Ma la comicità dei "Soliti idioti" non s'addice al cinema
di Paolo D'Agostini La Repubblica
Taodue si misura nel tentativo di replicare il fenomeno Zalone, che tanta fortuna gli ha portato. Il comico da lanciare non è uno ma una coppia. Pio D'Antini e Amedeo Grieco. Foggiani, trentenni, in forza a Le Iene. Passati per Telenorba e per Zelig. Il regista Enrico Lando viene da Mtv e da I soliti idioti. Battute forti tutte accentrate sui doppi sensi irripetibili non tanto per la volgarità (contenuta) ma perché insensati fuori contesto. Abbastanza divertenti. La location pugliese (non l'unica, si spazia anche tra Roma, Milano, Amsterdam, con una certa larghezza di mezzi) conferma una tendenza ricorrente. Due amici per la pelle, ambiente paesano ambivalente cioè sia confortevole che opprimente, uno dei due sta per sposarsi ma uno scherzaccio goliardico (ma dal risvolto che intende essere commovente) manda tutto a monte. Salvo recupero dopo le consuete avventure e disavventure. In bocca al lupo, ma come accade troppo spesso per le promesse comiche che passano dal cabaret al cinema, siamo prossimi al grado zero dell'alfabetizzazione cinematografica.
Da La Repubblica, 20 marzo 2014
di Paolo D'Agostini, 20 marzo 2014
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