La sindrome di Antonio

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Un film di Claudio Rossi Massimi. Con Biagio Iacovelli, Queralt Badalamenti, Remo Girone, Antonio Catania.
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Drammatico, Ratings: Kids+13, durata 90 min. - Italia 2015. - Draka uscita giovedì 17 novembre 2016. MYMONETRO La sindrome di Antonio * * - - - valutazione media: 2,32 su -1 recensioni di critica, pubblico e dizionari. Acquista »
   
   
   
sessantottina50 domenica 13 novembre 2016
la grande illusione Valutazione 1 stelle su cinque
32%
No
68%

Ho visto il film al Festival di Roma e ho vissuto una grande delusione. Il film è stato dipinto come quello che purtroppo non è, poichè più che narrare la storia di un sessantottino o di quegli anni, sembra fare una mera cronaca di un medio borghese. Del regime dei Colonnelli non se ne avverte minimamente la presenza e il protagonista adotta un linguaggio alquanto fuori luogo per un diciottenne che si dice cheguevariano/platoniano. E' forte l'impressione che prima o poi si arrivi al dunque, ma a conti fatti si rimane a bocca asciutta perché la storia non presenta alcun conflitto, se non quello interiore di Antonio, che tuttavia è molto debole e troppo intimo. Da spettatrice lo definirei un film noioso e pesante. [+]

[+] ?!?!?! (di alcinevaccitu)
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steven180794 mercoledì 2 novembre 2016
film genuino e coerente Valutazione 3 stelle su cinque
78%
No
22%

 Questo film è stato finanziato oltre che dai fondi statali anche da quello europei, avendo avuto cosi anche la possibilità di andare in Grecia, promuovendone anche i luoghi e le opere d'arte, è una cosa bellissima essendo un po' abituati alle solite location di città o paesi italiani nei film italiani. La sceneggiatura, nonostante peccasse di semplicità e qualche occasionale volgarità verbale era genuina e a volte anche ben costruita, forse proprio il fatto di non avere una grande casa di produzione alle spalle, che equivale ad avere limitazioni e controlli per andare in favore del successo al botteghino, ha portato a fare scelte più libere, prima fra tutte il finale non proprio scontato, in cui la storia d'amore non va a buon fine, anche perché, protagonista non era la loro storia ma la crescita personale, e, in questo, il film è stato coerente fino alla fine;inoltre,qualche battuta o dialogo filosofico in una commedia italiana non sono così scontati, anche se spesso si ci sofferma eccessivamente. [+]

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steven180794 mercoledì 2 novembre 2016
film naturale e coerente Valutazione 3 stelle su cinque
69%
No
31%

 Questo film è stato finanziato oltre che dai fondi statali anche da quello europei, avendo avuto cosi anche la possibilità di andare in Grecia, promuovendone anche i luoghi e le opere d'arte, è una cosa bellissima essendo un po' abituati alle solite location di città o paesi italiani nei film italiani. La sceneggiatura, nonostante peccasse di semplicità e qualche occasionale volgarità verbale era genuina e a volte anche ben costruita, forse proprio il fatto di non avere una grande casa di produzione alle spalle, che equivale ad avere limitazioni e controlli per andare in favore del successo al botteghino, ha portato a fare scelte più libere, prima fra tutte il finale non proprio scontato, in cui la storia d'amore non va a buon fine, anche perché, protagonista non era la loro storia ma la crescita personale, e, in questo, il film è stato coerente fino alla fine;inoltre,qualche battuta o dialogo filosofico in una commedia italiana non sono così scontati, anche se spesso si ci sofferma eccessivamente. [+]

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mikepol giovedì 27 ottobre 2016
una bella scoperta Valutazione 4 stelle su cinque
87%
No
13%

Devo dire che avevo dei forti dubbi sul film all'inizio. Alcuni di questi mi sono ancora rimasti, ma guardando il tutto, devo dire che la sindrome di Antonio mi ha sorpreso. Forse mi aspettavo un'analisi più profonda delle tematiche, in particolare del mito della caverna di Platone ma anche solo sentirlo citare è stato stupendo per me che sono un appassionato di filosofia. Un altro elemento che mi ha colpito è la musica. Ogni brano rendeva quella parte del viaggio unica e speciale, era come ritrovarsi lì assieme ai protagonisti. Queralt Badalamenti e Biagio Iacovelli hanno dato una prova abbastanza buona di prima esperienza su un set importante. Si sono confrontati con il resto del grande cast, senza restarne oscurati. [+]

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gionni91 martedì 25 ottobre 2016
intenso Valutazione 4 stelle su cinque
92%
No
8%

Dai commenti che leggo mi sembra che sia stata messa da parte quello che è l'essenza del film e cioè l'intensità che esso esprime. Un'intensità estetica, per la bellezza dei posti rappresentati, emotiva per le emozioni messe in gioco, filosofica, visto il bagaglio di idee e tendenze di cui si parla nel film e infine, non per minor importanza, tecnica, per la bravura del regista nell'amalgamare il tutto e del cast, in particolare dei giovani Biagio Iacovelli e Queralt Badalamenti. Hanno dato una prova più che positiva sul grande schermo. Senza dimenticare il racconto della voce fuori campo del grande Remo Girone. Una sorpresa ben pensata a ben gradita.

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billo90 lunedì 24 ottobre 2016
leggero spaccato dell'ideologia sessantottina Valutazione 3 stelle su cinque
88%
No
13%

Un'interessante spaccato dell'ideologia sessantottina vista attraverso gli occhi del diciottenne Antonio (Biagio Iacovelli), intelligente e curioso che, come tutti a quell'età, è talmente convinto e immerso nelle sue idee da non accorgersi dell'importanza storica del periodo in cui vive. Una storia semplice, quella di un giovane amante della filosofia che, nell'estate dopo la maturità, parte da solo per la Grecia alla scoperta di Platone: un viaggio che lo cambierà più di quanto lui possa rendersi conto. Il percorso è condito da incontri con personaggi di elevato spessore: un intellettuale che fa il ristoratore per vivere (Moni Ovadia), un pittore ammutolito dal lutto della moglie (Giorgio Albertazzi nella sua ultima opera), una pazza che pone indovinelli sul senso della vita (Chiara Gensini) ma soprattutto una ragazza  (Queralt Badalamenti) che lo accompagnerà nel suo percorso e lo coinvolgerà profondamente rendendo il girato dinamico e scorrevole. [+]

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alcinevaccitu lunedì 24 ottobre 2016
non ha capito molto Valutazione 4 stelle su cinque
62%
No
38%

Si può fare la critica di una critica? Secondo me la signora Casella, con tutto il rispetto, di questo film non ha capito molto.
Io credo che quando si fa la critica di un film sarebbe corretto dire qualcosa sulle varie interpretazioni. Possibile che non ci sia nulla da commentare sul protagonista Biagio Iacovelli e su Remo Girone, Moni Ovadia, Giorgio Albertazzi, Antonio Catania e gli altri attori? Solo belle parole su Queralt Badalamenti (che le merita tutte) è una cosa un po' strana.
Premetto che a me il film è piaciuto molto perché è un film diverso, con un certo fascino e una bella storia. Certo, sono d'accordo che i dialoghi sono molto letterari, ma in un film di questo spessore è il peccato più veniale. [+]

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mariaros92 domenica 23 ottobre 2016
un uomo, le sue idee e un viaggio evocativo Valutazione 4 stelle su cinque
77%
No
23%

Se dovessi riassumere il film con tre parole sicuramente userei quelle citate nel titolo. Un uomo, fortemente convinto dei suoi ideali, parte per la Grecia per poter ottenere conferme, risposte, per scoprire un mondo al quale si sente fortemente legato. Tutti i suoi coetanei immaginano un viaggio di maturità diverso mentre Antonio è convinto di ciò che desidera e armato della sua 500 e dei consigli del buon Gino  parte alla scoperta di luoghi esoterici. Questi posti magici e meravigliosi gli danno la possibilità di scoprire e scoprirsi, niente sarà più come prima perchè si sa, chi affronta un viaggio ne torna profondamente cambiato.
La sindrome di Antonio è una sorta di road movie che lascia spazio alla bellezza dei luoghi, alla fiolosofia, alla storia, all'amore ma anche ai rimpianti e alle possibilità sprecate. [+]

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joeste giovedì 20 ottobre 2016
storia debole con recitazione scadente Valutazione 1 stelle su cinque
15%
No
85%

La storia poteva essere anche interessante, ma tutta la recitazione degli attori fa pensare ad una telenovellas sudamericana e non ad un film vero e proprio. Buone le musiche

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