mister_wnb
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lunedì 20 settembre 2010
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solita commedia italiana
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chi si aspettava qualcosa in più da questo film rispetto ai classici cinepanettoni di boldi e de sica rimarrà deluso.
il film nella prima mezz'ora/ quaranta minuti scorre via abbastanza bene poi inizia a diventare il solito gioco di equivoci scontati e gag già viste a ripetizione.
il film punta molto sulla presenza femminile delle 2 top model Torrisi e Quattrociocche che in effetti sono sempre un bel vedere(non a caso non c'è una scena in cui non siano vestite integralmente), e spera nell'estro comico toscano di panariello e quello romano di brignano che a sprazzi fanno divertire(ma solo a sprazzi).
insomma meglio vederselo a casa preso dal videonoleggio che al cinema.
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theclubber
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mercoledì 22 settembre 2010
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discontinuo
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Visto per pura curiosità.
Parte bene, ma poi è un'altalena. Scene valide, mischiate a scene inutili e farcite di luoghi comuni disastrosi.
La Quattrociocche sembra affetta dalla sindrome "Tatangelo" (dimostra più anni rispetto ai ventidue che ha effettivamente), personaggio antipatico e vuotissimo. Bravo Panariello anche se il personaggio che interpreta è molto limitato nel modo in cui si esprime (urla per praticamente tutto il film), bravini anche Brignano e Casagrande.
Fastidioso il personaggio di Elena Russo, troppo caricaturale. Brava anche la Dazzi e soprattutto la Mari.
Speravo che per una volta non ci fossero intrighi da cinepanettone, ma mi sbagliavo. Assurdo che le due figlie di Brignano conoscano proprio i figli di Panariello e Casagrande che, casualmente!, girano insieme per il Coral Bay! Questo mi fa arrabbiare! Le solite cose trite e ritrite.
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Visto per pura curiosità.
Parte bene, ma poi è un'altalena. Scene valide, mischiate a scene inutili e farcite di luoghi comuni disastrosi.
La Quattrociocche sembra affetta dalla sindrome "Tatangelo" (dimostra più anni rispetto ai ventidue che ha effettivamente), personaggio antipatico e vuotissimo. Bravo Panariello anche se il personaggio che interpreta è molto limitato nel modo in cui si esprime (urla per praticamente tutto il film), bravini anche Brignano e Casagrande.
Fastidioso il personaggio di Elena Russo, troppo caricaturale. Brava anche la Dazzi e soprattutto la Mari.
Speravo che per una volta non ci fossero intrighi da cinepanettone, ma mi sbagliavo. Assurdo che le due figlie di Brignano conoscano proprio i figli di Panariello e Casagrande che, casualmente!, girano insieme per il Coral Bay! Questo mi fa arrabbiare! Le solite cose trite e ritrite. Peccato perché alcune sequenze sembrano valide.
Altra cosa assurda è il fatto che le due figlie di Brignano siano tutte due delle stupende ragazze senza un filo di grasso e dagli addominali imbarazzantemente scolpiti (eh, beh chiaro! E' un film ambientato a Sharm! Devono stare in costume per il 70% del film!).
Insomma, troppi luoghi comuni, troppa finzione. Da come lo presentava Giordani a Marzullo, su Cinematografo, sembrava dovesse essere un film più fine ed elegante.
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elgatoloco
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venerdì 5 dicembre 2014
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comicità un po'gratuita
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Partendo da un problema reale e scottante-attuale(il film è del 2010, quando la situazione non era diversa da quella di oggi)"Sharm..."è quanto detto/scritto da Marzia Gandolfi, con la"scusa", il"pretesto"(e in qualche modo anche il pre-testo)del rischio della perdita del lavoro, da parte dei due"aspiranti"(Brignano e Casagrande), che quindi si contendono i favori di Panariello(boss della produzione), ma il pretesto e la motivazione(quella che valeva anche in epoca della commedia dell'arte, anzi già ai tempi di Plauto-si pensi al servo furbastro e sempre a caccia dei denari del padrone e degli altri)perdono intensità a favore di quanto poi avviene, battute un po'scontate, comicità autorefenziale nel senso più"limitante"del termine etc.
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Partendo da un problema reale e scottante-attuale(il film è del 2010, quando la situazione non era diversa da quella di oggi)"Sharm..."è quanto detto/scritto da Marzia Gandolfi, con la"scusa", il"pretesto"(e in qualche modo anche il pre-testo)del rischio della perdita del lavoro, da parte dei due"aspiranti"(Brignano e Casagrande), che quindi si contendono i favori di Panariello(boss della produzione), ma il pretesto e la motivazione(quella che valeva anche in epoca della commedia dell'arte, anzi già ai tempi di Plauto-si pensi al servo furbastro e sempre a caccia dei denari del padrone e degli altri)perdono intensità a favore di quanto poi avviene, battute un po'scontate, comicità autorefenziale nel senso più"limitante"del termine etc. El Gato
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