paolob
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lunedì 31 dicembre 2018
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inguardabile
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Film davvero disarmante.
Brutto sotto tutti i punti di vista: la storia è imbarazzante fa irritare già dopo 3 minuti (e non sta in piedi nemmeno se la si vuol guardare con gli occhi dei bambini), le canzoni sono monotone e noiose - vi sfido a ricordarvene una due ore dopo il film - il personaggio Mary Poppins, quando non scimmietta l'originale, è marginale ed il suo impatto è trascurabile.
Aggiungiamoci anche il doppiaggio tremendo, e gli attori protagonisti (esclusa la Blunt) non all'altezza.
Raramente mi viene voglia di uscire dal film prima della fine, ma durante questo film non ne potevo davvero più.
Terribile.
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paolob
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lunedì 31 dicembre 2018
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delusione totale
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Film pessimo, sotto tutti i punti di vista. Storia inconsistente (a tratti indisponente) già dai primi 3 minuti, musiche scialbe e monotone (quando uscite dal cinema non ve ne ricorderete nemmeno una), la figura di Mary Poppiny è marginale (non influenza l'evolversi della storia), buona prova di Emily Blunt ma film completamente sbagliato. Peccato.
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shagrath
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lunedì 31 dicembre 2018
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stessa struttura, idee rinnovate
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Un sequel dove troviamo i bambini Banks del primo film cresciuti, in particolare Michael è diventato padre di tre figli. Dall’altro lato un remake, in quanto la formula del primo film non cambia troppo: avventure magiche in ambienti cartooneschi, balletti scalmanati con gli operai (prima spazzacamini ora lampionai), Viale dei Ciliegi come ce lo ricordavamo (con tanto di Ammiraglio Boom), personaggi secondari sopra le righe, situazioni fantastiche etc. L’ammiccamento al capolavoro del 1964 è praticamente costante come è giusto che sia, anche se si respira un’aria diversa. Nel primo film la famiglia Banks aveva ricchezza, benessere, disciplina e quindi il “problema” era papà Banks che non riusciva a vedere “oltre il proprio naso”, ovvero non vedeva che ai suoi figli serviva ben altro così come a lui.
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Un sequel dove troviamo i bambini Banks del primo film cresciuti, in particolare Michael è diventato padre di tre figli. Dall’altro lato un remake, in quanto la formula del primo film non cambia troppo: avventure magiche in ambienti cartooneschi, balletti scalmanati con gli operai (prima spazzacamini ora lampionai), Viale dei Ciliegi come ce lo ricordavamo (con tanto di Ammiraglio Boom), personaggi secondari sopra le righe, situazioni fantastiche etc. L’ammiccamento al capolavoro del 1964 è praticamente costante come è giusto che sia, anche se si respira un’aria diversa. Nel primo film la famiglia Banks aveva ricchezza, benessere, disciplina e quindi il “problema” era papà Banks che non riusciva a vedere “oltre il proprio naso”, ovvero non vedeva che ai suoi figli serviva ben altro così come a lui. Adesso la situazione si è ribaltata: la famiglia Banks è sull’orlo della miseria, i tubi di casa scoppiano per mancanza di manutenzione, la domestica è affetta da demenza senile, la banca sta per sbattere la famiglia in mezzo alla strada e non ci sono neppure i soldi per comprare la colazione. Il bambino Michael Banks è cresciuto in un mondo di sogni diventando pittore e padre affettuoso, ma la recente morte della moglie (che accetta a fatica), la grande crisi economica, il debito contratto con la banca, lo costringono a caricarsi il peso di una realtà difficile e opprimente. Sarà proprio quando Michael decide di gettare tra i rifiuti i ricordi d’infanzia, tra cui il vecchio aquilone rattoppato dal padre, che Mary Poppins farà di nuovo la sua comparsa. Perché esattamente come il padre anche lui inizierà a non “vedere oltre il proprio naso”, ma in un senso diverso: Michael deve affrontare un mondo di “lupi”, ma è troppo altruista per vederli. Saranno i suoi figli ad aprirgli gli occhi con l’aiuto del mondo fantastico di Mary Poppins. In questo, devo dire, il film si differenzia dal primo proponendo un’atmosfera decisamente più cupa e un pericolo più enfatizzato anche se, come in ogni favola, non manca il lieto fine.
Forse un po' di magia si perde, come sempre accade nei sequel. Tuttavia non si può non riconoscere che il film sia stato fatto nel migliore dei modi, trovando il giusto equlibrio tra nostalgia e nuove idee. Inoltre non si può eccepire alcunché sulla recitazione e sugli aspetti tecnici: praticamente perfetti sotto ogni aspetto. Si fa apprezzare anche il doppiaggio cantato.
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mauro
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lunedì 31 dicembre 2018
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si può far tornare indietro il tempo
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Il titolo che ho scelto, secondo me, è il centro di una critica sensata a questa pellicola, ovvero: con questo film si è potuto dimostrare che un certo mdo di lavorare, una certa professionalità non hanno veramente tempo, le mode passano gli evergreen di sostanza rimangono intatti. Noi italiani però dobbiamo rovinare sempre tutto! Non si possono doppiare le canzoni in inglese, perchè perdono il ritmo dato dalle parole, un testo cantato è musica, non bisogna doppiarlo ma mettere i sottotitoli, noi non abbiamo mai ascoltato la bravissima Julie Andrews, ma la sua doppiatrice, ad esempio, pur bravissima. Spendo due parole su questo: i doppiatori del Mary Poppins originario erano più bravi nelle parti cantate.
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Il titolo che ho scelto, secondo me, è il centro di una critica sensata a questa pellicola, ovvero: con questo film si è potuto dimostrare che un certo mdo di lavorare, una certa professionalità non hanno veramente tempo, le mode passano gli evergreen di sostanza rimangono intatti. Noi italiani però dobbiamo rovinare sempre tutto! Non si possono doppiare le canzoni in inglese, perchè perdono il ritmo dato dalle parole, un testo cantato è musica, non bisogna doppiarlo ma mettere i sottotitoli, noi non abbiamo mai ascoltato la bravissima Julie Andrews, ma la sua doppiatrice, ad esempio, pur bravissima. Spendo due parole su questo: i doppiatori del Mary Poppins originario erano più bravi nelle parti cantate. E' rimasta la stessa atmosfera del primo, la stessa capacità di conivolgere anche gli adulti in un viaggio a rtiroso nel tempo della loro infanzia, nel quale attraverso la fantasia e la psicologia infantile era possibile andare oltre a tutte le sofferenze del quotidiano, ai piccoli, grandi drammi familiari e del crescere. Spettacolari le scene del bagno, c'è un richiamo continuo alle situazioni del primo film, ma concordo che non sia un sequel è un film a se stante che pur posizionandosi in un tempo storico assai lontano rimarca una notevole modernità. Da bambino mi ricordo non volevo uscire dal cinema, allora i film si potevano anche vedere due volte con un solo biglietto, ci si passavamo davvero le giornate a vedere e rivedere i film. Emily Blunt è spettacolare, molto brava, non ha tutto ilc arisma della Andrews perchè è meno completa, nella danza e nel canto, ma nell'incarnazione del eprsonaggio c'è eccome. Molto di gusto le scene animate, siamo a livello veramente del miglior Disney, un tuffo al cuore davvero, per me! Avevo apprezzato molto "Saving mr Banks" uno spin off se vogliamo e questo completa una trilogia, pur differente, dalla qualità strepitosa! Mi sarebbe piaciuto vedere in un Cameo la Andrews, avere l'occasione di unire così tante generazioni in un film solo, ti capita una volta in un secolo, probabilmente, qui per miracolo si sarebbe potuto fare, sarebbe stato bello, non avrebbe tolto nulla a nessuno, sarebbe stata una gran festa, peccato. Coreografie di ballo convincenti, c'è un'introduzione un po' rap in alcune musiche che non guasta. In generale le musiche del primo erano più indovinate, insomma dai basta un poco di zucchero, oppure cam caminin, avevano una qualità che qui non si è toccata. Però rimane un prodotto dalla fattura straordinaria, ben recitato, con i volti giusti nel ruolo giusto e in questo Disney non sbaglia mai! Da vedere! Un fil magico che vi porterà indietro nel tempo.
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tyler durden 76
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sabato 29 dicembre 2018
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mary oh mary...
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Remake o Sequel non è importante... Ho trovato il film un ottimo film, certo impossibile da paragonare all'originale. Quello che manca però sono le generazioni presenti e future, per apprezzare veramente musical come questo! Siamo in un momento di degrado della nostra Società ed inevitabilmente anche il Cinema ne risente e risentirà...
Emily Blunt bravissima e ben dentro alla parte.
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samanta
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sabato 29 dicembre 2018
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c'é sempre una porta aperta ...
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Il film è un sequel (con qualche venatura di remake, d'altra parte inevitabile) di Mary Poppins che fu il sogno di Walt Disney che riuscì a realizzarlo dopo più di 10 anni di sforzi, lottando contro i dinieghi dell'autrice dei romanzi (la vicenda è raccontata dal film Salvate Mr. Banks interpretato dall'ottimo Tom Hanks). Premetto che non sono in genere favorevole ai remake o ai sequel specie, quando l'originale è tale da impedire ogni accostamento si pensi a Via col vento (come è possibile fare un remake?), e quando ci si prova si va ad un fallimento vedi Sabrina. Peraltro ci sono remake più belli dell'originale penso ad esempio a E' nata una stella con Judy Garland.
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Il film è un sequel (con qualche venatura di remake, d'altra parte inevitabile) di Mary Poppins che fu il sogno di Walt Disney che riuscì a realizzarlo dopo più di 10 anni di sforzi, lottando contro i dinieghi dell'autrice dei romanzi (la vicenda è raccontata dal film Salvate Mr. Banks interpretato dall'ottimo Tom Hanks). Premetto che non sono in genere favorevole ai remake o ai sequel specie, quando l'originale è tale da impedire ogni accostamento si pensi a Via col vento (come è possibile fare un remake?), e quando ci si prova si va ad un fallimento vedi Sabrina. Peraltro ci sono remake più belli dell'originale penso ad esempio a E' nata una stella con Judy Garland. Ritengo che sia non corretto da un punto di vista del critico, condannare un film perché è un remake, bisogna giudicare il film per sé stesso, altrimenti se non fosse così, chi ha non ha visto l'originale non potrebbe mai esprimere giudizi.
Correttamente e puntualmente Pino Farinotti ha chiarito l'importanza di Walt Disney definendo la sua attività come "un lungo fantasmagorico percorso per arrivare a Mary Poppins".
Ecco in questo film che non è un remake, che sarebbe stato altrimenti impossibile, la magia di Disney appare un pò sbiadita, ma ciònonostante è riuscito un ottimo spettacolo anche se non è un capolavoro come l'originale. La storia è ambientata a Londra negli anni '30 al tempo della crisi economica, i genitori Banks sono morti e nella casa in via dei Ciliegi 17 abita il figlio Michael (Ben Whishaw) vedovo da 1 anno, con i suoi 3 piccoli figli. Purtroppo per necessità economiche ha contratto un prestito con la banca in cui lavorava il padre, ma essendo in ritardo nei pagamenti il disonesto direttore della banca (Colin Firh) gli ha pignorato la casa e Michael ha solo pochi giorni per estinguere il debito. Tutto sembra perduto, malgrado l'intervento della sorella Jane (Emily Mortimer) che fa la sindacalista (la madre era suffragetta) aiutata da Jack un lampionaio, ma interviene Mary Poppins e il finale (con sorpresa) non può che essere positivo.
Il film si rivela un ottimo spettacolo con una splendida fotografia e un'eccellente coreografia in cui si vede l'impronta del regista e coreografo Rob Marshall (sua la direzione dei musical Chicago e Into the Woods), anche l'ambientazione, i colori e i costumi sono di qualità eccellente, le scene sono scorrevoli e divertenti, bella la musica e le canzoni sono di ottimo livello come i cartoni animati e gli effetti speciali, merita un elogio la scena in cui Mary Poppins e i ragazzi Banks nuotano nelle profondità del mare. In questo film la figura di Mary Poppins è apparsa più discreta e meno invadente che nell'originale e questo mi sembra una buona scelta della regia per dare più spazio alla vicenda. Eccellente l'interpretazione di Emily Blunt brava attrice (La ragazza del treno, Into the Woods) che è una Mary Poppins autorevole e simpatica, ma non ingombrante, buone le intepretazioni di Jane e Jack, mentre mi è sembrato un pò sottotono Ben Whishaw nell'interpretare Michael. Bravi come al solito Colin Firth che fa il cattivo e Meryl Streep che è Topsy la cugina un pò stramba di Mary Poppins. In brevi apparizioni si rivedono Dick Van Dyke (Bert e Dawes Sr. in Mary Poppins) ) che fa Dawes Jr. il presidente buono della Banca e Angela Lansbury che vende i palloncini.
In conclusione un film non solo piacevole, ma di qualità superiore alla media che merita 4 stelle. Assicurato il divertimento dei bambini e dei genitori o nonni che li accompagnano. La morale: c'è sempre speranza .. c'è sempre una porta aperta.
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sabato 29 dicembre 2018
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supercalifraglistacosaèorripilante
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Non mi era mai capitato di desiderare di andarmene dalla sala prima della fine del film. Si presenta come sequel ma è un remake estremamente mal riuscito, sceneggiatura banale e quasi del tutto assente, continuamente interrotta da canzoni mediocri e lunghissime. Ho dovuto lottare per restare sveglia, fallendo. Sconsigliatissimo.
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rubaldo
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sabato 29 dicembre 2018
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disarmante
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Doppiaggio pessimo, canzoni ripetitive e lunghe che sembrava quasi di sentire sempre la solita cantilena per 8/10 minuti di fila ogni 5 minuti di trama è stato un trauma, scrivere questa recensione è stato provante..
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timoleon75
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venerdì 28 dicembre 2018
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un'altra storia, la stessa mary poppins?
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Il film va visto non pensando al grande classico del 1964 e al suo cast stellare. Emily Blunt ha incarnato la Mary Poppins dei libri, per sua stessa ammissione ispirandosi a quelli, anche se in alcuni casi ha ammiccato (specie nel finale) ad alcune movenze di Julie Andrews; bravo Lin-Manuel Miranda, che però non è (e si vede!) all'altezza di Dick Van Dyke - forse è lui uno dri punti deboli del film, purtroppo penalizzato anche dal pessimo doppiaggio di Giorgio Borghetti, troppo ammiccante e decisamente non adatto a doppiare anche le parti cantate. Per doppiare le canzoni di Mary Poppins, la scelta della brava Serena Rossi non è stata affatto adatta, troppo discordante dalla voce della Blunt.
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Il film va visto non pensando al grande classico del 1964 e al suo cast stellare. Emily Blunt ha incarnato la Mary Poppins dei libri, per sua stessa ammissione ispirandosi a quelli, anche se in alcuni casi ha ammiccato (specie nel finale) ad alcune movenze di Julie Andrews; bravo Lin-Manuel Miranda, che però non è (e si vede!) all'altezza di Dick Van Dyke - forse è lui uno dri punti deboli del film, purtroppo penalizzato anche dal pessimo doppiaggio di Giorgio Borghetti, troppo ammiccante e decisamente non adatto a doppiare anche le parti cantate. Per doppiare le canzoni di Mary Poppins, la scelta della brava Serena Rossi non è stata affatto adatta, troppo discordante dalla voce della Blunt. Un'altra storia, insomma, discreta, mada guardare senza pensare all'originale, altrimenti vi si stringerà il cuore per la nostalgia. Discreto, nulla più.
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marychan
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venerdì 28 dicembre 2018
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remake lacrimevole
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L'esperimento del remake/sequel di uno dei classici più amati di tutti i tempi era piuttosto azzardato, quindi gli studios ci hanno messo dell' impegno, e si vede. Il risultato è un buon film, con scenografie della Londra anni 30 piuttosto cupe a tratti ma casa Banks esattamente come ce la ricordavamo, attori ben calati nelle loro parti e un tipo di animazione in 2D che non si vedeva ormai dai tempi di robin hood (che tutti i maggiori di trent'anni rimpiangono). Emily Blunt è senza ombra di dubbio perfetta sotto ogni aspetto per il ruolo di Mary Poppins, e le apparizioni finali di Dik Van Dike (che nel ruolo di bancario è identico al '64, ma stavolta senza trucco!) e Angela Lansbury, l'adorabile vecchietta dei palloncini, sicuramente scaldano i cuori dei fan adulti.
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L'esperimento del remake/sequel di uno dei classici più amati di tutti i tempi era piuttosto azzardato, quindi gli studios ci hanno messo dell' impegno, e si vede. Il risultato è un buon film, con scenografie della Londra anni 30 piuttosto cupe a tratti ma casa Banks esattamente come ce la ricordavamo, attori ben calati nelle loro parti e un tipo di animazione in 2D che non si vedeva ormai dai tempi di robin hood (che tutti i maggiori di trent'anni rimpiangono). Emily Blunt è senza ombra di dubbio perfetta sotto ogni aspetto per il ruolo di Mary Poppins, e le apparizioni finali di Dik Van Dike (che nel ruolo di bancario è identico al '64, ma stavolta senza trucco!) e Angela Lansbury, l'adorabile vecchietta dei palloncini, sicuramente scaldano i cuori dei fan adulti. Purtroppo il caro lampionaio Jack non è proprio lontanamente all'altezza dell'esuberante spazzacamino Bert. Nota più che dolente sono le canzoni, una sequela di strofe piatte e parole senza un minimo di verve, le quali non riescono proprio a coinvolgere lo spettatore. Forse soltanto i fratelli Sherman sarebbero riusciti a fare qualcosa all'altezza di "un poco di zucchero e la pillola va giù" o "supercalifragilistichespiralidoso", ma di sicuro di meglio si poteva fare, per non parlare del terribile spettacolo di Mary sul palco, che oltre a snaturare la sua rigidità e farla vestire in modo orribile, ha una canzone persino imbarazzante. Spero che in lingua originale la colonna sonora sia un po' migliore, ma comunque è quella che si gioca la quarta stella. In ogni caso il regista, anche se riesce a commuovere con i ricordi della madre venuta a mancare, non è riuscito a fare il miracolo e a replicare la magia. Mary Poppins è e rimarrà unica ed irripetibile.
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