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Il doc sull'omicidio del fratellastro del dittatore coreano Kim Jong-un compiuto da due ragazze convinte di essere in una candid-camera è straordinario per la storia, meno per il resto. Al Far East
di Mario Turco Sentieri Selvaggi
Riassumere il soggetto del doc Assassins, di Ryan White in concorso al Far East Film Festival 2021, corre sin da subito il rischio di diventare un esercizio di brillantezza aneddotica, alla maniera del re mediatico degli storici Alessandro Barbero, e di ingabbiare così l'incredibile evento da cui prende spunto in un paradigma che se non guidato può risultare un po' fine a sé stesso. Perché nell'omicidio di Kim Jong-nam, il fratellastro del presidente nordcoreano Kim Jong-un, messo in atto a febbraio 2017 all'aeroporto di Kuala Lumpur da due ragazze convinte di star partecipando ad un "prank camera show di una tv giapponese", il materiale di partenza è davvero così perversamente grottesco, così oscenamente irrealistico, così gonfio di link internazionali da prestarsi fin troppo facilmente a scatola nera di quel disastro di diritti che è la dittatura del Paese del Sud-est asiatico. [...]
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