Non ne parla nessuno ma, almeno nella versione locale (si legge di un pessimo doppiaggio internazionale), è uno dei migliori thriller recenti prodotti in Italia.
Una buona sceneggiatura, tra il fiabesco e l'horror, è al servizio d'un film che può ricordare tanto l'horror classico alla Mario Bava, quanto certe escursioni gotico-rurali di Pupi Avati.
La tensione, ben dosata, cresce nel finale, adeguatamente sostenuto da uno script articolato e con più d'una sorpresa.
Il budget contenuto non ha inciso sulla confezione: suggestiva e valorizzata da alcune azzeccate location, tra Latina e il litorale romano.
VOTO REALE: tre stelline e mezzo