samanta
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sabato 14 luglio 2018
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un pò di confusione
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mi sembra la recensione di johnny un pò confuso e molto generica.
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johnny1988
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venerdì 27 aprile 2018
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spot di sensibilizzazione
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Non sono molto d'accordo. Io ho trovato Wonder un film sciropposo, furbo e involontariamente compiaciuto, è diretto come uno spot di sensibilizzazione caramelloso fino all'eccesso e poco verosimile sul piano della concretezza. Chi è vittima del bullismo o ne è un persecutore, desidererei che alzasse la mano e trovasse il coraggio di riconoscere e comunicare la propria esperienza. Questo film sembra essere ancora una volta - tipico degli americani della middle class moralista e benpensante, si certo, sensibile, ma quella coi soldi che pare uscita dal Connecticut alla moda - una lezioncina moralista e troppo polittically correct, più attenta ad ambire alla lacrima facile che allo sparagmos. Paradossalmente, c'è maggior trasparenza intellettuale in film come American Pie, laddove per fortuna il trash non è nascosto.
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Non sono molto d'accordo. Io ho trovato Wonder un film sciropposo, furbo e involontariamente compiaciuto, è diretto come uno spot di sensibilizzazione caramelloso fino all'eccesso e poco verosimile sul piano della concretezza. Chi è vittima del bullismo o ne è un persecutore, desidererei che alzasse la mano e trovasse il coraggio di riconoscere e comunicare la propria esperienza. Questo film sembra essere ancora una volta - tipico degli americani della middle class moralista e benpensante, si certo, sensibile, ma quella coi soldi che pare uscita dal Connecticut alla moda - una lezioncina moralista e troppo polittically correct, più attenta ad ambire alla lacrima facile che allo sparagmos. Paradossalmente, c'è maggior trasparenza intellettuale in film come American Pie, laddove per fortuna il trash non è nascosto. Brava la Julia Roberts che ci crede, mamma simbolo per eccellenza - lei che se lo può permettere di fare la bella vita e incarnare la Grazia che non invecchia mai -, simpatico e bonaccione Owen Wilson, Mr Dad ideale che ogni figlio e figlia vorrebbero -, giusto ed egualitario il preside che pare un Silente della East Side, e chi non lo vorrebbe, santo cielo! In due ore un bambino disagiato - ma intelligente come Stephen Hawkings - diventa l'idolo delle folle, tutti amici del cuore, premi e onori. Conclusione personale: non è indorando la pillola che si impara a superare i propri ostacoli, sarebbe anche ora di smetterla di viziare il pensiero delle nuove generazioni deresponsabilizzandole. L'Elenphant Man di Lynch era più onesto almeno.
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pucci1
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lunedì 19 febbraio 2018
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film delizioso
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Impaurita dalla possibile retorica sono andata a vedere questo film con un lieve pregiudizio. L'applauso finale della sala ha confermato tutta la piacevolezza di questo film.
la bellezza della leggerezza!
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donnapa
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domenica 18 febbraio 2018
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da portare nelle scuole
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A me è piaciuto tanto,attori bravissimi,storia bella che farei vedere a tanti ragazzini, i quali potrebbero apprezzare il valore dell' amicizia e della gentilezza.
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enzo70
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domenica 4 febbraio 2018
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un film positivo e convincente
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Un film può essere leggero, leggerissimo, e al contempo bello, appassionante? La risposta è questo Wonder di Stephen Chbosky che prende lo spunto da un romanzo della Palacio. Auggie è un ragazzino che dalla nascita è stato sottoposto a 27 interventi chirurgici per una gravissima deformazione cranica. E’ intelligente, simpatico, sensibile; ma diverso dagli altri. Ha una famiglia fantastica che gli dà amore ed attenzione, ma affrontare la prima media per un ragazzino con una faccia diverso è una delle prove del fuoco. Ma Auggie ce la farà, e alla grande; certo i problemi ci sono, la diffidenza degli altri, le facili ironie, il bullismo di qualcuno; ma, e questo è il segnale, tutto positivo, del film, esiste un’umanità che va al di là delle apparenze.
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Un film può essere leggero, leggerissimo, e al contempo bello, appassionante? La risposta è questo Wonder di Stephen Chbosky che prende lo spunto da un romanzo della Palacio. Auggie è un ragazzino che dalla nascita è stato sottoposto a 27 interventi chirurgici per una gravissima deformazione cranica. E’ intelligente, simpatico, sensibile; ma diverso dagli altri. Ha una famiglia fantastica che gli dà amore ed attenzione, ma affrontare la prima media per un ragazzino con una faccia diverso è una delle prove del fuoco. Ma Auggie ce la farà, e alla grande; certo i problemi ci sono, la diffidenza degli altri, le facili ironie, il bullismo di qualcuno; ma, e questo è il segnale, tutto positivo, del film, esiste un’umanità che va al di là delle apparenze. E così Auggie trova amici veri ed una vita normale. Premesso che Julia Roberts e Owen Wilson danno quasi un senso di sicurezza allo spettatore, veramente straordinaria l’interpretazione di Jacob Tremblay. Probabilmente è un film di Natale adatto ai bambini. Io l’ho visto a febbraio e non sono bambino da troppi decenni, e, devo dire, lo consiglio a tutti. Un po' di ottimismo fa sempre bene.
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roberta
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domenica 28 gennaio 2018
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un piccolo volto, un cuore grande
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Un film che sa attirare il maggior numero di cuori
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gabriella
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mercoledì 24 gennaio 2018
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quando la vita non è gentile
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"Se non ti piace quello che vedi, cambia il tuo modo di guardare"
recita la locandina di Wonder, un invito e un'esortazione a educare lo sguardo, senza paure o pregiudizi verso chi o ciò che è diverso , cosa che sembra facile , invece non lo è. Ed è quello cui dovrà sottoporsi il giovanissimo August, il suo primo giorno alla scuola media, dopo un percorso di studi seguito a casa sotto la guida della premurosa e autorevole mamma ( una convincente Julia Roberts) e quella tenera e giocosa del padre ( un altrettanto convincente Owen Wilson), poichè il ragazzino presenta una deformazione cranio facciale dalla nascita .
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"Se non ti piace quello che vedi, cambia il tuo modo di guardare"
recita la locandina di Wonder, un invito e un'esortazione a educare lo sguardo, senza paure o pregiudizi verso chi o ciò che è diverso , cosa che sembra facile , invece non lo è. Ed è quello cui dovrà sottoporsi il giovanissimo August, il suo primo giorno alla scuola media, dopo un percorso di studi seguito a casa sotto la guida della premurosa e autorevole mamma ( una convincente Julia Roberts) e quella tenera e giocosa del padre ( un altrettanto convincente Owen Wilson), poichè il ragazzino presenta una deformazione cranio facciale dalla nascita . Affrontare a viso aperto il mondo della scuola, il confronto con i coetanei, superare la difficoltà di sentirsi lo sguardo addosso o quello di distorglierlo da parte dei suoi compagni, non è semplice, anche se Auggie è un ragazzino intelligente e simpatico e ce la mette proprio tutta per farsi accettare dai "normali", senza dover nascondere il volto dietro un casco da astronauta che lo aveva protetto sino a quel momento.Il suo percorso di crescita presenterà altelenanti momenti di serena spensieratezza con nuove amicizie a quelli riprovevoli di bullismo che lo gettano nello sconforto. Si parla di un bambino di dieci anni, con altri bambini della sua stessa età, dei potenziali uomini che si affacciano al mondo e che alle spalle hanno dei genitori più o meno sensibili e attenti verso "l'altro". Auggie ha una famiglia meravigliosa che si è annullata per lui sin dal suo primo vagito, la madre ha dovuto accantonare i suoi progetti, la sorella maggiore Via ha sempre accettato di stare in disparte, non è mai stata al centro della scena, consapevole del disagio e piena di amore per il fratello, nonostante adesso si trovi ad affrontare un'amicizia tradita e i turbamenti di un timido amore. Non era così la situazione nel film di Peter Bogdanovi "Dietro la maschera", in cui il protagonista, adolescente affetto da leontiasi che vive con una madre si, affettuosa e determinata, ma con problemi di tossicodipendenza, per forza di cose lui non poteva essere il sole con i pianeti che gli ruotano intorno come avviene in Wonder, la madre stessa gli dice che per farsi accettare, amare, serve tempo la gente va convinta, non importa quale sia il tuo aspetto.... per cui appare più credibile e sincero, meno esageratamente ottimista. Non voglio dire che il film di Stephen Chbosky sia brutto, tutt'altro, però insiste sul pedale della commozione, perchè, inutile dirlo, ci si sente dei bastarsi senza cuore se non scappa la lacrimuccia, ma è proprio su questo invece che la storia si indebolisce, tutto avviene troppo presto, come per incanto, i pregiudizi abbattuti e standing ovation finale per il piccolo Auggie ( notevole l'interpretazione di Jacob Tremblay)con soddisfazione di tutti. Certo , sarebbe bello se fosse così facile, se la gente guardasse con gli occhi del cuore, però so di genitori che hanno un problema di "diversità" con i figli che hanno scelto di non andare a vedere il film , perchè forse sono stanchi di favole che rimangono tali, e che ritengono non sia giunto ancora il momento di togliere il casco da astronauta e mostrarsi al mondo. Tuttavia mi rendo anche conto che per raccontare aspetti così delicati a volte la leggerezza e l'ironia funzionano meglio di argomentazioni dettagliate che rischiano di diventare pedanti.
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mercoledì 17 gennaio 2018
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emozionante e commovente
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Bellissimo! era tanto che non vedevo un bel film, e questo è riuscito a sorprendermi! Trattando di un tema molto attuale, poteva cadere nel banale, ed invece riesce nella sua semplicità ad emozionare e anche a far ridere! Owen Wilson strappa sempre un sorriso, anche se ci fa riflettere su quanto sia importante il ruolo di padre e marito! Julia Roberts è magnifica e commuove pur interpretando il ruolo di una madre giusta, severa e dolce ! Grande insegnamento del film è che non esistono bambini maleducati o bulli, ma solo genitori incapaci e ottusi, che "rovinano" i propri figli! Film da vedere assolutamente, in primis per la sua bellezza e poi per educare grandi e piccini! Portate i fazzoletti! :D Marilena
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anna
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sabato 13 gennaio 2018
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banale, scontato, poco originale.
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Pensavo fosse più intenso e commovente. È risultato noioso e adatto ad un pubblico di tenera età per sensibilizzare al bullismo.
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eccome!
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martedì 9 gennaio 2018
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sentimentale, più che drammatico. lunghetto.
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Va tutto a finire così *SPOILER* bene *FINE SPOILER*, che il film risulta più un film sentimentale che non drammatico.
Da vedere, per riconquistare la fiducia nella vita e nel prossimo, ma come succede nei film, non come succede nella realtà. Cattolico.
Fastidiosa la scelta di rinarrare le vicende dai tre/quattro diversi punti di vista dei personaggi, ricominciando quasi d'accapo ogni volta: crea quel fastidioso ricomincio che non sempre si ha voglia di fare e allunga il film decisamente un po' troppo.
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