Il dubbio - Un caso di coscienza |
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Un film di Vahid Jalilvand.
Con Navid Mohammadzadeh, Amir Aghaee, Hediyeh Tehrani, Zakieh Behbahani.
continua»
Titolo originale Bedoone Tarikh, Bedoone Emza.
Drammatico,
Ratings: Kids+13,
durata 104 min.
- Iran 2017.
- 102 Distribution
uscita giovedì 10 maggio 2018.
MYMONETRO
Il dubbio - Un caso di coscienza
valutazione media:
3,33
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Se lungo la strada s'intromette il caso
di Emiliano Morreale La Repubblica
I registi iraniani, alcuni decenni fa, avevano scoperto un nuovo modo di fare cinema che fece scuola nel mondo. Abbas Kiarostami e il suo allievo Jafar Panahi, o dall'altro lato Mohsen Makhrnalbaf e la figlia Samira avevano rilanciato un realismo paradocumentario e insieme auto-riflessivo, che metteva in discussione il confine tra realtà e finzione e sotterraneamente lavorava, nelle maglie della censura politica, a costruire un sottile discorso di opposizione. Dopo Una separazione e gli altri film di Asghar Fahradi, in giro si sono visti invece di frequente diversi titoli che vanno nella direzione opposta: storie molto costruite, quasi da thriller, con personaggi stretti in una morsa e in sensi di colpa causati dalle proprie azioni più o meno volontarie. In fondo, si dirà, la molla rimane la stessa: si tratta di questioni morali, e spesso metafore politiche nascoste (sulla tolleranza, la responsabilità, l'autorità). Ma quello che sembra interessare meno, adesso, è l'interrogarsi sul senso di ciò che viene mostrato, il coinvolgere l'opera del regista stesso nella riflessione. Ed è paradossale che alcuni dei copioni più avvincenti, e girati in maniera più serrata, della produzione d'autore recente, vengano da una cinematografia che aveva rilanciato sugli schermi l'apparizione del caso, il manifestarsi della realtà e dei suoi paradossi. Così è anche per II dubbio, che alla scorsa Mostra di Venezia ha vinto il premio per la migliore regia e quello per il migliore attore (meritato: e diciamo che l'altro punto di forza di molti film iraniani è anche una generazione di attori e attrici straordinari). Come al solito, lo spunto iniziale è semplice: un medico legale, onesto e scrupoloso, una sera sbanda con l'auto e investe una moto, su cui viaggia una famiglia: padre, madre e bambino. Quest'ultimo sembra essersi fatto male alla testa, ma niente di grave, e il padre non vuole andare all'ospedale. Qualche tempo dopo, sul tavolo dell'obitorio, davanti al medico arriva proprio il cadavere del bambino, che a un'autopsia risulta essere morto per un'intossicazione da botulismo. Ma è davvero così? Altri eventi s'innescano inesorabilmente, e il povero protagonista si trova sempre più schiacciato dal peso della colpa. A dare spessore a questa indagine concorre una regia serrata e un copione che valorizza anche l'ambiente, fino a farlo diventare impercettibilmente protagonista: i personaggi femminili mostrano molta più forza dì quelli maschili, le differenze di ceto si mostrano determinanti anch'esse, come e più del destino e della coscienza, per le scelte dei personaggi.
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