ilaria pasqua
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venerdì 23 maggio 2014
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l'amore come cura
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Adam e Eve sono due vampiri che vivono separati da decine di migliaia di chilometri. Adam in una spettrale Detroit, in un palazzetto isolato e disordinato in cui compone musica e colleziona chitarre senza mettere mai piede fuori. Eve a Tangeri, facendo la spola tra casa sua e il bar del suo vecchio amico Marlowe. Vivono separati, ma sono uniti ormai da secoli, durante i quali hanno vissuto tantissime epoche e altrettante vite. Tutti e due non "cacciano" gli esseri umani, bevono sangue altamente controllato proveniente da fonti sicure. Il problema è un altro. Adam vuole morire e Eve corre da lui.
Solo gli amanti sopravvivono, il titolo dice tutto ciò che Jim Jarmusch racchiude in questo suo ultimo splendido film.
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Adam e Eve sono due vampiri che vivono separati da decine di migliaia di chilometri. Adam in una spettrale Detroit, in un palazzetto isolato e disordinato in cui compone musica e colleziona chitarre senza mettere mai piede fuori. Eve a Tangeri, facendo la spola tra casa sua e il bar del suo vecchio amico Marlowe. Vivono separati, ma sono uniti ormai da secoli, durante i quali hanno vissuto tantissime epoche e altrettante vite. Tutti e due non "cacciano" gli esseri umani, bevono sangue altamente controllato proveniente da fonti sicure. Il problema è un altro. Adam vuole morire e Eve corre da lui.
Solo gli amanti sopravvivono, il titolo dice tutto ciò che Jim Jarmusch racchiude in questo suo ultimo splendido film.
In un mondo decadente, gli uomini, chiamati non a caso dai protagonisti zombie, vivono calpestando ogni cosa senza curarsi di ciò che li circonda. Una decadenza morale e culturale che i due vampiri non smettono mai di sbatterci in faccia, spingendoci a sentirsi quasi in imbarazzo.
Sembrano siano solo loro infatti ad accorgersi della bellezza, a tenere profondamente al mondo e alle meraviglie che può offrire, si muovono quasi in punta di piedi per non distruggerlo, pienamente coscienti, con una lucidità cresciuta nel corso dei secoli. Adam ha fatto, al contrario degli uomini, tesoro di ogni epoca vissuta, nel suo appartamento solitario infatti custodisce la cultura, il passato, e lo piange continuamente. Tutto il film è pervaso da questa malinconia fortissima che impregna le atmosfere e i cuori dei due vampiri.
Adam, "quella canaglia romantica con inclinazioni suicide", è stanco della vita, anche perché è stanco di vedere il mondo pian piano crollare, inghiottito dal nulla. È stanco di vedere gli zombie rovinarlo. (Splendida la scena del teatro diventato un misero parcheggio). Dopo tanto vivere forse per la prima volta è… deluso. E non riesce a uscire da questo stato, forse perché speranze non ce ne sono.
Eve è l’amore della sua vita. Insieme danno il via a una danza bellissima e intensa in un mondo che sembra sospeso.
È sicuramente un film fuori dal comune, totalmente anticonvenzionale, tutto tranne la solita storia di vampiri. La sua caratteristica è questo senso di sospensione, una lentezza che è la stessa lentezza esistenziale dei personaggi, di Adam e Eve che si trascinano nella vita annoiati, quasi rassegnati, annaspando tra i ricordi, in un passato magnifico, mentre sentono il presente andargli stretto. Il presente non gli appartiene, si sentono estranei. Questa stanchezza esistenziale è ben dimostrata dal vecchio vampiro Marlowe, interpretato da John Hurt, che vuole lasciarsi andare. Poi la comparsa di Ava, una frizzante Mia Wasikowska, sottolinea ancor di più questo stato, quasi costringendo i due amanti a prendere una direzione.
I due protagonisti vivono per amare, la cura alla decadenza del presente, l’unico modo di sopravvivere è quello per il regista: l'amore.
Tantissimi sono anche i momenti comici, sia con Eve che con la comparsa dell’irresponsabile casinista Ava. Ci sono idee davvero belle in questo senso. Molte scene che difficilmente si possono dimenticare. E poi c’è un altro aspetto del film, quello citazionista. Sono tantissime infatti le citazioni musicali, scientifiche e letterarie che c’è da restare incantati e tanto incuriositi, storditi e affascinati anche da una colonna sonora perfetta, magnifica e da una scenografia altrettanto perfetta, curata nei minimi dettagli.
La regia di Jarmusch è come sempre elegante e raffinata.
Quasi inutile sottolineare la bravura di Tilda Swinton e Tom Hiddleston in questi ruoli che sembrano stati scritti per loro e che hanno tirato fuori il meglio da entrambi. E in coppia sono riusciti a trovare la giusta alchimia.
Il film è pregno di significato, ogni scena, ogni preciso dialogo. A distanza di ore si continua a pensare a questi personaggi, a questa storia. Non riesci a toglierteli dalla testa. Questo lo fanno solo i grandi film.
Ciò che è sicuro è che non è un film semplice. Bisogna entrare nel mood e nella visione assoluta di Jarmusch che agli spettatori non lascia spazio per "ambientarsi", gli si chiede di guardare, assaporare, di prenderlo così com'è, o di alzarsi e andare via. È uno di quei film: "O si ama o si odia".
Recensione pubblicata originariamente su: www.ilariapasqua.net
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ralphscott
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giovedì 22 maggio 2014
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soporifero
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Consigliato esclusivamente agli amanti del sottogenere,ma che siano di bocca buona. Il film é davvero tedioso. Da salvare la scenografia suggestiva con scorci di Marocco,ben fotografati. L'icona Swinton,presenza che desta sempre un certo interesse,é qui sorniona ed ammiccante,ma nulla può per salvare questa storiella che racconta il nulla e non sa dove parare.
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Consigliato esclusivamente agli amanti del sottogenere,ma che siano di bocca buona. Il film é davvero tedioso. Da salvare la scenografia suggestiva con scorci di Marocco,ben fotografati. L'icona Swinton,presenza che desta sempre un certo interesse,é qui sorniona ed ammiccante,ma nulla può per salvare questa storiella che racconta il nulla e non sa dove parare.
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flyanto
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giovedì 22 maggio 2014
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un'elegante storia d'amore alquanto inconsueta
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Film in cui si racconta la storia d'amore, si può dire ultra secolare in quanto duratura nel corso delle varie epoche, di due vampiri che inizialmente lo spettatore vede vivere separati e lontani (una a Tangeri e l'altro a Detroit) e poi ricongiungersi a Detroit dove conducono le proprie nottate in perfetta sintonia ed ovviamente singolarità. Essi, come tutti i vampiri, si nutrono di sangue umano purissimo e pertanto non contaminato che riescono a procurarsi in svariati modi grazie alla complicità di alcuni loro fedeli fornitori. Amanti del bello, dell'arte, della musica e della lettura, insomma esteti sotto tutti gli aspetti, si muovono di notte tra una varia umanità umana che risulta quanto mai dozzinale, gretta ed abbracciante tutte le più orrende brutture.
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Film in cui si racconta la storia d'amore, si può dire ultra secolare in quanto duratura nel corso delle varie epoche, di due vampiri che inizialmente lo spettatore vede vivere separati e lontani (una a Tangeri e l'altro a Detroit) e poi ricongiungersi a Detroit dove conducono le proprie nottate in perfetta sintonia ed ovviamente singolarità. Essi, come tutti i vampiri, si nutrono di sangue umano purissimo e pertanto non contaminato che riescono a procurarsi in svariati modi grazie alla complicità di alcuni loro fedeli fornitori. Amanti del bello, dell'arte, della musica e della lettura, insomma esteti sotto tutti gli aspetti, si muovono di notte tra una varia umanità umana che risulta quanto mai dozzinale, gretta ed abbracciante tutte le più orrende brutture. Tra i vari personaggi con cui essi verranno a contatto vi sarà anche la sorella minore della donna che non si esimerà dal combinare guai e dal rischiare di fare scoprire la vera natura di tutti loro. Alla fine la coppia si troverà costretta a rifugiarsi nuovamente a Tangeri dove però comprende di essere ormai quasi alla fine della propria esistenza a meno che non ricorra, sempre in perfetto accordo e sintonia, agli usuali, sebbene al giorno d'oggi alquanto superati, metodi di procurarsi il proprio nutrimento attraverso il tradizionale morso al collo di quegli esseri umani che altro che zombi ormai non sono.
L'ultima opera di Jim Jarmusch, visto l'argomento assai particolare di narrare una storia d'amore romantica, gotica e lunare, risulta alquanto originale e senza alcun dubbio accattivante e pertanto subito interessante. Quello che il regista vuole mettere in evidenza è l'universalità ed la natura eterna del vero sentimento amoroso che, nonostante il trascorrere dei secoli e la distanza possibile che può separare due amanti, persiste ed arde sempre con la stessa intensità. La sintonia e la complicità infatti con cui viene descritta la liaison dei due vampiri è da ritenersi perfetta ed ideale come, appunto, si dovrebbe confare tra due innamorati. Il fatto poi che Jarmusch prenda in esame due individui particolari come due vampiri risulta un puro e semplice divertissement del regista che vuole divertirsi e soprattutto, forse, si vuole divertire a stupirlo grandemente. Ma l'equilibrio e l'armonia con cui sono girate le varie scene ed il loro andamento lento, quasi all'insegna di un'elegante indolenza con cui egli maneggia la storia, sortiscono un effetto di sicuro successo che risulta anche molto seducente ed accattivante.
Gli attori che Jarmusch poi ha scelto per questi suoi del tutto particolari personaggi, non possono che non risultare quanto mai azzeccati: Tilda Swinton, ieratica, flemmatica e parecchio seducente e Tom Hiddleston tormentato, gotico e, forse, più fragile della donna.
Un film, insomma, molto interessante ma per chi apprezza le storie non del tutto consuete.
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no_data
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giovedì 22 maggio 2014
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magnifico
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Elegante, raffinato, sensuale, divertente.
Il più bel film di vampiri che abbia mai visto. Jarmush andrebbe visto in lingua originale, vergognoso il fatto che venga proiettato solo doppiato.
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veritasxxx
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lunedì 19 maggio 2014
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solo l'amore ci farà sopravvivere
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I vampiri di Jarmush avrebbero bisogno di una vacanza. Chiusi nelle loro case di Detroit e Tangeri, ben attenti a mantenere un basso profilo e a fare scorte di sangue di qualità, è inevitabile cadere in depressione. Per fortuna arriva la sorellina un po' pazzerella di lei a smuoverli dal torpore. Adam e Eve sono la prova vivente che solo nella difficoltà l'amore sopravvive, anche se la crisi del settimo anno si fa ancora più pesante quando di anni ne sono passati trecento. E allora l'unico conforto è l'arte, creare musica funebre-psichedelica, leggere romanzi e poesie con la velocità della donna bionica, o scrivere classici della letteratura come ghost writer per qualche idiota chiamato Shakespeare.
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I vampiri di Jarmush avrebbero bisogno di una vacanza. Chiusi nelle loro case di Detroit e Tangeri, ben attenti a mantenere un basso profilo e a fare scorte di sangue di qualità, è inevitabile cadere in depressione. Per fortuna arriva la sorellina un po' pazzerella di lei a smuoverli dal torpore. Adam e Eve sono la prova vivente che solo nella difficoltà l'amore sopravvive, anche se la crisi del settimo anno si fa ancora più pesante quando di anni ne sono passati trecento. E allora l'unico conforto è l'arte, creare musica funebre-psichedelica, leggere romanzi e poesie con la velocità della donna bionica, o scrivere classici della letteratura come ghost writer per qualche idiota chiamato Shakespeare. E poi, morire? Il film presenta una delle migliore scene di apertura di tutti i tempi, straniante e ipnotica come le ottime musiche che meritano un ascolto a parte. Solo l'amore ci farà sopravvivere.
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zaha64
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domenica 18 maggio 2014
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magnifico romantico struggente e pure divertente
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mi è piaciuto moltissimo.
fotografia, movimenti di macchina, colori, ambientazioni, costumi, recitazione, musica, humor, tutto a valorizzare la ricchezza e la potenzialità della cultura e della scienza in ogni sua forma.
condivido che dovremmo tutti prendere consapevolezza che l'amore (per se stessi, per gli altri e per le arti e la conoscenza) è l'unica chiave possibile per la sopravvivenza della nostra specie.
bellissima e raffinata rappresentazione della realtà esistenziale della nostra epoca e la coppia protagonista rappresenta esattamente come vorrei essere e vivere!
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elettrasammarco
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sabato 17 maggio 2014
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meno estetizzante di quello che sembra
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Romanticismo-decadente, ma senza eccessi autolesionistici, fascino della sottrazione e della sobrietà messi in scena, chi l’avrebbe mai detto, attraverso l’estetica rock.
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elettrasammarco
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sabato 17 maggio 2014
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i vampiri indie rock di jim jarmush
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I vampiri indie rock di Jim Jarmush, ultima incarnazione dei suoi personaggi marginali e alienati, sono creature fieramente snob. Leggono Shakespeare, Beckett e D. F. Wallace, collezionano dischi in vinile e chitarre elettriche vintage, e possiedono una cultura raffinata che spazia dalla botanica all’astronomia. Amano circondarsi di multiforme bellezza, per questo odiano il ventunesimo secolo, Los Angeles e l’intera stirpe degli uomini, che devastano la terra e ne perseguitano le menti migliori. E per evitare che il sangue umano corrotto li contamini, comprano sacche di sangue pulito da medici compiacenti, assaporandolo nei bicchieri da liquore o in forma di rinfrescanti ghiaccioli.
Adam (Tom Hiddlestone) è un musicista underground.
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I vampiri indie rock di Jim Jarmush, ultima incarnazione dei suoi personaggi marginali e alienati, sono creature fieramente snob. Leggono Shakespeare, Beckett e D. F. Wallace, collezionano dischi in vinile e chitarre elettriche vintage, e possiedono una cultura raffinata che spazia dalla botanica all’astronomia. Amano circondarsi di multiforme bellezza, per questo odiano il ventunesimo secolo, Los Angeles e l’intera stirpe degli uomini, che devastano la terra e ne perseguitano le menti migliori. E per evitare che il sangue umano corrotto li contamini, comprano sacche di sangue pulito da medici compiacenti, assaporandolo nei bicchieri da liquore o in forma di rinfrescanti ghiaccioli.
Adam (Tom Hiddlestone) è un musicista underground. Vive nella Detroit che fu un tempo il regno della Packard e della Motown e che ora mostra solo i lacerti di una fatiscente grandezza. Vive appartato e al riparo da contatti con gli zombie – gli esseri umani – e, in preda alla depressione per un mondo che non accetta, medita di spararsi un bossolo di legno nel cuore, quando arriva a salvarlo la moglie Eve (Tilda Swinton), che vive nella lontana Tangeri, e riconduce la sua vita ad una nitida oscurità. Perlomeno fino a quando dalla detestata Los Angeles non arriva Ava (Mia Wasikowska), l’incontrollabile sorella di Eve, a dissestare di nuovo la normalità ritrovata.
Only lovers left alive minimizza il plot ad un percorso unilineare e stringato, optando piuttosto per la rappresentazione affascinata di una diversa, auspicabile umanità, quella dei sopravviventi (gli amanti del titolo), più avidi di bellezza che di sangue; e lascia che lo schermo si riempia dell’incorporeo splendore della Swinton e del sofferto dandysmo di Hiddleston. Il tutto accompagnato dalle scie elettriche di una chitarra che per fraseggio e psichedelia ricorda quella di Neil Young in Dead Man, ma nel film c’è anche il folk, i Black Rebel Motorcycle Club con "Red Eyes and Tears", gli Y.A.S., i Kasbah Rockers, e una bella e sconosciuta cantante di Tangeri («È meravigliosa, avrà successo», dice Eve ad Adam, dopo averla ascoltata. «Non credo, è troppo brava», risponde lui).
Con malinconica flemma e sprazzi di lapidaria ironia, Jarmush mette in scena il vampirismo come controcultura, proprio mentre infuria nel mainstream letterario e cinematografico, e si diverte a operare più di un ribaltamento concettuale: i veri vivi sono i non-morti, che si circondano di quanto di meglio la vita possa offrire, amore e bellezza, gentilezza e amicizia; zombie sono invece gli esseri umani, avidi e rapinosi, da cui i vampiri devono tenersi a distanza per non venirne infettati. Romanticismo-decadente, ma senza eccessi autolesionistici, fascino della sottrazione e della sobrietà messi in scena, chi l’avrebbe mai detto, attraverso l’estetica rock. Jarmush presta ai suoi vampiri indie un understatement che viene dal loro naturale preferire l’ombra alla luce, tanto quella naturale quanto quella artificiale dei riflettori; perciò Adam che nel corso della sua secolare esistenza ha conosciuto Schubert e gli ha regalato un suo Adagio, pregandolo di non rivelarne il vero autore, ora compone il suo rock underground lontano dalle case discografiche e coltiva gelosamente la sua arte come un fatto esclusivamente privato. In tempi di autoproduzione frenetica e self-publishing, quasi un invito, deliziosamente perverso, al no-publishing at all.
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andre62
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venerdì 16 maggio 2014
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bufala di classe
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Molte aspettative ma il film e' pretenzioso e deludente purtroppo. Il messaggio di risibile semplicita' non giustifica 2 ore di film e una storia ben filmata di vampiri. Insomma, sinteticamente, una "bufala" e mi dispiace perche' Jarmush ha fatto belle cose.
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