hitman90
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sabato 25 agosto 2012
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best film
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La talpa, è uno dei migliori film dell'anno grazie al cast eccelso che ci regala impeccabili interpretazioni, alla magnifica regia e agli ottimi aspetti tecnici.
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cratoalo55
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sabato 25 agosto 2012
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tommy alfredson
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Tomas Alfredson ci conduce in un viaggio alla scoperta della risposta al fianco di un pacato Oldman, che si muove a passo lento tra le grigie strade di Londra, aiutato da una fotografia perfetta, opera di Hoyte Van Hoytema, ed i personaggi circondati da ambientazioni ricostruite con attenzione maniacale ai dettagli e dalle splendide musiche di Alberto Iglesias. Con tutta probabilità, il film non riuscirà a superare il romanzo di John Le Carrè da cui è tratto, ma il regista ha comunque compiuto un ottimo lavoro. Forse a risultare troppo “accelerato” è il finale che, dopo un cammino lento nel mondo dell’intelligence qua e là per l’Europa, corre troppo in fretta e si chiude velocemente, peraltro in maniera originale, dopo tanti drammi consumatisi, sulle note di una versione di “La mer” di Charles Trenet (un live di Julio Iglesias del 1976) assolutamente imperdibile.
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no_data
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sabato 25 agosto 2012
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nostalgia
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“La talpa” fa apprezzare senza nostalgia anche il cinema che non offre azione spettacolare e grandi effetti speciali; il potere della mente del nostro agente Smiley e i suoi silenzi, sapranno comunque trasportarci piacevolmente in un mondo fatto di intrighi che, prima o poi, finiscono per sporcare anche l’animo più pulito.
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club.club
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sabato 25 agosto 2012
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dall'horror al thriller
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Se con Lasciami entrare Tomas Alfredson aveva solo mascherato da horror una storia intima e delicata, ne La talpa abbraccia il genere fino in fondo, lasciando però che ciò che gli sta veramente a cuore serpeggi nervoso, fremente e intenso sotto una superficie imperturbabile e un andamento scadenzato e preciso. Che, tutt’altro che lento e freddo, il film covi un'energia emotiva bruciante sotto le ceneri della forma e della compassatezza.
Non sono difatti tanto le strategie e i delicati equilibri dello spionaggio, a interessare Alfredson, ma quelli dei legami umani e del cuore; non i doppiogiochi o i tradimenti di patria o ideologia ma quelli dei sentimenti.
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Se con Lasciami entrare Tomas Alfredson aveva solo mascherato da horror una storia intima e delicata, ne La talpa abbraccia il genere fino in fondo, lasciando però che ciò che gli sta veramente a cuore serpeggi nervoso, fremente e intenso sotto una superficie imperturbabile e un andamento scadenzato e preciso. Che, tutt’altro che lento e freddo, il film covi un'energia emotiva bruciante sotto le ceneri della forma e della compassatezza.
Non sono difatti tanto le strategie e i delicati equilibri dello spionaggio, a interessare Alfredson, ma quelli dei legami umani e del cuore; non i doppiogiochi o i tradimenti di patria o ideologia ma quelli dei sentimenti.
Che la forza potente di questi aspetti, vero motore delle vicende, risulti quasi invisibile ed emerga attraverso piccoli movimenti, quasi impercettibili scarti di regia, accenni appena suggeriti e mimetizzati dal contesto, è solo un altro motivo di merito per Tomas Alfredson, forse il principale.
Così come nelle stesse dinamiche risiede il motivo che rende quella del protagonista Gary Oldman la migliore interpretazione di tutto il film: apparentemente immoto e monocorde, Oldman riempie di vita il personaggio di George Smiley grazie a sfumature e dettagli, e piccole alzate di tono tanto rapide a rientrare da sembrare quasi impercettibili.
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community
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sabato 25 agosto 2012
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recensione
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Le cose, spesso, non sono quello che sembrano. Nel mondo dello spionaggio più che mai. La verità è nascosta sotto strati e strati di differenti versioni, punti di vista, deviazioni. E, lo dice anche il personaggio interpretato in questo La talpa da Mark Strong, la capacità di osservare è la caratteristica primaria ad una spia.
Ne La talpa le passioni sono tanto più forti quanto meno vengono mostrare, come una spia, tanto più brava quanto più invisibile. E Tomas Alfredson lo conferma con una scelta che solo un regista della sua caratura poteva concedersi: con la lieve rottura di un finale che, sulle note di "La mer", tinge di improvvisa e apparentemente leggera ironia un finale che è assai più teso e disincantato di quanto non appaia.
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Le cose, spesso, non sono quello che sembrano. Nel mondo dello spionaggio più che mai. La verità è nascosta sotto strati e strati di differenti versioni, punti di vista, deviazioni. E, lo dice anche il personaggio interpretato in questo La talpa da Mark Strong, la capacità di osservare è la caratteristica primaria ad una spia.
Ne La talpa le passioni sono tanto più forti quanto meno vengono mostrare, come una spia, tanto più brava quanto più invisibile. E Tomas Alfredson lo conferma con una scelta che solo un regista della sua caratura poteva concedersi: con la lieve rottura di un finale che, sulle note di "La mer", tinge di improvvisa e apparentemente leggera ironia un finale che è assai più teso e disincantato di quanto non appaia.
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milk01
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sabato 25 agosto 2012
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forum
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Un film geniale, intenso e sofisticato. Un thriller non per tutti , ma assolutamente meraviglioso!
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gordon88
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venerdì 24 agosto 2012
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un film bellissimo
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Un film che ha caratterizzato la stagione cinematografica dell'anno
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blu-bird
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venerdì 24 agosto 2012
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film capolavoro
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La trama è complicatissima ma tutto viene portato avanti dalle atmosfere, che ricreano la Guerra Fredda con fortissimo potere evocativo. Alfredson è il regista svedese di “Lasciami entrare”, e conferma un talento visivo davvero notevole. Ma la cosa fantastica del film sono gli attori, uno meglio dell’altro!
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publicchoiche
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venerdì 24 agosto 2012
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il "critico veloce"
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Dal celebre romanzo di Le Carré arriva La talpa. Storia di spie durante la Guerra Fredda (pericoloso distrarsi, si rischia di non capire più niente) dove tutti cercano chi sta facendo il doppio gioco. Interpreti tutti bravi, superbo Firth, superlativo Oldman.
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giovanni:mistero
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venerdì 24 agosto 2012
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un cult che ridisegna lo spionaggio
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Ecco cos'è la talpa: un cult che ridisegna lo spionaggio: un film totalmente diverso dai franchise di spionaggio di questi ultimi tempi, come James Bond o Mission Impossible. La talpa, film meraviglioso e assolutamente consigliato, ridisegna completamente lo spionaggio cinematografico. Invece dell'azione, della lotta fisica il film punta di più alla psicologia, non manca infatti lo scavo su tutti i personaggi. George Smiley, protagonista, che ha il voltro dell'immenso Gary Oldman, è l'archetipo dell'anti-James Bond... Un cast d'eccezione, una sceneggiatura raffinata e un'ottima regia sono il cocktail perfetto per creare un film unico che lascia il segno.
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