mikado
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martedì 21 giugno 2011
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umorismo nero, irriducibile, ma efficace.
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La vicenda ruota attorno ad un ristretto gruppo di attivisti islamici che progettano un attentato kamikaze nei dintorni di una città inglese. Nessuno di loro ha avuto un addestramento militare, ma sono tutti estremamente convinti di riuscire nell'impresa.
Parlando del film in pillole, si può iniziare dicendo che il problema di questa pellicola, per quanto concerne il numero e il gradimento del pubblico, sarà sicuramente il pregiudizio. Tuttavia se si supera questo iniziale ostacolo, ci si ritrova a godere di una trama ben architettata, incredibilmente verosimile e alquanto spassosa.
Ciò che ognuno di noi, almeno una volta, può aver pensato riguardo a dei possibili attentatori islamici, si riversa sullo schermo, come una proiezione mentale.
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La vicenda ruota attorno ad un ristretto gruppo di attivisti islamici che progettano un attentato kamikaze nei dintorni di una città inglese. Nessuno di loro ha avuto un addestramento militare, ma sono tutti estremamente convinti di riuscire nell'impresa.
Parlando del film in pillole, si può iniziare dicendo che il problema di questa pellicola, per quanto concerne il numero e il gradimento del pubblico, sarà sicuramente il pregiudizio. Tuttavia se si supera questo iniziale ostacolo, ci si ritrova a godere di una trama ben architettata, incredibilmente verosimile e alquanto spassosa.
Ciò che ognuno di noi, almeno una volta, può aver pensato riguardo a dei possibili attentatori islamici, si riversa sullo schermo, come una proiezione mentale. Quando le nostre fantasie prendono vita però, non seguono il percorso che ci eravamo prefissati, anzi, spaccano le barriere fra razze e religioni mettendo in scena un registro di situazioni esilaranti e al contempo macabre, contornate da momenti teneri, nei quali il registra mostra quanta umanità in colui che ci spaventa, il tanto chiacchierato straniero, "diverso". E rivela l'umanità dietro ad un gesto, quello di farsi esplodere, che di buono ha davvero poco.
Durante la visione non ce ne si accorge, si ride di gusto attendendo il prossimo guaio in cui si cacceranno i protagonisti e si seguono le varie vicende; eppure, non appena il film termina, ci si ritrova a disagio. Ed il disagio è creato dal dispiacere per aver visto morire tutti i nostri eroi. Ci si scopre affezionati a quegli improbabili attentatori, che andavano cercando così goffamente il paradiso. Il dubbio finale, di waj prima, per quanto riguarda l'esplosione, e dei due cecchini poi, trasmette un senso di smarrimento, di domanda perpetua. E ci si chiede: perchè? Perchè le persone sono capaci di tali gesti?
E poi, perchè disprezziamo tanto le civiltà differenti dalla nostra? Perchè ci sentiamo bene solo quando il diverso è neutralizzato?
Infine, il vero pericolo, è fuori o dentro di noi?
E il cinema, quando propone anzichè risposte, delle domande, raggiunge il suo scopo più alto.
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milan k. kostich
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lunedì 13 giugno 2011
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quattro leoni...a londra
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Baiso 13 di Maggese(?) anno 11. Mi scuso con il gentile pubblico per la votazione decisamente alta, ma motivi di cuore e di memoria mi consigliano di farlo. Ho visto il film due sere fa a Babilogna, vicino al vecchio Cassero alla Porta di Saragozza. Ero fuori il sabato con la mia Prima ed unica Moglie ed una coppia di amici. Ammetto,ho riso molto durante il film, non così loro. Avrei voluto addirittura applaudire sui titoli di coda, ma la freddezza del minuscolo pubblico borghesebabiglionese mi ha consigliato il basso profilo. Mi sono ricordato di quando quell'inverno uscii dal vecchio cinema dopo aver visto Un Lupo Mannaro Americano a Londra di John Landis, turlupinato, ero sicuro di essere stato turlupinato con quella fricassea di film.
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Baiso 13 di Maggese(?) anno 11. Mi scuso con il gentile pubblico per la votazione decisamente alta, ma motivi di cuore e di memoria mi consigliano di farlo. Ho visto il film due sere fa a Babilogna, vicino al vecchio Cassero alla Porta di Saragozza. Ero fuori il sabato con la mia Prima ed unica Moglie ed una coppia di amici. Ammetto,ho riso molto durante il film, non così loro. Avrei voluto addirittura applaudire sui titoli di coda, ma la freddezza del minuscolo pubblico borghesebabiglionese mi ha consigliato il basso profilo. Mi sono ricordato di quando quell'inverno uscii dal vecchio cinema dopo aver visto Un Lupo Mannaro Americano a Londra di John Landis, turlupinato, ero sicuro di essere stato turlupinato con quella fricassea di film...ed ero anche abbastanza inviperito per i baiocchi gettati...quando, la sera stessa, a scoppio ritardato, cominciai a ridere per le battute del film...Considero percio' la scena della querelle tra i cecchini paragonabile come impatto comico alla scena dell'ingresso dei due studenti americani nel pub sperduto nella brughiera...Ma in questi giorni di primo caldo tropicale, non riesco a capire, come avrebbero detto i Leoni, se sto vedendo il mondo con la testa o con il cuore...Il cuore e'un muscolo strano, completamente incontrollabile, per le mie scarse capacita', dal controllo cerebrale conscio...ed attualmente il mio strazia e soffre per la Decisione Irrevocabile della mia Prima ed Unica Moglie, palesatami un giorno prima che mi mettessi a ridere per 4 strambi mujaidin che saltano per aria, ognuno con la sua missione ed il suo sogno. La testa secondo me si e' messa a ridere, come per liberarsi di un altro lutto non improvviso...come per palesarmi la misera umanità' di cui tutti facciamo parte attualmente...Dal documentario istantaneo, a proclami farneticanti piu' alqueidisti di Alqueda attraverso la sorpresa di una bellissima donna moderna che puo' credere nel martirio del Giovane Sposo...la testa salta da una frasca all'altra, mentre il cuore azzittii si consola...Ve lo consiglio, anche se sono le tre, sono a Reggio da solo e domani alle otto devo aprire bottega. Un grande abbraccio a tutti i fratelli. Milan K.Kostich 4FnMExodus
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martedì 21 giugno 2011
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umorismo nero, irriducibile, ma efficace.
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La vicenda ruota attorno ad un ristretto gruppo di attivisti islamici che progettano un attentato kamikaze nei dintorni di una città inglese. Nessuno di loro ha avuto un addestramento militare, ma sono tutti estremamente convinti di riuscire nell'impresa.
Parlando del film in pillole, si può iniziare dicendo che il problema di questa pellicola, per quanto concerne il numero e il gradimento del pubblico, sarà sicuramente il pregiudizio. Tuttavia se si supera questo iniziale ostacolo, ci si ritrova a godere di una trama ben architettata, incredibilmente verosimile e alquanto spassosa.
Ciò che ognuno di noi, almeno una volta, può aver pensato riguardo a dei possibili attentatori islamici, si riversa sullo schermo, come una proiezione mentale.
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La vicenda ruota attorno ad un ristretto gruppo di attivisti islamici che progettano un attentato kamikaze nei dintorni di una città inglese. Nessuno di loro ha avuto un addestramento militare, ma sono tutti estremamente convinti di riuscire nell'impresa.
Parlando del film in pillole, si può iniziare dicendo che il problema di questa pellicola, per quanto concerne il numero e il gradimento del pubblico, sarà sicuramente il pregiudizio. Tuttavia se si supera questo iniziale ostacolo, ci si ritrova a godere di una trama ben architettata, incredibilmente verosimile e alquanto spassosa.
Ciò che ognuno di noi, almeno una volta, può aver pensato riguardo a dei possibili attentatori islamici, si riversa sullo schermo, come una proiezione mentale. Quando le nostre fantasie prendono vita però, non seguono il percorso che ci eravamo prefissati, anzi, spaccano le barriere fra razze e religioni mettendo in scena un registro di situazioni esilaranti e al contempo macabre, contornate da momenti teneri, nei quali il registra mostra quanta umanità in colui che ci spaventa, il tanto chiacchierato straniero, "diverso". E rivela l'umanità dietro ad un gesto, quello di farsi esplodere, che di buono ha davvero poco.
Durante la visione non ce ne si accorge, si ride di gusto attendendo il prossimo guaio in cui si cacceranno i protagonisti e si seguono le varie vicende; eppure, non appena il film termina, ci si ritrova a disagio. Ed il disagio è creato dal dispiacere per aver visto morire tutti i nostri eroi. Ci si scopre affezionati a quegli improbabili attentatori, che andavano cercando così goffamente il paradiso. Il dubbio finale, di waj prima, per quanto riguarda l'esplosione, e dei due cecchini poi, trasmette un senso di smarrimento, di domanda perpetua. E ci si chiede: perchè? Perchè le persone sono capaci di tali gesti?
E poi, perchè disprezziamo tanto le civiltà differenti dalla nostra? Perchè ci sentiamo bene solo quando il diverso è neutralizzato?
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E il cinema, quando propone anzichè risposte, delle domande, raggiunge il suo scopo più alto.
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giovedì 20 gennaio 2011
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che coraggio!!
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Sì, bisogna averne veramente tanto per confezionare un film del genere, divertente eppure tragico, farsesco ma comunque attaccato a doppio filo alla realtà, con un finale che fà letteralmente gelare il sangue nelle vene.
Dal regista esordiente al cinema chris morris arriva una commedia che può essere considerata un misto di trainspotting, i soliti ignoti e south park, il primo perchè quello che fà questo film è parlare di un argomento serissimo, forse l'unico dei veri tabù odierni (la jihad islamica compiuta da occidentali) mettendola in farsa senza alcuna forma di moralismo(come fece trainspotting sulla droga), il secondo perchè i 4 protagonisti (5 in realtà) sembrano usciti dritti dritti dalla commedia di monicelli, il terzo per il cattivissimo finale.
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Sì, bisogna averne veramente tanto per confezionare un film del genere, divertente eppure tragico, farsesco ma comunque attaccato a doppio filo alla realtà, con un finale che fà letteralmente gelare il sangue nelle vene.
Dal regista esordiente al cinema chris morris arriva una commedia che può essere considerata un misto di trainspotting, i soliti ignoti e south park, il primo perchè quello che fà questo film è parlare di un argomento serissimo, forse l'unico dei veri tabù odierni (la jihad islamica compiuta da occidentali) mettendola in farsa senza alcuna forma di moralismo(come fece trainspotting sulla droga), il secondo perchè i 4 protagonisti (5 in realtà) sembrano usciti dritti dritti dalla commedia di monicelli, il terzo per il cattivissimo finale.
Non mi dilungo sulla trama perchè ampiamente descritta nella scheda del film ma piuttosto consiglio a tutti di vederlo.....ne vale veramente la pena. Le scene comiche come nella migliore tradizione delle black comedy inglesi si sprecano, ma quando ci si ferma un attimo a riflettere su quello che abbiamo visto....beh, la sensazione di inquietudine è veramente forte. Gli attori sono semplicemente perfetti e la sceneggiatura funziona come un orologio innestando sin dai primi minuti le marce alte e scorrendo velocissima fino al finale che lascia spiazzati e basiti ma propri per questo è degno di essere ricordato.
Sì, perchè questo è comunque un film che una volta finita la proiezione rimane "dentro" e se quello che diceva wild è vero...un film che a distanza di tempo si ricorda...è un gran film.
VOTO: 41/2, forse non un capolavoro...ma ci manca poco.
Non si sà ancora se sarà distribuito in italia (e se lo sarà le polemiche temo saranno incendiarie soprattutto per la simpatia intrinseca di questi terroristi, cosa che in certi punti del film può far tifare per loro) quindi consiglio a chiunque lo voglia vedere di cercarlo in rete, si trova anche con sottotitoli italiani e per quel che mi riguarda è una delle migliori black comedy uscita da una decina di anni a questa parte.
P.S: Seppur farsesca e ,sembrerebbe,demenziale la scena del terrorista jihadista rap è assolutamente vera. In inghilterra (ma non solo) anche questo è un genere musicale....che vende!!!
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