Stoker |
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Un film di Park Chan-wook.
Con Mia Wasikowska, Matthew Goode, Nicole Kidman, Jacki Weaver, Alden Ehrenreich.
continua»
Drammatico,
Ratings: Kids+16,
durata 100 min.
- USA, Gran Bretagna 2013.
- 20th Century Fox Italia
uscita giovedì 20 giugno 2013.
MYMONETRO
Stoker
valutazione media:
3,09
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Kidman e Wasikowska madre e figlia allucinate in conflitto per lo zio
di Roberto Nepoti La Repubblica
India Stoker è una liceale introversa e solitaria, presa di mira dai bulli della scuola. Già borderline, la ragazza resta sconvolta dalla morte del padre (che amava molto) in uno strano incidente stradale; né sua madre Evelyn, che si aggira per la grande casa di campagna con un bicchiere di vino rosso perennemente in mano, sembra in grado di aiutarla. Finché non arriva zio Charlie, già intravisto da lontano al funerale del fratello: bello, colto e raffinato, il giovane s'installa nella casa delle parenti imponendo a entrambe il proprio fascino. Attratta da Charlie, India si chiede quali progetti il nuovo venuto abbia per lei. Quando un compagno di liceo, che inizialmente aveva preso le sue difese contro i bulli, cerca di violentarla, lo zio interviene nella maniera più drastica: sotto il suo perenne sorriso comincia ad affiorare l'animo di uno psicopatico... Pur non lasciando lo spettatore a digiuno di delitti (di preferenza nella forma dello strangolamento tramite cintura), Stoker è un thriller che si basa soprattutto sulla tensione e sulle suggestioni, mentre ogni personaggio cerca di capire i pensieri degli altri. I conflitti si inaspriscono a causa della gelosia, quando ciascuna delle donne vede - o crede di vedere - l'altra in atteggiamento intimo col nuovo arrivato. Alla sua prima esperienza americana il regista sudcoreano Park Chanwook, noto per le scene di efferata violenza di Old Boy e degli altri episodi della cosiddetta trilogia della vendetta, s'impegna a instaurare un clima lugubre e sinistro, gravido di reciproci sospetti. Piccoli eventi misteriosi (un ragno che cammina lungo la gamba della ragazza; una collezione di scarpe bianche e blu tutte uguali...) si dislocano lungo il corso del film; i capelli di una donna si trasformano in un mare d'erba; nella sequenza finale dei fiori bianchi si tingeranno di rosso-sangue. Pur cambiando Paese, insomma, Park non rinuncia al suo cinema stilizzato né alle invenzioni registiche, che forse scontenteranno chi, nel genere thriller, mira al sodo. Più che alle emozioni immediate, il regista mira alle sensazioni sotterranee dello spettatore, cuocendolo a fuoco lento verso un finale inaspettato. Non raccontabile, ovviamente, ma da cui nascono serie obiezioni all'accostamento - apparso in molte recensioni americane del film - tra Stoker e L'ombra del dubbio di Alfred Hitchcock. Anche là si trattava, è pur vero, di uno zio affascinante e pericoloso e di una ragazza ingenua che ne subiva l'influenza. Sull' "ingenuità" di India, tuttavia, è legittimo avanzare sospetti; e già dalla scena in cui la ragazza, schernita dai compagni durante la lezione di disegno, trafigge la mano di un biondino con la punta della matita. Notevoli la fotografia di Chung Chung-hoon, collaboratore abituale di Park nei film coreani, e il montaggio di Nicolas De Toth. Forse la parte più debole del film è il cast femminile, per quanto costituito da attrici carismatiche: o meglio, lo è l'assortimento della coppia madre-figlia. Diventata famosa come Alice nel paese delle meraviglie, Mia Wasikowska interpreta la parte di un'adolescente ostile; ma sta per compiere ventiquattro anni, e la differenza anagrafica si nota. La cosa sconcertante, però, è volercela far credere la figlia di Nicole Kidman (che ricordiamo più a suo agio, in un contesto analogo, ai tempi di The Others di Alejandro Amenabar), madre instabile e sexy quanto si vuole, ma di cui è difficile accettare qualsiasi legame di parentela con Mia. E l'incompatibilità delle attrici si riflette sui personaggi, che non hanno scambi credibili in nessuna scena del film.
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