Four Lions |
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Un film di Christopher Morris.
Con Riz Ahmed, Arsher Ali, Nigel Lindsay, Kayvan Novak, Adeel Akhtar.
continua»
Commedia,
Ratings: Kids+16,
durata 94 min.
- Gran Bretagna 2010.
- Videa
uscita mercoledì 1 giugno 2011.
MYMONETRO
Four Lions
valutazione media:
2,73
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Umorismo nero, irriducibile, ma efficace.di MikadoFeedback: 866 | altri commenti e recensioni di Mikado |
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martedì 21 giugno 2011 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
La vicenda ruota attorno ad un ristretto gruppo di attivisti islamici che progettano un attentato kamikaze nei dintorni di una città inglese. Nessuno di loro ha avuto un addestramento militare, ma sono tutti estremamente convinti di riuscire nell'impresa. Parlando del film in pillole, si può iniziare dicendo che il problema di questa pellicola, per quanto concerne il numero e il gradimento del pubblico, sarà sicuramente il pregiudizio. Tuttavia se si supera questo iniziale ostacolo, ci si ritrova a godere di una trama ben architettata, incredibilmente verosimile e alquanto spassosa. Ciò che ognuno di noi, almeno una volta, può aver pensato riguardo a dei possibili attentatori islamici, si riversa sullo schermo, come una proiezione mentale. Quando le nostre fantasie prendono vita però, non seguono il percorso che ci eravamo prefissati, anzi, spaccano le barriere fra razze e religioni mettendo in scena un registro di situazioni esilaranti e al contempo macabre, contornate da momenti teneri, nei quali il registra mostra quanta umanità in colui che ci spaventa, il tanto chiacchierato straniero, "diverso". E rivela l'umanità dietro ad un gesto, quello di farsi esplodere, che di buono ha davvero poco. Durante la visione non ce ne si accorge, si ride di gusto attendendo il prossimo guaio in cui si cacceranno i protagonisti e si seguono le varie vicende; eppure, non appena il film termina, ci si ritrova a disagio. Ed il disagio è creato dal dispiacere per aver visto morire tutti i nostri eroi. Ci si scopre affezionati a quegli improbabili attentatori, che andavano cercando così goffamente il paradiso. Il dubbio finale, di waj prima, per quanto riguarda l'esplosione, e dei due cecchini poi, trasmette un senso di smarrimento, di domanda perpetua. E ci si chiede: perchè? Perchè le persone sono capaci di tali gesti? E poi, perchè disprezziamo tanto le civiltà differenti dalla nostra? Perchè ci sentiamo bene solo quando il diverso è neutralizzato? Infine, il vero pericolo, è fuori o dentro di noi? E il cinema, quando propone anzichè risposte, delle domande, raggiunge il suo scopo più alto.
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