martalari
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giovedì 5 maggio 2011
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molto interessante
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Visto "Source Code"film molto interessante,perfetto per chi ama i thriller di fantascienza con i "salti temporali"
Una cosa importante!!
Cercate di non sapere e di non vedere nulla del film.
E' un film fatto di piccole sorprese e qualsiasi cosa vista o letta prima può rovinarvi la sorpresa.
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Visto "Source Code"film molto interessante,perfetto per chi ama i thriller di fantascienza con i "salti temporali"
Una cosa importante!!
Cercate di non sapere e di non vedere nulla del film.
E' un film fatto di piccole sorprese e qualsiasi cosa vista o letta prima può rovinarvi la sorpresa.
Jake Gyllenhaal e' su un uomo sul treno, davanti ha Michelle Monagham ma la discussione tra i due cambia improvvisamente, chi e' realmente lui? cosa vuole lei da lui? Lui dov'e' sta andando e cosa sta facendo su quel treno?
Un film di 90 minuti circa che gira soprattutto su due location (il mondo fuori dal finestrino e' ricostruito su green screen).
Jake e' perfetto come attore. Ha sempre quel senso di spaesato... "dove sono? Che devo fare?" Michelle e' bella (certo non e' che donne cosi s'incontrano tutti i giorni sul treno e si aprano cosi' facilmente), avremmo invece messo altre due persone al posto di Vera Farmiga (che non regge i "primi piani" più di tanto) e di Jeffrey Wright suo capo, bravo attore ma un po' spento per quello che servirebbe alla storia.Degli altri neanche ti ricordi la faccia, l'unico protagonista della storia e' Jake.
Fotografia un po' fredda ma ottimo montaggio.
Un'ottima idea ben realizzata tecnicamente.
Un thriller di fantascienza solo per chi ama alla follia il genere. Voto 6 1/2
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alabama87
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mercoledì 4 maggio 2011
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fantascienza, filosofia o metafisica?
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Ci sarebbe tanto da dire su questo film,ma si può sintetizzare il tutto in una parola: CAPOLAVORO.
(di seguito SPOILER) Il source code del titolo è un programma virtuale che crea universi virtuali e reali allo stesso tempo. Il SC estrapola gli ultimi 8 minuti dal cervello di un cadavere, e permette di riviverli modificandoli (solo su un piano virtuale) fondendo con i ricordi la realtà stessa. Nemmeno gli scienziati che lo creano ne capiscono al meglio il funzionamento, tanto che l'unica persona in grado di far funzionare il SC è un soldato clinicamente morto, tenuto artificialmente in vita. Ed è questo il punto chiave del film. non parliamo di fantascienza, ma di metafisica, ricollegandoci molto più ad un film come hereafter piuttosto che ad un action fantascientifico come l'ottimo Deja Vu di Scott.
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Ci sarebbe tanto da dire su questo film,ma si può sintetizzare il tutto in una parola: CAPOLAVORO.
(di seguito SPOILER) Il source code del titolo è un programma virtuale che crea universi virtuali e reali allo stesso tempo. Il SC estrapola gli ultimi 8 minuti dal cervello di un cadavere, e permette di riviverli modificandoli (solo su un piano virtuale) fondendo con i ricordi la realtà stessa. Nemmeno gli scienziati che lo creano ne capiscono al meglio il funzionamento, tanto che l'unica persona in grado di far funzionare il SC è un soldato clinicamente morto, tenuto artificialmente in vita. Ed è questo il punto chiave del film. non parliamo di fantascienza, ma di metafisica, ricollegandoci molto più ad un film come hereafter piuttosto che ad un action fantascientifico come l'ottimo Deja Vu di Scott.
E si perchè le realtà parallele in realtà non sono reali, ma virtuali, come ci spiega uno scienziato creatore del SC. Ma qual è il confine tra reale e virtuale? Le possibilità del SC sono pressochè infinite, gli universi che esso crea non sono reali ma nulla hanno da invidiare alla realtà.. sono veri e propri universi paralleli, per quanto intangibili. E così, quando alla fine del film le macchine che tengono in vita il protagonista vengono spente, lui muore, ma il suo alterego virtuale continua a vivere in una sorta di aldilà (virtuale anch'esso) insieme alle persone che ha salvato dall'attentato che nella realtà le ha uccise e a tutti coloro che ha incontrato o potrebbe incontrare, perchè le possibilità del code sono appunto infinite, come quelle di dio.
Paradossalmente il protagonista non si salva da un universo parallelo rifugiandosi nella morte, come potrebbe apparire ad una prima superficiale visione della pellicola, ma al contrario si salva dalla morte fuggendo (o rinascendo) in un universo parallelo. Non per niente il regista del film Duncan James (figlio del divino David Bowie) è filosofo, oltre che regista. ma il film non si ferma qui, questa è solo la sinossi del contenuto filosofico di esso. Oltre a questo c'è l'azione, il dramma della guerra, e ci sono le vite reali di coloro che vivono intorno al SC e le vite incompiute delle persone morte nell'attentato, che troveranno la realizzazione delle loro esistenze solo nella realtà migliorata del source code, dove gli sbagli possono essere corretti, dove dopo la morte si ha un'altra possibilità, come in un videogioco. Ottima anche la recitazione: bravissimo jake gylleenhall che, grazie al suo nuovo fisico super pumped dimostra di essere un ottimo interprete di ruoli da duro (alla harrison ford o bruce willis), oltre che di quelli piu intellettuali a cui ci aveva abituato. Ottima anche Vera Farmiga, perfetta nel ruolo di fredda ossrvatrice che scopre di avere un'anima.
Era dai tempi di videodrome ed existenz che non si vedeva al cinema una tale capacità di fondere l'azione e la filosofia più pure in un film così perfetto.Un CAPOLAVORO, appunto, da vedere e rivedere, fino ad essere sicuri di averne colto la totale essenza.
Menzione d'nore al regista, che con questo film, e il precedente Moon, dimostra di essere una dlele migliori promesse del cinema moderno, CHAPEAU.
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(di weach)
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(di blade)
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alabama87
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martedì 3 maggio 2011
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metafighissimo!
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ci sarebbe tanto da dire su questo film,ma si può sintetizzare il tutto in una parola: CAPOLAVORO.
(di seguito SPOILER) il source code del titolo è un programma virtuale che crea universi virtuali e reali allo stesso tempo.il SC estrapola gli ultimi 8 minuti dal cervello di un cadavere, e permette di riviverli modificandoli (solo su un piano virtuale) fondendo con i ricordi la realtà stessa. nemmeno gli scienziati che lo creano ne capiscono al meglio il funzionamento, tanto che l'unica persona in grado di far funzionare il SC è un soldato clinicamente morto, tenuto artificialmente in vita. ed è questo il punto chiave del film. non parliamo di fantascienza, ma di metafisica, ricollegandoci molto più ad un film come hereafter piuttosto che ad un action fantascientifico come l'ottimo Deja Vu di Scott.
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ci sarebbe tanto da dire su questo film,ma si può sintetizzare il tutto in una parola: CAPOLAVORO.
(di seguito SPOILER) il source code del titolo è un programma virtuale che crea universi virtuali e reali allo stesso tempo.il SC estrapola gli ultimi 8 minuti dal cervello di un cadavere, e permette di riviverli modificandoli (solo su un piano virtuale) fondendo con i ricordi la realtà stessa. nemmeno gli scienziati che lo creano ne capiscono al meglio il funzionamento, tanto che l'unica persona in grado di far funzionare il SC è un soldato clinicamente morto, tenuto artificialmente in vita. ed è questo il punto chiave del film. non parliamo di fantascienza, ma di metafisica, ricollegandoci molto più ad un film come hereafter piuttosto che ad un action fantascientifico come l'ottimo Deja Vu di Scott.
E si perchè le realtà parallele in realtà non sono reali, ma virtuali, come ci spiega uno scienziato creatore del SC.ma qual è il confine tra reale e virtuale? le possibilità del SC sono pressochè infinite, gli universi che esso crea non sono reali ma nulla hanno da invidiare alla realtà.. sono veri e propri universi paralleli, per quanto intangibili. e così, quando alla fine del film le macchine che tengono in vita il protagonista vengono spente, lui muore, ma il suo alterego virtuale continua a vivere in una sorta di aldilà (virtuale anch'esso) insieme alle persone che ha salvato dall'attentato che nella realtà le ha uccise e a tutti coloro che ha incontrato o potrebbe incontrare, perchè le possibilità del code sono appunto infinite, come quelle di dio. paradossalmente il protagonista non si salva da un universo parallelo rifugiandosi nella morte, come potrebbe apparire ad una prima superficiale visione della pellicola, ma al contrario si salva dalla morte fuggendo (o rinascendo) in un universo parallelo.
non per niente il regista del film Duncan James (figlio del divino David Bowie) è filosofo, oltre che regista.
ma il film non si ferma qui, questa è solo la sinossi del contenuto filosofico di esso. oltre a questo c'è l'azione, il dramma della guerra, e ci sono le vite reali di coloro che vivono intorno al SC e le vite incompiute delle persone morte nell'attentato, che troveranno la realizzazione delle loro esistenze solo nella realtà migliorata del source code, dove gli sbagli possono essere corretti, dove dopo la morte si ha un'altra possibilità, come in un videogioco.
ottima anche la recitazione: bravissimo jake gylleenhall che, grazie al suo nuovo fisico super pumped dimostra di essere un ottimo interprete di ruoli da duro (alla harrison ford o bruce willis), oltre che di quelli piu intellettuali a cui ci aveva abituato. ottima anche Vera Farmiga, perfetta nel ruolo di fredda ossrvatrice che scopre di avere un'anima.
era dai tempi di videodrome ed existenz che non si vedeva al cinema una tale capacità di fondere l'azione e la filosofia più pure in un film così perfetto.un CAPOLAVORO, appunto, da vedere e rivedere, fino ad essere sicuri di averne colto la totale essenza.
Menzione d'nore al regista, che con questo film, e il precedente Moon, dimostra di essere una dlele migliori promesse del cinema moderno, CHAPEAU.
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renato volpone
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martedì 3 maggio 2011
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rivivere il passato
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Rivivere il passato per trarne informazioni, senza poterlo modificare. Questo è il progetto Source Code, che utilizza un militare per fargli rivivere gli ultimi otto minuti di vita di un soggetto in cui si può identificare per sesso corporatura,atteggiamento, su un treno che esploderà, al fine di individuare il terrorista che ha messo la bomba. Il protagonista in questi flash sul treno si innamora di una donna e cerca comunque di cambiare il percorso delle cose, modificando il volgere delle situazioni con la volontà di salvare tutte le persone ormai già morte e sognare di poter vivere questo amore. Il soggetto è interessante anche se inverosimile, di fatto offre delle soluzioni, ma non le sviluppa, lasciando fortemente perplessi.
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Rivivere il passato per trarne informazioni, senza poterlo modificare. Questo è il progetto Source Code, che utilizza un militare per fargli rivivere gli ultimi otto minuti di vita di un soggetto in cui si può identificare per sesso corporatura,atteggiamento, su un treno che esploderà, al fine di individuare il terrorista che ha messo la bomba. Il protagonista in questi flash sul treno si innamora di una donna e cerca comunque di cambiare il percorso delle cose, modificando il volgere delle situazioni con la volontà di salvare tutte le persone ormai già morte e sognare di poter vivere questo amore. Il soggetto è interessante anche se inverosimile, di fatto offre delle soluzioni, ma non le sviluppa, lasciando fortemente perplessi. E' comunque un buon film d'azione
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djfilippo
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martedì 3 maggio 2011
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mi aspettavo moolto meglio!
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Mi aspettavo mooolto meglio dal film, peccato, una brutta copia del grande film Dejà vu con Denzel Washington!
La gente si è messa a dormire al cinema!
Non esprimo voto, mi hanno parlato molto bene di Thor, lo vedrò senza 3D!
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mrnaman
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martedì 3 maggio 2011
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oltre la vita,più di quello che ti aspetti
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Quando vai a vedere un film come questo la paura dell'americanata è sempre dietro l'angolo.Con il buono in grande difficoltà che poi in qualche modo la spunta.Il film in parte mi ha sorpreso.Non tocca in modo specifico una tematica,ma ne sfiora alcune come l'etica dell'utilizzo del macchinario,vite parallele e almeno un'altra che lascio al vostro giudizio.Il film non è propriamente un film che ci lascerà riflettere per ore,ma che nemmeno ci farà abbandonare la sala parlando di altro.Due parole almeno sul finale le avremo da spendere.Chi ha progettato il macchinario infatti credeva solamente in un vissuto limitato temporalmente,mentre ilmacchinario va oltre la potenzialità del suo ideatore,ridonando una vita ad un uomo al quale era stata ingiustamente non concessa la possibilità di morire.
[+] certo che disquisendo di etica....
(di hollyver07)
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quasarmagel
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lunedì 2 maggio 2011
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incompiuto
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Il genere mi piace molto, anche se recentemente forse un po' abusato, L'inizio è scoppiettante: il protagonista si ritrova su di un treno con una sconosciuta, con una faccia che scopriamo non essere la sua e dopo pochi minuti tutto esplode, cosa chiedere di più? Peccato da qui in avanti è tutto un lento calare: sia della storia che del ritmo che della verosimiglianza. Infatti a mio parere rimangono dei bei buchi nella sceneggiatura (come faccia il programma Source Code a riprodurre fedelmente gli ultimi 8 minuti di vita di una persona morta di fatto non viene spiegato! La fase finale con l'innamoramento appare affrettata e quasi immotivata) e la seconda parte del film si trascina verso un lieto fine annunciato e un po' gratuito, mentre il tema delle connessioni tra universi paralleli è già stato affrontato troppo volte per essere originale.
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Il genere mi piace molto, anche se recentemente forse un po' abusato, L'inizio è scoppiettante: il protagonista si ritrova su di un treno con una sconosciuta, con una faccia che scopriamo non essere la sua e dopo pochi minuti tutto esplode, cosa chiedere di più? Peccato da qui in avanti è tutto un lento calare: sia della storia che del ritmo che della verosimiglianza. Infatti a mio parere rimangono dei bei buchi nella sceneggiatura (come faccia il programma Source Code a riprodurre fedelmente gli ultimi 8 minuti di vita di una persona morta di fatto non viene spiegato! La fase finale con l'innamoramento appare affrettata e quasi immotivata) e la seconda parte del film si trascina verso un lieto fine annunciato e un po' gratuito, mentre il tema delle connessioni tra universi paralleli è già stato affrontato troppo volte per essere originale. E la stessa idea di veder riproposte le stesse scene per decine di volte con il protagonista che "impara" dalla volte precedenti in cui le ha vissute era già stato affrontato da "Ricomincio da capo". Nel genere mi ha convinto di più Inception (anche se insuperabile rimane il romanzo Ubik di Dick).
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rputzolu
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lunedì 2 maggio 2011
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realtà parallela
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originale, si svolge al di là di un ambiente angusto e l'immaginazione riveste un ruolo fondamentale. Da interpretare più volte, anche fuori dalle sale. Da vedere!
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july86
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lunedì 2 maggio 2011
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grande impatto
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Film di grande impatto.... non è il classico film "scontato"!!
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spike
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lunedì 2 maggio 2011
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interessante ma ... incoerente
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Il soggetto del film è affascinante, quello che lascia perplessi è la spiegazione del professore riguardo al source code: se la tecnologia riesce a salvare gli ultimi otto minuti di memoria della vittima, ciò non significa che un "link" possa vedere o vivere anche quello che la vittima non ha visto o vissuto, questo dipenderebbe dall'immaginazione del secondo soggetto; nè la spiegazione finale da una risposta soddisfacente a questo dubbio. Per il resto il film è godibile, non aspettatevi certo un pop corn movie semplice semplice, siamo dalle parti di 'Inception'. Duncan Jones sta crescendo e ne sentiremo parlare.
[+] in merito alla tua legittima perplessità...
(di hollyver07)
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