therao
|
martedì 24 novembre 2015
|
che poverata di film
|
|
|
|
Film decisamente prevedibile che strappa qualche risata per la prima mezz'ora grazie alla verve di Abatantuono e alle caratterizzazioni dei tre coprotagonisti. Che il film puntasse soprattutto a mostrare dei ricchi debosciati alle prese con le difficoltà del quotidiano (espediente da due soldi per far contenti i poveracci che vanno a vedere il film) lo si poteva capire già dal trailer ma certo non mi aspettavo che l'argomento venisse trattato in maniera così blanda. Se si fossero concentrati maggiormente sul comportamento assurdo dei tre ragazzi (quattro con DJ Francesco, che praticamente interpreta il ruolo di sé stesso), invece di liquidarlo come banale mancanza di autosufficienza, se ci avessero risparmiato il finale zuccheroso e avessero trattato l'argomento con molta più ironia, probabilmente sarebbe venuto fuori un prodotto non imperdibile ma capace di intrattenere.
[+]
Film decisamente prevedibile che strappa qualche risata per la prima mezz'ora grazie alla verve di Abatantuono e alle caratterizzazioni dei tre coprotagonisti. Che il film puntasse soprattutto a mostrare dei ricchi debosciati alle prese con le difficoltà del quotidiano (espediente da due soldi per far contenti i poveracci che vanno a vedere il film) lo si poteva capire già dal trailer ma certo non mi aspettavo che l'argomento venisse trattato in maniera così blanda. Se si fossero concentrati maggiormente sul comportamento assurdo dei tre ragazzi (quattro con DJ Francesco, che praticamente interpreta il ruolo di sé stesso), invece di liquidarlo come banale mancanza di autosufficienza, se ci avessero risparmiato il finale zuccheroso e avessero trattato l'argomento con molta più ironia, probabilmente sarebbe venuto fuori un prodotto non imperdibile ma capace di intrattenere. Così com'è il film annoia per la maggior parte del tempo e non esagero quando dico che le battute divertenti praticamente le trovate tutte nel trailer (il quel peraltro ha un ritmo decisamente migliore).
[-]
|
|
[+] lascia un commento a therao »
[ - ] lascia un commento a therao »
|
|
d'accordo? |
|
shingo tamai
|
domenica 25 dicembre 2016
|
a lavorare andate a lavorare.
|
|
|
|
Qualche messaggio significativo poteva svilupparsi,come poteva essere ampiamente migliore la sceneggiatura.
Di fatto la prima mezz'ora mi aveva fatto sperare in un'ottima commedia sui valori della famiglia,sul valore del denaro,su una certa classe sociale snob,etc.etc.
Purtroppo con il passare dei minuti l'interessante piano di svezzamento di papà Abatantuono nei confronti dei suoi figlioli si appiattisce fino a diventare banale.
I tre rampolli (femminuccia compresa) sono poco credibili nella loro essere "bambocci" ,altrettanto gli eventi che si sviluppano,con amori puerili o scontati,idee bislacche e "bombolamenti" vari con cinquantenni.
[+]
Qualche messaggio significativo poteva svilupparsi,come poteva essere ampiamente migliore la sceneggiatura.
Di fatto la prima mezz'ora mi aveva fatto sperare in un'ottima commedia sui valori della famiglia,sul valore del denaro,su una certa classe sociale snob,etc.etc.
Purtroppo con il passare dei minuti l'interessante piano di svezzamento di papà Abatantuono nei confronti dei suoi figlioli si appiattisce fino a diventare banale.
I tre rampolli (femminuccia compresa) sono poco credibili nella loro essere "bambocci" ,altrettanto gli eventi che si sviluppano,con amori puerili o scontati,idee bislacche e "bombolamenti" vari con cinquantenni.
Non c'è volgarità e tutto sommato gli attori guidati dal veterano Diego fanno simpatia (eccetto Facchinetti che mi è sembrato poco digeribile) come alcune battute che strappano più di un sorriso.
Ma la positività del racconto si esaurisce nel rigo di cui sopra.
Volendo essere critici spietati e pienamente in tema con i temi trattati dalla pellicola,potremmo invitare il regista a cambiare mestiere tramite il mitico coro da stadio che fa da titolo alla recensione.
Con ironia e senza cattiveria,ovviamente.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a shingo tamai »
[ - ] lascia un commento a shingo tamai »
|
|
d'accordo? |
|
elgatoloco
|
venerdì 21 maggio 2021
|
lavoro "terapuetico"
|
|
|
|
"Belli di papà"(Guido Chiesa, scritto con Giovanni Bognetti, da un soggetto allo sesso Bognetti, ma è anche il reamke di un film messicano, "Nostoros los nobles", 2015), racconta di un imprenditore che, per"svegliare"i figli, che vivono nella bambagia e nella"dissipazione", finge un fallimento per bacnarotta fraudlenta, porta i figli in Pueglia nella casa dei nonni dei ragazzi e li costringe ad adattarsi alla situazione, dove i ragazzi realizzano qualcosa, con fatica, mettendosi a "sgbbare"e iniziano una nuova vita, accorgendosi anche di come"lavorare stanca"(Pavese)ma anche del fatto che puà dare qualche soddifsazione.
[+]
"Belli di papà"(Guido Chiesa, scritto con Giovanni Bognetti, da un soggetto allo sesso Bognetti, ma è anche il reamke di un film messicano, "Nostoros los nobles", 2015), racconta di un imprenditore che, per"svegliare"i figli, che vivono nella bambagia e nella"dissipazione", finge un fallimento per bacnarotta fraudlenta, porta i figli in Pueglia nella casa dei nonni dei ragazzi e li costringe ad adattarsi alla situazione, dove i ragazzi realizzano qualcosa, con fatica, mettendosi a "sgbbare"e iniziano una nuova vita, accorgendosi anche di come"lavorare stanca"(Pavese)ma anche del fatto che puà dare qualche soddifsazione. Il fatto è che il padre è sempre stato assente, in particolare quando la moglie e madre dei soi figli stava morendo, causando una sorta di rivolta contro di lui, che verrà "ricompsta"con una certa fatica. Prescindendo dal filme mexicano, difficilmente recuperabile, credo, il film si presenta come un film comico che presenta tratti anche drammatici, relativi alla carenza educatica indubbia sofferta dai figli, in una condizione di assoluta "latitanza"del padre, che si rivelerà essere stato assente perché "impegnato"con l'amante. C'è anche il tema della dicotomia culturale tra la"Milano da bere"almeno rispetto al Sud Italia e la realtà di tarant, dove i figli si trasferisocno , ma è il primo tema ad essere nettamente prevalente. Diego Abatantuono, che anni fa era stato protagonista di film comici abbastanza"sciocchi", ma che è stato anche un notevolissimo attore teatrale, che è passato per"Mediterraneo"e i film di Pupi Avati, dimostra la sua bravura, ma anche Andrea Pisani, Matilde Gioli e Francesco di Raimondo, che interpretano i figli, si dimostrano interpreti preaparati e sensibili, in un film, che, pur non f"acendo epoca", non segnando uno sparticaque totale nella storia del cinema italiano, rappresenta una notevole prova, senza voler esemplificare una particolare proposta pedagogicva e(o altro. Semplciemente un esempio di come si realizza un film decoroso, dengo( di qualche riconoscimentom, senza che gli siano stati riconscimenti e premi a pioggia, il che sarebbe stato esagerato. El Gato
[-]
|
|
[+] lascia un commento a elgatoloco »
[ - ] lascia un commento a elgatoloco »
|
|
d'accordo? |
|
enzo70
|
lunedì 9 novembre 2015
|
bel film e grandissimo abatantuono
|
|
|
|
Guido Chiesa mette alla berlina i bamboccioni italiani e i loro genitori in un film delizioso che sembra disegnato su misura per Diego Abatantuono. Tre figli nullafacenti ed inconsistenti sono troppo anche per un uomo di successo preso dal lavoro che per trasmettergli i valori del lavoro finge una bancarotta e si trasferisce, con prole, nella casa di famiglia a Taranto. Lontani anni luce dai vezzi da ricchi, in un modesto appartamento e costretti a confrontarsi veramente con la vita i tre ragazzi troveranno una loro strada. Siamo nell’ambito della più classica delle commedie all’italiana, senza pretese, ma capace di dare un netto spaccato della società e delle sue contraddizioni. Come detto Diego Abantantuono sta perfettamente a suo agio nella parte ed il risultato è un film davvero gradevole e che consiglio di andare a vedere.
[+]
Guido Chiesa mette alla berlina i bamboccioni italiani e i loro genitori in un film delizioso che sembra disegnato su misura per Diego Abatantuono. Tre figli nullafacenti ed inconsistenti sono troppo anche per un uomo di successo preso dal lavoro che per trasmettergli i valori del lavoro finge una bancarotta e si trasferisce, con prole, nella casa di famiglia a Taranto. Lontani anni luce dai vezzi da ricchi, in un modesto appartamento e costretti a confrontarsi veramente con la vita i tre ragazzi troveranno una loro strada. Siamo nell’ambito della più classica delle commedie all’italiana, senza pretese, ma capace di dare un netto spaccato della società e delle sue contraddizioni. Come detto Diego Abantantuono sta perfettamente a suo agio nella parte ed il risultato è un film davvero gradevole e che consiglio di andare a vedere.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a enzo70 »
[ - ] lascia un commento a enzo70 »
|
|
d'accordo? |
|
elpiezo
|
giovedì 5 novembre 2015
|
abatantuono giudizioso padre padrone!!!
|
|
|
|
Un imprenditore di successo in balia di tre figli viziati. Una fuga improvvisa a causa di un'inaspettata bancarotta metterà in luce le problematiche di questa bizzarra famiglia costretta ad umili lavori dopo un'esistenza agiata.
Abatantuono offre la sua solita verve sarcastica perfettamente inserita in un classico copione composto da gag spensierate e battute irriverenti.
In una Puglia tanto povera quanto signorile riaffiora il valore e la dignità di una famiglia perduta nel gaudente trambusto della ricca Milano, risaltando al di la dell'evidente intreccio comico, la precarietà del rapporto tra padre e figli smarrito nella frenesia imposta dai ritmi odierni.
|
|
[+] lascia un commento a elpiezo »
[ - ] lascia un commento a elpiezo »
|
|
d'accordo? |
|
flyanto
|
giovedì 5 novembre 2015
|
il ricorso estremo di un padre nei confronti dei f
|
|
|
|
Quando un imprenditore di successo ha come figli degli individui inetti e parassiti si verifica un serio e grosso problema.
E' la realtà di Diego Abatantuomo il quale, dopo essersi costruito dal nulla ed avere sacrificato tutta la propria esistenza al lavoro diventando un manager di successo, rimane vedovo e con tre figli a carico. Questi, due giovani ed una ragazza, ben lungi dall'essere come il padre, sono delle persone che, dando per scontato di usufruire dei beni accumulati dal genitore, non hanno assolutamente voglia di lavorare (se non dedicarsi ad imprese quanto mai assurde e poco probabili al successo) e continuare a vivere facendosi mantenere economicamente nel miglior modo possibile.
[+]
Quando un imprenditore di successo ha come figli degli individui inetti e parassiti si verifica un serio e grosso problema.
E' la realtà di Diego Abatantuomo il quale, dopo essersi costruito dal nulla ed avere sacrificato tutta la propria esistenza al lavoro diventando un manager di successo, rimane vedovo e con tre figli a carico. Questi, due giovani ed una ragazza, ben lungi dall'essere come il padre, sono delle persone che, dando per scontato di usufruire dei beni accumulati dal genitore, non hanno assolutamente voglia di lavorare (se non dedicarsi ad imprese quanto mai assurde e poco probabili al successo) e continuare a vivere facendosi mantenere economicamente nel miglior modo possibile. Il padre, stanco di questa situazione, inventa una situazione di estremo bisogno economico, precisamente un finto fallimento dell'azienda, in modo tale da indurre i ragazzi a cercarsi un' occupazione seria e ad assumersi piano piano le proprie responsabilità. Dopo un inizio ovviamente quanto mai disastroso, i ragazzi riusciranno a lavorare duramente, arrivando finalmente a capire il significato di guadagnarsi dei soldi e riuscire a mantenersi da soli.
"Belli di Papà" si verifica essere una commedia divertente, sicuramente molto leggera, ma piacevole a vedersi in quanto sostenuta da dialoghi e battute brillanti pronunciate dai protagonisti tra cui, ovviamente, spicca su tutti in maniera preponderante Diego Abatantuomo. E' palese che il tema dei figli immaturi e soprattutto che danno per scontato vivere grazie agli sforzi dei genitori innesca anche il tema della scarsa presenza in casa di quest'ultimi e pertanto di un'assenza che sicuramente si verifica deleteria al fine dei rapporti affettivi tra genitori e figli. Ma, molto semplicisticamente, con un sincero ed aperto dialogo ed un poco di umiltà nel riconoscere i propri errori da parte di entrambe le parti, Guido Chiesa, il regista del film, fa intendere che tutto, o quasi, può essere superato positivamente.
Buono ed adatto come puro e semplice scacciapensieri.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a flyanto »
[ - ] lascia un commento a flyanto »
|
|
d'accordo? |
|
|