
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Cry Macho – Ritorno a casa non è certo il miglior film di Eastwood, ma è autentico.
La trama è oltremodo lineare, è la credenza nel volto di Eastwood a consegnare un’indiscussa autenticità a questo viaggio, perché è la memoria condivisa del cinema a compensare gli squilibri della storia. Ecco che l’originaria mitologia del cavaliere pallido incontra la contemporanea mitografia del machismo demitizzato: “credimi, questa storia del macho è sopravvalutata”.
Il movimento verso la frontiera (fisica, morale e sentimentale) torna come inesausto processo di risoggettivazione passando ancora una volta per la nascita di nuovi legami familiari che includono etnie e culture diverse.
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Cry Macho – Ritorno a casa non è certo il miglior film di Eastwood, ma è autentico.
La trama è oltremodo lineare, è la credenza nel volto di Eastwood a consegnare un’indiscussa autenticità a questo viaggio, perché è la memoria condivisa del cinema a compensare gli squilibri della storia. Ecco che l’originaria mitologia del cavaliere pallido incontra la contemporanea mitografia del machismo demitizzato: “credimi, questa storia del macho è sopravvalutata”.
Il movimento verso la frontiera (fisica, morale e sentimentale) torna come inesausto processo di risoggettivazione passando ancora una volta per la nascita di nuovi legami familiari che includono etnie e culture diverse. Ma Cry Macho radicalizza l’elementarità dei conflitti narrativi (un’ennesima storia di paternità acquisita che da Un mondo perfetto a Million Dollar Baby porta ovviamente a Gran Torino) e forse ancor di più quella dei codici di messa in scena (in una spoliazione totale da ogni orpello superfluo puntando solo all’essenza dei momenti presenti). E cosa si sta mettendo in scena, in ultima istanza, in questo film?
Un regista-attore novantenne e la sua eredità umana e cinematografica colta nelle piccole variazioni fondamentali di uno spartito già noto.
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magone
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giovedì 20 gennaio 2022
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cry sex war
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