ashtray_bliss
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domenica 25 maggio 2014
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sinfonia di decadenza. ai tempi della solitudine.
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'Solo gli amanti sopravvivono' non e' una pellicola leggera o un film da vedere e dimenticare e non e', possibilmente, un film adatto a tutti. Ma proprio in questo si racchiude la particolarita' e unicita' della pellicola in questione.
Si tratta di un film sobrio, sofisticato, metaforico, onirico, filosofico e profondamente melancolico che trascina lo spettatore, minuto dopo minuto, nella profonda solitudine di questo mondo oscuro. Perche' al di la' dei due protagonisti: due vampiri di eterea bellezza e sofisticatezza, due anime silenziose che si muovono nel mondo decadente dell'era moderna, il film vuole concentrarsi sul tema della solitudine, bizarramente rappresentato proprio da due personaggi eterni, immortali ed infiniti.
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'Solo gli amanti sopravvivono' non e' una pellicola leggera o un film da vedere e dimenticare e non e', possibilmente, un film adatto a tutti. Ma proprio in questo si racchiude la particolarita' e unicita' della pellicola in questione.
Si tratta di un film sobrio, sofisticato, metaforico, onirico, filosofico e profondamente melancolico che trascina lo spettatore, minuto dopo minuto, nella profonda solitudine di questo mondo oscuro. Perche' al di la' dei due protagonisti: due vampiri di eterea bellezza e sofisticatezza, due anime silenziose che si muovono nel mondo decadente dell'era moderna, il film vuole concentrarsi sul tema della solitudine, bizarramente rappresentato proprio da due personaggi eterni, immortali ed infiniti. Due amanti che hanno visto ormai tutto e si sono lentamente rassegnati alla disgregazione della societa' odierna, messa in atto proprio da quegli umani che sono diventati 'zombie' di loro stessi. Distruggendo i loro simili, la natura, la bellezza che il passato ha lasciato in eredita'(vedi la scena del parcheggio). Zombie capaci solo di distruggere, non piu' di creare. E per staccarsi da questo continuo vortice di noia e distruzzione che li avvolge, i due amanti cercano strade separate per sopravvivere ad una eternita' sempre piu' buia, vuota e sconsolante. Lui, Adam, si rinchiude in una vecchia casa abbandonata a Detroit, collezionando strumenti e vinili; componendo musica underground. Sempre al chiuso, sempre al buio, muovendosi quasi nella penombra come un fantasma e limitando le uscite per il rifornimento di sangue puro, proveniente dall'ospedale della zona. Lei, Eve, algida e sofisticata, si muove a Tangeri, tra letteratura, danza e incontri solitari con Marlowe, un loro compagno di viaggi da secoli. I due si ricongiungeranno solo quando la depressione di Adam diventa sempre piu' acuta, la sua ispirazione sempre piu' spenta e fievole. Lei piu' razionalista e pragmatica, cercera' di fargli tornare l'amore per la vita e gli stara' vicino, come secoli prima, per fargli capire che solo chi ama eternamente, incondizionatamente resta vivo per sempre. L'amore e' l'unico sentimento immortale capace di sconfiggere il tempo, la morte, la solitudine e la depressione.
Catapultati in una atmosfera splendidamente romantica e surreale; cupa, noir, decande e acutamente desolante il film ti prende per mano e scena dopo scena, minuto dopo minuto (complice lo scorimento lento), ti trascina nel suo vortice, ti rende partecipe a questa melodia di decandenza che fa' da padrone durante tutto il film: Strade vuote, citta' deserte, viste di sfuggita dai finestrini di un taxi, parcheggi abbandonati e ospedali deserti. La presenza umana e' quasi accennata, e la notte, durante la quale si svolge tutto il film diventa ancora sinonimo di marginazione e solitudine nella quale sopravvive solo chi si ama, e nutre sentimenti reali e profondi l'uno per l'altra, riescendo a resistere alla totale alienazione moderna.
Fotografia sublime: raffinata, cupa, sofisticata ed elegante. Ambientazioni vintage e retro' che catturano l'occhio dello spettatore e lo avvolgono in un alone di agrodolce malinconia. Scenografie e musiche impeccabili. Una nota a se va fatta per l'interpretazione impeccabile di Hiddleston e Swinton che vestono abilmente le vesti di amanti eternamente legati l'uno all'altra ed egualmente dannati (dalla noia e brutture della societa' alle quali provano a resistere). Melanconicamente affascinante e onirico. Assolutamente imperdibile.
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eugenio
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sabato 24 maggio 2014
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la passione tra i non morti
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Twilight diStephanie Meyer, The Vampire Diaries, Lasciami entrare, canini che spuntano improvvisamente ad addentano il malcapitato collo dell’ignaro essere umano incappato per sbaglio tra le grinfie del sanguinario padrone della notte. Quanta letteratura da Stoker in avanti abbiamo visto con questi esseri immortali, sensibili alle croci e ai proiettili di legno? Tanta e un nuovo film di vampiri reduce dal successo di Twilight sembra pleonastico.
Jim Jarmusch è consapevole di questo ma se ne infischia altamente realizzando una dichiarata storia d’amore dal titolo emblematico “Solo gli amanti sopravvivono”.
E l’amore il protagonista del film che confonde il piacere al dolore, la sopravvivenza intrinseca alle passioni estreme.
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Twilight diStephanie Meyer, The Vampire Diaries, Lasciami entrare, canini che spuntano improvvisamente ad addentano il malcapitato collo dell’ignaro essere umano incappato per sbaglio tra le grinfie del sanguinario padrone della notte. Quanta letteratura da Stoker in avanti abbiamo visto con questi esseri immortali, sensibili alle croci e ai proiettili di legno? Tanta e un nuovo film di vampiri reduce dal successo di Twilight sembra pleonastico.
Jim Jarmusch è consapevole di questo ma se ne infischia altamente realizzando una dichiarata storia d’amore dal titolo emblematico “Solo gli amanti sopravvivono”.
E l’amore il protagonista del film che confonde il piacere al dolore, la sopravvivenza intrinseca alle passioni estreme. L’amore tra due anime solitarie, ultracentenarie e separate, geograficamente lontane, perse in una società cui non appartengono più.
Sono vampiri un po’ particolari Adam (Tom Hiddleston) e Eve (Tilda Swinton): colti, educati, lontani dagli stereotipi dei succhiasangue, raffinati ricercatori con la corruzione e la connivenza il “sangue degli dei”, il loro nettare della sopravvivenza.
Lui è affamato di vita ma per converso la odia al punto da desiderarne l’annullamento dei sensi (chiederà al suo complice umano un proiettile di legno con la scusa del collezionismo), incapace di rapportarsi nel suo mondo decadente di Detroit dove sfoga con la chitarra l’incapace senso di comprensione della vita. Lei, invece più emancipata, colta, amante della letteratura, vive la notte marocchina di Tangeri con la compagnia di Christopher Marlowe (John Hurt), un vampiro suo amico chiara rievocazione del drammaturgo coevo di Shakespeare.
Eve si riunisce con Adam e lo accompagna dolcemente in un viaggio per alleviare il suo animo martioriato, sfiduciato dal degrado dei costumi, dalla decadenza del mondo dei vivi che appaiono più morti degli stessi vampiri, disprezzando, avvelenando, voltando le spalle alla bellezza, al progresso, all’amicizia nel nome di una dissoluzione senza scopo..
C’e’ del marcio anche tra i vampiri però: la sorella di (sangue) di Eve, Ava (Mia Wasikowska) improvvisamente tornata “al desco” romperà i placidi schemi della rigida coppia, costringendo i due amanti a delle scelte difficili che metteranno in luce la loro vera, profonda natura....
Particolare film che non fa della violenza, malgrado il genere, il suo punto di forza quanto la quiete, l’apparente fragilità del “mostro”allo sbando in una società dove l’amore è piegato al puro sfarzo, alla dissoluzione, all’appagamento fisico sfrenato.
Pare quasi un ossimoro ma conscio dei limiti dettati dali effetti speciali imperanti, Jarmusch realizza una pellicola raffinata, semplice e fondamentale che fa dell’incanto e della poesia l’immagine dell’eleganza di un tempo che fu.
Un tempo che pare veramente lontano come le ceneri del teatro Michigan di Detroit ora sede di un parcheggio confuso dalle luci delle discoteche e dei night lungo le strade del degrado,della corruzione e della mercificazione. Nessuno è salvo, tutti sono vittime e carnefici: dagli algidi dottori, allo spacciatore, dal professionista all’operaio. Ognuno cerca di sopraffare l’altro in un’escalation di violenza quasi hobbesiana, una lotta di tutti contro tutti dove persino gli esseri immortali non sono immuni.
Eppure sembra indicarci Jarmusch la soluzione per opporsi, gettare un ponte verso un futuro di speranza esiste ed è l’amore. Solo chi ama resta vivo, solo chi vince il degrado e il dolore con una passione pura ed eterna sopravvive mentre gli altri, malgrado siano “fisicamente vivi”, sono semplici specchi distorti di una realtà già miracolo dove nulla è inventato e lasciato al caso, dove ogni cosa segue il filo determinato della contingenza e della promiscuità.
Lento ma mai noioso, “Solo gli amanti sopravvivono” è un esempio di cinema dove stile e eleganza, intensità e gusto dark segnano il confine di una sceneggiatura parzialmente labile verso un baratro di retorica senza ritorno.
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ilaria pasqua
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venerdì 23 maggio 2014
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l'amore come cura
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Adam e Eve sono due vampiri che vivono separati da decine di migliaia di chilometri. Adam in una spettrale Detroit, in un palazzetto isolato e disordinato in cui compone musica e colleziona chitarre senza mettere mai piede fuori. Eve a Tangeri, facendo la spola tra casa sua e il bar del suo vecchio amico Marlowe. Vivono separati, ma sono uniti ormai da secoli, durante i quali hanno vissuto tantissime epoche e altrettante vite. Tutti e due non "cacciano" gli esseri umani, bevono sangue altamente controllato proveniente da fonti sicure. Il problema è un altro. Adam vuole morire e Eve corre da lui.
Solo gli amanti sopravvivono, il titolo dice tutto ciò che Jim Jarmusch racchiude in questo suo ultimo splendido film.
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Adam e Eve sono due vampiri che vivono separati da decine di migliaia di chilometri. Adam in una spettrale Detroit, in un palazzetto isolato e disordinato in cui compone musica e colleziona chitarre senza mettere mai piede fuori. Eve a Tangeri, facendo la spola tra casa sua e il bar del suo vecchio amico Marlowe. Vivono separati, ma sono uniti ormai da secoli, durante i quali hanno vissuto tantissime epoche e altrettante vite. Tutti e due non "cacciano" gli esseri umani, bevono sangue altamente controllato proveniente da fonti sicure. Il problema è un altro. Adam vuole morire e Eve corre da lui.
Solo gli amanti sopravvivono, il titolo dice tutto ciò che Jim Jarmusch racchiude in questo suo ultimo splendido film.
In un mondo decadente, gli uomini, chiamati non a caso dai protagonisti zombie, vivono calpestando ogni cosa senza curarsi di ciò che li circonda. Una decadenza morale e culturale che i due vampiri non smettono mai di sbatterci in faccia, spingendoci a sentirsi quasi in imbarazzo.
Sembrano siano solo loro infatti ad accorgersi della bellezza, a tenere profondamente al mondo e alle meraviglie che può offrire, si muovono quasi in punta di piedi per non distruggerlo, pienamente coscienti, con una lucidità cresciuta nel corso dei secoli. Adam ha fatto, al contrario degli uomini, tesoro di ogni epoca vissuta, nel suo appartamento solitario infatti custodisce la cultura, il passato, e lo piange continuamente. Tutto il film è pervaso da questa malinconia fortissima che impregna le atmosfere e i cuori dei due vampiri.
Adam, "quella canaglia romantica con inclinazioni suicide", è stanco della vita, anche perché è stanco di vedere il mondo pian piano crollare, inghiottito dal nulla. È stanco di vedere gli zombie rovinarlo. (Splendida la scena del teatro diventato un misero parcheggio). Dopo tanto vivere forse per la prima volta è… deluso. E non riesce a uscire da questo stato, forse perché speranze non ce ne sono.
Eve è l’amore della sua vita. Insieme danno il via a una danza bellissima e intensa in un mondo che sembra sospeso.
È sicuramente un film fuori dal comune, totalmente anticonvenzionale, tutto tranne la solita storia di vampiri. La sua caratteristica è questo senso di sospensione, una lentezza che è la stessa lentezza esistenziale dei personaggi, di Adam e Eve che si trascinano nella vita annoiati, quasi rassegnati, annaspando tra i ricordi, in un passato magnifico, mentre sentono il presente andargli stretto. Il presente non gli appartiene, si sentono estranei. Questa stanchezza esistenziale è ben dimostrata dal vecchio vampiro Marlowe, interpretato da John Hurt, che vuole lasciarsi andare. Poi la comparsa di Ava, una frizzante Mia Wasikowska, sottolinea ancor di più questo stato, quasi costringendo i due amanti a prendere una direzione.
I due protagonisti vivono per amare, la cura alla decadenza del presente, l’unico modo di sopravvivere è quello per il regista: l'amore.
Tantissimi sono anche i momenti comici, sia con Eve che con la comparsa dell’irresponsabile casinista Ava. Ci sono idee davvero belle in questo senso. Molte scene che difficilmente si possono dimenticare. E poi c’è un altro aspetto del film, quello citazionista. Sono tantissime infatti le citazioni musicali, scientifiche e letterarie che c’è da restare incantati e tanto incuriositi, storditi e affascinati anche da una colonna sonora perfetta, magnifica e da una scenografia altrettanto perfetta, curata nei minimi dettagli.
La regia di Jarmusch è come sempre elegante e raffinata.
Quasi inutile sottolineare la bravura di Tilda Swinton e Tom Hiddleston in questi ruoli che sembrano stati scritti per loro e che hanno tirato fuori il meglio da entrambi. E in coppia sono riusciti a trovare la giusta alchimia.
Il film è pregno di significato, ogni scena, ogni preciso dialogo. A distanza di ore si continua a pensare a questi personaggi, a questa storia. Non riesci a toglierteli dalla testa. Questo lo fanno solo i grandi film.
Ciò che è sicuro è che non è un film semplice. Bisogna entrare nel mood e nella visione assoluta di Jarmusch che agli spettatori non lascia spazio per "ambientarsi", gli si chiede di guardare, assaporare, di prenderlo così com'è, o di alzarsi e andare via. È uno di quei film: "O si ama o si odia".
Recensione pubblicata originariamente su: www.ilariapasqua.net
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ralphscott
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giovedì 22 maggio 2014
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soporifero
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Consigliato esclusivamente agli amanti del sottogenere,ma che siano di bocca buona. Il film é davvero tedioso. Da salvare la scenografia suggestiva con scorci di Marocco,ben fotografati. L'icona Swinton,presenza che desta sempre un certo interesse,é qui sorniona ed ammiccante,ma nulla può per salvare questa storiella che racconta il nulla e non sa dove parare.
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giovedì 22 maggio 2014
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Consigliato esclusivamente agli amanti del sottogenere,ma che siano di bocca buona. Il film é davvero tedioso. Da salvare la scenografia suggestiva con scorci di Marocco,ben fotografati. L'icona Swinton,presenza che desta sempre un certo interesse,é qui sorniona ed ammiccante,ma nulla può per salvare questa storiella che racconta il nulla e non sa dove parare.
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flyanto
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giovedì 22 maggio 2014
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un'elegante storia d'amore alquanto inconsueta
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Film in cui si racconta la storia d'amore, si può dire ultra secolare in quanto duratura nel corso delle varie epoche, di due vampiri che inizialmente lo spettatore vede vivere separati e lontani (una a Tangeri e l'altro a Detroit) e poi ricongiungersi a Detroit dove conducono le proprie nottate in perfetta sintonia ed ovviamente singolarità. Essi, come tutti i vampiri, si nutrono di sangue umano purissimo e pertanto non contaminato che riescono a procurarsi in svariati modi grazie alla complicità di alcuni loro fedeli fornitori. Amanti del bello, dell'arte, della musica e della lettura, insomma esteti sotto tutti gli aspetti, si muovono di notte tra una varia umanità umana che risulta quanto mai dozzinale, gretta ed abbracciante tutte le più orrende brutture.
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Film in cui si racconta la storia d'amore, si può dire ultra secolare in quanto duratura nel corso delle varie epoche, di due vampiri che inizialmente lo spettatore vede vivere separati e lontani (una a Tangeri e l'altro a Detroit) e poi ricongiungersi a Detroit dove conducono le proprie nottate in perfetta sintonia ed ovviamente singolarità. Essi, come tutti i vampiri, si nutrono di sangue umano purissimo e pertanto non contaminato che riescono a procurarsi in svariati modi grazie alla complicità di alcuni loro fedeli fornitori. Amanti del bello, dell'arte, della musica e della lettura, insomma esteti sotto tutti gli aspetti, si muovono di notte tra una varia umanità umana che risulta quanto mai dozzinale, gretta ed abbracciante tutte le più orrende brutture. Tra i vari personaggi con cui essi verranno a contatto vi sarà anche la sorella minore della donna che non si esimerà dal combinare guai e dal rischiare di fare scoprire la vera natura di tutti loro. Alla fine la coppia si troverà costretta a rifugiarsi nuovamente a Tangeri dove però comprende di essere ormai quasi alla fine della propria esistenza a meno che non ricorra, sempre in perfetto accordo e sintonia, agli usuali, sebbene al giorno d'oggi alquanto superati, metodi di procurarsi il proprio nutrimento attraverso il tradizionale morso al collo di quegli esseri umani che altro che zombi ormai non sono.
L'ultima opera di Jim Jarmusch, visto l'argomento assai particolare di narrare una storia d'amore romantica, gotica e lunare, risulta alquanto originale e senza alcun dubbio accattivante e pertanto subito interessante. Quello che il regista vuole mettere in evidenza è l'universalità ed la natura eterna del vero sentimento amoroso che, nonostante il trascorrere dei secoli e la distanza possibile che può separare due amanti, persiste ed arde sempre con la stessa intensità. La sintonia e la complicità infatti con cui viene descritta la liaison dei due vampiri è da ritenersi perfetta ed ideale come, appunto, si dovrebbe confare tra due innamorati. Il fatto poi che Jarmusch prenda in esame due individui particolari come due vampiri risulta un puro e semplice divertissement del regista che vuole divertirsi e soprattutto, forse, si vuole divertire a stupirlo grandemente. Ma l'equilibrio e l'armonia con cui sono girate le varie scene ed il loro andamento lento, quasi all'insegna di un'elegante indolenza con cui egli maneggia la storia, sortiscono un effetto di sicuro successo che risulta anche molto seducente ed accattivante.
Gli attori che Jarmusch poi ha scelto per questi suoi del tutto particolari personaggi, non possono che non risultare quanto mai azzeccati: Tilda Swinton, ieratica, flemmatica e parecchio seducente e Tom Hiddleston tormentato, gotico e, forse, più fragile della donna.
Un film, insomma, molto interessante ma per chi apprezza le storie non del tutto consuete.
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no_data
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giovedì 22 maggio 2014
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magnifico
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Elegante, raffinato, sensuale, divertente.
Il più bel film di vampiri che abbia mai visto. Jarmush andrebbe visto in lingua originale, vergognoso il fatto che venga proiettato solo doppiato.
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veritasxxx
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lunedì 19 maggio 2014
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solo l'amore ci farà sopravvivere
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I vampiri di Jarmush avrebbero bisogno di una vacanza. Chiusi nelle loro case di Detroit e Tangeri, ben attenti a mantenere un basso profilo e a fare scorte di sangue di qualità, è inevitabile cadere in depressione. Per fortuna arriva la sorellina un po' pazzerella di lei a smuoverli dal torpore. Adam e Eve sono la prova vivente che solo nella difficoltà l'amore sopravvive, anche se la crisi del settimo anno si fa ancora più pesante quando di anni ne sono passati trecento. E allora l'unico conforto è l'arte, creare musica funebre-psichedelica, leggere romanzi e poesie con la velocità della donna bionica, o scrivere classici della letteratura come ghost writer per qualche idiota chiamato Shakespeare.
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I vampiri di Jarmush avrebbero bisogno di una vacanza. Chiusi nelle loro case di Detroit e Tangeri, ben attenti a mantenere un basso profilo e a fare scorte di sangue di qualità, è inevitabile cadere in depressione. Per fortuna arriva la sorellina un po' pazzerella di lei a smuoverli dal torpore. Adam e Eve sono la prova vivente che solo nella difficoltà l'amore sopravvive, anche se la crisi del settimo anno si fa ancora più pesante quando di anni ne sono passati trecento. E allora l'unico conforto è l'arte, creare musica funebre-psichedelica, leggere romanzi e poesie con la velocità della donna bionica, o scrivere classici della letteratura come ghost writer per qualche idiota chiamato Shakespeare. E poi, morire? Il film presenta una delle migliore scene di apertura di tutti i tempi, straniante e ipnotica come le ottime musiche che meritano un ascolto a parte. Solo l'amore ci farà sopravvivere.
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zaha64
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domenica 18 maggio 2014
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magnifico romantico struggente e pure divertente
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mi è piaciuto moltissimo.
fotografia, movimenti di macchina, colori, ambientazioni, costumi, recitazione, musica, humor, tutto a valorizzare la ricchezza e la potenzialità della cultura e della scienza in ogni sua forma.
condivido che dovremmo tutti prendere consapevolezza che l'amore (per se stessi, per gli altri e per le arti e la conoscenza) è l'unica chiave possibile per la sopravvivenza della nostra specie.
bellissima e raffinata rappresentazione della realtà esistenziale della nostra epoca e la coppia protagonista rappresenta esattamente come vorrei essere e vivere!
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elettrasammarco
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sabato 17 maggio 2014
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meno estetizzante di quello che sembra
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Romanticismo-decadente, ma senza eccessi autolesionistici, fascino della sottrazione e della sobrietà messi in scena, chi l’avrebbe mai detto, attraverso l’estetica rock.
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