Sergio Sozzo
Sentieri Selvaggi
Tanto il precedente Dulcinea si mostrava come un film di insostenibile turgore erotico pur non permettendo mai ai due personaggi in scena l'istante di un contatto anche minimo, neppure unicamente sfiorato, così La casa dell'amore non si accende mai, in maniera chirurgica e crediamo del tutto consapevole, di emozione sensuale pur essendo continuamente attraversato da incontri a sfondo sessuale, grovigli di corpi e pratiche trasversali di godimento carnale, dall'accoppiamento all'eccitazione al telefono alla tortura del solletico. [...]
di Sergio Sozzo, articolo completo (3905 caratteri spazi inclusi) su Sentieri Selvaggi 23 febbraio 2020