La mafia uccide solo d'estate

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Un film di Pif. Con Cristiana Capotondi, Pif, Ginevra Antona, Alex Bisconti, Claudio Gioé, Antonino Bruschetta.
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Commedia, durata 90 min. - Italia 2013. - 01 Distribution uscita giovedì 28 novembre 2013. MYMONETRO La mafia uccide solo d'estate * * * - - valutazione media: 3,31 su -1 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
   
   
   
giuseppe fontana giovedì 4 settembre 2014
il primo film che non esalta la mafia! Valutazione 5 stelle su cinque
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Ho visto il film ad un anno dalla sua uscita, e precisamente oggi quando 32 anni fa uccidevano il Generale Dalla Chiesa. Il film ritrasmette il nostro essere bambini con quella stessa ingenuità e semplicità, lo definisco capolavoro, non di certo per il suo contenuto o la tecnica di ripresa, ma per il semplice fatto che per la prima volta nella storia del cinema italiano e non, PierFrancesco ha sovvertito i canoni della classica sceneggiatura dei film che parlano di mafia, finalmente una mafia direi "normale" fatta da persone che ci vivono accanto, non gente da emulare o esaltare anche negativamente, come si evince dalle ultime uscite sia al cinema che in tv, perché già anni fa c'è lo diceva il maestro Yoda di Star Wars, la forza oscura attrae e plagia per il suo potere la mente dei deboli. [+]

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critichetti sabato 13 febbraio 2016
insomma... Valutazione 3 stelle su cinque
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No
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Dirò la verità:sarebbero due stelle e mezzo,ma voglio fare il buono.Apprezzo molto infatti che PIf,al suo primo film,abbia voluto provare a fare un film comunque impegnato:non si è buttato cioè su una commedia che cerca solo di divertire,ma ha scelto di girarne uno,di cui ha curato anche la sceneggiatura,decisamente più complicato.Devo dire che è passato molto bene tra scene da commedia a scene invece drammatiche (e quando si parla dell'omicidio di Boris Giuliano ne è un esempio meraviglioso),con una rapidità da regista esperto,quindi da questo punto di vista merita un dieci pieno.Peccato,però,per alcuni errori piuttosto gravi,in primis la parte comica che (e mi dispiace dirlo) fa tutto fuorchè divertire. [+]

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thetall82 giovedì 27 febbraio 2014
intelligente, ben fatto, gran bel film Valutazione 5 stelle su cinque
40%
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Sono rimasto impressionato positivamente da quest'opera prima di Pierfrancesco Diliberto in arte Pif di cui già apprezzo i reportage su MTV. Un film ben fatto, che tratta in modo leggere un tema drammatico e importante per il nostro Paese come quello della lotta alla mafia. Tramite la classica voce narrante di Pif, il film ripercorre la vita del protagonista Arturo (Pif) dalla nascita nel 1969 alla tarda adolescenza, intrecciando gli avvenimenti per lui più importanti (il concepimento, la prima cotta alle elementari...) con noti fatti di sangue delle lotte di mafia, le uccisioni di giudici e magistrati tra cui Pio La Torre, Dalla Chiesa, Falcone e Borsellino. Bella regia e bella fotografia, ottima interpretazione soprattutto di una Capotondi che parla spigliata e naturale con un perfetto accento siculo. [+]

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sciox sabato 1 marzo 2014
qual è qil posto nella storia della gente di oggi? Valutazione 5 stelle su cinque
40%
No
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L’applauso del pubblico sui titoli di coda del film di Pif mi ha molto infastidito, perché è solo un applauso vuoto, meritato da chi ha saputo prendere in giro la mafia per 90 minuti rivolgendo l’attenzione del pubblico a quegli eroi di cui spesso l’Italia di oggi si dimentica, ma pur sempre vuoto. Qualcuno si chiederà - Perché? – E’ l’applauso di chi, uscito dal cinema, ritorna a prendere la mafia sul serio, in una vita fatta di omertà.
Intanto il programma scolastico di storia contemporanea si ferma a De Gasperi, ovviamente passando per il Risorgimento, l’Imperialismo, l’Unità d’Italia e le guerre mondiali, come se la storia italiana è solo quella fatta da Mazzini, Cavour, Garibaldi e Mussolini e allora mi chiedo qual è il posto nella storia della gente di oggi? Qualcuno asserisce che la politica attuale è la storia di domani, dovrei quindi accettare che ai miei figli si parli di Ruby e Berlusconi? Di Prodi, Letta e Renzi? O di Grillo? Credo che sia assai offensivo per quegli italiani che hanno sacrificati la propria vita per  regalarci una Patria. [+]

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nichi58 martedì 12 agosto 2014
bello, ma con un retrogusto amaro Valutazione 2 stelle su cinque
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Lodevole nelle intenzioni, meno nei fondamentali richiesti per confezionare un film, quest'opera ha il pregio di parlare di mafia e di rievocare la terribile scia di sangue che si è portata dietro tra gli anni Settanta e gli anni Novanta. Più che l'invenzione di fare queta operazione attraverso gli occhi di un bambino (mi si consentirà, l'espediente meno convincente del film), l'opera di Pif (che, va detto,è qui alla sua opera prima), colpiscono come frustate le immagini di repertorio, ben impresse nella mente di chi quegli anni li ha vissuti, immagini di repertorio che rendono giustizia e memoria di eroi a chi, tra giudici e società civile, ci ha rimesso così terribilmente la vita. [+]

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rescart venerdì 3 gennaio 2014
diderot docet Valutazione 3 stelle su cinque
25%
No
75%

Esprit d'escalier è, cito da Wikipedia, “un'espressione francese in uso anche in Italia dalla fine del XIX secolo che identifica quella particolare situazione nella quale una frase che si sarebbe voluta usare come replica immediata e vincente a una provocazione verbale, alla quale non si è saputo dare adeguata risposta, arriva in ritardo, quando si è ormai sulla 'scala' ed è troppo tardi per usarla.” Il film di Pierfrancesco Diliberto, in arte Pif, punta il dito su una mafia che ormai appartiene al passato. Una mafia non ancora globalizzata. Una mafia che faceva più paura della Camorra e della 'ndrangheta, oggi più minacciose di allora - citazione profetica di Andreotti nel film? Una mafia che, come ci insegna Camilleri con il suo inarrivabile commissario Montalbano, non usa più i metodi di vent'anni fa. [+]

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scoop lunedì 6 gennaio 2014
un remake alla woody Valutazione 3 stelle su cinque
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Non è un nuovo Woody Allen, nè un inedito Woody Allen: è semplicemente il solito Woody Allen con anni di età e di carriera in più. E Blue Jasmine non ci dice nulla di più sullo stile tragicomico a cui ci ha abituato il regista statunitense: nevrosi, drink alcolici in cui affogare l'insoddisfazione, attimi di felicità che spezzano la tragicità della vita ("oasi qua e là, un po' di acqua nel deserto" spiega metaforicamente Allen, abbracciando il pessimismo di Schopenhauer: "La vita umana è come un pendolo che oscilla incessantemente tra il dolore e la noia, passando per l'intervallo fugace, e per di più illusorio, del piacere e della gioia"). [+]

[+] hai sbagliato film... (di francesca72)
[+] che ridere.... non hai sbagliato solo tu :) (di kondor17)
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sciox sabato 1 marzo 2014
qual è il posto nella storia della gente di oggi? Valutazione 5 stelle su cinque
33%
No
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L’applauso del pubblico sui titoli di coda del film di Pif mi ha molto infastidito, perché è solo un applauso vuoto, meritato da chi ha saputo prendere in giro la mafia per 90 minuti rivolgendo l’attenzione del pubblico a quegli eroi di cui spesso l’Italia di oggi si dimentica, ma pur sempre vuoto. Qualcuno si chiederà - Perché? – E’ l’applauso di chi, uscito dal cinema, ritorna a prendere la mafia sul serio, in una vita fatta di omertà.
Intanto il programma scolastico di storia contemporanea si ferma a De Gasperi, ovviamente passando per il Risorgimento, l’Imperialismo, l’Unità d’Italia e le guerre mondiali, come se la storia italiana è solo quella fatta da Mazzini, Cavour, Garibaldi e Mussolini e allora mi chiedo qual è il posto nella storia della gente di oggi? Qualcuno asserisce che la politica attuale è la storia di domani, dovrei quindi accettare che ai miei figli si parli di Ruby e Berlusconi? Di Prodi, Letta e Renzi? O di Grillo? Credo che sia assai offensivo per quegli italiani che hanno sacrificati la propria vita per  regalarci una Patria. [+]

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angelo bottiroli - giornalista sabato 7 dicembre 2013
molto originale e bello, da vedere Valutazione 3 stelle su cinque
45%
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55%

Può un comico come Pierfrancesco Diliberto, in arte Pif, diventato famoso grazie ad un programma televisivo come “Le iene”  diventare autore e regista di un film serio, e per certi versi drammatico, sulla mafia siciliana di cui si è scritto di tutto e di più?
Ed è possibile che un comico possa aggiungere ancora qualcosa a tutto quello che è stato detto e scritto sugli “anni di piombo” dove la Sicilia salì agli onori della cronaca internazionale per le continue uccisioni come quelle del  generale Dalla Chiesa,  i Giudici Falcone e Borsellino e molti altri?
La risposta non soltanto è positiva, ma  per certi versi strabiliante perché il film  “La mafia uccide solo d’estate” di cui Pif è autore e regista è sicuramente qualcosa di nuovo ed originale ed è la mafia siciliana vista dagli occhi di un bambino figlio di un normale impiegato di banca. [+]

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francesco2 sabato 13 giugno 2015
che delusione Valutazione 1 stelle su cinque
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Il già popolare Pif decide di raccontare la mafia da due punti di vista, che non possono -E forse non devono neanche- annullarsi tra di loro: quella di palermitano e quella di bambino.
La parola "Racconto", in questo caso, assume una violenza autobiografica; ed anche se sarebbe presunzione entrare nella sua testa -Come in quella di chiunque-, si può ipotizzare che abbia scelto l'"Ironia" come cifra stilistica non per ridere sulla mafia, ma anzi per cogliere gli aspetti grotteschi di un fenomeno che, sotto l'aspetto culturale
-Ma anche economico- finisce per investire un'intera città , quando ufficialmente è circoscritto ad un'esigua minoranza di persone, evitando la complessa questione dei "Colletti bianchi". [+]

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