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            | maurizio meres | sabato 5 ottobre 2013 |  
            | sincero   |  |  |  |  
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                        Bellissimo film dove la cura dei particolari che ci riportano nei primi anni 70 sono perfetti in ogni dettaglio ,il bollo auto esposto sul parabrezza ,le scarpe ,i vestiti di Kim e Micaela ,le auto ,ma soprattutto l'atmosfera che si respirava in quel periodo fatta di voglia di fare e di genialità incomprese.La trama molto semplice in realtà nasconde tutte le idee di emancipazione e rinnovamento che dal 68 avevamo ereditato,ma che in realtà fu molto difficile entrare in quella ideologia per vari pregiudizi che ognuno si portava dietro .Bravissimi attori e regista il film  e' da vedere forse con un pizzico di nostalgia.
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            | bruno nasuti | sabato 5 ottobre 2013 |  
            | la scoperta dell'egoismo   |  |  |  |  
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                        è un film profondo che attraverso le vicende private di una famiglia propone una descrizione della deriva antropologica contemporanea.oggi si vive a tratti, cercando di riempire i propri vuoti cercando una serie infinita di soddisfazioni provvisorie (il localino,il sesso qua e là, l'hobby,il viaggio, il calcetto..).ebbene la conclusione del film tratteggia proprio questo stile di vita attraverso le parole del ragazzo - narratore:non il lieto fine del 'vissero insieme felici e contenti',ma 'si continuarono a frequentare sporadicamente' cercando altrove la 'quiete' che la relazione intensa e costante della coppia tradizionale (ancora viva fino a quell'anno 1974 evocato dall'inizio,l'anno del referundum sul divorzio!) metteva in discussione.
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                        è un film profondo che attraverso le vicende private di una famiglia propone una descrizione della deriva antropologica contemporanea.oggi si vive a tratti, cercando di riempire i propri vuoti cercando una serie infinita di soddisfazioni provvisorie (il localino,il sesso qua e là, l'hobby,il viaggio, il calcetto..).ebbene la conclusione del film tratteggia proprio questo stile di vita attraverso le parole del ragazzo - narratore:non il lieto fine del 'vissero insieme felici e contenti',ma 'si continuarono a frequentare sporadicamente' cercando altrove la 'quiete' che la relazione intensa e costante della coppia tradizionale (ancora viva fino a quell'anno 1974 evocato dall'inizio,l'anno del referundum sul divorzio!) metteva in discussione.il film racconta la perdita dell'innocenza da parte delle enfatiche e generose generazioni dell'epoca.simbolicamente la sceneggiatura propone da una parte una famiglia intellettualistica (dedita alla ricerca della perfezione in ogni campo della vita,non solo -com'era evidente all'epoca -in quello della politica) caratterizzata da relazioni fredde e castranti,coi genitori gelidi tutori di modelli ideali capaci di generare un infinito senso di inadeguatezza (la ricerca del successo nel campo dell'arte con proposte improntate all'utopia modernistica del 'nuovo',della 'rivoluzione');dall'altra una famiglia di commercianti attenti ai sensi, alle cose, al presente, quindi ricca di relazioni umane e capace di densità affettiva.insomma da una parte l'utopia (identificata qui nell'arte,cioè nella sua sostanza estetica),dall'altra la realtà;da una parte il progetto che crea ansia,dall'altra l'immersione nel divenire delle cose.da una parte il padre,quindi, dall'altra la madre.e i bambini (ovvero gli adulti di oggi)a guardare e a imparare cosa si deve e cosa non si deve fare.tante scene divertenti,alcune commoventi,non fanno che guidare (per chi ha voglia e per chi ha gli 'occhiali' adatti)alla scoperta della progressiva e definitiva affermazione del cinismo.la macchina da presa del bambino vale come segno della capacità del cinema di raccontare attraverso vicende particolari situazioni generali..il film merita una partecipazione aggiore che non l'occhio specialistico e superficiale di cinefili capaci di ragionare solo in termini di inquadrature e montaggio.
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            | mammut | venerdì 4 ottobre 2013 |  
            | bel film   |  |  |  |  
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                        E' proprio diverso dai film che siam abituati a vedere. si svolge tutto nell'anno 1974, prima-durante e dopo l'estate. Non era facile trovare vestiti, macchine d'epoca, telecamere e quant'altro. Non ho trovato difetti nel montaggio, anche gli interpreti, Rossi Stuart e la Ramazzotti veramente degni di un bel film italiano. Godibilissimo. Bravissimo Daniele Luchetti
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