red screen
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mercoledì 11 maggio 2016
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il film "on the road" non muore mai
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Ho partecipato alle anteprime aperte al pubblico di Viaggio da Paura a Roma. Da una parte ero incuriosito dal trailer ma ero anche un po’ scettico che fosse un film molto commedia con poca trama. Sono invece rimasto piacevolmente sorpreso dal fatto che le varie situazioni di commedia si intersecano in modo coerente con una storia personale dei personaggi interessante. Il film è scorrevole e divertente e ti lascia anche qualche riflessione anche profonda alla fine. E’ fondamentalmente una storia di amicizia messa alla prova del tempo inizialmente e dagli eventi che affronteranno insieme.
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Ho partecipato alle anteprime aperte al pubblico di Viaggio da Paura a Roma. Da una parte ero incuriosito dal trailer ma ero anche un po’ scettico che fosse un film molto commedia con poca trama. Sono invece rimasto piacevolmente sorpreso dal fatto che le varie situazioni di commedia si intersecano in modo coerente con una storia personale dei personaggi interessante. Il film è scorrevole e divertente e ti lascia anche qualche riflessione anche profonda alla fine. E’ fondamentalmente una storia di amicizia messa alla prova del tempo inizialmente e dagli eventi che affronteranno insieme. Ci sono momenti di bellissima regia, primo su tutti gli arabi che pattinano per strada sospesi dalla loro macchina in corsa, il cosiddetto “Saudi Skating”, così come una bellissima e sorprendente colonna sonora. Gli attori sono molto bravi, uno tra tutti quello che fa l’attivista "da salotto".
Lo ho consigliato ai miei amici, un film inusuale ed inatteso che mostra anche come si stia evolvendo la cultura cinematografica di paesi a noi oggi per lo più ignoti.
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divadifabio
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venerdì 13 maggio 2016
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ogni frontiera li porta in un diverso scenario
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"Viaggio da paura" conferma la tendenza recente del mondo arabo di raccontare i propri conflitti e le proprie contaddizioni attraverso un cinema dai toni (apparentemente) meno impegnati. Ed è giusto rendere merito a quelle distribuzioni italiane che hanno avuto il coraggio di scommettere su queste opere. E così dopo "Amori, furti ed altri guai", "Appena apro gli occhi" e "The idol", arriva anche in Italia questo film che è stato campione d'incassi nei paesi arabi dopo essere stato il primo film distribuito contemporaneamente in 9 paesi dell'area araba.
Il film che si presenta come una commedia on the road, a tratti anche esilarante, per certi versi può essere avvicinata ad un classico della commedia americana come "Una notte da leoni".
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"Viaggio da paura" conferma la tendenza recente del mondo arabo di raccontare i propri conflitti e le proprie contaddizioni attraverso un cinema dai toni (apparentemente) meno impegnati. Ed è giusto rendere merito a quelle distribuzioni italiane che hanno avuto il coraggio di scommettere su queste opere. E così dopo "Amori, furti ed altri guai", "Appena apro gli occhi" e "The idol", arriva anche in Italia questo film che è stato campione d'incassi nei paesi arabi dopo essere stato il primo film distribuito contemporaneamente in 9 paesi dell'area araba.
Il film che si presenta come una commedia on the road, a tratti anche esilarante, per certi versi può essere avvicinata ad un classico della commedia americana come "Una notte da leoni". "Viaggio da paura" racconta le gesta di tre amici che si ritrovano dopo molti anni per compiere un viaggio da troppo tempo rimandato, passandone di tutti i colori lungo la strada. Ovviamente il film non si ferma alla mera superficie goliardica, ma nasconde un percorso doloroso sia rispetto al passato che al presente. La motivazione del viaggio è quella di raggiungere Beirut da Abu Dhabi (da qui il titolo originale "From A to B") per celebrare il compleanno di un amico, che anni prima avevano lasciato partire da solo per poi saperlo morto sotto i bombardamenti del Libano. C'è il dolore del passato, ma, come si diceva, anche quello del presente, perchè i tre "allegri" amici, lungo il viaggio che li porterà dagli Emirati fino in Libano, attraversando Arabia Saudita, Giordania e Siria, si troveranno ad affrontare orrori e contrapposizioni che animano quelle terre. Il loro viaggio sarà anche l'occasione per mostrarci come ogni frontiera li metta davanti ad universi differenti rispetto a quanto si lasciano alle spalle. Ben definiti sono i diversi mondi, familiari, lavorativi e geopolitici, da cui provengono i tre amici. Un attenzione particolare merita il ruolo di Ramy, blogger, giornalista freelance e fanatico di twitter, che lentamente capirà che, al di là della vanità personale per il crescente numero di followers, può diventare anche un potente comunicatore di quegli orrori.
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