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paolorol
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giovedì 3 febbraio 2022
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soap da strapazzo
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Non si può spoilerare questa soap. Tutti sanno come è iniziata la storia e come è finita. La protagonista parte da arrampicatrice sociale per arrivare ad assassina. Una storia trita e ritrita che il vecchio Ridley Scott racconta in modo sciatto, senza il minimo guizzo creativo o poetico. Scott non è Sorrentino, non è un artista , è un mediocre artigiano.
Cionostante il filmaccio si lascia vedere non in virtù del contenuto, pressochèé inesistente, ma del contenitore che, come del resto era inevitabile e prevedibile, è ricco e fastoso. Un grande dispendio di nomi di tutto rispetto, annichiliti dalla presenza di Lady Gaga, regina ed imperatrice del 90 % delle inquadrature.
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Non si può spoilerare questa soap. Tutti sanno come è iniziata la storia e come è finita. La protagonista parte da arrampicatrice sociale per arrivare ad assassina. Una storia trita e ritrita che il vecchio Ridley Scott racconta in modo sciatto, senza il minimo guizzo creativo o poetico. Scott non è Sorrentino, non è un artista , è un mediocre artigiano.
Cionostante il filmaccio si lascia vedere non in virtù del contenuto, pressochèé inesistente, ma del contenitore che, come del resto era inevitabile e prevedibile, è ricco e fastoso. Un grande dispendio di nomi di tutto rispetto, annichiliti dalla presenza di Lady Gaga, regina ed imperatrice del 90 % delle inquadrature. Si conferma un'ottima interprete, ma sarebbe opportuno che qualcuno incoraggiasse a concentrarsi su cosa sa fare: attrice e personaggio! Dovrebbe lasciar perdere la musica perchè proprio non è il suo talento. A parte l'inno LGBT Born This Way ha prodotto soltanto marcette tutte uguali, tutte trash.
Ho visto il film in lingua originale e ciò mi ha dato modo di apprezzare ancora di più il lavoro della Germanotta, la quale ha speso tempo ed energie per impadronirsi dell'accento inglese parlato da noi italiani. Ma a che pro? Ad uso e consumo degli anglofoni.. E' grottesco sentire parlare questi italiani in un inglese ogni tanto inframmezzato da lemmi italiani. Ma in quale film? Ridicolo.. Consiglio di vedere il film, se proprio lo si vuole vedere, nella versione doppiata. Dati i presupposti è la sola opzione disponibile.
Insomma, roba per un pubblico che si accontenta del minimo sindacale.
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stefano73
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martedì 1 febbraio 2022
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ridley scott non ne sbaglia uno
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"HOUSE OF GUCCI". Il Regista Ridley Scott, a 84 anni, pare ormai diventato un immenso maestro del cinema di grande versatilità. Raccontare la vicenda tra Maurizio Gucci e Patrizia Reggiani con tecnica e cura è un grande risultato. Ottime interpretazioni per Lady Gaga ,Al Pacino e Jeremy Irons. Film molto lungo ma mai noioso. Voto:7
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gabriella
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mercoledì 12 gennaio 2022
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il crepuscolo degli dei
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Quel pasticciaccio brutto di via Palestro , non me ne voglia Gadda se lo coinvolgo arbitrariamente in quest’ultimo, discutibile lavoro di Ridley Scott, non solo per la diegesi narrativa, ma anche per la trasposizione di luoghi e date non inerenti alla vicenda stessa. Ascesa e declino della famiglia Gucci, trame e intrighi di palazzo, rancori e avidità, tutto ciò che non si fa mai mancare una dinastia che si rispetti. Una galleria di personaggi esagerati, artificiosi e ingombranti, i capostipiti, Rodolfo Gucci ( Jeremy Irons), crepuscolare e decadente tra dipinti di Klimt e serici tessuti, il fratello Aldo ( Al Pacino ), magnanimo e compagnone, i rispettivi figli, Maurizio , ( Adam Driver ) da ingenuo e candido studente di giurisprudenza a cinico uomo d’affari, e Paolo, ( Jared Leto ), incompreso e stravagante, addirittura imbarazzante, e infine lei, la dark lady di periferia, Patrizia Reggiani ( Lady Gaga), scaltra e arrivista, volgare e contraffatta come le imitazioni delle borse vendute sui marciapiedi di Milano, tutto è eccessivo, anche la recitazione è sempre sopra le righe.
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Quel pasticciaccio brutto di via Palestro , non me ne voglia Gadda se lo coinvolgo arbitrariamente in quest’ultimo, discutibile lavoro di Ridley Scott, non solo per la diegesi narrativa, ma anche per la trasposizione di luoghi e date non inerenti alla vicenda stessa. Ascesa e declino della famiglia Gucci, trame e intrighi di palazzo, rancori e avidità, tutto ciò che non si fa mai mancare una dinastia che si rispetti. Una galleria di personaggi esagerati, artificiosi e ingombranti, i capostipiti, Rodolfo Gucci ( Jeremy Irons), crepuscolare e decadente tra dipinti di Klimt e serici tessuti, il fratello Aldo ( Al Pacino ), magnanimo e compagnone, i rispettivi figli, Maurizio , ( Adam Driver ) da ingenuo e candido studente di giurisprudenza a cinico uomo d’affari, e Paolo, ( Jared Leto ), incompreso e stravagante, addirittura imbarazzante, e infine lei, la dark lady di periferia, Patrizia Reggiani ( Lady Gaga), scaltra e arrivista, volgare e contraffatta come le imitazioni delle borse vendute sui marciapiedi di Milano, tutto è eccessivo, anche la recitazione è sempre sopra le righe. Jeremy Irons è fin troppo composto, Al Pacino è lasciato troppo libero, esce dai binari, rimane la fisicità di Adam Driver, la bravura e la convinzione di Lady Gaga, che però non è la Streisand, del resto lo stile e il divismo appartiene al passato, adesso tra tanta mediocrtà si fatica a riconoscere i talenti autentici, specie se i protagonisti sembrano parodisticamente pirandelliani , personaggi in cerca d’autore, Non basta sforzarsi a trovare la somiglianza fisica con i veri protagonisti la vicenda, con un accanimento da Tale e quale show, non sarebbe guastato una maggiore introspezione, c’è una vacuità totale che si conclude con un raffazzonato finale dopo oltre due ore e mezza di visione che si potevano utilizzare molto meglio
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luca scialo
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giovedì 6 gennaio 2022
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parabola di una famiglia che ha inventato un grande marchio
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Ridley Scott ci propone la storia dei Gucci, famiglia fiorentina ideatrice di un omonimo marchio di moda famoso in tutto il Mondo. Alla loro grande capacità imprenditoriale e stilistica non ha però fatto seguito una linearità nella vita privata. Fratelli contro, cugini invidiosi. Ma soprattutto, una figura femminile che accelererà lo sfacelo dell'intera famiglia: Patrizia Reggiani. La pellicola si concentra proprio sulla figura di quest'ultima, interpretata da una conferma: Lady Gaga. La quale, dopo aver spiazzato il grande pubblico con A star is born, qui bissa con una ottima interpretazione. Peraltro senza neanche dover fare quello per cui la si conosce di più: cantare. La Reggiani farà di tutto per sposare Maurizio Gucci, interpretato da Adam Driver.
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Ridley Scott ci propone la storia dei Gucci, famiglia fiorentina ideatrice di un omonimo marchio di moda famoso in tutto il Mondo. Alla loro grande capacità imprenditoriale e stilistica non ha però fatto seguito una linearità nella vita privata. Fratelli contro, cugini invidiosi. Ma soprattutto, una figura femminile che accelererà lo sfacelo dell'intera famiglia: Patrizia Reggiani. La pellicola si concentra proprio sulla figura di quest'ultima, interpretata da una conferma: Lady Gaga. La quale, dopo aver spiazzato il grande pubblico con A star is born, qui bissa con una ottima interpretazione. Peraltro senza neanche dover fare quello per cui la si conosce di più: cantare. La Reggiani farà di tutto per sposare Maurizio Gucci, interpretato da Adam Driver. Forse più per interesse, riuscendo a farlo rientrare nei ranghi familiari dai quali era stato estromesso dal padre Rodolfo, interpretato da un sempre magistrale Jeremy Irons, figlio del fondatore del marchio: Guccio. Il cui rapporto col fratello Aldo, interpretato da Al Pacino, più vivére, non è certo idilliaco. Aldo a sua volta, deve fare i conti con un figlio che gli dà molte grane: Paolo. Interpretato da un sempre camaleontico Jared Leto. Una scacchiera intricata e complessa, nella quale la Reggiani muove il marito Maurizio come una pedina. Fino a quando quest'ultimo non decide di spezzare il legame. Una scelta che si rivelerà fatale. Ma il marchio è così grande da sopravvivere brillantemente alle beghe di chi l'ha lanciato. Il film, in pieno stile Ridley Scott, di tanto in tanto esagera con la caratterizzazione dei personaggi. Ma è appunto un film e non un documentario, dunque ci sta. Oltretutto, parla di moda e di personaggi già eccentrici e sui generis di proprio. L'ottimo cast aiuta sicuramente la riuscita del progetto.
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[+] il marcio come altra faccia dello splendore
(di tom87)
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ralphscott
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martedì 4 gennaio 2022
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una scuola di recitazione.
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E' una vicenda italiana, da generazioni, prodotta, diretta e recitata da americani per un pubblico internazionale. Un po' la differenza tra ciò che sei e come ti vedono - o vogliono vederti - gli altri. Tutto ciò, nel bene e nel male, spiega l'esito. Ciò non di meno la pellicola vale la visione come saggio della recitazione made in USA. Al Pacino e Jeremy Irons valgono la spesa. La Sig.ra Reggiani della Gaga é un fascio di nervi oltre che di curve. Caricaturale, certo,una Madonna del petrolio di rara raffinata volgarità, ma la cantante é attrice vera, al netto degli eccessi e del gesticolare. I momenti di stanca ci sono, innegabilmente, ma l'esito finale é un buon intrattenimento.
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E' una vicenda italiana, da generazioni, prodotta, diretta e recitata da americani per un pubblico internazionale. Un po' la differenza tra ciò che sei e come ti vedono - o vogliono vederti - gli altri. Tutto ciò, nel bene e nel male, spiega l'esito. Ciò non di meno la pellicola vale la visione come saggio della recitazione made in USA. Al Pacino e Jeremy Irons valgono la spesa. La Sig.ra Reggiani della Gaga é un fascio di nervi oltre che di curve. Caricaturale, certo,una Madonna del petrolio di rara raffinata volgarità, ma la cantante é attrice vera, al netto degli eccessi e del gesticolare. I momenti di stanca ci sono, innegabilmente, ma l'esito finale é un buon intrattenimento. Sul finale mi sono anche un po' emozionato e davvero mi son chiesto dove stesse il confine tra amore e sete di potere della mora virago. A chi non avesse mai letto la lunga storia della famiglia Gucci consiglio di farlo : a prescindere da questo capitolo romanzato da R. Scott, erano davvero dei matti scatenati (con rispetto, s'intende).
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emanuele 1968
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martedì 28 dicembre 2021
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incredibile
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il film e un pò lungo, raccontare in 160 minuti in anni di vita e un pò dura, si tratta di una vicenda complessa, una situazione difficile, una ingarbugliata matassa famigliare e finito il film non si sa che dire, personalmente ma lasciato perplesso. Per chi indaga su questi casi ci sarà un mare di omertà, di depistaggi e pressioni. Brava lady gaga, recita benissimo, comunque e vero quando dice di non essere esteticamente bella, e nella media, nei video musicali e più bella.
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inesperto
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venerdì 24 dicembre 2021
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la germanotta ci sta prendendo gusto
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Lady Gaga regge molto bene il film in compartecipazione col fantastico Adam Driver. Il suo talento naturale nel trasmettere tamarraggine è davvero notevole. Vuoi vedere che ci ritroviamo per le mani una signora attrice? Glielo e ce l'auguriamo.
Il film è completo e ben raccontato (oltre che, come già detto, ben recitato). Ridley Scott si è tuffato nell'italica cronaca nera e n'è uscito con un bel prodotto.
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.laura
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lunedì 20 dicembre 2021
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bellissimo
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Un grande film con grandissimi attori (tutti) location fantastiche, colonna sonora stupenda. Uno dei migliori film del 2021.
[+] hahahaha
(di paolorol)
[ - ] hahahaha
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jaylee
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domenica 19 dicembre 2021
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sic transit gloria gucci
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Ben due i film nel 2021 per il Maestro Ridley Scott, complice la pandemia che ha spostato in avanti l’uscita del primo dei due (The Last Duel), e pure con lo stesso attore protagonista, Adam Driver. Abbinata vincente?
House of Gucci tratta dell’ascesa e disfatta degli ultimi rampolli di Casa Gucci a guidare l’omonima impresa familiare, ovvero Maurizio Gucci e sua moglie Patrizia Reggiani, che come da storia stranota, inizia con una relazione avversa ai Gucci negli anni ’70, la riappacificazione negli anni ’80, e culmina con la rinascita dell’azienda e un omicidio negli anni ’90. Tanti i personaggi di contorno, i patriarchi Rodolfo e Aldo, lo stralunato Paolo, l’avvocato Domenico De Sole, e cast stellato con Al Pacino, Jeremy Irons, Jared Leto e, oltre al già citato Adam Driver, Lady Gaga nel ruolo della Reggiani.
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Ben due i film nel 2021 per il Maestro Ridley Scott, complice la pandemia che ha spostato in avanti l’uscita del primo dei due (The Last Duel), e pure con lo stesso attore protagonista, Adam Driver. Abbinata vincente?
House of Gucci tratta dell’ascesa e disfatta degli ultimi rampolli di Casa Gucci a guidare l’omonima impresa familiare, ovvero Maurizio Gucci e sua moglie Patrizia Reggiani, che come da storia stranota, inizia con una relazione avversa ai Gucci negli anni ’70, la riappacificazione negli anni ’80, e culmina con la rinascita dell’azienda e un omicidio negli anni ’90. Tanti i personaggi di contorno, i patriarchi Rodolfo e Aldo, lo stralunato Paolo, l’avvocato Domenico De Sole, e cast stellato con Al Pacino, Jeremy Irons, Jared Leto e, oltre al già citato Adam Driver, Lady Gaga nel ruolo della Reggiani.
Il film è un pasticcio, anzi per parafrasare (involontariamente, speriamo) un giovane stilista nel film di Gucci negli anni ‘80, un’ “operetta tragica”: patinato e stereotipato nelle caratterizzazioni italiane come nei migliori spot sul Bel Paese, e personaggi da Commedia Dell’Arte, tutti sopra le righe con Lady Gaga (una Lady Gucci popolana e malevola che fa il verso a Loredana Bertè e Vanna Marchi) e Jared Leto (un Paolo Gucci patetico e caricaturale) che spiccano per eccesso, un Al Pacino un po’ imbolsito, un Jeremy Irons palesemente annoiato e per contrario un Adam Driver che incarna un Maurizio Gucci a dire la verità parecchio insignificante e incoerente da morire. Il tutto si svolge su cartoline della Milano da bere, la Toscana da spot delle auto (ri-eccoci), la New York di Sex and The City, la Svizzera di Saint Moritz, e pure il Lago di Como (che all’estero conoscono grazie a George Clooney).
Per gli amanti della coerenza, le scene si svolgono anche con molte incongruenze temporali e musiche quasi sempre anacronistiche. Il film è un atto in 3 scene, con la prima che è la storia d’amore tra il giovane e ingenuo Maurizio e l’ambiziosa Patrizia, il secondo l’ascesa di un Maurizio sempre più maligno e spietato a padrone di Gucci, il terzo l’assassinio escogitato da Patrizia con l’improbabile complice Pina Auriemma. Scontato il primo, caotico il secondo, cabarettistico il terzo. A volte Soap Opera, a volte Il Paradiso Delle Signore, House of Gucci spreca una parterre impressionante di talenti veramente buttati su una sceneggiatura terribile e piena zeppa di cliché. Non funziona quasi niente, ci viene da dire che forse Ridley Scott avrebbe potuto ricavarne una serie TV, calcando ancora di più il lato grottesco, alla Sorrentino per intenderci.
Così rimane a metà tra la Tragedia grandiosa di stampo shakespeariano e lo Spot per la Apple del 1984, sempre di Scott, che quello sì aveva un senso e durava un minuto, ma questo ha toni e tempi appiccicati tra di loro. Questo, più che uno spot, sembra una marchetta di 2h30 sponsorizzata da Gucci (o meglio, dai nuovi proprietari e dirigenti di Gucci, che non a caso sono citati in modo assolutamente fuori luogo alla fine, e senza che c’entrino niente), con in più la testimonial/pop star di turno a fare da apripista (altro indizio: Jared Leto è un testimonial fisso di Gucci).
Era dai tempi di Exodus che Ridley Scott non falliva così, con cattiveria facciamo due previsioni: 1. Sarà idolatrato da una claque di influencer sponsorizzati da Gucci. 2. Avrà successo, e magari vincerà pure qualche premio (speriamo solo per i costumi). E speriamo solo che con questa marchetta, il Maestro riesca a finanziarsi il prossimo Alien. (www.versionekowalski.it)
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[+] chi non ha visto il film ....
(di michele voss)
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