La notte non aspetta 2 - Strade violente

Il detective Marty Kingston in passato ha collaborato sotto copertura nell'operazione che ha debellato una gang di spacciatori bianchi a Detroit. Ora, claudicante per una ferita riportata in quell'occasione, si trova in coppia con il giovane Dan Sullivan per indagare sulla morte violenta di uno dei suoi colleghi di un tempo. Dopo il primo altri poliziotti vengono uccisi e Dan comincia a sospettare proprio di Marty.
Dalle strade di Los Angeles questa sorta di numero 2 ci trasporta su quelle di Detroit, già abbondantemente rodate di recente come location dalle serie S.W.A.T., Firefight e Game of Death. D'altronde Fisher è un esperto di serie tv che non ha praticamente mai abbandonato se non per il dimenticabile S. Darko. Qui si mostra in grado di sostenere un ritmo sufficiente dovendo però confrontarsi con una sceneggiatura che non è di grande aiuto se non nel disseminare troppo facili indizi. Perché quando in un film si sa praticamente dall'inizio chi è il 'cattivo' l'interesse risiede tutto nel vedere come si riuscirà ad incastrarlo. Se gli elementi vengono forniti tutti su un piatto d'argento resta ben poco da scoprire. Non resta quindi che affidarsi agli attori che, in questo caso, compensano, almeno in parte, lo scarso appeal del plot. Perché Liotta sa come muoversi sul filo teso tra il "goodfellas" e il bravo padre di famiglia così come Shawn Atosy sa offrire un ritratto non troppo stereotipato del giovane poliziotto determinato. Resta comunque poco comprensibile la rivisitazione di un tema (quello del poliziotto corrotto da stanare) priva di novità sostanziali che vadano al di là di un compito corretto ma privo di creatività. 