catia p.
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sabato 8 gennaio 2011
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megamind – quando non basta essere perfetti
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L'azzurro protagonista di questa pellicola, super-malvagio solo in teoria (poiché da subito si capisce che la sua cattiveria non è innata, ma è frutto del casuale influsso dell'ambiente circostante), possiede un'intelligenza talmente perfetta che da sola potrebbe valergli la conquista della felicità. Ma, come imparerà a sue spese, avere tutto non basta.
Così pure noi spettatori impareremo la stessa lezione a nostre spese, ovvero: pur trovandoci di fronte ad un ottima pellicola, ci accorgeremo che la straordinaria confezione non basta a soddisfarci del tutto.
Da un punto di vista tecnico, questo film d'animazione è ineccepibile.
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L'azzurro protagonista di questa pellicola, super-malvagio solo in teoria (poiché da subito si capisce che la sua cattiveria non è innata, ma è frutto del casuale influsso dell'ambiente circostante), possiede un'intelligenza talmente perfetta che da sola potrebbe valergli la conquista della felicità. Ma, come imparerà a sue spese, avere tutto non basta.
Così pure noi spettatori impareremo la stessa lezione a nostre spese, ovvero: pur trovandoci di fronte ad un ottima pellicola, ci accorgeremo che la straordinaria confezione non basta a soddisfarci del tutto.
Da un punto di vista tecnico, questo film d'animazione è ineccepibile.
Basti pensare alle accattivanti meraviglie tecnologiche, frutto di infinite citazioni al cinema di genere, alla simpatia dei personaggi dai grandi occhioni o alla particolare cura nella riproduzione della luce che esalta la resa scenografica dell'insieme.
In egual misura, risulta impeccabile la trama, anche questa imbastita intorno ad appropriate citazioni per cinefili e raffinati cliché fantascientifici, il tutto condito dalle più classiche gag della migliore commedia americana.
Il limite nella riuscita del film sta proprio in tutta questa “perfezione” che appare fin troppo costruita a tavolino e fin troppo ricca e artificiosa. Difficile appassionarsi veramente a questa girandola di già visto sebbene sia curata in ogni minimo dettaglio.
Qualcosa di piacevole e divertente i bambini lo troveranno comunque e probabilmente vi diranno che il film gli è piaciuto, ma risate sguaiate e occhi sognanti o aggettivi superlativi come un semplice “bellissimo” non potranno mai essere attribuiti a questo MEGAMIND che, con tutte le migliore intenzioni, non supera le tre stelle.
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renato volpone
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lunedì 27 dicembre 2010
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ma chi è il cattivo?
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Il film racconta di due bimbi lanciati nello spazio dai genitori che, dotati di superpoteri e intelligenza, approdano sulla terra. Uno ha successo ed è amato da tutti, l'altro, che si sente sbagliato fin da piccolo, cresce con l'animo di un cattivo ed è in costante contrasto con il primo finchè non riesce ad ucciderlo. A questo punto crea un nuovo supereroe buono per sostituirlo in quanto senza di lui la sua cattiveria non ha senso, ma ne esce un cattivo e lui deve affrontarlo diventando il buono di turno. Il soggetto rappresenta tutti i difetti della società moderna, il desiderio di fama, di successo, l'invidia, l'arroganza, la debolezza, ma si ha la netta sensazione che il messaggio non sia positivo ed educativo.
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Il film racconta di due bimbi lanciati nello spazio dai genitori che, dotati di superpoteri e intelligenza, approdano sulla terra. Uno ha successo ed è amato da tutti, l'altro, che si sente sbagliato fin da piccolo, cresce con l'animo di un cattivo ed è in costante contrasto con il primo finchè non riesce ad ucciderlo. A questo punto crea un nuovo supereroe buono per sostituirlo in quanto senza di lui la sua cattiveria non ha senso, ma ne esce un cattivo e lui deve affrontarlo diventando il buono di turno. Il soggetto rappresenta tutti i difetti della società moderna, il desiderio di fama, di successo, l'invidia, l'arroganza, la debolezza, ma si ha la netta sensazione che il messaggio non sia positivo ed educativo. Forse più adatto ad un pubblico adulto che ad una platea di bambini, offre comunque un'ottima animazione.
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nembo
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martedì 28 dicembre 2010
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una delusione
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la produzione è importante e si vede. la spettacolarità delle scene d'azione non manca. tutta la MetroCity ricostruita con dovizia di dettagli impressiona ed il 3d dà le vertigini. peccato che questa macchina enorme sia al servizio di sceneggiatori col fiato corto. i personaggi non ce la fanno a diventare simpatici (né antipatici). si legge uno sforzo di voler ripercorrere la via di Shrek: reinterpretare (capovolgere i ruoli) i personaggi non già delle fiabe ma dei fumetti (stile Marvel). superman diventa cattivo (anche un po' cupo) e Luthor diventa buono (ma stride col suo look gotico/psichedelico). la città è grande ma vuota. il racconto non segue un filo preciso. le "citazioni cinefile" (che oure regalano una bella interpretazione di Marlon Brando che fà il Padrino di superman) stancano.
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la produzione è importante e si vede. la spettacolarità delle scene d'azione non manca. tutta la MetroCity ricostruita con dovizia di dettagli impressiona ed il 3d dà le vertigini. peccato che questa macchina enorme sia al servizio di sceneggiatori col fiato corto. i personaggi non ce la fanno a diventare simpatici (né antipatici). si legge uno sforzo di voler ripercorrere la via di Shrek: reinterpretare (capovolgere i ruoli) i personaggi non già delle fiabe ma dei fumetti (stile Marvel). superman diventa cattivo (anche un po' cupo) e Luthor diventa buono (ma stride col suo look gotico/psichedelico). la città è grande ma vuota. il racconto non segue un filo preciso. le "citazioni cinefile" (che oure regalano una bella interpretazione di Marlon Brando che fà il Padrino di superman) stancano. a tratti si ridacchia ma non ci sono veri tempi comici. insomma deludente. e dispiace perché lavoro ce n'è tanto.
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