Pride |
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Un film di Matthew Warchus.
Con Bill Nighy, Imelda Staunton, Dominic West, Paddy Considine, George MacKay.
continua»
Drammatico,
Ratings: Kids+13,
durata 120 min.
- Gran Bretagna 2014.
- Teodora Film
uscita giovedì 11 dicembre 2014.
MYMONETRO
Pride
valutazione media:
3,37
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Il pane e le rosedi FabioFeliFeedback: 25659 | altri commenti e recensioni di FabioFeli |
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martedì 23 dicembre 2014 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Durò un anno la lotta ingaggiata 30 anni fa dal NUM, il sindacato dei minatori inglesi, contro il governo della Thatcher, che voleva “riformare” il settore, leggasi chiusura di miniere e 20.000 licenziamenti subito, per poi liquidarlo del tutto. Il NUM decretò uno sciopero ad oltranza, che ebbe la solidarietà di gran parte di sigle sindacali non solo britanniche, ma nel marzo 1985 lo revocò con decisione a stretta maggioranza. Nel film si racconta dell’appoggio dato al NUM nel 1984 da un’organizzazione di omosessuali, il LGSM (Lesbiche e Gay Sostenitori dei Minatori). Mark (Ben Schnetzer ), un giovane attivista del gruppo, sostiene che tutti quelli che si battono contro il governo conservatore, per il diritto al lavoro o alla diversità sessuale, fanno parte dello stesso fronte. Con lui ci sono Joe, (George MacKay), un giovane timoroso di fare outing con i suoi familiari, e Janthan (Dominic West), attempato sieropositivo all’Hiv, inspiegabilmente non avviato allo stadio finale della malattia; insieme raccolgono soldi per i minatori in sciopero durante le manifestazioni degli omosessuali, e decidono di consegnarli in un piccolo paese del Galles - adagiato su una lunga vena di antracite che gira sotto le terre emerse e sul fondo dell’oceano Atlantico - a Dai (Paddy Considine), un sindacalista; questi accetta l’aiuto economico e mostra loro un vessillo con due mani che si stringono: dichiara che quando lotti contro un nemico più forte e scopri un amico che non conoscevi è una bella sensazione. Ma non è semplice per la comunità locale dei minatori superare i pregiudizi sugli omosessuali. La combattiva Sian (Jessica Gunning), l’anziano Cliff (Bill Nighy) e la simpatica Hefina (Imelda Staunton) si schierano subito con Dai; capeggia l’opposizione una attempata vedova, che vede negli omosessuali un pericolo per il tradizionale ordine familiare e vuole rifiutare l’aiuto del LGSM. Il muro dei contrari comincia a sgretolarsi grazie ad un “numero” di ballo alla John Travolta di Janthan nel circolo locale; il muro del rifiuto pare cadere del tutto, quando Sian, edotta da Mark, fa rilasciare alcuni minatori fermati illegalmente dalla polizia. Ma il gruppo dei contrari ha altre frecce al suo arco. La sconfitta dei minatori non impedisce che molti di loro con le bandiere con la stretta di mano partecipino massicciamente ad una manifestazione per il riconoscimento dei diritti dei movimenti omosessuali. La storia è vera e anche i personaggi corrispondono a persone reali. Gli attori sono ben diretti e molto bravi. Il film ha il limite di narrare talora la vicenda alla maniera di Hollywood, che spesso prevede repentini rovesciamenti di fronte alla “arrivano i nostri”; ad esempio, nel pur buon film Norma Rae di Martin Ritt, l’operaia sindacalista impersonata da Sally Field, riesce a convincere a scioperare un gruppo apparentemente scettico di lavoratori con poche parole: scattano subito, inaspettatamente a grande maggioranza, le mani alzate dei favorevoli. Lo stile britannico per storie analoghe sul mondo del lavoro di Ken Loach o del Peter Cattaneo di Full Monty, che in qualche modo si avvicina al tema di questo film, è più aderente alla realtà, sviluppando il racconto senza salti miracolosi. In Pride, comunque, l’humour inglese emerge nelle innumerevoli situazioni comiche per il rovesciamento paradossale dei luoghi comuni sui gusti sessuali, omo o etero che siano, e il film scorre gradevole e divertente. Valutazione *** FabioFeli
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