stellab
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domenica 3 ottobre 2010
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delusione
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Film deludente. Solite macchiette del sud e umorismo dozzinale. peccato vedere un film francese raffinnato rifatto male da noi italiani. Alla fine sembra una triste operazioni commerciale.
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pulpiccion.blogspot.com
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domenica 3 ottobre 2010
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benvenuti al sud, e il pregiudizio diventa comico
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Che non avesse grandi pretese lo si era capito sin dal trailer. La conferma arriva guardando il film, che non vuol essere più di quello che è. Una bella commedia.
Remake ufficiale di Giù al Nord, con tanto di piccolo cameo del protagonista Dany Boom, Benvenuti al Sud ripropone le stesse tematiche e la stessa struttura del successo francese.
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Che non avesse grandi pretese lo si era capito sin dal trailer. La conferma arriva guardando il film, che non vuol essere più di quello che è. Una bella commedia.
Remake ufficiale di Giù al Nord, con tanto di piccolo cameo del protagonista Dany Boom, Benvenuti al Sud ripropone le stesse tematiche e la stessa struttura del successo francese. Con la differenza che, questa volta, nulla si perde nella traduzione e il gioco dei dialetti, base della comicità del film, riesce alla perfezione. Le gag e i tempi comici sono magistralmente gestiti dai due attori protagonisti, Claudio Bisio e Alessandro Siani. L'etera lotta tra Nord e Sud, con i pregiudizi e gli stereotipi che già ci fa tanto sorridere nella realtà, qui fa ridere, e molto.
Bisio, pur senza perdere la dolcezza e la lieve malinconia che ne caratterizzano lo sguardo, fa il comico puro, eccellendo. La Finocchiaro, nella magistrale interpretazione di moglie polentona e assurdamente nevrotica, si alterna alla Lodovini, che si conferma attrice capace e fiera rappresentante della donna mediterranea. Il cast nell'insieme funziona, i personaggi fortemente caratterizzati conferiscono alla pellicola un'allure quasi teatrale.
La trama, pur essendo semplice e già vista, risulta scorrevole e le due ore scivolano velocemente, tra una risata e l'altra.
La capacità di questo film sta nel trattare la tematica della differenza in modo sufficientemente leggero da non risultare pretenzioso ma senza sfociare nella mera commedia degli equivoci, all'italiana. Ci sono anche due belle storie d'amore, diverse per età e provenienza geografica dei protagonisti, che inteneriscono e divertono allo stesso tempo. Insomma, non manca proprio niente. La fotografia è bella e ricca, i dialoghi sono ben strutturati e la trama è arricchita da un pizzico di romanticismo.
Si esce dal cinema sapendo di non aver sprecato due ore della propria vita. Il che, visti i tempi, è già un gran bel successo.
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zozner
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domenica 3 ottobre 2010
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effetto giappone.
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Negli anni settanta, ottanta c'eravamo abituati a vedere i turisti giapponesi che fotografavano tutto, soprattutto le belle vetrine, poi, ci spiegavano che le ripetevano. Bhe! ci sono riusciti, oggi dovremmo andare noi a fotografare qualcosa da loro ma, temo che non servirebbe a molto. Siamo veramente troppo pretenziosi, sicuri che comunque cela faremo. Luca Miniero, prende, fotografa il film di Daniel Boom "Giù al nord" e lo rifà tale e quale, con lo stesso soggetto, battute, ambientandolo nel Sud Italia. Giustificazione iniziale, dichiarata nel film : é una nuova tappa di una corsa a staffetta. Il cameo, un po' confuso per la verità, dell'arrivo col pacco di uno dei protagonisti del film francese.
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Negli anni settanta, ottanta c'eravamo abituati a vedere i turisti giapponesi che fotografavano tutto, soprattutto le belle vetrine, poi, ci spiegavano che le ripetevano. Bhe! ci sono riusciti, oggi dovremmo andare noi a fotografare qualcosa da loro ma, temo che non servirebbe a molto. Siamo veramente troppo pretenziosi, sicuri che comunque cela faremo. Luca Miniero, prende, fotografa il film di Daniel Boom "Giù al nord" e lo rifà tale e quale, con lo stesso soggetto, battute, ambientandolo nel Sud Italia. Giustificazione iniziale, dichiarata nel film : é una nuova tappa di una corsa a staffetta. Il cameo, un po' confuso per la verità, dell'arrivo col pacco di uno dei protagonisti del film francese. Ognuno, sembra dire Miniero, corre la sua corsa e ci mette del suo. Bene, e noi cosa ci mettiamo di nostro, di originale, di nuovo da un punto di vista artistico? Risposta: il sole e una vista meravigliosa sul mare. Pochino direi da un punto di vista artistico. Coltiviamo la presunzione, un po' delirante, che in fondo si é ricchi e bravi naturalmente. Lo si vede anche nella recita del simpatico Siani che non riesce proprio a dare qualcosa che non sia la malinconica copia di Troisi.
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leoooo
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domenica 3 ottobre 2010
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ho pianto dal ridere!!!
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Sarà pure un adattamento del film francese Giù al Nord...ma chi se ne frega!!
Tante commedie rappresentate in teatro sono traduzioni o adattamenti di commedie Francesi (le commedie di Feydeau sono state adattate da Eduardo Scarpetta agli inizi del 900, riadattate da De Filippo,Benedetto Casillo etc.).
Benvenuti al Sud è veramente divertente, ho pianto più volte dalle risate (non solo io).. cinema tutto esaurito, grandissimi Claudio Bisio e Alessandro Siani, su tutti..Credo che avrà un grande successo al botteghino, e che sarà molto aiutato dal passaparola..Mi piacerebbe conoscere gli incassi in zona Campania, ieri la gente era veramente impazzita.
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Sarà pure un adattamento del film francese Giù al Nord...ma chi se ne frega!!
Tante commedie rappresentate in teatro sono traduzioni o adattamenti di commedie Francesi (le commedie di Feydeau sono state adattate da Eduardo Scarpetta agli inizi del 900, riadattate da De Filippo,Benedetto Casillo etc.).
Benvenuti al Sud è veramente divertente, ho pianto più volte dalle risate (non solo io).. cinema tutto esaurito, grandissimi Claudio Bisio e Alessandro Siani, su tutti..Credo che avrà un grande successo al botteghino, e che sarà molto aiutato dal passaparola..Mi piacerebbe conoscere gli incassi in zona Campania, ieri la gente era veramente impazzita..Applausi a fine film.
Commedia popolare per tutti, non volgare..Un consiglio a tutti gli amici del Nord:
Andate a vedere Benvenuti al Sud!
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francesca50
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domenica 3 ottobre 2010
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veramente divertente!
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Finalmente un film italiano non piagnucoloso e nello stesso tempo non sguaiato! Esce dal circuito dei fim d'impegno sociale ma dà comunque uno spaccato veritiero del nuovo Sud che, per lo meno a livello di piccoli paesi, ha avuto una certa modernizzazione, mantenendo,però,gli aspetti positividel mondo meridionale.
Bravi poi gli attori compresa la bella Lodovini nonché Alessandro Siani. La critica lo bistratta ma una volta tanto "non ci azzecca"! Non sempre si può piangere! E poi il film è ben confezionato grazioso di sentimenti senza essere melenso.
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dragonbol
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sabato 2 ottobre 2010
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benvenuti al sud
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mi chiamo mattia sono 10 anni che mio padre mi ci potra al sud conun mare cosi pulito che l'acqua brilla e vorrei sempre ritornarci ma comunque devo dire che soltanto vedendo la trama ho capito che è un film molto sfizzioso
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alexia62
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sabato 2 ottobre 2010
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film fotocopia
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Allora,per chi non ha visto il film francese "Giù al nord" il film di Bisio può essere considerato una divertente commedia all'italiana con attori simpatici e dialoghi divertenti dove viene affrontato il tema del eterno confronto tra nord e sud ,tra il polentone e il terrone,tra le diverse mentalità,stili di vita e clima compreso.....e tra luoghi comuni e stereotipi si ride abbastanza.
Per coloro invece che 2 anni fa hanno visto il film originale devo dire che "Benvenuti al Sud " è l'esatta fotocopia ,una brutta fotocopia direi,stessi dialoghi, stesse battute,stessi personaggi....si può dire a parte l'ambientazione diversa ,divisa tra la nebbiosa Brianza e il solare Cilento,e la variante dialettale il resto è del tutto identico ma in peggio.
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Allora,per chi non ha visto il film francese "Giù al nord" il film di Bisio può essere considerato una divertente commedia all'italiana con attori simpatici e dialoghi divertenti dove viene affrontato il tema del eterno confronto tra nord e sud ,tra il polentone e il terrone,tra le diverse mentalità,stili di vita e clima compreso.....e tra luoghi comuni e stereotipi si ride abbastanza.
Per coloro invece che 2 anni fa hanno visto il film originale devo dire che "Benvenuti al Sud " è l'esatta fotocopia ,una brutta fotocopia direi,stessi dialoghi, stesse battute,stessi personaggi....si può dire a parte l'ambientazione diversa ,divisa tra la nebbiosa Brianza e il solare Cilento,e la variante dialettale il resto è del tutto identico ma in peggio.
Forse era meglio non aver visto il primo!
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spike
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sabato 2 ottobre 2010
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discreto film italiano ma...
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Il voto reale sarebbe 2.5 stelle. Il film è ben girato, bravi gli attori, discreta la sceneggiatura... ma in parte risente di scopiazzatura dal film francese da cui è tratto, a partire dalla scena della carrozzella....Un remake due anni dopo il film originale? Più che altro sembra una trovata commerciale, seppur fatta bene. Quindi consiglio il film a tutti coloro che non hanno visto 'Giù al nord', gli altri hanno già visto tutto (fatto meglio). La nota stonata sono le solite stupidaggini delle commedie italiane: la scena delle 'rondinelle' (intese come donne che fanno la ronda) è abbastanza pietosa...
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the_end
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sabato 2 ottobre 2010
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a castellabate tra stereotipi e risate
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La partenza per Milano di Totò, Peppino e Lucia Caponi in “Totò, Peppino e…la malafemmina” è rimasta nella storia del cinema italiano: non molti anni dopo la guerra, Milano era già una grande città, mentre i paesini rurali da cui provenivano i protagonisti mostravano ancora un forte grado di arretratezza. Anche in questo divertente film il protagonista è costretto ad uno spostamento: dall’adorato nord al temibile ed arido sud.
Alberto/Claudio Bisio, direttore delle Poste italiane, viene trasferito vicino Napoli come punizione per aver cercato, con un inganno, di diventare direttore di una sede nell’ambita città di Milano. La sua situazione familiare non è idilliaca: sua moglie soffre di depressione ed è iperprotettiva con il loro unico figlio; la donna, come del resto tutti i conoscenti, ha un’idea del Meridione estremamente condizionata dagli stereotipi.
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La partenza per Milano di Totò, Peppino e Lucia Caponi in “Totò, Peppino e…la malafemmina” è rimasta nella storia del cinema italiano: non molti anni dopo la guerra, Milano era già una grande città, mentre i paesini rurali da cui provenivano i protagonisti mostravano ancora un forte grado di arretratezza. Anche in questo divertente film il protagonista è costretto ad uno spostamento: dall’adorato nord al temibile ed arido sud.
Alberto/Claudio Bisio, direttore delle Poste italiane, viene trasferito vicino Napoli come punizione per aver cercato, con un inganno, di diventare direttore di una sede nell’ambita città di Milano. La sua situazione familiare non è idilliaca: sua moglie soffre di depressione ed è iperprotettiva con il loro unico figlio; la donna, come del resto tutti i conoscenti, ha un’idea del Meridione estremamente condizionata dagli stereotipi. Il film estremizza una situazione ormai superata nel nostro Paese che è pronto, quindi, ad ironizzare piuttosto fecondamente su questi stereotipi. Alberto affronta in lacrime il viaggio verso la “terra dello straniero”, preparandosi al peggio. All’inizio, a causa di alcuni fraintendimenti, teme seriamente che la situazione precipiti, ma pian piano si rende conto che l’ambiente (inteso sia come paesaggio che come popolazione) sia meraviglioso: scopre l’incanto che si prova quando, appena svegli, basta aprire la finestra per ammirare la stupenda vista della costa tirrenica che offre Castellabate, città patrimonio dell’UNESCU; comprende di non trovarsi fra delinquenti, ma tra persone divertenti ed ospitali – nonostante usino un linguaggio per lui incomprensibile – che gli insegneranno ad essere meno rigido e conquisteranno la sua stima e la sua amicizia. Alberto, però, non ha il coraggio di contraddire le forti convinzioni radicate nella testa dei suoi amici al nord: inganna perfino sua moglie e ciò addirittura migliora il loro rapporto, essendo lei terribilmente preoccupata per suo marito, finché questa non decide di raggiungerlo al sud mettendo a rischio il solido e piacevole equilibrio che Alberto si era costruito.
Benvenuti al sud è il remake di “Giù al nord”, film francese campione d’incassi in cui, però, lo spostamento è verso l’algido nord francese. È rintracciabile una componente western: il personaggio principale intraprende un viaggio verso un luogo ignoto e sconosciuto in cui lo straniero, a sorpresa, si rivela portatore di valori semplici e genuini che evidenziano al protagonista l’edonismo e il capitalismo della società in cui viveva; da “Piccolo grande uomo”, sino ad “Avatar”, è ormai una soluzione classica ed usuale. Pertanto la storia non è molto originale, nella fattispecie è anzi abbastanza povera, ma il film è piuttosto curato ed i due attori principali, Claudio Bisio ed Alessandro Siani, si dimostrano decisamente validi. La regia è un po’ audace. Perfetta la gestione degli stereotipi. Le musiche, ben scelte, risultano adatte. E soprattutto, è bene dirlo, molte risate.
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luca scialò
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venerdì 1 ottobre 2010
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riproposizione del pregiudizio tra nord e sud
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Alberto (Claudio Bisio) è un responsabile delle poste della bassa Brianza, a un passo dal tanto agognato trasferimento nel centro di Milano. Quando il passaggio sembra ormai concretizzato,
gli comunicano che la promessa rilocazione gli è stata revocata per dare precedenza a un collega disabile.
Alberto così, per non deludere le speranze della moglie Silvia (Angela Finocchiaro) e del figlio, decide di fingersi a sua volta disabile, ed ottenere la precedenza sullo sfortunato collega. Durante la visita di controllo però la sua tentata e buffa truffa viene scoperta e come punizione gli viene afflitta una dantesca “legge del contrappasso”: gli viene imposto un trasferimento in Campania della durata di due anni in un piccolo paese del Cilento.
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Alberto (Claudio Bisio) è un responsabile delle poste della bassa Brianza, a un passo dal tanto agognato trasferimento nel centro di Milano. Quando il passaggio sembra ormai concretizzato,
gli comunicano che la promessa rilocazione gli è stata revocata per dare precedenza a un collega disabile.
Alberto così, per non deludere le speranze della moglie Silvia (Angela Finocchiaro) e del figlio, decide di fingersi a sua volta disabile, ed ottenere la precedenza sullo sfortunato collega. Durante la visita di controllo però la sua tentata e buffa truffa viene scoperta e come punizione gli viene afflitta una dantesca “legge del contrappasso”: gli viene imposto un trasferimento in Campania della durata di due anni in un piccolo paese del Cilento. Una punizione durissima per uno come lui che ha tanti preconcetti sul Sud Italia, e di fatto arriva a preparare nel suo guardaroba perfino un giubbotto antiproiettile.
Dopo un impatto terrificante, Alberto scoprirà che i suoi erano appunto solo pregiudizi e preconcetti, stringendo amicizia con un postino molto simpatico e caloroso, Mattia (Alessandro Siani), il cui cuore batte per Maria (Valentina Lodovini); e magari chissà che non sia proprio Alberto a far sbocciare l’amore tra i due. Sullo sfondo altri bislacchi personaggi tipicamente meridionali.
Luca Miniero, regista che ha diretto principalmente cortometraggi e prodotti per la Tv, propone un remake del film francese “Giù al Nord” (2008) di Dany Boon, commedia frizzante sui pregiudizi reciproci tra settentrionali e meridionali, e che ha reso celebre al grande pubblico la bellissima Zoe Felix. Anche “Benvenuti al sud” gioca sugli stereotipi che settentrionali e meridionali nutrono reciprocamente, insegnandoci che essi possono essere superati una volta che questi due mondi, così apparentemente distanti ma in fondo geograficamente contigui, entrano in contatto e quindi, si conoscono realmente.
In chi ha visto “Giù al Nord” scatteranno gli inevitabili confronti che probabilmente il film di Miniero perderà inesorabilmente, partendo comunque in svantaggio essendone appunto il remake. Inoltre, il film appare una stanca riproposizione di sketch già visti come “Cado dalle nubi” di Gennaro Nunziante con il noto personaggio televisivo partorito da “Zelig” Checco Zalone (in quel caso però era un meridionale a recarsi al Nord). O ancora, volendo andare indietro nel tempo e scomodare attori di grosso calibro, si rivedono dialoghi e temi già affrontati ne “Il postino” con il grande Massimo Troisi, o in “Così parlò Bellavista” scritto e diretto da Luciano De Crescenzo.
Comunque, “Benvenuti al sud” ha tutte le carte in regola per offrire più di un’ora e mezza di spensieratezza e allegria agli spettatori, e farà felici i fan di due personaggi molto amati come Claudio Bisio e Alessandro Siani; il cui affiatamento sul set va comunque riconosciuto e bisogna dire che funziona.
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[+] viva i remake migliori dell'originale !
(di m.romita)
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