jonnylogan
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giovedì 29 ottobre 2020
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a un passo dalla fine
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Il dottor Alessandro Colonna si trova a quarant’anni a vivere da single assieme a suo figlio Giacomo. Quando il suo migliore amico Gigi gli domanda di raggiungerlo in Brasile, dove abita, perché a un passo dalla fine, Alessandro non se lo fa ripetere due volte. Una volta arrivato Alessandro viene informato da Gigi che lo scopo del suo viaggio è riuscire a incassare l’eredità paterna vincolata al fatto che Gigi possa dimostrare di avere avuto dei figli. Per questo Alessandro dovrà spacciare Giacomo per il figlio dell’amico.
L’ultima pellicola di Antonello Grimaldi, regista noto per aver esplorato diversi generi, dalla commedia al dramma passando per il serial televisivo in prima serata, si pone esattamente a metà strada fra la commedia, il dramma e un noir a tinte leggerissime, con un’eredità da incassare e i bilanci di una vita trascorsa nella routine quotidiana.
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Il dottor Alessandro Colonna si trova a quarant’anni a vivere da single assieme a suo figlio Giacomo. Quando il suo migliore amico Gigi gli domanda di raggiungerlo in Brasile, dove abita, perché a un passo dalla fine, Alessandro non se lo fa ripetere due volte. Una volta arrivato Alessandro viene informato da Gigi che lo scopo del suo viaggio è riuscire a incassare l’eredità paterna vincolata al fatto che Gigi possa dimostrare di avere avuto dei figli. Per questo Alessandro dovrà spacciare Giacomo per il figlio dell’amico.
L’ultima pellicola di Antonello Grimaldi, regista noto per aver esplorato diversi generi, dalla commedia al dramma passando per il serial televisivo in prima serata, si pone esattamente a metà strada fra la commedia, il dramma e un noir a tinte leggerissime, con un’eredità da incassare e i bilanci di una vita trascorsa nella routine quotidiana. Il romano Alessandro Roja e il Tarantino Riondino si spartiscono il ruolo dei protagonisti nella parte di una coppia di vecchi amici sin dai tempi della scuola e che dopo molti anni si ritrovano nel più inusuale dei contesti, ai due s’aggiunge Libero De Rienzo, cognato ingombrante e dal presente famigliare e professionale decisamente deludente e che per una volta non sa colpire con la sua innata comicità. Nel complesso per quanto si sorrida e si rimanga catturati da una storia che viaggia a due velocità, da un lato una vita e i bilanci provenienti dal passato, e dall’altro la caccia a un’eredità difficile da incassare, rimane proprio l’incertezza di genere a rendere la pellicola un pot pourri difficile da classificare e da comprendere fino in fondo. Un peccato per via di un bel cast mal impiegato incapace di smuovere lo sguardo dello spettatore anche più volenteroso.
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samanta
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mercoledì 10 luglio 2019
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l'oggetto misterioso
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Il film appena uscito nelle sale cinematografiche ha la regia di Antonello Grimaldi che ha un curriculum prevalentemente di regia televisiva, l'ultimo suo film cinematografico (L'età dell'oro), risale al 2008.
La trama, racconta una vicenda che riguarda 3 amici dal tempo del liceo ormai ultraquarantenni: Alessandro, medico, vedovo con un figlio di 18 anni (Michele Riondino attore TV Il giovane Montalbano e cinematografico spesso in ruoli non di protagonista principale) viene interpellato dal suo amico Gigi (Alessandro Roja, Ma cosa ci dice il cervello), che facendo presente che sta per morire gli chiede di raggiungerlo subito in Brasile per un motivo segreto.
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Il film appena uscito nelle sale cinematografiche ha la regia di Antonello Grimaldi che ha un curriculum prevalentemente di regia televisiva, l'ultimo suo film cinematografico (L'età dell'oro), risale al 2008.
La trama, racconta una vicenda che riguarda 3 amici dal tempo del liceo ormai ultraquarantenni: Alessandro, medico, vedovo con un figlio di 18 anni (Michele Riondino attore TV Il giovane Montalbano e cinematografico spesso in ruoli non di protagonista principale) viene interpellato dal suo amico Gigi (Alessandro Roja, Ma cosa ci dice il cervello), che facendo presente che sta per morire gli chiede di raggiungerlo subito in Brasile per un motivo segreto. Il motivo è sostanzialmente una truffa, il padre gli ha lasciato in Svizzera la somma di 3 milioni di euro, alla condizione che abbia un figlio, Gigi propone all'amico di spacciare il figlio Giacomo come suo figlio naturale avuto da una relazione (mai avvenuta) con la sua moglie defunta. Alessandro in un primo momento rifiuta e Gigi muore o almeno viene dato per morto, ma poi, dopo che scopre che Gigi non era morto, cede alle sue insistenze e acconsente. Segue tutto un alternarsi di vicende in cui sono coinvolti in primo pianto l'altro amico Leo (Libero De Rienzo) e il perfido Notaio svizzero Brenner (Ivano Marescotti), Alessandro durante lo sviluppo della storia s'innamora di Bianca (Violante Placido), il finale a sorpresa conferma che spesso il crimine giova.
Penso che sia difficile raccontare la trama per intero, perché la storia oltre ad essere confusa, e con lacune e salti logici (ad esempio chi c'era nella bara che doveva contenere Gigi?) appare non convincente, il problema concerne in che genere sia da collocare il film: non è una commedia brillante o comica anche se ci sono spunti in tale senso perché non fa ridere e neppure sorridere, è un oggetto misterioso; come giallo appare privo di tensione, siamo in un'atmosfera di calma piatta (forse omaggio alla Flat Tax) non certo di suspence, non c'è uno scorrere di scene avvincenti, si arriva al finale (con colpo di scena) con rassegnazione in una pellicola di non lunga durata (meno di un'ora e mezzo), insomma appare come un oggetto misterioso.
Certamente non collabora l'interpretazione degli attori, si ha la sensazione che la direzione li abbia lasciati a se stessi, la recitazione è mediocre, i personaggi troppo inverosimili, anche Violante Placido esprime. una recitazione ingessata e sussiegosa, se la si confronta con la sua recitazione in Modalità aereo si scopre che è identica per 2 personaggi molto diversi. In conclusione una trama che poteva diventare interessante si è invece risolta in una pellicola modesta.
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