cenox
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lunedì 10 dicembre 2012
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uno spaccato sulla vita di marilyn
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Il voto che ho assegnato al film rimane naturalmente un voto al film in sè perchè rimane veramente splendida l'interpretazione della Williams nei panni della protagonista, di cui ci fa provare tutta la sua fragilità ed insicurezza. Certo il film, di Marilyn però, ci fa anche capire che più che un'attrice era un fenomeno da baraccone quasi...a parte la grande bellezza che la contraddistingueva, del resto rimaneva un'attrice mediocre, che faceva leva solamente sulla sua spontaneità (e questo non credo sia del tutto vero!). Il vero protagonista in ogni caso non è l'attrice, ma un ragazzo come tanti, con una forte passione per il mondo del cinema, che si ritrova catapultato in esso (ed il fatto di come trovi l'impiego rimane francamente improbabile.
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Il voto che ho assegnato al film rimane naturalmente un voto al film in sè perchè rimane veramente splendida l'interpretazione della Williams nei panni della protagonista, di cui ci fa provare tutta la sua fragilità ed insicurezza. Certo il film, di Marilyn però, ci fa anche capire che più che un'attrice era un fenomeno da baraccone quasi...a parte la grande bellezza che la contraddistingueva, del resto rimaneva un'attrice mediocre, che faceva leva solamente sulla sua spontaneità (e questo non credo sia del tutto vero!). Il vero protagonista in ogni caso non è l'attrice, ma un ragazzo come tanti, con una forte passione per il mondo del cinema, che si ritrova catapultato in esso (ed il fatto di come trovi l'impiego rimane francamente improbabile..) e, conquistando la stima di tutti, vivrà un rapporto di primo piano con la star. Questo è il plot, e sinceramente non regala grandi momenti, ma solo una grande interpretazione!
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matte 77
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giovedì 22 novembre 2012
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brava michelle williams!
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Bel film, ma ciò che mi è piaciuto di più è stata la fantastica Michelle Williams!
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liuk!
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venerdì 26 ottobre 2012
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brava michelle
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La pellicola nel suo complesso non esalta, poco di più di un buon documentario romanzato, ma la prestazione della Williams è superba. Dopo la grandissima performance di "Blue Valentine", uno dei migliori film del suo genere dell'ultimo decennio, la biondina di Dawson's Creek si ripete in un'interpretazione da vera stella del cinema, che gli vale un Golden Globe e con cui sfuma un Oscar, assegnato in circostanze dubbie alla sopravvalutata Meryl Streep. Veramente brava e ormai matura, merita da sola il prezzo del biglietto.
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tanus78
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mercoledì 24 ottobre 2012
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no infamia, no gloria
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Da vedere per la prova d'attrice di Michelle Williams e quella d'attore di Kenneth Brannagh. Non aggiunge nulla di fondamentale alla storia del cinema ma è ottimamente realizzato e permette di passare dignitosamente un paio d'ore apprendendo qualcosa in più su uno dei più longevi fenomeni della star system mondiale.
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rossella11190
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domenica 14 ottobre 2012
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michelle williams non delude
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Ancora una volta la nostra Jen di Dawson's creek, Michelle Williams, non delude. Bella e brava, ma soprattutto ottima interpretazione ed ha mantenuto perfettamente il confronto con la regina assoluta del cinema di un tempo, la stupenda Marylin. Lontana ormai dai tempi di Dawson's creek non si è fatta prendere dalla gloria del momento e non è caduta mai nell'anonimato, ma ha sempre mostrato quanto valesse, e con questo film ha confermato di essere cresciuta e di essere brava...anzi, a mio modesto parere, ad oggi la si potrebbe definire come una tra le migliori attrici americane under 40
Peccato che il film non valga quanto l'interpretazione della Williams.
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Ancora una volta la nostra Jen di Dawson's creek, Michelle Williams, non delude. Bella e brava, ma soprattutto ottima interpretazione ed ha mantenuto perfettamente il confronto con la regina assoluta del cinema di un tempo, la stupenda Marylin. Lontana ormai dai tempi di Dawson's creek non si è fatta prendere dalla gloria del momento e non è caduta mai nell'anonimato, ma ha sempre mostrato quanto valesse, e con questo film ha confermato di essere cresciuta e di essere brava...anzi, a mio modesto parere, ad oggi la si potrebbe definire come una tra le migliori attrici americane under 40
Peccato che il film non valga quanto l'interpretazione della Williams.
Trama per niente avvincente, mal affrontata, troppo spazio ad alcuni aspetti inutili.
Stelle? Purtroppo 1, nonostante la Williams le meriterebbe tutte.
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davidearte
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mercoledì 18 luglio 2012
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fragile bambina, donna bellissima, diva iconica!
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Il film segue le vicende connesse alle riprese de “Il principe e la Ballerina”: è questa l’occasione per il regista Simon Curtis (e ancor prima per lo scrittore Colin Clark) di indagare e ricordare i giorni che Marilyn Monroe trascorse in Inghilterra nel 1956. La bionda più famosa del cinema viene qui presentata in molteplici sfaccettature: la fascinosa diva anni ’50, la ragazza insicura e l’attrice odiata sul set ma popolare tra il pubblico. Il lato che più emerge è quello della bambina mai cresciuta, insicura e impaurita dalla sua stessa fama. Attenta a non deludere nessuno, non trovava il coraggio di essere davvero felice e il lavoro ne risentiva: ritardi sul set, interi giorni di assenza ingiustificata trascorsi a riprendersi da alcol e sonniferi.
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Il film segue le vicende connesse alle riprese de “Il principe e la Ballerina”: è questa l’occasione per il regista Simon Curtis (e ancor prima per lo scrittore Colin Clark) di indagare e ricordare i giorni che Marilyn Monroe trascorse in Inghilterra nel 1956. La bionda più famosa del cinema viene qui presentata in molteplici sfaccettature: la fascinosa diva anni ’50, la ragazza insicura e l’attrice odiata sul set ma popolare tra il pubblico. Il lato che più emerge è quello della bambina mai cresciuta, insicura e impaurita dalla sua stessa fama. Attenta a non deludere nessuno, non trovava il coraggio di essere davvero felice e il lavoro ne risentiva: ritardi sul set, interi giorni di assenza ingiustificata trascorsi a riprendersi da alcol e sonniferi. Non si tratta però di capricci da diva o di quelli che oggi sarebbero più facilmente etichettati come vizi di una star bella e dannata, ma le convulsioni di una donna profondamente ferita e bisognosa di un affetto che nessuno sembra volere offrire. La vicinanza con il giovane Colin (l’autore del romanzo da cui è tratto il film), il terzo assistente regista, ragazzo acqua e sapone determinato ma pienamente equilibrato nella sua pur giovane età (23 anni), le farà riscoprire una serenità perduta.
Colin è sincero e semplice, anche nei sentimenti che prova per lei, e le regalerà una settimana di pace e di svago aiutandola a terminare le riprese di un film che confermerà il suo sconfinato talento. La Monroe era in grado di ammaliare tutti, persino Vivien Leigh (Julia Ormond), e di creare delle magie sulla pellicola, ma del tutto disarmata nell’affrontare la vita di tutti i giorni.
Il ritratto che viene fatto è quello di una Marilyn malinconicamente schiava della Monroe e mentre l’insicurezza la divora dall’interno, il suo alter ego vive una vita parallela e autonoma nell’immaginario degli spettatori. Marilyn prova a starle dietro, arranca nel tentativo di reggere il passo, a volte con scarso successo. È questa particolare dicotomia che la rende unica, una diva che sopravvive a tutto e a tutti, qualcuno che è anche di più dell’incarnazione del cinema stesso. Il neo sulla sua guancia è come un punto a conclusione di una frase che esprime tutto senza bisogno di ulteriori spiegazioni.
Michelle Williams è tutto questo: un’attrice superba che è stata in grado di impersonare Marilyn (e anche la Monroe!) senza farne una imitazione, senza stereotipi; canta dal vivo e giustamente viene ricordato nei titoli di coda; le movenze e il passo sono quelli della diva, morbidi e pacati, persino il respiro è quello di Marilyn. Una interpretazione premiata, purtroppo soltanto, dal Golden Globe come migliore attrice protagonista. Una sceneggiatura ottima, fotografie e luci davvero ben curate e il cast eccellente completano l’opera: spiccano, in particolare, Kenneth Branagh, Judy Dench e il giovane protagonista Eddie Redmayne.
Chi ha detto che il cinema è morto? O non ci sono più gli attori di una volta? Oserei dire che dopo Michelle Williams, nessuna altra attrice potrà cimentarsi in questo ruolo.
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filippo catani
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giovedì 12 luglio 2012
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ritratto di una diva insicura
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Il film prende le mosse dalle riprese del film il Principe e la ballerina che si svolgono a Londra. Protagonisti della vicenda Laurence Olivier e la mitica Marilyn Monroe. I due però non riescono proprio ad andare d'accordo specie perchè Marilyn, oltre ai capricci da diva, coltiva una profonda insicurezza.
Il film ha il merito di restituirci una immagine di Marilyn davvero contrastata e che purtroppo la porterà verso il baratro; da una parte lei è una diva ricercatissima ma d'altra parte (come lei stessa ammette nel film) nessuno pare intenzionato ad andare oltre il suo personaggio per cercare di vedere chi sia lei veramente. Il tutto raccontato da un giovane aiuto regista che avrà modo di stringere con lei una breve amicizia.
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Il film prende le mosse dalle riprese del film il Principe e la ballerina che si svolgono a Londra. Protagonisti della vicenda Laurence Olivier e la mitica Marilyn Monroe. I due però non riescono proprio ad andare d'accordo specie perchè Marilyn, oltre ai capricci da diva, coltiva una profonda insicurezza.
Il film ha il merito di restituirci una immagine di Marilyn davvero contrastata e che purtroppo la porterà verso il baratro; da una parte lei è una diva ricercatissima ma d'altra parte (come lei stessa ammette nel film) nessuno pare intenzionato ad andare oltre il suo personaggio per cercare di vedere chi sia lei veramente. Il tutto raccontato da un giovane aiuto regista che avrà modo di stringere con lei una breve amicizia. Certo che nei momenti in cui riesce ad esprimere tutta se stessa, a detta dello stesso Olivier, la Monroe occupa tutta la scena con le sue movenze e il suo fascino. Un paluso a tutti gli interpreti ma in modo particolare a Kenneth Branagh e poi alla bellissima e bravissima Michelle Williams alle prese con un ruolo per nulla facile e che riesce a trasmettere al suyo personaggio veridicità e fascino.
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astromelia
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domenica 8 luglio 2012
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norma jean
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cast molto nutrito per un film che si lascia vedere ma non lascia tracce indelebili......quello che stupisce della monroe è come possa nonostante la sua implicita follia essere diventata la più acclamata ,aiutata da un fisico prorompente ma nulla più (le maggiorate andavano di moda),più mitizzata che realmente brava???? comunque dicasi, genio/sregolatezza vanno a braccetto e fanno la fortuna,anche se nel caso di marilyn (norma jean) destino tragico ne ha fatto scempio.
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chiabrando
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lunedì 2 luglio 2012
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recalling a diva
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La commemorazione di una diva non è una facile impresa. Se il soggetto in questione è poi Marilyn Monroe, il tutto assume ancor più un aspetto erto e non privo di contraddizioni. Prima opera di sostanziale importanza per il regista inglese Simon Curtis, che diviso spesso fra cinema e tv propone un’effigie fragile e rarefatta dell’icona più celebre di tutti i tempi. La pellicola si basa infatti sui diari di Colin Clark, il giovane terzo assistente alla regia che nell’estate del 1956 affianca un “navigato” sir Laurence Oliver nelle riprese de “Il principe e la ballerina”. Ben presto però l’incauto ragazzo viene plagiato dalla figura dell’eccelsa Marilyn che lo risucchierà nel vortice esistenziale della sua controversa personalità.
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La commemorazione di una diva non è una facile impresa. Se il soggetto in questione è poi Marilyn Monroe, il tutto assume ancor più un aspetto erto e non privo di contraddizioni. Prima opera di sostanziale importanza per il regista inglese Simon Curtis, che diviso spesso fra cinema e tv propone un’effigie fragile e rarefatta dell’icona più celebre di tutti i tempi. La pellicola si basa infatti sui diari di Colin Clark, il giovane terzo assistente alla regia che nell’estate del 1956 affianca un “navigato” sir Laurence Oliver nelle riprese de “Il principe e la ballerina”. Ben presto però l’incauto ragazzo viene plagiato dalla figura dell’eccelsa Marilyn che lo risucchierà nel vortice esistenziale della sua controversa personalità. Sarà una settimana di intenso lavoro, durante la quale la signora Monroe vorrà sempre al suo fianco l’accorto Colin (con cui condividerà perfino lo stesso letto)a discapito di un’ onnipresente Paula Strasberg e di un irrequieto Laurence Oliver, i quali contribuiranno con i loro atteggiamenti a rendere l’attrice sempre più insicura e instabile. La prima con un fare ossequioso che snerva fino all’assurdo, l’ultimo con una condotta sfrontata e irrisoria. In realtà cercherà solo di rinnovare se stesso e la sua pubblica immagine attraverso lei e di colmare il suo immenso senso di inadeguatezza (sottolineando costantemente la mancanza di esperienza e di professionalità di Marilyn).
Un’opera pretenziosa che non soddisfa del tutto lo spettatore. La prima parte risulta lenta e passiva, la seconda si fa poetica con un’attenzione quasi psicoanalitica sui personaggi principali, ma che poco convince . L’arduo compito di interpretare la diva è toccato a Michelle Williams, un ruolo complesso ma discretamente riuscito. Quella che ci offre è una Monroe ritratta e prigioniera di se stessa, divisa tra sogno e realtà, una bambina repressa e “andata a male”, interdetta dall’uso sconsiderato di psicofarmaci, ma che sa anche “usare” una bellezza prorompente per volgere le informi carte della vita a proprio favore. Alla fine persuade più come Norma Jean Baker che come diva hollywoodiana. La musica (Conrad Pope) è impiegata in maniera eccesiva; armonica invece è la fotografia (Ben Smithard) che conferisce maggior sensualità alla figura della protagonista. Con una sceneggiatura meno scontata e una regia di maggiore abilità probabilmente il risultato sarebbe stato diverso. Un film comunque consigliato se non altro per uscire dai banali cliché che da sempre circuiscono la figura di Marilyn.
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roxie luna
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domenica 1 luglio 2012
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l'amaro in bocca
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Questo lungometraggio è basato sul diario segreto di Colin Clark. Il venitreenne ,appena laureato, vuole a tutti i costi lavorare nell’industria del cinema.
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Questo lungometraggio è basato sul diario segreto di Colin Clark. Il venitreenne ,appena laureato, vuole a tutti i costi lavorare nell’industria del cinema.Parte alla volta degli Olivier Studius, dove prova con determinazione ad entrare a far parte della produzione del prossimo film : “The Sleeping Prince” (attrice protagonista Marilyn Monroe) fino ad ottenere il ruolo di terzo assistente alla regia.
Da qui parte la nostra avventura con Marilyn Monroe.
Per quanto riguarda il personaggio della donna più bella del mondo, Michelle Williams non compie nessun errore di recitazione rendendola perfettamente realistica.Brava e bella, davvero impeccabile e perfettamente calata nel personaggio. Anche il resto del Cast è sensazionale: il livello attoriale sfiora la perfezione.
L’unica cosa che mi lascia alquanto sconcertata è il modo in cui gli sceneggiatori e il regista stesso abbia voluto oscurare la lucente personalità della stella.
Non dubito che secondo il diario di Colin Clarck l’attrice risultasse perennemente in ritardo e un po’ svampita, ma, da feroce appassionata e divoratrice di libri su di lei, dubito che sia stata così ingenua e superficiale come invece traspare dalla pellicola, nonchè sempre impasticcata e priva di autocontrollo su se stessa.
Tant’ è vero che lei stessa voleva dei ruoli più impegnati, ma nessuno glieli affidava a causa dello stereotipo che il suo fisico doveva necessariamente rappresentare : la bionda prosperosa e quindi svampita. Faccio un appunto: anche io sono bionda.
Una bella storia d’amore e di passione, di dubbi e di mistero che circondano la personalità dell’ attrice. Possono dire di tutto su di lei, ma la sua fama non si spegnerà mai: una stella leggendaria.
Narrazione lineare e anche piuttosto coinvolgente in cui però la protagonista femminile non meritava di risultare così frivola, di fare l’ espressione vuota e più volte dire ” non capisco”.
L’anima della Signora Monroe meritava di non essere toccata da una resa così poco approfondita della sua personalità.
Alessia Lunardi
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