jean_1960
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martedì 11 maggio 2010
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una dreamworks disneyana
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Lasciando perdere la spettacolarita' delle scene, che anche grazie al 3D sono molto efficaci, il film deve moltissimo
a Chris Sanders, che oltre alla regia ha curato la sceneggiatura (non originale, basandosi sui libri di Cressida Cowell)
con risultati straordinari : e' la storia che intriga, piu' della spettacolarita' delle scene.
Chris ha trasformato un libro per soli ragazzi, dove i draghi parlano in "dragonese" e chiedono di mangiare
gatti quando non si trova del pesce (vedere intervista dell'autrice con sottotitoli in Italiano disponibile in rete)
in una fiaba per adulti, dove vengono messi in risalto valori non solo come la comprensione degli altri e dei
disabili, ma anche l'accettazione delle proprie disabilita' e dei propri limiti, la ricerca del divenire grande uomo e
non piu' un grande maschio (ogni riferimento ai tempi moderni e' assolutamente voluto).
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Lasciando perdere la spettacolarita' delle scene, che anche grazie al 3D sono molto efficaci, il film deve moltissimo
a Chris Sanders, che oltre alla regia ha curato la sceneggiatura (non originale, basandosi sui libri di Cressida Cowell)
con risultati straordinari : e' la storia che intriga, piu' della spettacolarita' delle scene.
Chris ha trasformato un libro per soli ragazzi, dove i draghi parlano in "dragonese" e chiedono di mangiare
gatti quando non si trova del pesce (vedere intervista dell'autrice con sottotitoli in Italiano disponibile in rete)
in una fiaba per adulti, dove vengono messi in risalto valori non solo come la comprensione degli altri e dei
disabili, ma anche l'accettazione delle proprie disabilita' e dei propri limiti, la ricerca del divenire grande uomo e
non piu' un grande maschio (ogni riferimento ai tempi moderni e' assolutamente voluto).
Sono d'accordo con svariate recensioni che citano come piccolo "neo" l'esagerato stile "barocco" utilizzato nel caratterizzare
i vari draghi, eccetto "sdentato" (assolutamente azzeccato e sorprendentemente efficace), aggiungo come altro piccolo "neo"
l'utilizzo di un drago dai toni apocalittici (alla "godzilla").
A parte cio', la trama fila via come gli sci al chilometro lanciato, con battute mai volgari : anzi, sorprendentemente "pulite" se pensiamo che la Dreamworks ha come sua bandiera il (per me mediocre) Shrek, di certo molto piu' rivolto ad un altro tipo di pubblico. Una sceneggiatura che alla Walt Disney avrebbe di certo fatto comodo (tenendo anche conto che come effetti speciali la "consociata" Pixar di certo non e' meno).
Straordinariamente riuscita l'espressivita' data da sceneggiatore/disegnatori ai due personaggi principali, "sdentato" e "hic".
Hic e' un ragazzo vichingo che sembra provenire da un altro mondo, lui magrolino e intelligente, tutti gli altri muscolosi e
ostinatamente ottusi, che non ha problemi pero' nell'accettarsi per quel che e' fisicamente ma soprattutto per i propri valori.
Sdentato invece e' volutamente un connubio tra movenze feline , affettuosita' canina ma anche intelligenza e sensibilita' umana.
Inutile dire che la sua figura rappresenta tutti coloro che disprezziamo a priori, senza conoscere fino in fondo cosa realmente siano ("crediamo di sapere tutto sui draghi, ma in realta' non li conosciamo affatto").
Un'altra segnalazione per la musica, bellissima e decisamente appropriata allo stile del film.
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metacritic
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venerdì 7 maggio 2010
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sguardo antropologico sul "nemico"
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un film che dovrebbero visionare più e più volte anche molti dei nostri politici, non mi meraviglia che per realizzarlo si sia fatto ricorso alle conoscenze di antropologi culturali di fama. Pieno zeppo di significati sociali per gli adulti e un bellissimo film anche per i bambini che ne apprezzeranno grafica e screenplay.
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paiman
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mercoledì 5 maggio 2010
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tra draghi e teenager vichinghi nei mari del nord.
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Dragon Trainer (How to train your Dragon) ci porta nel mondo dei Vichinghi presentatoci dall'ingegnoso adolescente, quanto mai improbabile aspirante ammazzadraghi, Hiccup (Singhiozzo per gli anglofoni), troppo acuto e sofisticato, troppo magrolino per essere un vero vichingo come suo padre, Stoick l'Immenso, capo del villaggio. In una comunità dove cacciare draghi è l'unico modo per divenire personaggi di spicco, Hiccup è considerato un disastro deambulante dal padre e dai guerrieri, e uno sfigato dai suoi coetanei. Ma la fortuna sorride agli audaci e il nostro protagonista si ritrova ad aver catturato il più potente e misterioso dei draghi, la Furia Buia, grazie ad un marchingegno di sua invenzione.
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Dragon Trainer (How to train your Dragon) ci porta nel mondo dei Vichinghi presentatoci dall'ingegnoso adolescente, quanto mai improbabile aspirante ammazzadraghi, Hiccup (Singhiozzo per gli anglofoni), troppo acuto e sofisticato, troppo magrolino per essere un vero vichingo come suo padre, Stoick l'Immenso, capo del villaggio. In una comunità dove cacciare draghi è l'unico modo per divenire personaggi di spicco, Hiccup è considerato un disastro deambulante dal padre e dai guerrieri, e uno sfigato dai suoi coetanei. Ma la fortuna sorride agli audaci e il nostro protagonista si ritrova ad aver catturato il più potente e misterioso dei draghi, la Furia Buia, grazie ad un marchingegno di sua invenzione. Ma, appena trovato il drago, invece di ucciderlo e portarlo al villaggio come trofeo, Hiccup, impietosito dallo sguardo della bestia, lo libera. Da quel fatidico gesto nascerà una particolare amicizia che legherà Hiccup e il drago "Sdentato" indissolubilmente facendo avvicinare due mondi all'apparenza ostili e distanti tra loro.
Dragon Trainer è di gran lunga uno dei migliori film della Dreamworks, se non il migliore. Toccante, emozionante, ben strutturato e privo di quella comicità demenziale degli altri film Dreamworks a favore di un ritmo deciso e scene commoventi tra cui uno struggente finale. Il livello grafico raggiunge vette eccezionali, soprattutto nell'illuminazione, nel dettaglio e nelle animazioni, ripagando così la lunghissima lavorazione del film (durata quasi dieci anni per travagliati motivi). I registi Dean DeBlois e Chris Sanders infondono l'aspetto di Stitch al drago Sdentato, rendendolo un tenero animale da compagnia, ma che sotto nasconde la sua indole aggressiva da animale selvaggio. Sono evitati i classici cliché e smielate sul rapporto tra un animale e l'umano, rendendo la costruzione del rapporto tra Hiccup e il drago qualcosa di autentico e graduale. Divertente l'introduzione fatta dal protagonista all'inizio del film che ci immerge subito nella fredda e solitaria isola di Berk. Menzione particolare per le musiche di John Powell che avvolgono il film in una inebriante sinfonia di cornamuse e strumenti folkloristici, senza rinunciare alla potenza orchestrale che costituisce il tema centrale del film. Eccellente il character design, soprattutto quello del protagonista Hiccup e dei vari draghi, a loro modo bizzarri e originali. Un 3D efficace (l'oceano all'inizio del film e le varie battaglie aeree) che infonde moto alle scene, scenari mozzafiato e a tratti fotorealistici, buon doppiaggio italiano. Consigliato a tutti per la sua straordinarietà visiva e narrativa.
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thekarateka
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lunedì 3 maggio 2010
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dragi e vichinghi
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E fu così che il primo vichingo cavalcò la bestia leggendaria. Hiccup è un giovane vichingo che, insoddisfatto della sua misera vita e aspirante a cacciatore di draghi, prova, durante una notte di guerra contro queste bestie, a catturare quella più misteriosa, così veloce e letale che nessun vichingo ha mai avuto l'occasione di studiare: la furia buia. Quando si dice la fortuna del principiante, con un colpo a casaccio riesce a catturarla, e questa si schianta in una foresta vicino. Il giorno dopo Hiccup trova il drago legato nella rete con cui l'aveva acciuffato, estrae il coltello e.....lo libera, non riesce ad ucciderlo. Si accorge che non riesce a fare del male a nessun drago, quindi rinuncia a diventare un vero vichingo.
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E fu così che il primo vichingo cavalcò la bestia leggendaria. Hiccup è un giovane vichingo che, insoddisfatto della sua misera vita e aspirante a cacciatore di draghi, prova, durante una notte di guerra contro queste bestie, a catturare quella più misteriosa, così veloce e letale che nessun vichingo ha mai avuto l'occasione di studiare: la furia buia. Quando si dice la fortuna del principiante, con un colpo a casaccio riesce a catturarla, e questa si schianta in una foresta vicino. Il giorno dopo Hiccup trova il drago legato nella rete con cui l'aveva acciuffato, estrae il coltello e.....lo libera, non riesce ad ucciderlo. Si accorge che non riesce a fare del male a nessun drago, quindi rinuncia a diventare un vero vichingo. Contemporaneamente però, suo padre, il più famoso e forte dei vichinghi, gli cede finalmente la possibilità di diventarlo. Hiccup inizia così la scuola per vichinghi. risultando il più bravo grazie a "Sdentato" (il nome che ha dato alla furia buia). Tra Hiccup e Sdentato nasce un'amicizia, e finalmente il drago si lascia cavalcare dal ragazzo. I vichinghi però non lo accettano, e sfruttano Sdentato per arrivare al nido dei draghi, dove scopriranno la terribile verità.....Toccherà a Sdentato e Hiccup a vincere le paure e salvare sia i draghi che i vichinghi. Un film piuttosto complesso per la Dreamworks Animation, con meno gag dei prodotti precedenti. Resta comunque spettacolare, grazie al 3D che ci porta dai villaggi alle foreste, fino ai cieli più annebbiati e all'isola dei draghi. Le morali non mancano: l'amicizia e la xenofobia sono i temi principali. I draghi attaccano i villaggi vichinghi per un motivo preciso, ma non di loro spontanea volontà. Questi, dopo anni di attacchi, non li temono, bensì li combattono. Sembra una cosa ovvia, ma guardando il film si capisce meglio la faccenda. Il lieto fine comunque non manca, e l'amore alla fine vince. Questa è la prova che si può convivere in pace.
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morrison72
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lunedì 26 aprile 2010
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con grisù e vichy nel cuore
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Finalmente un film d'animazione da promuovere a pieni voti! Dopo il bellissimo "Up" non si è visto un granchè in giro e ora arriva invece questo cartone che emoziona, commuove e diverte. Draghi e vichinghi a solleticare la fantasia dei più piccoli e a pizzicare la nostalgia dei più grandi per questi tipici soggetti dell'immaginario infantile (o almeno, credo, per quelli della mia età). Non ho potuto fare a meno di richiamare alla memoria Grisù, il drago che voleva fare il pompiere, e il geniale Vichy il vichingo, che, pur non essendosi mai incontrati, sono stati dei personaggi che mi hanno fatto sognare e, per un po', credere che nella vita fosse più o meno tutto possibile.
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Finalmente un film d'animazione da promuovere a pieni voti! Dopo il bellissimo "Up" non si è visto un granchè in giro e ora arriva invece questo cartone che emoziona, commuove e diverte. Draghi e vichinghi a solleticare la fantasia dei più piccoli e a pizzicare la nostalgia dei più grandi per questi tipici soggetti dell'immaginario infantile (o almeno, credo, per quelli della mia età). Non ho potuto fare a meno di richiamare alla memoria Grisù, il drago che voleva fare il pompiere, e il geniale Vichy il vichingo, che, pur non essendosi mai incontrati, sono stati dei personaggi che mi hanno fatto sognare e, per un po', credere che nella vita fosse più o meno tutto possibile. Non perdetelo questo cartone. Guardatelo, se ci riuscite, con la spensieratezza di un bambino; sospendete ogni giudizio per un'ora e mezza, poi tornate qui a dirmi se ne era valsa la pena.
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claudiorec
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venerdì 23 aprile 2010
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per tutti da vedere
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Titolo imperdibile! Buon utilizzo del 3D! Ma la vera forza del film è la sceneggiatura!
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annalisa marini
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giovedì 22 aprile 2010
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i draghi contro il villaggio...
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...ma in realtà i draghi "cattivi" che attaccano la popolazione sono "buoni" e a loro volta succubi di un drago "preistorico", il vero cattivo.
un invito alla riflessione: quello che ci pare "cattivo" potrebbe non esserlo. e visto che il film è diretto ad un pubblico infantile/adolescente è un valido spunto.
anche l'idea del figlio del capo mingherlino e inadatto, ricalca sentimenti d'inadeguatezza percepiti dall'odierna nuova generazione, alla fine diventa un eroe perseguendo quello che intimamente è - un genio inventore/stratega e non un guerriero tutto muscoli - regala uleriore argomento da affrontare con i nostri figli/nipoti.
anche i colori la fanno da padroni: il drago nero è buono, gli altri draghi, colorati e dotati di pericolose armi, si trasformano in creature buffe e coccolone con punti deboli impensabili, il villaggio ed i suoi abitanti sono particolarmente convincenti.
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...ma in realtà i draghi "cattivi" che attaccano la popolazione sono "buoni" e a loro volta succubi di un drago "preistorico", il vero cattivo.
un invito alla riflessione: quello che ci pare "cattivo" potrebbe non esserlo. e visto che il film è diretto ad un pubblico infantile/adolescente è un valido spunto.
anche l'idea del figlio del capo mingherlino e inadatto, ricalca sentimenti d'inadeguatezza percepiti dall'odierna nuova generazione, alla fine diventa un eroe perseguendo quello che intimamente è - un genio inventore/stratega e non un guerriero tutto muscoli - regala uleriore argomento da affrontare con i nostri figli/nipoti.
anche i colori la fanno da padroni: il drago nero è buono, gli altri draghi, colorati e dotati di pericolose armi, si trasformano in creature buffe e coccolone con punti deboli impensabili, il villaggio ed i suoi abitanti sono particolarmente convincenti.
il tutto amalgamato da un piacevole effetto 3D
è un film che gli adulti dovrebbero vedere con o senza "piccoli" al seguito.
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emilio0774
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giovedì 22 aprile 2010
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una piacevole sorpresa
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Veramente un bel film, non gli davo molto creditio e invece sono rimasto piacevolmente sorpreso.
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spaceee
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domenica 18 aprile 2010
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da vedere
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Simpatico, bello da vedere con tutta la famiglia senza escludere nessuno, dai piccini ai più grandi, non è un film espressamente per un pubblico più adulto tipo shrek 2, ma cmq non ci si annoia affatto. Consiglio di vederlo, ps: l'effo 3d non è un granchè, quindi chi decidesse di vederlo in 2d non si perderebbe nulla.. io se lo rivedessi sceglierei il 2d.
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boid1
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giovedì 15 aprile 2010
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finalmente soldi spesi bene :)
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era da un pò che non vedevo un film che mi lasciasse completamente soddisfatto.
un cartone carino, dinamico, divertente e ricco di azione. una bella storia (seppur non priva di qualche leggerezza)
gran film! era ora!
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