Shadow Dancer e' un'espressione per intendere la persona che fa il doppio gioco, la spia, colei che tradisce gli uni a favore degli altri. E' questo e' cio' che e' costretta a diventare Colette, protagonista dell'ultimo film di J.Marsh.
Colette puo' essere descritta in tanti modi, ma principalmente e' una madre ed una terrorista. Milita nell'IRA e siamo all'alba degli anni '90. Colette, il cui passato di bambina e' segnato dai sensi di colpa per aver mandato il frattelo minore a comprare le sigarette al padre, ma che finisce per essere ucciso (dalla polizia o da alcuni terroristi dell'IRA stessa) e' una donna apparentemente fragile e normale, ma in realta' il suo passato determina il suo presente e lei ha scelto di far parte dell'organizzazione terroristica piu' famosa d'Irlanda, insieme a tutti i suoi fratelli. Fino al giorno dove verra' arrestata, dopo un tentato atto terroristico in metropolitana finito male.
Verra' portata dal agente dei servizi segreti, Mac (Owen) il quale le propone un accordo: lei fara' la spia per conto dell'Intelligence brittanica e loro in cambio le lasceranno condurre una vita "normale" e sopratutto al di fuori dalla prigione per poter restare con la sua famiglia e principalmente con suo figlio. La scelta non e' semplice, ma anche se tradire i propri ideali e fare la spia ai propri compagni (e fratelli) sembra essere la scelta piu' sensata da fare il percorso di questa scelta si rivelera' essere sempre piu' arduo.
"Nessuno morira' nessuno si fara' del male" e' la frase con la quale Mac rassicura l'informatrice Colette che cerca di muoversi come una pedina nell'ombra nell'ambiente che prima le era cosi famigliare. Ma la sua copertura non durera' a lungo, grazie ad una operazione della polizia che mette in pericolo la vita stessa di Colette.
Sempre muovendosi tra luci e ombre il film evita di scavare nelle emozioni e psicologie dei protagonisti come come sfiora senza mai approfondire questioni scottanti come il ruolo dell'IRA negli anni '90, il ruolo delle spie doppiogiochiste, la polizia, la diffusione della paura per eventuali nuovi attacchi. Marsh, evita, forse apposta, di scavare nel profondo di queste questioni e cerca soltanto di creare un spy-dramma convincente e quindi le domande e i misteri ruotano solo attorno ai protagonisti: chi e' la vera spia ? Chi protegge chi ?
Anche l'interessante aspetto della violenza con la quale i membri dell'IRA affrontano i presunti traditori (vedi l'unica scena di "interrogatorio" di Connor, fratello di Colette) viene appena accennato nelle scene finali.
In definitiva si tratta pero' di un film scorrevole e gradevole, dalle tinte cupe e grigie come i predominanti colori dell'Irlanda. In bilico tra un spy-thriller e un dramma movie Shadow Dancer affronta una tematica interessante, basatasi ovviamente su un libro altrettanto interessante, ma evita di scendere nel profondo dei sentimenti ed emozioni, specialmente della protagonista Collette, anche lei in bilico tra il ruolo di donna e madre ma anche terrorista, e quello di Mac, agente solitario anche lui pedina di un gioco piu' grande di lui e dal quale viene tenuto volutamente all'oscuro.
Colpo di scena finale assicurato (se pur presentato un po' sottotono).
Sufficentemente convincenti gli interpreti, che non sfigurano mai, buona la sceneggiatura e la regia e il ritmo, mai stancante o pesante. Molto interessante lo spunto e anche lo sviluppo del film che eccetto una trama non troppo complicata o intricata, ha tutte le carte a posto per non sfigurare affianco ad altri film del genere e intrattenere lo spettatore.
Consigliato.
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