uppercut
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mercoledì 5 gennaio 2022
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peccato
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Già che a livello scenografico riccorono i crocifissi e uno dei sei interpreti è un prete, diciamo che è un film potenzialmente stupendo macchiato da una serie di peccati: 1. non aver dichiarato la derivazione dalla Trilogia della città di K di Agotha Kristoph. I due gemelli che sono uno, la prova di resistenza, la stessa uscita nel borgo vicino tutto rimanda a quel capolavoro della letteratura contemporanea. 2. non aver dato pieno ascolto alla parte femminile della sceneggiatura e della regia (o il contrario?) sbracando malamente nel finale. 3. non aver avuto il coraggio di ridurre il tutto a ottanta minuti. I tempi sapientemente dialati della prima parte, diventano inutilmente reiterati nella seconda.
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Già che a livello scenografico riccorono i crocifissi e uno dei sei interpreti è un prete, diciamo che è un film potenzialmente stupendo macchiato da una serie di peccati: 1. non aver dichiarato la derivazione dalla Trilogia della città di K di Agotha Kristoph. I due gemelli che sono uno, la prova di resistenza, la stessa uscita nel borgo vicino tutto rimanda a quel capolavoro della letteratura contemporanea. 2. non aver dato pieno ascolto alla parte femminile della sceneggiatura e della regia (o il contrario?) sbracando malamente nel finale. 3. non aver avuto il coraggio di ridurre il tutto a ottanta minuti. I tempi sapientemente dialati della prima parte, diventano inutilmente reiterati nella seconda.
insomma, un film doppio anche nella sua costruzione. E, non a caso, nella sua firma.
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mr.rizzus
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mercoledì 10 febbraio 2021
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capolavoro
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cavallid
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lunedì 1 febbraio 2021
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tante buone premesse ma poi...
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Sono sempre felice quado esce un film con queste premesse, e los ono ancora di più quando il film in questione non è un prodotto americano. Goodnight Mommy è un film ben fatto, esteticamente molto bello, dove nessuna inquadratura è lasciata al caso. Le ambientazioni sono suggestive e certi dettagli contribuiscono molto a creare un'atmosfera angosciante, uno su tutti le foto sfocate sparse per tutta la casa.
Tutti questi ingredienti però, coontribuiscono anche ad aumentare le aspettative dello spettatore che probabilmente non si trova davanti al sua prima pellicola. Inaffti quello che dovrebbe essere il colpo di scena, lo si capisce dopo 20 minuti dall'inizio del film.
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Sono sempre felice quado esce un film con queste premesse, e los ono ancora di più quando il film in questione non è un prodotto americano. Goodnight Mommy è un film ben fatto, esteticamente molto bello, dove nessuna inquadratura è lasciata al caso. Le ambientazioni sono suggestive e certi dettagli contribuiscono molto a creare un'atmosfera angosciante, uno su tutti le foto sfocate sparse per tutta la casa.
Tutti questi ingredienti però, coontribuiscono anche ad aumentare le aspettative dello spettatore che probabilmente non si trova davanti al sua prima pellicola. Inaffti quello che dovrebbe essere il colpo di scena, lo si capisce dopo 20 minuti dall'inizio del film. Però gli ingredienti messi sul calderone sono talmente tanti che si continua a guardare e a rimanere con il fiato sospeso nell'attesa che la matassa venga districata. E invece niente. Il finisce e l'unica rivelazione che si ha è che tutti quegli ingredienti erano stati messi lì, solo per freare suspance. Senza un vero motivo.
Perché la madre lascia il figlio solo in casa?
Perché c'è una grotta piena di teschi umani?
Perché il tizio della boFrost riempie il congelatore?
Perché la casa viene messa in vendita?
Perché la mamma fa sparire le foto?
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marco
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lunedì 8 giugno 2020
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sono ignorante
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Io sinceramente non ho neanche capito che tipo di torture fanno alla mamma.. a parte il legarla a letto e con la colla potente chiuderle la bocca.. le altre quali sono? Cioè con quel filo di ferro non ho capito che c'è deve fa...
Cmq.. sapere dirmi se ci sono film simili a questo?
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onufrio
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martedì 2 giugno 2020
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carnefice o vittima?
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Una tensione che cova per sfociare lentamente in un colpo di scena che lascia in più punti perplessi. Dopo un delicato intervento chirurgico al viso, la madre ritorna a casa ad abbracciare i suoi due figli (gemelli), i ragazzi però notano un comportamento strano nella donna tanto da dubitare che sia veramente la madre. Chi si nasconde dietro la Maschera? Thriller psicologico che cambia prospettiva e storia dopo oltre metà film, portando ad un finale discutibile.
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matteo
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martedì 5 maggio 2020
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piatto dramma prevedibile
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Film prevedibile e stereotipato. Non convince già dalle prime battute. Il personaggio della madre non è delineato né si spiega o si cerca di far capire la natura del dramma, ma ci si concentra di più sulle torture (davvero improbabili). Il finale è una copia di tanti altri del genere. Buona notte allo spettatore che ha il coraggio di provarci.
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marci
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sabato 29 luglio 2017
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ma un minimo di logica?
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Allora.... (SPOILER) quando la mamma e' in ospedale, il bambino e' a casa da solo, cosi, senza nessuno, chissa da quanti giorni. Lei torna e mai che parli apertamente della morte dell'altro se non quando sta per morire. E se era veramente la mamma avrebbe faiclmente dato milleprove... quando le chiedono la canzone preferita lei che fa? Sbaglia... Forse in quell'incidente hanno sbattuto la testa tutti ed hanno perso la memoria.
FILM SENZA NESSUN SENSO LOGICO
BOCCIATO
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giacomo
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sabato 1 aprile 2017
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sorprendente
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L'ho trovato un ottimo film in tutti i sensi. Mi permetto di chiedere, a chi si occupa di inserire il commento sotto il trailer, di modificarlo. La madre NON torna da un intervento di chirurgia estetica. La donna, un personaggio televisivo, resta sfigurata nell'incidente dove MUORE uno dei due gemelli, ecco il perchè dell'intervento della chirurgia estetica che le toglie il neo. Il gemello "cattivo", se così vogliamo dire, vive nella mente del fratello, infatti, legata al letto, lei cerca di riportare alla realtà l'unico figlio rimastole dicendo che non riesce a vedere l'altro suo figlio. E' davvero un film ben fatto, dove la fredda crudeltà di un bambino convinto di aver ragione, è data alla perfezione.
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L'ho trovato un ottimo film in tutti i sensi. Mi permetto di chiedere, a chi si occupa di inserire il commento sotto il trailer, di modificarlo. La madre NON torna da un intervento di chirurgia estetica. La donna, un personaggio televisivo, resta sfigurata nell'incidente dove MUORE uno dei due gemelli, ecco il perchè dell'intervento della chirurgia estetica che le toglie il neo. Il gemello "cattivo", se così vogliamo dire, vive nella mente del fratello, infatti, legata al letto, lei cerca di riportare alla realtà l'unico figlio rimastole dicendo che non riesce a vedere l'altro suo figlio. E' davvero un film ben fatto, dove la fredda crudeltà di un bambino convinto di aver ragione, è data alla perfezione.
Grazie.
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kyotrix
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domenica 23 ottobre 2016
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no, non ci siamo
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Mi aspettavo decisamente di meglio. Ha grossi problemi: fa venire sonno, il discorso del fratello lo si intuisce alla prima scena, comportamente della madre ridicoli, di figli non ne parliamo. Si salva solo la curiosità nel fare luce sulla madre ( ma verrà fatta?...)
Imho, bocciato. Volete vedere una cosa simile, più complesso da capire e decisamente migliore? Two sisters ( è film orientale )
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ashtray_bliss
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mercoledì 13 luglio 2016
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solido dramma-horror famigliare.
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Goodnight Mommy (adttamento del originale Ich Seh, Ich Seh) si presenta come un film minimalista ed essenziale ma esteticamente curatissimo, che rievoca le atmosfere hanekiane specialmente nei diversi frame dove l'azione si svolge in casa. La casa stessa, altro elemento protagonista della pellicola, si presenta subito come un ambiente freddo e distaccato, spaziosa ma impersonale ed inospitale dove regna ovunque un bianco sterile quasi ospedaliero. La casa diventa così sin dalle prime inquadrature l'elemento chiave che lascia presagire l'imminente distacco emotivo e psichico che avverrà nei due protagonisti principali, i gemelli Elias e Lukas.
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Goodnight Mommy (adttamento del originale Ich Seh, Ich Seh) si presenta come un film minimalista ed essenziale ma esteticamente curatissimo, che rievoca le atmosfere hanekiane specialmente nei diversi frame dove l'azione si svolge in casa. La casa stessa, altro elemento protagonista della pellicola, si presenta subito come un ambiente freddo e distaccato, spaziosa ma impersonale ed inospitale dove regna ovunque un bianco sterile quasi ospedaliero. La casa diventa così sin dalle prime inquadrature l'elemento chiave che lascia presagire l'imminente distacco emotivo e psichico che avverrà nei due protagonisti principali, i gemelli Elias e Lukas. Sin dalle scene iniziali dunque è percepibile un certo grado di irrequietudine e angoscia, l'atmosfera si fa poco a poco sempre più tesa e lo spettatore è ancor più stimolato ed incuriosito nel vedere i risvolti della situazione, mentre la macchina da presa segue maniacamente le vicende dei gemelli. I bambini infatti fanno tutto insieme, mangiano, giocano, dormono...apparendo subito un duo indissolubile e inseparabile, un entità unica divisa in due corpi, e si comprende che stiano aspettando il rientro della madre a casa. La mamma una volta tornata è una figura radicalmente diversa da come se la ricordano i gemelli: avendo subito un'intervento di chirurgia plastica la madre è obbligata a tenere il volto coperto dalle bende e questo singolo elemento (misterioso ed inquetante al contempo) instaura dei dubbi e preoccupazioni sempre maggiori nei due bambini. Da questo momento in poi predominante è il tema dell'identità attorno al quale si avvita la pellicola in questione insieme allo schema del dualismo, istaurando gli stessi dubbi e incertezze negli spettatori. Chi è veramente la madre dei gemelli, e chi la donna col volto coperto? Cos'è reale e cosa invece fa parte dell'immaginario al quale hanno dato vita i gemelli? Le sequenze reali e quelle surreali si intrecciano e si interscambiano mentre cresce la suspence e l'irrequietezza. Le relazioni tra i membri della famiglia raggiungono presto il punto di non ritorno e l'epilogo sarà all'insegna della tragedia più brutale e macabra.
Le due registe austriache continuano, in un certo senso, la tradizione cinematografica iniziata da Haneke confezionando un ottimo dramma-horror, teso e allucinogeno, che affronta diverse tematiche importanti ed attuali (l'importanza della bellezza estetica, i disturbi mentali, l'elaborazione del lutto etc.) ma di cui il centro gravitazionale resta l'identità degli individui. Più volte infatti le diverse identità e ruoli che ricoprono i protagonisti della pellicola vengono capovolti o completamente distorti: La madre da premurosa e amorevole con i propri figli si trasforma in una figura ostile, severa e distaccata. Questo primo cambiamento nel ruolo della donna farà affondare progressivamente i gemelli in una convinzione ossessiva che quella non è la loro vera madre e a favore di ciò raccolgono prove e segni per rafforzare la loro autoconvinzione distruttiva. Il secondo, e ben più grave, stravolgimento di identità sarà quello che subiscono i gemelli stessi i quali una volta spogliati della loro innocenza, legata naturalmente all'età, si tramutano in efferati assassini e torturatori pur di portare a termine il loro diabolico piano. L'altro tema riccorente nel film è lo schema del dualismo: realta vs immaginazione, verso vs falso, sogno vs incubo. Il distacco e disconoscimento al quale vanno progressivamente incontro i gemelli, e che provocherà il tragico epilogo della vicenda, è frutto del loro disorientamento subito dopo l'incidente stradale e dell'incapacità di accettare il nuovo status delle cose rifugiandosi in una realtà fittizia ed inventata che li distacca completamente dalla realtà.
Le registe mettono dunque abilmente in scena un solido horror famigliare dove l'ambientazione e l'atmosfera ricreata sono i due elementi fondamentali che attirano lo spettatore e lo trasportano all'interno di questo incubo che prende progressivamente forma. L'atmosfera di distacco ed isolamento, interiore ed esteriore, è perfettamente percepibile anche grazie alla location scelta e gli elementi disseminati nella pellicola: una villa grande ma inospitale, lontana dai centri abitati, il bosco, il campo di mais e il fiume. Elementi naturali che qui sono contestualizzati nel modo giusto per rendere ancora più vivido l'isolamento affettivo e psichico dei protagonisti. Sorretto da un cast di sole tre persone, le Frantz e Fiala riescono a confezionare un prodotto di stile, incisivo che tocca argomenti attuali. Non esente però dal commettere dei passi falsi, come l'eccessiva dose e rappresentazione visiva di violenza nelle scene conclusive del film, forse un tantino troppo autocompiaciute e senza dubbio gratuite. Ridotta all'osso è altresì la caraterizzazione psicologica dei personaggi, dei quali dobbiamo intuire il loro background e stato emotivo solo osservando le loro azioni e prestando attenzione ai dialoghi e altri dettagli sparsi nella pellicola. Impeccabile la forma e solido il contenuto che segue lo stile di narrazione lineare, costruendo lentamente tensione e confusione negli spettatori. Si inceppa sul finale, con l'ostentazione immotivata di tanta violenza.
In definitiva si tratta di un prodotto particolare e abbastanza inconsueto nel panorama del horror tradizionale di cui il film, eccetto l'ultima parte, non ne rispetta i canoni. Una buona rappresentazione dei risvolti drammatici che affronta una famiglia già provata dal dolore e dalla perdita. Personalmente mi rimase impresso e mi piacque, pur non essendo facile da seguire ma è certamente un film notevole. 4/5. Consigliato.
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