eugen
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giovedì 11 gennaio 2024
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film"ambiguo"
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"American Woman"(Jake Scott, scritto da Brad Ingelsby, 2016)e'in qualche modo un film"doppio", sospeso tra il thriller, dove la scoomparsa della figlia di una donna ancora giovane e"piacente"(nonche'"attiva", forse per rimediare a sofferenze subite)in una cittadina della Pennsylvania, dove la madre rimane sola a educare il"pargolo"della figlia scomparsa la porta a scelte improvvise e spesso sbagliate, oltre al dramama in se', e appunto il dramma di una vicenda umnaa che anche nella stretta rellazione con la madre e la sorella, che abitano nei dirno, non riesce a risolvers. "Ambiguo", in questo senso, il fiñm, che sa di Caldwell, per citare una fonte letteraria importante, negli States e non solo, pur non essendo trattto, a quanto risulta e viene dichiarato, da alcuna fonte letteraraia, tra dramma(dimensione prevalente)e thriller(dimensione secondaria, che pero'puo'essere espresisone metafoica del dramma), dove solo alla fine si avra'la risoluzione dell'"enigma", quasi come una solutizione"aggiunta"e quasi "inutile"(non per la protaognista)del tuttto.
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"American Woman"(Jake Scott, scritto da Brad Ingelsby, 2016)e'in qualche modo un film"doppio", sospeso tra il thriller, dove la scoomparsa della figlia di una donna ancora giovane e"piacente"(nonche'"attiva", forse per rimediare a sofferenze subite)in una cittadina della Pennsylvania, dove la madre rimane sola a educare il"pargolo"della figlia scomparsa la porta a scelte improvvise e spesso sbagliate, oltre al dramama in se', e appunto il dramma di una vicenda umnaa che anche nella stretta rellazione con la madre e la sorella, che abitano nei dirno, non riesce a risolvers. "Ambiguo", in questo senso, il fiñm, che sa di Caldwell, per citare una fonte letteraria importante, negli States e non solo, pur non essendo trattto, a quanto risulta e viene dichiarato, da alcuna fonte letteraraia, tra dramma(dimensione prevalente)e thriller(dimensione secondaria, che pero'puo'essere espresisone metafoica del dramma), dove solo alla fine si avra'la risoluzione dell'"enigma", quasi come una solutizione"aggiunta"e quasi "inutile"(non per la protaognista)del tuttto. Film teso, controverso, dove Sienna Miller e'in ogni caso protaognista di valore, impegnata dall'inizio alla fine in un dramma complesso, legato alle dinamiche familiari e sentimentali(anche"sessuali", ma direi in scoenda istanza, decisamente), doveil titolo"American Woman"sembra riferirsi alla fimensione rurale, all'"old America"piuttosto che alla citta', alla metrropoli, dove e'comquneu da considerare che tale diensione congiolge comunque la maggoranza dei cittadini degli States. Eugen
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felicity
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domenica 13 agosto 2023
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dramma lucido e sobrio
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American Woman è un dramma lucido e sobrio nell’affrontare il dolore della perdita e su come (forse) si possa superare.
Jake Scott mette in scena un’opera appassionata che, grazie anche alla straordinaria prova di Sienna Miller, fornisce una lucida e struggente rappresentazione dell’elaborazione del lutto e di quanto sia difficile ricostruire la propria vita dopo eventi funesti.
E' un’opera dolorosa che, con la grande prova recitativa della sua interprete, capace di mostrare contemporaneamente fragilità e forza in una sincera trasformazione sia esteriore che interiore, decide di mostrare solo ciò che avviene dopo l’evento tragico.
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American Woman è un dramma lucido e sobrio nell’affrontare il dolore della perdita e su come (forse) si possa superare.
Jake Scott mette in scena un’opera appassionata che, grazie anche alla straordinaria prova di Sienna Miller, fornisce una lucida e struggente rappresentazione dell’elaborazione del lutto e di quanto sia difficile ricostruire la propria vita dopo eventi funesti.
E' un’opera dolorosa che, con la grande prova recitativa della sua interprete, capace di mostrare contemporaneamente fragilità e forza in una sincera trasformazione sia esteriore che interiore, decide di mostrare solo ciò che avviene dopo l’evento tragico.
Scott continua a puntare la camera sul senso di perdita e su quelle esistenze smarrite che devono ancora trovare la strada, ma soprattutto sul come trovarla.
Infatti non è sola sopravvivenza, ma piuttosto coraggio di rimettersi in piedi, in un film che prima di tutto parla di speranza: speranza di poter salvare una vita quando ne si perde un’altra. Deb, scegliendo di riportare dignità e orgoglio nella sua vita, non sceglie la strada della giustizia da sola, ma affronta il male con tutta la fierezza che si è guadagnata.
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samanta
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mercoledì 4 ottobre 2023
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madre e nonna single
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Uscito nel 2018 il film è diretto da Jake Scott che in circa 20 anni ha realizzato un curriculum cinematografico di non più di 5 o 6 titoli (Welcome to the Rileys) figlio del famoso Ridley Scott che anche uno dei produttori.
Siamo nel 1998 in Pensylvania, Deb Callahan (Sienna Miller) che ha avuto a 16 anni la figlia Bridget (Sky Ferreira) la alleva da sola perché il padre è scomparso, Bridget ripetendo l'esperienza della madre ha all'incirca a 16 anni un figlio Jesse da un coetaneo che si droga ed ha cattive compagnie e il figlio è curato da lei e da Deb che una relazione con un uomo sposato con 3 figli. Di fronte alla casa di Deb vive la sorella Katherine (Christina Hendricks) con il marito Terry (Will Sasso) e la madre Peggy (Amy Madigan) che l'aiutano nella conduzione familiare.
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Uscito nel 2018 il film è diretto da Jake Scott che in circa 20 anni ha realizzato un curriculum cinematografico di non più di 5 o 6 titoli (Welcome to the Rileys) figlio del famoso Ridley Scott che anche uno dei produttori.
Siamo nel 1998 in Pensylvania, Deb Callahan (Sienna Miller) che ha avuto a 16 anni la figlia Bridget (Sky Ferreira) la alleva da sola perché il padre è scomparso, Bridget ripetendo l'esperienza della madre ha all'incirca a 16 anni un figlio Jesse da un coetaneo che si droga ed ha cattive compagnie e il figlio è curato da lei e da Deb che una relazione con un uomo sposato con 3 figli. Di fronte alla casa di Deb vive la sorella Katherine (Christina Hendricks) con il marito Terry (Will Sasso) e la madre Peggy (Amy Madigan) che l'aiutano nella conduzione familiare. Passano gli annni, una sera Deb fa da baby sitter per la figlia che esce ma non ritorna, Deb scopre che la figlia aveva litigato con Tyle e si era avviata a piedi a casa ma non viene ritrovato il corpo malgrado imponenti ricerche. Deb è sconvolta, per un appuntamento mancato dell'amante gli sfascia la cucina davanti alla moglie disgustata. La donna instaura una relazione stabile con Roy un operaio che si rivela un prepotente con lei e il nipote Jesse e Deb lo caccia di casa con l'aiuto di Terry. A 38 anni incontra un uomo Chris ( Aaron Paul) più giovane di 3 anni che si rivela gentile e premuroso e dopo 8 settimane si sposano in Chiesa. Chris dopo qualche tempo lo tradisce con una bella ragazza ventenne, Deb, che nel frattempo ha studiato ed è diventato supervisore in una casa di riposo, lo caccia di casa, viene dopo 11 anni informata dalla polizia che è stato trovato il corpo di Bridget uccisa da un serial killer che ha confessato dove era il corpo. Deb decide di cambiare vita si trasferisce con Jesse in un'altra città rifiutando il tentativo di Chris di riprendere il rapporto.
E' un buon film con una felice caratterizzazione dei personaggi, specie quelli femminili tra cui emerge quello di Deb interpretato da Sienna Miller (Sniper) che in stato di grazia si produce in una performance recitativa notevole. Deb è una donna grintosa , forte sboccata e sessualmente disinvolta che da selvaggia nei sentimenti (da cult la scena del litigio con la cassiera del supermercato) ferita nei sentimenti matura per diventare una donna che trova un equilibrio psicologico. Il rapporto tumultuoso con Roy, la felicità nel matrimonio con Chris che poi la tradisce non la distruggono ma determinano la volontà di dare un senso alla sua vità. Un film femminista? Forse, anche se, a mio avviso, emerge nel racconto la figura del cognato Terry, silenzioso ma forte che costituisce il punto di riferimento di tutta la famiglia nei momenti difficili. Un film pessimista? Non direi, la morale a tutta la vicenda risiede che nella vita anche gli eventi tristi o drammatici, possono rivelare una possibilità di essere un elemento di crescita umana. Il film è diretto con abilità dal regista che si rivela attento alla psicologia dei personaggi.
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figliounico
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sabato 11 marzo 2023
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un sentimentale riuscito male
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American woman, diretto da un figlio d’arte con un cognome ingombrante e impegnativo, Jake Scott, più che un drammatico è un tentativo mal riuscito di realizzare un film sentimentale. Il dramma si riduce all’antefatto, ovvero all’improvvisa scomparsa della figlia della protagonista, interpretata con un certo impegno da Sienna Miller, e dura dieci minuti, per il resto, e sono circa cento minuti di noia, è la descrizione fin troppo minuziosa della vita di questa donna a cui rimane il nipotino da crescere, delle sue storie d’amore, dei suoi fallimenti, degli insopportabili battibecchi con la sorella, che vive nella villetta di fronte, e con la madre bisbetica quanto lei, fino alla prevedibile notizia, che giunge dopo una quindicina d’anni e quasi alla fine del film, che la figlia morì la sera stessa in cui sparì, uccisa da uno dei soliti serial killer che imperversano in America.
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American woman, diretto da un figlio d’arte con un cognome ingombrante e impegnativo, Jake Scott, più che un drammatico è un tentativo mal riuscito di realizzare un film sentimentale. Il dramma si riduce all’antefatto, ovvero all’improvvisa scomparsa della figlia della protagonista, interpretata con un certo impegno da Sienna Miller, e dura dieci minuti, per il resto, e sono circa cento minuti di noia, è la descrizione fin troppo minuziosa della vita di questa donna a cui rimane il nipotino da crescere, delle sue storie d’amore, dei suoi fallimenti, degli insopportabili battibecchi con la sorella, che vive nella villetta di fronte, e con la madre bisbetica quanto lei, fino alla prevedibile notizia, che giunge dopo una quindicina d’anni e quasi alla fine del film, che la figlia morì la sera stessa in cui sparì, uccisa da uno dei soliti serial killer che imperversano in America. Che si tratta di un film sentimentale Scott ce lo vuol far capire facendo abbracciare i personaggi tra di loro ogni due minuti temendo forse che altrimenti potremmo pensare che stiamo assistendo ad un episodio di una delle tante serie tv con ambientazione familiare che a tratti si può perfino scambiare per una sitcom. Perché un film sentimentale, Voglia di tenerezza di James L. Brooks è un esempio paradigmatico di questo genere, si possa definire tale occorre che lo spettatore sia coinvolto emotivamente nell’azione ed empatizzi con almeno uno dei protagonisti, cosa che non accade in American woman e non per colpa del cast ma per una sceneggiatura che non sviluppa il pathos potenzialmente contenuto nella vicenda narrata, ossia il trauma per la perdita della figlia, disperdendosi viceversa nel racconto di episodi collaterali ed ininfluenti e quindi poco interessanti della vita della protagonista. In tal modo il film non è la storia tragica di una madre a cui viene sottratto il bene più caro ma diventa una storia qualsiasi di una qualsiasi donna americana, il titolo è una sintesi perfetta del soggetto, a cui per inciso è capitata una disgrazia, una terribile disgrazia che tuttavia non le ha impedito di continuare a lavorare, a frequentare uomini ad avere un compagno e poi un marito etc. etc.. La banalità del quotidiano subentra alla tragedia ed il finale, che vorrebbe essere strappalacrime ricongiungendosi all’iniziale momento drammatico, ci lascia invece indifferenti perché troppo distante dall’antefatto ed il pathos oramai è andato perso diluito in un mare di chiacchiere e di abbracci inutili.
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