zoom e controzoom
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venerdì 13 novembre 2015
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un castello su degli stecchini
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Non è sufficiente il fatto che la produzione sia inglese, per giustificare le pecche strutturali di questo film. A riprova di ciò : ma davvero l’imperturbabilità inglese, potrebbe subire un trauma per un motivo così “leggero” ?
La morte in sé non è mai leggera, ma in questo caso si fa della morte un pretesto per arrogarsi il diritto di sentirsi traditi da un marito che in 45 anni non ha fatto trapelare l’importanza, non ha raccontato la storia, del suo precedente amore che è scomparso prima che lui la conoscesse ?.
E’ questo il pretesto, sul quale dovrebbe reggersi il film, ed è questo che fa mancare di forza questo film.
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Non è sufficiente il fatto che la produzione sia inglese, per giustificare le pecche strutturali di questo film. A riprova di ciò : ma davvero l’imperturbabilità inglese, potrebbe subire un trauma per un motivo così “leggero” ?
La morte in sé non è mai leggera, ma in questo caso si fa della morte un pretesto per arrogarsi il diritto di sentirsi traditi da un marito che in 45 anni non ha fatto trapelare l’importanza, non ha raccontato la storia, del suo precedente amore che è scomparso prima che lui la conoscesse ?.
E’ questo il pretesto, sul quale dovrebbe reggersi il film, ed è questo che fa mancare di forza questo film. Forse anche per i due attori la sceneggiatura non ha riservato quell’intensità che un dramma di 45 anni prima, improvvisamente emerso, potrebbe suscitare: è tutto oltre le righe della leggerezza.
L’unico accenno che poteva essere fulcro di una lacerazione interiore sia di Kate che di Geoff, poteva essere quella foto, mescolata alle altre vecchie fotografie della defunta compagna di lui, la foto dove la giovane donna, appariva incinta. Ma come, si butta sul piatto una possibile maternità per una donna che poi muore in un crepaccio..e questo “piccolo” particolare, non viene sviluppato perché non se ne fa il centro del dramma che dopo 45 anni, può nascere, questo sì, nella vecchia coppia ?. Con quella fotografia si aprono tante strade, tante possibilità, ma nessuna viene raccolta. Il regista resta lì, tra l’imperturbabile sconcerto di Kate e l’allocchimento di Geoff. Di queste due persone si sa molto poco, le loro relazioni sociali sono scarne, vengono dal nulla e vivono nel nulla perché non ci è dato alcun elemento per farci un quadro della loro situazione e che sia indicativo della loro personalità, tranne che si sono amati con una bella musica e che la riproporranno poi alla festa per i loro 45 anni.
E viene il giorno della festa e come dal cappello del mago, una marea di amici li aspettano per festeggiarli; loro gli amici avranno molti motivi per essere dove si trovano, ma che ci azzeccano con due tipi così solitari, che abitano in un paesaggio bellissimo e animato solo da Kate e il suo cane, due tipi così chiusi e in difficoltà per la loro vecchiezza come tanti altri esseri della terra, mentre gli altri..gli altri sembrano di un’altra storia.
Pure la scena d’amore che poteva essere struggente amore senile fatto di dolcezza e accettazione, è una scena scontata che ricorda più una donna compiacente abituata a compiacere all’occasione chi sta con lei, piuttosto che l’intima complicità tra due persone che dopo 45 anni insieme non sono certo estranei nemmeno nelle fattezze e nei gesti amorosi l'uno all'altra, ma ci sono arrivati fin lì, insieme.
Sono stati anni di tutto fumo ? Kate lo scopre ora ? E’ questo il senso del film ? Non regge. Ci voleva una motivazione più realisticamente accettabile.
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maria cristina nascosi sandri
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domenica 29 novembre 2015
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45 anni: un matrimonio lungo 9 lustri e...
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Rec. di Maria Cristina NASCOSI SANDRI al film 45 ANNI di Andrew HAIGH
Apre con una delicata veduta di paesaggio diafana; a fatica si distinguono i contorni della casa che da lontano - una vera e bella dimora inglese di campagna - vanno materializzandosi.
Poi entriamo nel vivo della esistenza ormai quotidiana da 45 anni di due coniugi (i bravissimi, equilibrati vincitori per l'interpretazione all'ultima Berlinale,Charlotte Rampling e Tom Courtenay, grande dai tempi in cui recitava per l'ormai a torto dimenticato regista inglese Joseph Losey).
E' l'incipit di 45 ANNI,l'ultimo film di A. Haigh, giovane,ma già maturo regista e scrittore inglese che affronta un tema dolente: dopo tanti anni di convivenza, tra alti e bassi, certo, come è 'normale', per tutte le coppie, seppur sostanzialmente, pare, d'amore e poi di grande affetto e rispetto, torna a galla, da un lontano passato, la donna che ha preceduto nel cuore del marito, l'arrivo di Rampling.
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Rec. di Maria Cristina NASCOSI SANDRI al film 45 ANNI di Andrew HAIGH
Apre con una delicata veduta di paesaggio diafana; a fatica si distinguono i contorni della casa che da lontano - una vera e bella dimora inglese di campagna - vanno materializzandosi.
Poi entriamo nel vivo della esistenza ormai quotidiana da 45 anni di due coniugi (i bravissimi, equilibrati vincitori per l'interpretazione all'ultima Berlinale,Charlotte Rampling e Tom Courtenay, grande dai tempi in cui recitava per l'ormai a torto dimenticato regista inglese Joseph Losey).
E' l'incipit di 45 ANNI,l'ultimo film di A. Haigh, giovane,ma già maturo regista e scrittore inglese che affronta un tema dolente: dopo tanti anni di convivenza, tra alti e bassi, certo, come è 'normale', per tutte le coppie, seppur sostanzialmente, pare, d'amore e poi di grande affetto e rispetto, torna a galla, da un lontano passato, la donna che ha preceduto nel cuore del marito, l'arrivo di Rampling.
Ne viene ritrovato il corpo in un crepaccio in Svizzera, forse ancora intatto, forse immutato, come 50 anni prima. Il tempo non ha infierito, dunque, su quella morte anticipata e fa aprire, dapprima velatamente, poi sempre più seriamente, un 'crepaccio' tra i due anziani coniugi.
Ed il plot avanza, inesorabile, verso una discesa agli inferi che le apparenze devon coprire: i 45 anni saranno festeggiati, con tutti i crismi della buona società inglese che 'non perdona le cadute di stile', l'apparenza sarà di un recupero pieno, totale, anzi un ri-inizio che sottolinea e de-finisce l'amore di una vita, certo...
Ma l'ultimo fotogramma, quello su cui si chiude la pellicola, il viso di Rampling stravolto, affranto, è quello di una moglie che non sa se ha vissuto la sua vita o quella di un'altra o con un'altra ed il marito, in un inconsapevole ménage a trois, il fantasma di una morta, certo, impossibile da sfidare, ma più forte della vita stessa...
Ottimo il cameo di Geraldine James, amica implacabile ed affettuosa.
Atonica, per tutto il film - a simboleggiare lo spegnersi della vita, simbolicamente? - la fotografia.
Rimembrante, colta, storicamente godibile la scelta dei molti pezzi di musica classica e delle canzoni d'antan, un fil rouge sonoro non originale, ma davvero coinvolgente, anche per il visivo fruitore.
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domenica 8 novembre 2015
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una vita insieme non ti salva dal passato
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Campagna inglese, brumosa e un po’malinconica, casa di campagna, tranquilla cittadina di provincia sullo sfondo. Due anziani coniugi, lei efficiente, padrona di sé, e insieme premurosa, affettuosa, amante; lui molto attaccato a lei, anche se un po’più stanco, un po’ più chiuso nei limiti della sua vecchiaia. Caminetto, libri, buona musica, un cane. Atmosfera complice e tenera. Si prepara una festa per i 45 anni di matrimonio. Per l’esattezza è soprattutto lei la più impegnata nel compito. Come un fulmine a ciel sereno, una lettera piomba a sconvolgere questo perfetto ritratto di coppia in un interno inglese. Il passato irrompe nel presente in modo violento: il cadavere di un’antica fidanzata di lui, scomparsa quasi mezzo secolo prima in un crepaccio in Svizzera mentre i due facevano un’escursione in montagna, è stato ritrovato casualmente in un ghiacciaio.
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Campagna inglese, brumosa e un po’malinconica, casa di campagna, tranquilla cittadina di provincia sullo sfondo. Due anziani coniugi, lei efficiente, padrona di sé, e insieme premurosa, affettuosa, amante; lui molto attaccato a lei, anche se un po’più stanco, un po’ più chiuso nei limiti della sua vecchiaia. Caminetto, libri, buona musica, un cane. Atmosfera complice e tenera. Si prepara una festa per i 45 anni di matrimonio. Per l’esattezza è soprattutto lei la più impegnata nel compito. Come un fulmine a ciel sereno, una lettera piomba a sconvolgere questo perfetto ritratto di coppia in un interno inglese. Il passato irrompe nel presente in modo violento: il cadavere di un’antica fidanzata di lui, scomparsa quasi mezzo secolo prima in un crepaccio in Svizzera mentre i due facevano un’escursione in montagna, è stato ritrovato casualmente in un ghiacciaio. Niente sembra messo in discussione e tutto è messo in discussione. Il film è tutto nell’esplorazione di questa tempesta perfetta psicologica sotto le apparenze di una normalità non intaccata, di un understatement che è la cifra di una vita, di un profondo affetto reciproco. E allora affiorano indizi sulla natura più profonda e su angoli oscuri e inespressi di questo rapporto: forse è lei nella coppia quella che ama di più e ha giocato tutta se stessa; ma forse è lei che pensa di cancellare il passato di lui troppo in fretta; forse è lui quello che ha nascosto troppe cose; che non ama abbastanza da risparmiare a lei il peso di questo ricordo che lo sconvolge; o forse è solo troppo debole, o forse disturbato dalla maggiore forza di lei, tanto da volere inconsciamente metterla in crisi; e forse lei odia se stessa per spiare nel passato di lui, ma non può farne a meno; e forse ci sono cose non dette su figli non avuti, su memorie di coppia non costruite nel tempo; e forse l’amore sarà più forte della crisi o forse no… Sul bellissimo viso invecchiato di Charlotte Rampling, e nel suo muoversi controllato, ma a tratti scattante, a tratti abbandonato in un’immensa desolazione, questo tumulto di emozioni è espresso in modo superbo, ma anche il suo partner non è da meno. Fotografia e sceneggiatura collaborano dosando sfondi idilliaci e convenzionali e primi piani smarriti; conversazione serena e silenzi pieni di echi, puntigliosa scansione cronologica e tempi sottilmente sfalsati, tutti rinvii ad un dramma che è soprattutto interiore. Un esempio per tutti, un ritorno a casa di lei: il grosso cane che entra riempiendo tutto lo spazio, poi è lei e la sua voce che interpella lui che riempiono lo schermo, lei lo vede ma noi non lo vediamo, e finalmente in ritardo la macchina da presa lo inquadra, ripiegato su una sedia, un po’ lontano, impegnato in altro, con la testa altrove… Niente di più comune, niente di importante viene detto, ma basta la ripresa a dire molte cose. Bel film, a cui si può rimproverare soltanto una certa lentezza, ed un superfluo di dettaglio melodrammatico per l’evento che fa da catalizzatore della storia. Tre stelle e mezzo.
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[+] l'amore dopo tanti anni di convivenza.....
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fabiofeli
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lunedì 9 novembre 2015
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un amore da scongelare con il fumo negli occhi
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45 anni di Andrew Haigh / Kate (Charlotte Rampling) e Geoff (Tom Courtenay) vivono dalle parti di Norfolk, nella quieta campagna inglese immersa nelle nebbie autunnali. Due anziani sposi con poche cose da fare: lei passeggia con il cane nel verde, lui accetta a malpartito inviti dagli ex- colleghi di lavoro per riunioni ripetitive e non più allegre nella mortifera società post-Thatcher. Di sera qualche volta si concedono un disco degli anni '60 per ballare insieme un rock, ma il tempo passato implacabilmente esige i suoi diritti. Una lettera dalla Svizzera per Geoff sconvolge il loro tranquillo ménage: la donna che Geoff amava, precipitata in un crepaccio di un ghiacciaio nel 1962, è stata ritrovata ed il suo fantasma turba il loro rapporto.
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45 anni di Andrew Haigh / Kate (Charlotte Rampling) e Geoff (Tom Courtenay) vivono dalle parti di Norfolk, nella quieta campagna inglese immersa nelle nebbie autunnali. Due anziani sposi con poche cose da fare: lei passeggia con il cane nel verde, lui accetta a malpartito inviti dagli ex- colleghi di lavoro per riunioni ripetitive e non più allegre nella mortifera società post-Thatcher. Di sera qualche volta si concedono un disco degli anni '60 per ballare insieme un rock, ma il tempo passato implacabilmente esige i suoi diritti. Una lettera dalla Svizzera per Geoff sconvolge il loro tranquillo ménage: la donna che Geoff amava, precipitata in un crepaccio di un ghiacciaio nel 1962, è stata ritrovata ed il suo fantasma turba il loro rapporto. Kate si cimenta in un confronto impari: si arrampica in soffitta per spiare le foto dell'amore scomparso di Geoff, quello vero, ed il loro sembra sbiadire, diventare un surrogato, un consolatorio placebo; legge lettere e diari di quegli anni lontani; l'avversaria incorporea ed evanescente sembra imbattibile. Alla festa per i 45 anni di matrimonio, rimandata di cinque anni a causa di un intervento con by-pass al cuore di Geoff, l'uomo cerca di dire tutto di se': sottolinea che la cosa più importante della sua vita è stata convincere Kate a sposarlo e dichiara commosso il suo amore per lei. Sembra uscito dal ghiacciaio nel quale si è isolato, dimenticando le cose che danno piacere nella vita, come il bird-watching, il passeggiare nella natura e le arrampicate in montagna. Ma è sincero fino in fondo? E, soprattutto, Kate ne è convinta? ... Due recitazioni monumentali, da Orso d'argento a Berlino: il Courtenay di Billy il bugiardo (T. Richardson) e di Gioventù, amore e rabbia (J. Schlesinger) è sempre lui: un anti-eroe, svagato, imprevedibile, sensibile; la Rampling, con una lunga carriera alle spalle iniziata nel 1962 con Non tutti ce l'hanno (R. Lester), lotta con i suoi sguardi con i fantasmi del passato e ogni piega delle sue labbra mute parla dei suoi dubbi e dei suoi pensieri reconditi. Un amore eterno come quello di Amour di Haneke con altri due colossi della recitazione, J. L. Trintignant ed E. Riva, o un amore che tra mille difficoltà ed inciampi cerca di rinnovarsi per ripartirei? Che altro dire se non "Correte a vederlo"?
Valutazione ****
FabioFeli
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robert eroica
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domenica 15 novembre 2015
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45 anni
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“45 anni” è a suo modo un film di fantasmi. C’è una coppia isolata, una misteriosa soffitta piena di segreti, c’è il paesaggio brumoso e di eterno autunno della campagna inglese. Una storia di spettri che non fa paura ma che diventa sempre più dolente sequenza dopo sequenza. Ad un certo punto il fantasma si rivela e racconta qualcosa del vivo. E’ un attimo breve, quasi impercettibile. Ma è sconvolgente perché racconta di come 45 anni del matrimonio tra Jeff e Katy siano stati condivisi con un’entità terza, un ectoplasma tornato spiritualmente indenne dai ghiacci perenni delle montagne svizzere.
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“45 anni” è a suo modo un film di fantasmi. C’è una coppia isolata, una misteriosa soffitta piena di segreti, c’è il paesaggio brumoso e di eterno autunno della campagna inglese. Una storia di spettri che non fa paura ma che diventa sempre più dolente sequenza dopo sequenza. Ad un certo punto il fantasma si rivela e racconta qualcosa del vivo. E’ un attimo breve, quasi impercettibile. Ma è sconvolgente perché racconta di come 45 anni del matrimonio tra Jeff e Katy siano stati condivisi con un’entità terza, un ectoplasma tornato spiritualmente indenne dai ghiacci perenni delle montagne svizzere. Come una diapositiva che dà volto (e corpo) ad un diario di fiori colorati e di propositi. Qualcosa si sa, lo spettro ha detto, ma molto non si sa ancora, e forse non si saprà mai. Di cosa sia veramente accaduto quel giorno del 1962 in cui il primo amore di Jeff ha perso la vita. Di come il ricordo di quella data offuschi la brillantezza di una passione bruciante attraverso la presenza di una guida alpina, che sembra intromettersi con le sue risate, nell’assolutezza del loro amore. Di cosa abbia detto il fantasma a Jeff in tutti quegli anni, di come lo abbia guidato nel non compiere determinate scelte, di averlo tenuto, in modo sommesso e inquietante, tutto per sé. Visto da questo punto, “45 anni” è un film che si presenta originale e urticante e lascia che la credibilità sia tutta appannaggio di una magnifica coppia di interpreti, Tom Corteney e Charlotte Rampling, coniugi intenti a lasciare dietro di sé qualcosa per il tempo in cui non esisteranno più. VOTO: 8
Robert Eroica
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gabriella
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giovedì 12 maggio 2016
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la persistenza dei ricordi
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Quanto si può dire di conoscere una persona? Nemmeno dopo averci vissuto per molti anni possiamo affermare di sapere tutto dell’altro, e credo che alcune cose debbano rimanere per sempre un qualcosa di strettamente privato, inaccessibili al compagno/a di una vita, perché troppo intime per essere spiegate.
Accade che a una tranquilla coppia inglese , in procinto di festeggiare i 45 anni di matrimonio, Geoff e Kate, arrivi inaspettata una lettera destinata a lui, nella quale viene informato del ritrovamento del corpo perfettamente conservato tra i ghiacciai di una montagna in Svizzera dopo 50 anni, di una giovane donna, Khaty, colei che sarebbe dovuta diventare sua moglie, se il destino non avesse deciso altrimenti.
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Quanto si può dire di conoscere una persona? Nemmeno dopo averci vissuto per molti anni possiamo affermare di sapere tutto dell’altro, e credo che alcune cose debbano rimanere per sempre un qualcosa di strettamente privato, inaccessibili al compagno/a di una vita, perché troppo intime per essere spiegate.
Accade che a una tranquilla coppia inglese , in procinto di festeggiare i 45 anni di matrimonio, Geoff e Kate, arrivi inaspettata una lettera destinata a lui, nella quale viene informato del ritrovamento del corpo perfettamente conservato tra i ghiacciai di una montagna in Svizzera dopo 50 anni, di una giovane donna, Khaty, colei che sarebbe dovuta diventare sua moglie, se il destino non avesse deciso altrimenti. Da quel momento, mentre fervono i preparativi per la festa, Kate vede vacillare la certezza di un matrimonio di lunga durata e il sospetto di essere stata un ripiego, la rende inquieta e spaventata. La passeggiata con il cane nella nebbiosa campagna inglese, il bollitore per il the , i discorsi del più e del meno, scandiscono le giornate dei due coniugi in un atmosfera pacata e monotonamente serena, ma ora tutto ciò è incrinato dalla presenza di un fantasma che dimora da sempre in soffitta , silenziosa, tra vecchi album di fotografie e diapositive , luogo di ricordi e nostalgie. Geoff , dopo la notizia cambia visibilmente le abitudini, riprende a fumare , evita gli inviti degli amici e consulta libri sul ghiaccio e l’ibernazione di un corpo che viene rinvenuto, rimette in gioco un sentimento mai sepolto ( hanno ritrovato la mia Khaty), risponde alle domande della moglie un po’ vago, mentre lei vuole capire , si mette in competizione con una donna dal nome così simile al suo, con i capelli scuri come li aveva lei e un’altra cosa mai rivelata che la lascia sgomenta, gli eccessi dell’assenza di forma della sua rivale diventano sempre più ingombranti . Non ci sono litigi, scenate, tutto scorre apparentemente tranquillo, ma la tensione è ancora più vibrante nella pacata compostezza dei due coniugi, mentre si avvicina il giorno della festa. Andrew Haigh è abilissimo nel seguire i due maturi protagonisti nel loro tormento, i maldestri movimenti di Geoff, lo sguardo gelido e smarrito di Kate e quel velo sul cuore, in sintonia col paesaggio crepuscolare della contea di Norfolk, la scansione temporale dei giorni che precedono i festeggiamenti, tanto più si accorcia la distanza dall’evento, sempre più si allunga la distanza della coppia. E’ un film delicato, che racconta la fragilità e la vulnerabilità della vecchiaia, di un futuro sempre più incerto e offuscato, ma di un sentimento che a dispetto di tutto continua a esistere e purtroppo riesce ancora a ferire.
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filippo catani
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lunedì 9 novembre 2015
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45 anni insieme
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Un'anziana coppia di coniugi si appresta a festeggiare i 45 anni di matrimonio con una bellissima festa. All'inizio della settimana il marito riceve la notizia del ritrovamento del corpo della sua ex compagna morta in montagna nel 1962.
Davvero bello e intenso questo film che si inserisce perfettamente nelle riflessioni sull'amore in tarda età che già sono state sviluppate in film meravigliosi quali Amour e Another Year. Una coppia di anziani vede sconvolti i propri equilibri e a rimettersi in discussione. Ovviamente la notizia che giunge al marito è sconvolgente ma la moglie forse non pensava che in fondo ci fosse ancora un legame così forte con quella figura scomparsa tragicamente 50 anni prima.
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Un'anziana coppia di coniugi si appresta a festeggiare i 45 anni di matrimonio con una bellissima festa. All'inizio della settimana il marito riceve la notizia del ritrovamento del corpo della sua ex compagna morta in montagna nel 1962.
Davvero bello e intenso questo film che si inserisce perfettamente nelle riflessioni sull'amore in tarda età che già sono state sviluppate in film meravigliosi quali Amour e Another Year. Una coppia di anziani vede sconvolti i propri equilibri e a rimettersi in discussione. Ovviamente la notizia che giunge al marito è sconvolgente ma la moglie forse non pensava che in fondo ci fosse ancora un legame così forte con quella figura scomparsa tragicamente 50 anni prima. La pellicola inoltre vive anche di amare riflessioni e considerazioni sulla politica inglese e vive di una bellissima colonna sonora che ha in Smoke gets in your eyes la giusta chiosa. La pellicola vive soprattutto dell'interpretazione dei suoi due magistrali protagonisti premiati giustamente a Berlino: Rampling-Courtenay si intendono alla perfezione. Il ritmo è sì compassato ma mano a mano che passano i giorni e ci avviciniamo alla festa prevista per il sabato la tensione aumenta e assale lo spettatore. Insomma è difficile tenere in piedi una storia per così tanto tempo perchè è necessario mantenere tanti equilibri però allo stesso tempo è davvero bello poter contare su una persona per così tanto tempo. Ovviamente non è facile e il percorso è irto di ostacoli e questo film rende meravigliosamente tutto ciò.
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maumauroma
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martedì 10 novembre 2015
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45 anni
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Un corpo congelato di una giovane donna affiora 50 anni dopo da un ghiacciaio delle Alpi svizzere e affiora impetuoso anche nei ricordi dell'ex compagno Geoff che all'epoca assistette alla tragedia della caduta durante una escursione con quella che probabilmente sarebbe diventata sua moglie .Proprio ora che Geoff si appresta a festeggiare i 45 anni di matrimonio con la moglie Kate, una coppia affiatata e in fondo ancora innamorata,anche se senza figli.Ed e' questa notizia che frantumera' a poco a poco le certezze affettive di Kate.,che di nascosto,osservando vecchie diapositive trovate in soffitta,scoprira' un segreto dell'ex compagna del marito che le frantumera' il cuore.
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Un corpo congelato di una giovane donna affiora 50 anni dopo da un ghiacciaio delle Alpi svizzere e affiora impetuoso anche nei ricordi dell'ex compagno Geoff che all'epoca assistette alla tragedia della caduta durante una escursione con quella che probabilmente sarebbe diventata sua moglie .Proprio ora che Geoff si appresta a festeggiare i 45 anni di matrimonio con la moglie Kate, una coppia affiatata e in fondo ancora innamorata,anche se senza figli.Ed e' questa notizia che frantumera' a poco a poco le certezze affettive di Kate.,che di nascosto,osservando vecchie diapositive trovate in soffitta,scoprira' un segreto dell'ex compagna del marito che le frantumera' il cuore.La festa dell'anniversario si fara' lo stesso,ma non sara' piu' quella a lungo sognata dalla coppia.Bel film ambientato in una semplice, tranquilla e vissuta villa inglese circondata da una campagna,cupa e nebbiosa come l'animo dei protagonisti.Regia elegante e misurata.Magistrale interpretazione di Charlotte Rampling
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nanni
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venerdì 13 novembre 2015
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45 anni
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Troppo spesso nella vita di coppia la routine con i suoi effetti rassicuranti ed anestetizzanti raramente viene barattata per un difficile, rischioso, complesso ma sano e rigenerante confronto. La paura che il contraddittorio possa avere un effetto deflagrante e destabilizzante prende, il più delle volte, il sopravvento su ciò che potrebbe essere, invece, per la relazione una preziosa occasione di crescita condivisa. A quella logica, seppur colti e raffinati da risultare apparentemente avveduti e parzialmente immuni, non sfuggono neanche i protagonisti del film. Nel tentativo di evitare che la moglie Kate corresse il rischio di considerarsi un ripiego, Geof Mercer sottace, minimizza e in parte nasconde quanto la precedente fidanzata/convivente, morta in un incidente di montagna, fosse stata per lui importante, sopportando in solitudine l'inevitabile ricaduta, fin troppo ingombrante, su tutta la sua vita matrimoniale.
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Troppo spesso nella vita di coppia la routine con i suoi effetti rassicuranti ed anestetizzanti raramente viene barattata per un difficile, rischioso, complesso ma sano e rigenerante confronto. La paura che il contraddittorio possa avere un effetto deflagrante e destabilizzante prende, il più delle volte, il sopravvento su ciò che potrebbe essere, invece, per la relazione una preziosa occasione di crescita condivisa. A quella logica, seppur colti e raffinati da risultare apparentemente avveduti e parzialmente immuni, non sfuggono neanche i protagonisti del film. Nel tentativo di evitare che la moglie Kate corresse il rischio di considerarsi un ripiego, Geof Mercer sottace, minimizza e in parte nasconde quanto la precedente fidanzata/convivente, morta in un incidente di montagna, fosse stata per lui importante, sopportando in solitudine l'inevitabile ricaduta, fin troppo ingombrante, su tutta la sua vita matrimoniale. Dopo 45 anni, malgrado le sottovalutazioni di Geof, il passato tornando prepotentemente presenterà il suo inevitabile conto per quella che sarà o una resa dei conti all'ultimo sangue o, nonostante l'età, una nuova e preziosa occasione per ricominciare. Il film di elegante fattura è perfetto nel suo registro estetico.Il lavoro,però, seppur animato da tante buone intenzioni nulla aggiunge al dibattito risultando, pertanto, eccessivamente autoreferenziale. Anche se impreziosito dalla prova d'attore davvero straordinaria di Charlotte Rampling e Tom Courtenay il prodotto finale risulta troppo "preconfezionato". Per nulla ispirato..... non emoziona..................mai.
Ciao Nanni
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lbavassano
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venerdì 4 novembre 2016
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basta uno sguardo
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Si chiude giustamente sullo sguardo di Charlotte Rampling il bel film di Andrew Haigh, dopo una settimana difficile, sei giorni che hanno scandito i capitoli della storia e messo in crisi quarantacinque anni di vita in comune. Dopo che il marito, Tom Courtenay, ha potuto tenere il proprio commosso discorso, forse scontatamente commosso. Dopo che nel ballo ha dato fondo a tutte le proprie residue risorse istrioniche, forse illudendosi di annullare in tal modo il passato, i suoi lati oscuri. Dopo tutto ciò viene quello sguardo, straordinariamente intenso, consapevole, che riassume il senso del film, di ciò che è accaduto in quei sei giorni e in quarantacinque anni, il senso di un ottimo film che sugli sguardi della Rampling è interamente costruito, contrappuntato, al di là delle parole.
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Si chiude giustamente sullo sguardo di Charlotte Rampling il bel film di Andrew Haigh, dopo una settimana difficile, sei giorni che hanno scandito i capitoli della storia e messo in crisi quarantacinque anni di vita in comune. Dopo che il marito, Tom Courtenay, ha potuto tenere il proprio commosso discorso, forse scontatamente commosso. Dopo che nel ballo ha dato fondo a tutte le proprie residue risorse istrioniche, forse illudendosi di annullare in tal modo il passato, i suoi lati oscuri. Dopo tutto ciò viene quello sguardo, straordinariamente intenso, consapevole, che riassume il senso del film, di ciò che è accaduto in quei sei giorni e in quarantacinque anni, il senso di un ottimo film che sugli sguardi della Rampling è interamente costruito, contrappuntato, al di là delle parole.
Sugli sguardi, e sulla maestria interpretativa, sempre virtuosisticamente sottotono. E su minimi dettagli, gravidi di senso, come quelle due sigarette, così diverse e così simili in fondo. E su una sceneggiatura perfetta. Così si costruiscono i grandi film.
Mi ha ricordato, quest'ultima scena, anche se il paragone è sicuramente azzardato, il finale dei "Promessi Sposi". Dopo che Renzo ha recitato il proprio decalogo sugli insegnamenti ricevuti dalle avventure del "suo" romanzo basta una semplice domanda di Lucia a mettere in crisi tutte le certezze, l'intera troppo facile "morale", il senso stesso del romanzo che abbiamo letto, o almeno di ciò che troppo frettolosamente abbiamo definito come il suo senso. Una domanda semplice, apparentemente semplice, non fosse che in essa risuona il grido di Giobbe.
Perché noi uomini siamo fatti così, nel bene e nel male. Solo uno sguardo esterno può donarci la consapevolezza, una consapevolezza.
(Rivisto grazie alla rassegna del venerdì di Sala Pastrone- Vertigo).
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