enzo70
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lunedì 9 novembre 2015
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un film intelligente
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Un film tratto da una storia vera che parla dell’ennesima battaglia per la parità dei diritti dei gay. Ma la battaglia di Laurel Hester, un duro detective di polizia e di Dane Wells, un meccanico, è al di fuori degli schemi, anche cinematografici, perché sono due donne e il loro rapporto non ha nulla di teatrale, anzi. Anzi il lavoro di Laurel, interpretata da una ottima Julianne Moore, richiede discrezione, la polizia di un paese del New Jersey è maschilista, eterosessuale, per definizione.
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Un film tratto da una storia vera che parla dell’ennesima battaglia per la parità dei diritti dei gay. Ma la battaglia di Laurel Hester, un duro detective di polizia e di Dane Wells, un meccanico, è al di fuori degli schemi, anche cinematografici, perché sono due donne e il loro rapporto non ha nulla di teatrale, anzi. Anzi il lavoro di Laurel, interpretata da una ottima Julianne Moore, richiede discrezione, la polizia di un paese del New Jersey è maschilista, eterosessuale, per definizione. Ma il cancro di Laurel le chiede di uscire allo scoperto per consentire a Dane di fruire della sua pensione e, così, di pagare le rate del mutuo contratto per comprare la casa in cui vivono insieme. Ma il consiglio comunale rigetta la domanda del detective ed inizia una lunga battaglia politica in cui emergono le contraddizioni della provincia americana, solo recentemente superata definitivamente con una sentenza della Corte suprema. E’ un film con un ritmo narrativo deliberatamente lento, in cui l’unica nota di colore la dà Steve Carrell che interpreta un attivista gay, che non priva lo spettatore dell’interesse per la storia. Da segnalare anche l’ottima interpretazione di Michael Shannon. Un film intelligente.
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miguel angel tarditti
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giovedì 12 novembre 2015
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el amor es para todos iguales
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Aunque la vida sea injusta para algunos.
“Freeheld”, de Peter Sollett, film Usa.2015
También las minorias reprimidas por homosexualidad, tienen los mismos derechos que las mayorias heterosexuales.
Y la justicia tiene el deber de ser “justa”.
Siempre me ha llamado la atenciòn que la leyenda “La ley es igual para todos”, estè a espadas del Juez. Pienso que deberia estar delante, para que no se le olvide jamas ese precepto sagrado.
Los juegos de poder, los prejuicios, las debilidades de ese ser humano que tiene el rol de juez, muchas veces hace que la ley resulte injusta.
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Aunque la vida sea injusta para algunos.
“Freeheld”, de Peter Sollett, film Usa.2015
También las minorias reprimidas por homosexualidad, tienen los mismos derechos que las mayorias heterosexuales.
Y la justicia tiene el deber de ser “justa”.
Siempre me ha llamado la atenciòn que la leyenda “La ley es igual para todos”, estè a espadas del Juez. Pienso que deberia estar delante, para que no se le olvide jamas ese precepto sagrado.
Los juegos de poder, los prejuicios, las debilidades de ese ser humano que tiene el rol de juez, muchas veces hace que la ley resulte injusta.
Enorme paradoja. Los legisladores conscientes, no hablo de los otros, se queman las pestañas quitando o poniendo una coma a un artículo, que en el todo de una ley, tiene el primordial deber de defender al ciudadano.
Darle protección y seguridad a cambio de la libertad, que le confirió en un pasado muy remoto de la humanidad, según sostiene Rousseau.
El hombre pierde parte de su libertad para lograr estar seguro, para ser protegido por una sociedad donde el hombre, paradojalmente muchas veces se vuelve despiadado por el poder, por la propiedad privada, por…bueno, por su condición de hombre imperfecto.
Freeheldnos cruenta la historia real de Laurel Hester (en el film Julianne Moore) sucedida en los Estados Unidos de Norteamérica, donde una condecorada agente de policía de New Jersey, lésbica no declarada ante sus colegas, forma una relación estable y feliz.
Pero como la vida no es justa, contrae un cáncer.
Su preocupación no es su futura muerte. Es, en cambio, como hacer que la justicia le transfiera su jubilación a su pareja. O sea, lucha por la paridad de derechos. Solo tenía el reconocimiento civil del condado, pero no el matrimonio que no era ley en el país de norte en ese momento.
El film habla de esta emocionante lucha, que conducirá a que en el 2015 los Estados Unidos reconozca el matrimonio como un derecho para todas las personas.
Obviamente no comentaré, ni la lucha al borde de la muerte, ni mucho menos del desenlace. Solo les digo que es un film emocionante. Útil. Valiente. El film, de clara estampa americana, tiene como lado positivo a mí entender, dos cosas interesantes:
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el saber tratar, muchas veces, temas que son imprescindibles para el
esclarecimiento, la conciencia y la memoria, y
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por la verdad, la credibilidad de la mayoría de las actuaciones; en este caso un especial interés (para mí), tiene la joven Ellen Page quien podría merecer con facilidad el Oscar de la Academia.
Es un film sobre la universalidad del amor.
Es un film sobre la necesidad de una justicia verdadera que compense la injusticia de la vida.
Es un film que ayuda a comprobar que el amor es igual para todos.
Es un film que habla de los prejuicios de los débiles, de los juegos deformantes de la política, de la hipocresía y del egoísmo.
Es un film que hace bien a los sentimientos porque declara o denuncia, el valor del amor como su dimensión de universal, igualitario, maravilloso, vital, dictado por el libre albedrio “individual de a dos”, imprescindible como el aire, como el agua, cono la luz que da el sol, como la vida!
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flyanto
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martedì 17 novembre 2015
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la lunga ed estenuante lotta per i propri diritti
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Mai come ora, soprattutto in Italia, è dibattuto il problema di legittimare i diritti delle coppie omosessuali, ed è quanto viene raccontato in "Freeheld" .
Riportando una vicenda realmente accaduta negli Stati Uniti qualche decennio fa, viene qui rappresentata la lunga ed estenuante battaglia legale (alla fine finalmente vinta) che una donna omosessuale, malata terminale, ha condotto contro il tribunale locale affinchè fosse consegnata, e riconosciuta dunque come legittima eredità, la propria pensione alla più giovane compagna con cui conviveva da un paio d'anni. Secondo la legge, non essendo sposate e soprattutto non riconoscendo valida la loro unione sentimentale, a colei che rimaneva in vita non spettava affatto nessun diritto di qualche genere.
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Mai come ora, soprattutto in Italia, è dibattuto il problema di legittimare i diritti delle coppie omosessuali, ed è quanto viene raccontato in "Freeheld" .
Riportando una vicenda realmente accaduta negli Stati Uniti qualche decennio fa, viene qui rappresentata la lunga ed estenuante battaglia legale (alla fine finalmente vinta) che una donna omosessuale, malata terminale, ha condotto contro il tribunale locale affinchè fosse consegnata, e riconosciuta dunque come legittima eredità, la propria pensione alla più giovane compagna con cui conviveva da un paio d'anni. Secondo la legge, non essendo sposate e soprattutto non riconoscendo valida la loro unione sentimentale, a colei che rimaneva in vita non spettava affatto nessun diritto di qualche genere. Dopo numerose controversie ed il sostegno di molti amici e personaggi sensibili le due donne riuscirono a vìncere la suddetta battaglia.
Un tema sicuramente molto interessante e quanto mai, purtroppo, attuale: in Italia, ripeto, si continua infatti a lottare per i diritti delle coppie omosessuali, ma la pellicola, in generale, non decolla e pertanto, oltre a dilungarsi eccessivamente sulle numerose controversie verbali in tribunale che, in pratica, occupano tutto il secondo tempo del film, in realtà risulta poco avvincente e quasi, per non dire solo, propagandistico.
Solo Julianne Moore, nella parte della compagna più grande e malata terminale nella coppia, è l'unico elemento encomiabile del film ma, ella, si sa, è un'ottima attrice di per sè e pertanto anche in questo ruolo altamente drammatico non delude affatto.
In conclusione, "Freeheld" si presenta come un film poco riuscito, piuttosto banale, anche un tantino noioso, un tantino freddo e dunque senza alcun mordente capace di coinvolgere chi lo guarda.
Poco consigliabile.
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brian77
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martedì 10 novembre 2015
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corretto tv-movie
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Film molto convenzionale, realizzato in modo abbastanza asciutto, senza però riuscire mai a portarci al di là della semplice banalissima illustrazione retorica di un episodio storicamente "esemplare". Steve Carell porterebbe qualche elemento più vivo attraverso la spettacolarizzazione mediatica come metodo per ottenere attenzione e quindi giustizia, ma in fondo resta solo una macchietta. Intanto apprendiamo di sfuggita cose raccapriccianti sul sistema sanitario assicurativo americano, con la colletta dei giorni di malattia per la collega malata di cancro, ma al film di queste cose non interessa nulla: potrebbero incrinare il sistema economico-politico-sociale degli Stati Uniti, qui ci si interessa solo di diritti civili, senza minimamente voler diastrurbare il manovratore.
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Film molto convenzionale, realizzato in modo abbastanza asciutto, senza però riuscire mai a portarci al di là della semplice banalissima illustrazione retorica di un episodio storicamente "esemplare". Steve Carell porterebbe qualche elemento più vivo attraverso la spettacolarizzazione mediatica come metodo per ottenere attenzione e quindi giustizia, ma in fondo resta solo una macchietta. Intanto apprendiamo di sfuggita cose raccapriccianti sul sistema sanitario assicurativo americano, con la colletta dei giorni di malattia per la collega malata di cancro, ma al film di queste cose non interessa nulla: potrebbero incrinare il sistema economico-politico-sociale degli Stati Uniti, qui ci si interessa solo di diritti civili, senza minimamente voler diastrurbare il manovratore. La società è mostruosamente ingiusta perché basata solo sui profitti privati? L'importante è difendere i diritti civili dei singoli e non osare mai dire che si vuol cambiare la società.
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maynardi araldi
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sabato 7 novembre 2015
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seconda categoria cioè l'amore con la a maiuscola
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Generi: Thriller, western, noir, fantascienza, etc... Da sotto la crosta dei generi affiorano sempre, con inquietante regolarità, due (massimo tre) categorie. Prima categoria: ‘Bim bum bam botte da orbi.’ Film d’azione e/o d’effetti tecnologizzati per maschi adolescenti di tutte le età: Iron man. Super man. Zero zero sette, etc .... Seconda categoria: ‘L’amore trionferà anche contro le leggi della fisica’. E che ci vuoi fare? Se l’Amore non è Eterno non lo vogliamo! Quindi si Bypassa lo spazio-tempo, Albert Einstein, Pico della Mirandola, la forza di gravità, il circolo delle bocce e si guadagna il traguardo nudi, in tre secondi netti! Da “ghost” a “ufficiale gentiluomo” fino ai giorni nostri.
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Generi: Thriller, western, noir, fantascienza, etc... Da sotto la crosta dei generi affiorano sempre, con inquietante regolarità, due (massimo tre) categorie. Prima categoria: ‘Bim bum bam botte da orbi.’ Film d’azione e/o d’effetti tecnologizzati per maschi adolescenti di tutte le età: Iron man. Super man. Zero zero sette, etc .... Seconda categoria: ‘L’amore trionferà anche contro le leggi della fisica’. E che ci vuoi fare? Se l’Amore non è Eterno non lo vogliamo! Quindi si Bypassa lo spazio-tempo, Albert Einstein, Pico della Mirandola, la forza di gravità, il circolo delle bocce e si guadagna il traguardo nudi, in tre secondi netti! Da “ghost” a “ufficiale gentiluomo” fino ai giorni nostri.... Terza categoria: commistione tra le 2 categorie BASIC sopracitate. Effetti specialissimi più sentimenti imbattibilissimi. Valida ‘fusion’ che rastrella il maggior numero di spettatori senza fissa dimora in una serata qualsiasi. Esempio: Il Sopravvissuto che ama la vita senza fare una piega e torna vincitore. Perché la Vita Trionferà! A pari merito con ‘l’Amore che Sboccerà’ per dirla con Vladimir Luxuria. (Film ‘per famiglie’ come: “i pugni in tasca” di Bellocchio. Per fidanzatini: “la fiamma del peccato” o “Il viale del tramonto” di Billy Wilder. Per giustizieri: “Film rosso” di Kieslowski. Per cuori solitari: “Repultion” di Polanski. Per homo sapiens sapiens “2001” di Kubrick… peggio della corazzata Potemkin!) E taglio il traguardo -dopo un’ora- arrivando alla recensione del film di stasera. Tanto c’è poco da recensire! FREEHELD… Il regista –che manco so come si chiama- ci tiene a far sapere che il film è ispirato ad una storia vera. Bene. (Fuori discussione il valore e il coraggio delle protagoniste reali) e mettiamo in discussione il film a loro ispirato. Film che si colloca nella seconda categoria, cioè quella dell’amore…con complicazioni sociali. Ma è tutto un déjà vu. Nella scena della sala da ballo mi torna in mente Monster di Jenkins. Al cospetto dei freeheld (specie di giudici) si riesuma Philadelphia di Demme (il cui paragone sarebbe impensabile.) Il profilo sociale vagheggia Milk di van sant (imparagonabile pure questo) FREEHELD in sostanza è ‘una cosa’ dove tutto ricopia malamente ‘ qualche altra cosa.’ Un già visto. Altrove e meglio. Se la storia è sempre la stessa, ci si doveva perlomeno inventare uno “stile.” Eh, ma mica tutti sono Lynch, Gillian, Fassbinder più FassbEnder… Eggià……Trama: Due lesbiche e i loro diritti in un cancer mouvie. Finita la trama. Mi son fatta incantare dal sottotitolo: “giustizia uguaglianza e qualcos’altro.” Avevo pensato che un regista sconosciuto inventasse un nuovo modo per raccontare qualcosa di vecchio. Macché! Ha un modo vecchio per raccontare qualcosa di vecchio. Manco il trailer mi ero sbirciata. Così m’imparo! … Domanda: ma che gli salta in testa ai produttori di finanziare a soldoni una meraviglia come FREEHELD? Vuoi vedere che indoviniamo?!
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